B I B L I O T H E C A M O N T I S F A N I 32
«ORA ET LABORA»
LA REGOLA DI SAN BENEDETTO E IL NOSTRO TEMPO
PREFAZIONE DI ELMAR SALMANN OSB
F A B R I A N O
MONASTERO SAN SILVESTRO
ABATE 2 0 1 7
ISBN 978-88-87151-51-0 € 20,00
PRENOTAZIONI E ORDINI:
Monastero S. Silvestro Abate 60044 FABRIANO (AN) Tel. 0732.21631 - 0732.5934 Fax 0732.21633 c/c postale 16134603 e-mail: sansilvestro@silvestrini.org
web: www.monasterosansilvestro.org
PRESENTAZIONE
Questo libro non è stato scritto da un
monaco.
L’Autore è un sacerdote diocesano che,
ospite per alcuni mesi del nostro monastero, si è immerso nella lettura della
Regola di San Benedetto e ha riflettuto a lungo, chiedendosi se un testo di
1500 anni fa potesse dire ancora qualcosa oggi. Allora ha confrontato e riletto
quelle pagine alla luce della sua esperienza pastorale di prete del XXI secolo,
del suo contatto con gli uomini e le donne del nostro tempo, specialmente con i
più giovani, e della conoscenza delle situazioni, della mentalità e dei
problemi esistenziali della società postmoderna.
Man mano si è accorto che, al di là della
scorza (cioè delle norme esterne e contingenti), questa Regola, scritta per
monaci del secolo VI in una zona circoscritta dell’Italia meridionale, ha in sé
una linfa vitale, una saggezza valida per uomini e donne di altri tempi e di
altri luoghi.
Né la cosa deve poi meravigliare più di
tanto. Sappiamo bene che gli uomini di Dio, come i profeti e i santi, da una
parte sono figli del loro tempo e quindi per certi aspetti condizionati dal
tempo, dal luogo, dalla cultura e dalla mentalità; d’altra parte vedono « oltre »,
cioè con l’occhio di Dio e quindi divengono contemporanei a ogni uomo, a ogni
donna, a ogni luogo, e a ogni epoca.
L’Autore ha usato questo criterio. Lasciando
il titolo del capitolo della Regola, vi ha aggiunto un sottotitolo, che ne
traduce in qualche modo il contenuto in chiave moderna. Dopo la lettura del
testo di Benedetto, ecco delle applicazioni per l’oggi, da cui il titolo del
volume: La Regola di San Benedetto e il nostro tempo. Alcune volte la
cosa apparirà più evidente, altre volte meno; ma in generale ne scaturiscono
delle riflessioni quanto mai illuminanti o addirittura folgoranti.
Forse il lettore che non conosce la Regola
di San Benedetto si sentirà incuriosito a leggere il testo completo; ecco
perché lo abbiamo posto intero, prima del commento « moderno »
dell’Autore.
Un particolare è bene sapere a chi affronta
per la prima volta la Regola, come del resto altri testi antichi dei Padri
della Chiesa: essi erano « impastati »
di sacra Scrittura, di cui conoscevano a memoria interi brani e cucivano
insieme frasi diverse dai libri biblici. Per cui, nella trascrizione del testo
di Benedetto abbiamo messo le citazioni bibliche e il relativo rimando tra
parentesi.
Forse la cosa risulterà un po’ pesante; ma
così ci si renderà conto di come per i nostri antichi cristiani la Scrittura
era la fonte continua e abituale del loro argomentare. E ciò è già di per se
stesso una lezione e un esempio per i cristiani di oggi.
Non posso che congratulami con l’amico
sacerdote e ringraziarlo per aver voluto dimostrare la perenne validità e
attualità del codice benedettino per l’uomo del XXI secolo.
Lorenzo Sena osb silv.
