Dopo aver espresso le mie opinioni sulla storia ho pensato di concedere la parola all'autore Pasquale Capraro, coinvolgendolo in un piccolo gioco riguardante i personaggi del romanzo: mi sono divertita a chiedergli di immaginare i volti e le sembianze dei protagonisti Amélie e Gilbert, ed ecco cosa mi ha raccontato!
Ciao, Pasquale! Siamo qui per parlare un po’ del tuo
“Maison Rouge”, un romanzo che abbiamo già avuto la fortuna di conoscere: sei
pronto? Cominciamo!
Sono pronto. Vai con le domande, Elisa.
So che oltre a essere uno scrittore sei
anche un grande appassionato di cinema: se “Maison Rouge” diventasse un film, a
quale regista italiano o straniero vorresti affidarlo, e perché?
Di
registi bravi ce ne sono tanti, magari
scegliessero il mio libro! Questa è la fortuna. Però, visto che mi offri la
possibilità di sognare, penserei a Paolo Virzì. Ho visto “La pazza gioia” e
sono rimasto incantato per come sa dirigere gli attori, per come svolge il suo
lavoro di preparazione prima di ogni ciak. Mette passione e sensibilità in ogni
cosa. La cura dei dettagli e la precisione sono requisiti di Cinzia TH Torrini
che vedrei benissimo per questa trasposizione filmica, molto esperta nel genere
romance e in costume. Di registi stranieri mi piacerebbe Martin Scorsese,
perché no? Indimenticabile il suo film “L'età dell'innocenza” una rivisitazione
storica amata perlopiù dal pubblico femminile. Le scene sono bellissime e c'è
tanto gusto estetico e artistico. Sono dei quadri in movimento, a mio parere.
E invece quali attori sceglieresti per
interpretare i personaggi principali?
Ecco, per gli attori protagonisti sceglierei Ludovica
Coscione. Giovanissima e bella ragazza che ha debuttato nella fiction di Rai
Uno “Non dirlo al mio capo”. A mio avviso sarebbe perfetta per il ruolo di
Amélie. Per la parte di Gilbert avrei pensato a Brenno Placido, bravissimo
attore dallo sguardo misterioso. Mentre per la maîtresse opterei per Giulia Bevilacqua e a Pierfrancesco Favino affiderei decisamente il
ruolo di monsieur Leroy, il banchiere.
Allego una foto dei personaggi.
Restando in tema di arte e cinematografia,
forse conosci il lungometraggio di Peter Webber La ragazza con l’orecchino di
perla, nel quale Scarlett Johansson veste i panni della modella che ispirò il
bellissimo dipinto di Vermeer. C’è un’opera d’arte famosa in cui vedresti bene
la tua Amélie? E perché?
Sì, bellissimo film dove la luce è l'elemento
primario. Non facile il paragone con i quadri del pittore, ma si può dire che
il risultato è un'opera riuscita sotto tutti i punti di vista. Riguardo al
dipinto c'è Aphrodite, un ritratto di donna attribuibile all'artista Alexander Scaramanga. Evoca bellezza e candore. Da quei lineamenti
giovani e morbidi traspare una dolcezza
e una purezza che incanta. Come non potevo pensare ad Amélie?
Concludiamo con una domanda che tutti i
lettori di “Maison Rouge” si saranno posti: secondo te può esistere davvero un
amore a prima vista come quello dei due protagonisti, oppure un sentimento
simile può essere dettato solo dall’impeto della giovinezza e dell’ingenuità?
Certo che esiste. È successo a tanti, è successo a me.
Quando ho visto lei per la prima volta, era in compagnia di un altro. Mi son
detto: “Eccola lì la mia ragazza.” Così l'ho rubata a lui facendole una corte
spietata. Poi ci siamo sposati.
Ti ringraziamo di cuore per aver fantasticato con noi,
e auguriamo a te e alla tua opera tutta la fortuna possibile!
Grazie a te e alla fortuna che mi auguri. Sai, ogni
tanto la chiamo ma non mi sente.
(Intervista a cura di Elisa Costa)
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