martedì 4 luglio 2017

«Ora et labora»: La Regola di san Benedetto e il nostro tempo


B I B L I O T H E C A M O N T I S F A N I   32

 
«ORA ET LABORA»  
 
LA REGOLA DI SAN BENEDETTO E IL NOSTRO TEMPO

 
PREFAZIONE DI ELMAR SALMANN OSB 

 

F A B R I A N O MONASTERO SAN  SILVESTRO ABATE  2 0 1 7

ISBN 978-88-87151-51-0     € 20,00 

PRENOTAZIONI E ORDINI:
Monastero S. Silvestro Abate 60044 FABRIANO (AN) Tel. 0732.21631 - 0732.5934 Fax 0732.21633 c/c postale 16134603
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web: www.monasterosansilvestro.org



PRESENTAZIONE
Questo libro non è stato scritto da un monaco.
L’Autore è un sacerdote diocesano che, ospite per alcuni mesi del nostro monastero, si è immerso nella lettura della Regola di San Benedetto e ha riflettuto a lungo, chiedendosi se un testo di 1500 anni fa potesse dire ancora qualcosa oggi. Allora ha confrontato e riletto quelle pagine alla luce della sua esperienza pastorale di prete del XXI secolo, del suo contatto con gli uomini e le donne del nostro tempo, specialmente con i più giovani, e della conoscenza delle situazioni, della mentalità e dei problemi esistenziali della società postmoderna.
Man mano si è accorto che, al di là della scorza (cioè delle norme esterne e contingenti), questa Regola, scritta per monaci del secolo VI in una zona circoscritta dell’Italia meridionale, ha in sé una linfa vitale, una saggezza valida per uomini e donne di altri tempi e di altri luoghi.
Né la cosa deve poi meravigliare più di tanto. Sappiamo bene che gli uomini di Dio, come i profeti e i santi, da una parte sono figli del loro tempo e quindi per certi aspetti condizionati dal tempo, dal luogo, dalla cultura e dalla mentalità; d’altra parte vedono «oltre», cioè con l’occhio di Dio e quindi divengono contemporanei a ogni uomo, a ogni donna, a ogni luogo, e a ogni epoca.
L’Autore ha usato questo criterio. Lasciando il titolo del capitolo della Regola, vi ha aggiunto un sottotitolo, che ne traduce in qualche modo il contenuto in chiave moderna. Dopo la lettura del testo di Benedetto, ecco delle applicazioni per l’oggi, da cui il titolo del volume: La Regola di San Benedetto e il nostro tempo. Alcune volte la cosa apparirà più evidente, altre volte meno; ma in generale ne scaturiscono delle riflessioni quanto mai illuminanti o addirittura folgoranti.
Forse il lettore che non conosce la Regola di San Benedetto si sentirà incuriosito a leggere il testo completo; ecco perché lo abbiamo posto intero, prima del commento «moderno» dell’Autore.
Un particolare è bene sapere a chi affronta per la prima volta la Regola, come del resto altri testi antichi dei Padri della Chiesa: essi erano «impastati» di sacra Scrittura, di cui conoscevano a memoria interi brani e cucivano insieme frasi diverse dai libri biblici. Per cui, nella trascrizione del testo di Benedetto abbiamo messo le citazioni bibliche e il relativo rimando tra parentesi.
Forse la cosa risulterà un po’ pesante; ma così ci si renderà conto di come per i nostri antichi cristiani la Scrittura era la fonte continua e abituale del loro argomentare. E ciò è già di per se stesso una lezione e un esempio per i cristiani di oggi.
Non posso che congratulami con l’amico sacerdote e ringraziarlo per aver voluto dimostrare la perenne validità e attualità del codice benedettino per l’uomo del XXI secolo.

Lorenzo Sena osb silv.
Monastero San Silvestro

Fabriano, 21 marzo 2017
Festa del Transito di san Benedetto abate



PREFAZIONE
Realizzare la vita e il Vangelo: un esperimento
Il testo narra, realizza, propone un triplice esperimento: esso si deve ad una stagione esistentiva straordinaria di prova, di ricupero e tenta poi di raccontare la Regola di San Benedetto del VI secolo alla luce della vita quotidiana dei nostri tempi – e viceversa: la nostra piccola vita apparentemente banale riveste una sua freschezza, un suo aspetto inedito e inaudito, se viene rivisitato coll’aiuto della Sapienza della tradizione monastica. E in questo triangolo traspare, come quarto elemento sempre presente, la forza invitante e rinnovante del Vangelo.
Nella vita media ecclesiale questi filoni raramente si incrociano, non ci si dà più un tessuto dell’esistenza cristiana che sia all’altezza della sensibilità dell’uomo postmoderno e nemmeno un rapporto dialettico-profetico tra di loro. Mentre nel saggio ardito ed elementare di don Giacomo Ruggeri assistiamo alla meraviglia di un traghettare e tradurre permanente tra sfere di solito separate. Potremmo parlare di una molteplice lettura incrociata tra Esistenza, Vangelo, Regola, tra fenomenologia sapienziale della vita e una profezia critica nei suoi confronti.
La Regola di San Benedetto non appare più come un codice, ma come fonte di riscoperta, di esplorazione per rintracciare le orme del Vangelo in mezzo alla nostra esistenza.
Qualcuno ha caratterizzato la grande Dogmatica di Karl Barth come «un epos omerico del Cristianesimo». Su 13000 pagine il mistero cristiano viene dispiegato, declinato e coniugato come un processo permanente di realizzazione della vita. Nella camera oscura dell’esperienza e del piccolo libro di don Giacomo avviene qualcosa di analogo: la vita e la fede vengono alla luce del giorno, rivestono una loro sagoma nuova, appaiono in una luce inedita. Vita, fede e sapienza monastica vengono tenuti a battesimo, in mezzo alle delizie, alla bellezza e agli smarrimenti dell’epoca attuale. Il testo nasce da un tempo di prova e mette alla prova i nostri tempi e cuori, affinché possano rinascere e respirare nel Regno dello Spirito.
Elmar Salmann osb
Badia di Gerleve (Germania)