Monastero
San Silvestro
Fabriano,
21 marzo 2017
Festa
del Transito di san Benedetto abate
PREFAZIONE
Realizzare la vita e il
Vangelo: un esperimento
Il testo narra, realizza, propone un
triplice esperimento: esso si deve ad una stagione esistentiva straordinaria di
prova, di ricupero e tenta poi di raccontare la Regola di San Benedetto del VI
secolo alla luce della vita quotidiana dei nostri tempi – e viceversa: la
nostra piccola vita apparentemente banale riveste una sua freschezza, un suo
aspetto inedito e inaudito, se viene rivisitato coll’aiuto della Sapienza della
tradizione monastica. E in questo triangolo traspare, come quarto elemento
sempre presente, la forza invitante e rinnovante del Vangelo.
Nella
vita media ecclesiale questi filoni raramente si incrociano, non ci si dà più
un tessuto dell’esistenza cristiana che sia all’altezza della sensibilità
dell’uomo postmoderno e nemmeno un rapporto dialettico-profetico tra di loro.
Mentre nel saggio ardito ed elementare di don Giacomo Ruggeri assistiamo alla
meraviglia di un traghettare e tradurre permanente tra sfere di solito
separate. Potremmo parlare di una molteplice lettura incrociata tra Esistenza,
Vangelo, Regola, tra fenomenologia sapienziale della vita e una profezia
critica nei suoi confronti.
La Regola di San Benedetto non appare più come
un codice, ma come fonte di riscoperta, di esplorazione per rintracciare le
orme del Vangelo in mezzo alla nostra esistenza.
Qualcuno ha caratterizzato la grande Dogmatica
di Karl Barth come « un epos omerico del Cristianesimo ».
Su 13000 pagine il mistero cristiano viene dispiegato, declinato e coniugato
come un processo permanente di realizzazione della vita. Nella camera oscura
dell’esperienza e del piccolo libro di don Giacomo avviene qualcosa di analogo:
la vita e la fede vengono alla luce del giorno, rivestono una loro sagoma
nuova, appaiono in una luce inedita. Vita, fede e sapienza monastica vengono
tenuti a battesimo, in mezzo alle delizie, alla bellezza e agli smarrimenti
dell’epoca attuale. Il testo nasce da un tempo di prova e mette alla prova i
nostri tempi e cuori, affinché possano rinascere e respirare nel Regno dello
Spirito.
Elmar Salmann osb
Badia
di Gerleve (Germania)
INDICE DEL VOLUME
Lorenzo Sena, Presentazione Pag. vii
Elmar Salmann, Prefazione » ix
Premessa » xi
Testo e commento » 1
Prologo - Inizia
il Prologo alla Regola di San Benedetto » 3
Togli le cuffie e tendi
l’orecchio » 5
Cap. 1 - Varie
specie di monaci » 11
Dal senso di solitudine alla
scelta dell’indecisione » 11
Cap. 2 - Quale
deve essere l’abate » 19
L’assenza dei padri nella
società attuale » 21
Cap. 3 - Convocazione
dei fratelli a consiglio » 27
L’arte di consigliare: questa
sconosciuta » 27
Cap. 4 - Quali
sono gli strumenti delle buone opere » 31
Lo stile dell’essere e del
vivere. Le buone opere
dimenticate » 33
Cap. 5 - L’obbedienza » 41
Se obbedire è una debolezza » 42
Cap. 6 - L’amore
al silenzio » 45
Improduttivo e inutile? Il
silenzio » 45
Cap. 7 - L’umiltà » 51
I 12 gradini dell’umiltà. Scendere
per salire » 54
Cap. 8 - L’ufficio
divino di notte » 65
Le notti dei genitori: tra
vegliare e sperare » 65
Cap. 9 - Quanti
salmi devono dirsi all’Ufficio notturno » 69
Quel segno di croce sulle
labbra » 69
Cap. 10 - Come
celebrare l’Ufficio notturno nel periodo estivo » 71
Quando i giovani chiedono una
fede gioiosa » 71
Cap. 11 - Come
celebrare le Vigilie notturne nelle domeniche Pag. 75
La religione che non sa più
ringraziare » 75
Cap. 12 - Come
celebrare le Lodi mattutine » 79