INDICE DEL VOLUME
Lorenzo Sena, Presentazione Pag. vii
Elmar Salmann, Prefazione » ix
Premessa » xi
Testo e commento » 1
Prologo - Inizia il Prologo alla Regola di San Benedetto » 3
Togli le cuffie e tendi l’orecchio » 5
Cap. 1 - Varie specie di monaci » 11
Dal senso di solitudine alla scelta dell’indecisione » 11
Cap. 2 - Quale deve essere l’abate » 19
L’assenza dei padri nella società attuale » 21
Cap. 3 - Convocazione dei fratelli a consiglio » 27
L’arte di consigliare: questa sconosciuta » 27
Cap. 4 - Quali sono gli strumenti delle buone opere » 31
Lo stile dell’essere e del vivere. Le buone opere
dimenticate » 33
Cap. 5 - L’obbedienza » 41
Se obbedire è una debolezza » 42
Cap. 6 - L’amore al silenzio » 45
Improduttivo e inutile? Il silenzio » 45
Cap. 7 - L’umiltà » 51
I 12 gradini dell’umiltà. Scendere per salire » 54
Cap. 8 - L’ufficio divino di notte » 65
Le notti dei genitori: tra vegliare e sperare » 65
Cap. 9 - Quanti salmi devono dirsi all’Ufficio notturno » 69
Quel segno di croce sulle labbra » 69
Cap. 10 - Come celebrare l’Ufficio notturno nel periodo estivo » 71
Quando i giovani chiedono una fede gioiosa » 71

Cap. 11 - Come celebrare le Vigilie notturne nelle domeniche Pag. 75
La religione che non sa più ringraziare » 75
Cap. 12 - Come celebrare le Lodi mattutine » 79
Segui il Signore? Preparati ad essere ingannato » 79
Cap. 13 - Come celebrare le Lodi mattutine nei giorni feriali » 81
I binari paralleli: la Chiesa e la vita » 81
Cap. 14 - Come celebrare le Vigilie nelle feste dei Santi » 85
I Santi da «dietro le quinte» » 85
Cap. 15 - In quali tempi si dice l’Alleluia » 89
La famiglia è alleluiatica? » 89
Cap. 16 - Come celebrare l’Ufficio divino durante il giorno » 93
7+1. Lo scanno e il piatto » 93
Cap. 17 - Quanti salmi devono cantarsi in queste Ore » 97
La pietà è una cosa seria » 97
Cap. 18 - Con quale ordine devono dirsi i salmi » 101
Anche al manager serve una regola » 102
Cap. 19 - Atteggiamento durante l’ufficio divino » 105
Dov’è la statio nella tua giornata? » 105
Cap. 20 - Riverenza nell’orazione » 109
Le parole: brevi e pure » 109
Cap. 21 - I decani del monastero » 113
Dio sceglie uomini imperfetti: ventare il grano » 113
Cap. 22 - Come devono dormire i monaci » 117
Il riposo che risveglia » 117
Cap. 23 - La scomunica per le colpe » 121
La scomunica della misericordia » 121
Cap. 24 - Quale deve essere il grado della scomunica » 125
Quel piatto fuori dal menù della mensa » 125
Cap. 25 - Le colpe più gravi » 129
Cap. 26 -  Quelli che senza autorizzazione trattano con gli sco-
municati » 129
Cap. 28 - Quelli che più volte ripresi non vogliono correggersi » 129
Cap. 30 - Come devono punirsi i fanciulli di minore età » 130
Colpa e peccato: questione di sensi » 130