Segui il Signore? Preparati ad
essere ingannato » 79
Cap. 13 - Come celebrare le Lodi mattutine nei giorni
feriali » 81
I binari paralleli: la Chiesa
e la vita » 81
Cap. 14 - Come
celebrare le Vigilie nelle feste dei Santi » 85
I Santi da «dietro le quinte» » 85
Cap. 15 - In
quali tempi si dice l’Alleluia » 89
La famiglia è alleluiatica? » 89
Cap. 16 - Come
celebrare l’Ufficio divino durante il giorno » 93
7+1. Lo scanno e il piatto » 93
Cap. 17 - Quanti
salmi devono cantarsi in queste Ore » 97
La pietà è una cosa seria » 97
Cap. 18 - Con
quale ordine devono dirsi i salmi » 101
Anche al manager serve una
regola » 102
Cap. 19 - Atteggiamento
durante l’ufficio divino » 105
Dov’è la statio nella
tua giornata? » 105
Cap. 20 - Riverenza
nell’orazione » 109
Le parole: brevi e pure » 109
Cap. 21 - I
decani del monastero » 113
Dio sceglie uomini imperfetti:
ventare il grano » 113
Cap. 22 - Come
devono dormire i monaci » 117
Il riposo che risveglia » 117
Cap. 23 - La scomunica
per le colpe » 121
La scomunica della
misericordia » 121
Cap. 24 - Quale
deve essere il grado della scomunica » 125
Quel piatto fuori dal menù
della mensa » 125
Cap. 25 - Le
colpe più gravi » 129
Cap. 26 - Quelli
che senza autorizzazione trattano con gli sco-
municati » 129
Cap. 28 - Quelli
che più volte ripresi non vogliono correggersi » 129
Cap. 30 - Come
devono punirsi i fanciulli di minore età » 130
Colpa e peccato: questione di
sensi » 130
Cap. 27 - Come
l’abate deve essere premuroso verso gli scomu-
nicati Pag. 133
Gli anziani saggi, ci sono
ancora? » 133
Cap. 29 - Se i
fratelli usciti dal monastero devono essere accet-
tati di nuovo » 137
C’è la fede, ma non la
vocazione » 137
Cap. 31 - Quale
deve essere il cellerario del monastero » 141
L’economo: non contristi e
abbia cura dell’anima » 141
Cap. 32 - Gli
attrezzi e gli altri oggetti del monastero » 145
Gli oggetti: il nostro
prolungamento » 145
Cap. 33 - Se i
monaci possono avere alcunché di proprio » 149
Nulla di proprio. Nemmeno la
volontà » 149
Cap. 34 - Se tutti devono ricevere il necessario in misura
eguale » 153
L’antico male: la mormorazione » 153
Cap. 35 - I
settimanari di cucina » 157
È il tuo turno: chiedi la
benedizione » 157
Cap. 36 - I
fratelli infermi » 161
Senza sofferenza sarai
infelice » 161
Cap. 37 - I
vecchi e i fanciulli » 165
Basta con le badanti? » 165
Cap. 38 - Il
lettore di settimana » 169
Non si legge più, si sorvola » 169
Cap. 39 - La
misura del cibo » 173
I soldati tedeschi in casa dei
nonni » 173
Cap. 40 - La
misura del bere » 177
Se mi fanno il palloncino... » 177
Cap. 41 - In
quali ore i fratelli devono prendere i pasti » 181
Lavi i denti? Chiudi il
rubinetto » 181
Cap. 42 - Che
nessuno parli dopo Compieta » 185
Una mail in arrivo da Simeone » 185
Cap. 43 - Quelli
che giungono tardi all’ufficio divino o alla mensa » 189
Arrivare in ritardo: siamo
italiani! » 190
Cap. 44 - Come
devono fare la soddisfazione gli scomunicati » 193
L’anfora di cristallo sulla
nuda terra » 193
Cap. 45 - Quelli
che sbagliano in coro Pag. 197
Cap. 46 - Quelli
che sbagliano in una qualsiasi altra cosa » 197
L’abate con la cravatta e
l’Ipad in borsa » 197
Cap. 47 - Il
segnale per l’ora dell’Ufficio divino » 201
La pazza trottola che si
chiama mondo, malato » 201
Cap. 48 - Il
lavoro manuale quotidiano » 205
San Benedetto con il casco dei
precari in piazza » 206
Cap. 49 - L’osservanza
della Quaresima » 209
È tutta una Quaresima! Non è
vero » 209
Cap. 50 - I
fratelli che lavorano lontano dall’oratorio o sono in
viaggio » 213
Perché vai in parrocchia?
Perché si pensa » 213
Cap. 51 - I
fratelli che non vanno molto lontano » 217
Quando il laico cerca la
parrocchia perfetta » 217
Cap. 52 - L’oratorio
del monastero » 219
Si diventa ciò che si guarda » 219
Cap. 53 - Come
devono essere accolti gli ospiti » 223
Una singola per il Signore.
L’ospite foreste » 224
Cap. 54 - Se il
monaco può ricevere lettere o altre cose » 227
Litigare tra parenti? Per
l’eredità » 227
Cap. 55 - Vesti
e calzature dei fratelli » 231
La cocolla e la collana » 232
Cap. 56 - La
mensa dell’abate » 235
Tavolo riservato... a chi è
rimasto in piedi » 235
Cap. 57 - Gli
artigiani del monastero » 239
Essere quotati in borsa. Che
affari! » 239
Cap. 58 - Norme
per l’accettazione dei fratelli » 243
Nessuna domanda, solo risposte » 244
Cap. 59 - I
figli dei nobili e dei poveri » 249
Quello che sogna il genitore
per i figli » 249
Cap. 60 - I sacerdoti
che volessero eventualmente entrare in
monastero » 251
L’ufficio del sacerdote? In
via Golgota » 251
Cap. 61 - Come
devono essere accolti i monaci pellegrini » 255
Pelle, pellegrino,
pellegrinaggio » 255
Cap. 62 - I
sacerdoti del monastero Pag. 259
Quel vescovo mi ha spiegato la
dignità » 259
Cap. 63 - L’ordine
della comunità » 263
Chiedi la benedizione a tuo
nonno (non i soldi) » 264
Cap. 64 - L’elezione
dell’abate » 267
La carità si vive, non si
insegna » 268
Cap. 65 - Il
priore del monastero » 271
Hai ricevuto una nomina?
Mangiamo la stessa polvere » 272
Cap. 66 - I
portinai del monastero » 275
Aprire la porta, bisogna
saperlo fare bene » 275
Cap. 67 - I
fratelli mandati in viaggio » 279
C’è un monaco? No, sono tutti
usciti » 279
Cap. 68 - Se a
un fratello vengono comandate cose impossibili » 281
850 Fiat nera: destinazione
Gemona » 281
Cap. 69 - In
monastero nessuno ardisca difendere un altro » 283
Cap. 70 - Nessuno
ardisca arbitrariamente percuotere o scomu-
nicare un altro » 283
Libero nel cuore: l’obbedienza » 283
Cap. 71 - I
fratelli si obbediscano a vicenda » 287
Il leone accovacciato » 287
Cap. 72 - Lo
zelo buono che i monaci devono avere » 289
Beatitudini di San Benedetto
per la società post-
moderna » 289
Cap. 73 - Non
tutte le norme per la perfezione sono contenute
in questa Regola » 291
Conclusione? Tu autem,
Domine, miserere nobis.
Deo gratias » 291
Appendice
Discorso del Santo Padre
Francesco ai partecipanti al Congresso degli Abati Benedettini (8 settembre 2016) » 293
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