Cap. 27  -  Come l’abate deve essere premuroso verso gli scomu-
nicati Pag. 133
Gli anziani saggi, ci sono ancora? » 133
Cap. 29 - Se i fratelli usciti dal monastero devono essere accet-
tati di nuovo » 137
C’è la fede, ma non la vocazione » 137
Cap. 31 - Quale deve essere il cellerario del monastero » 141
L’economo: non contristi e abbia cura dell’anima » 141
Cap. 32 - Gli attrezzi e gli altri oggetti del monastero » 145
Gli oggetti: il nostro prolungamento » 145
Cap. 33 - Se i monaci possono avere alcunché di proprio » 149
Nulla di proprio. Nemmeno la volontà » 149
Cap. 34  -  Se tutti devono ricevere il necessario in misura eguale  » 153
L’antico male: la mormorazione » 153
Cap. 35 - I settimanari di cucina » 157
È il tuo turno: chiedi la benedizione » 157
Cap. 36 - I fratelli infermi » 161
Senza sofferenza sarai infelice » 161
Cap. 37 - I vecchi e i fanciulli » 165
Basta con le badanti? » 165
Cap. 38 - Il lettore di settimana » 169
Non si legge più, si sorvola » 169
Cap. 39 - La misura del cibo » 173
I soldati tedeschi in casa dei nonni » 173
Cap. 40 - La misura del bere » 177
Se mi fanno il palloncino... » 177
Cap. 41 - In quali ore i fratelli devono prendere i pasti » 181
Lavi i denti? Chiudi il rubinetto » 181
Cap. 42 - Che nessuno parli dopo Compieta » 185
Una mail in arrivo da Simeone » 185
Cap. 43 -  Quelli che giungono tardi all’ufficio divino o alla mensa   »  189
Arrivare in ritardo: siamo italiani! » 190
Cap. 44 - Come devono fare la soddisfazione gli scomunicati » 193
L’anfora di cristallo sulla nuda terra » 193
Cap. 45 - Quelli che sbagliano in coro Pag. 197
Cap. 46 - Quelli che sbagliano in una qualsiasi altra cosa » 197
L’abate con la cravatta e l’Ipad in borsa » 197
Cap. 47 - Il segnale per l’ora dell’Ufficio divino » 201
La pazza trottola che si chiama mondo, malato » 201
Cap. 48 - Il lavoro manuale quotidiano » 205
San Benedetto con il casco dei precari in piazza » 206
Cap. 49 - L’osservanza della Quaresima » 209
È tutta una Quaresima! Non è vero » 209
Cap. 50 - I fratelli che lavorano lontano dall’oratorio o sono in
viaggio » 213
Perché vai in parrocchia? Perché si pensa » 213
Cap. 51 - I fratelli che non vanno molto lontano » 217
Quando il laico cerca la parrocchia perfetta » 217
Cap. 52 - L’oratorio del monastero » 219
Si diventa ciò che si guarda » 219
Cap. 53 - Come devono essere accolti gli ospiti » 223
Una singola per il Signore. L’ospite foreste » 224
Cap. 54 - Se il monaco può ricevere lettere o altre cose » 227
Litigare tra parenti? Per l’eredità » 227
Cap. 55 - Vesti e calzature dei fratelli » 231
La cocolla e la collana » 232
Cap. 56 - La mensa dell’abate » 235
Tavolo riservato... a chi è rimasto in piedi » 235
Cap. 57 - Gli artigiani del monastero » 239
Essere quotati in borsa. Che affari! » 239
Cap. 58 - Norme per l’accettazione dei fratelli » 243
Nessuna domanda, solo risposte » 244
Cap. 59 - I figli dei nobili e dei poveri » 249
Quello che sogna il genitore per i figli » 249
Cap. 60 - I sacerdoti che volessero eventualmente entrare in
monastero » 251
L’ufficio del sacerdote? In via Golgota » 251
Cap. 61 - Come devono essere accolti i monaci pellegrini » 255
Pelle, pellegrino, pellegrinaggio » 255

Cap. 62 - I sacerdoti del monastero Pag. 259
Quel vescovo mi ha spiegato la dignità » 259
Cap. 63 - L’ordine della comunità » 263
Chiedi la benedizione a tuo nonno (non i soldi) » 264
Cap. 64 - L’elezione dell’abate » 267
La carità si vive, non si insegna » 268
Cap. 65 - Il priore del monastero » 271
Hai ricevuto una nomina? Mangiamo la stessa polvere » 272
Cap. 66 - I portinai del monastero » 275
Aprire la porta, bisogna saperlo fare bene » 275
Cap. 67 - I fratelli mandati in viaggio » 279
C’è un monaco? No, sono tutti usciti » 279
Cap. 68 - Se a un fratello vengono comandate cose impossibili » 281
850 Fiat nera: destinazione Gemona » 281
Cap. 69 - In monastero nessuno ardisca difendere un altro » 283
Cap. 70 - Nessuno ardisca arbitrariamente percuotere o scomu-
nicare un altro » 283
Libero nel cuore: l’obbedienza » 283
Cap. 71 - I fratelli si obbediscano a vicenda » 287
Il leone accovacciato » 287
Cap. 72 - Lo zelo buono che i monaci devono avere » 289
Beatitudini di San Benedetto per la società post-
moderna » 289
Cap. 73 - Non tutte le norme per la perfezione sono contenute
in questa Regola » 291
Conclusione? Tu autem, Domine, miserere nobis.
Deo gratias » 291
Appendice
Discorso del Santo Padre Francesco ai partecipanti al Congresso degli Abati Benedettini (8 settembre 2016) » 293




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