traduzione di Roberto Borghesi
In
questo giorno d'estate, la vecchia Ousia è seduta su di una panca, ai bordi del
sentiero. L'ombra del platano rinfresca un poco l'aria intorno a lei. Alle sue
spalle, galline e pecore conducono i loro piccoli traffici ordinari, e Socrate,
il cane, sonnecchia. Ousia non sonnecchia veramente, ma è intorpidita, fissa
senza guardare il campo di ulivi dall'altra parte del sentiero. È attraversata
da pensieri incerti che transitano senza fermarsi. C'è stato il vecchissimo
passato da dove è arrivata da una terra straniera di cui ha obliato il nome, la
lingua e il colore. Ci sono state delle guerre, delle colonne di uomini sul
cammino, coperti di sudore, di cuoio e di bronzo e questo ferito che si era
accasciato davanti a lei. Non ha mai trattenuto il suo nome barbaro, è partito
dopo un mese. Dopo nove mesi ha avuto la sua figlia.
Ecco
che oggi la povere si solleva sul sentiero provenendo dalla regione di
Kifissia. Ma non è una grande nuvola; due uomini solamente, che non portano né
bisaccia né bastone in cammino e che tuttavia devono avere già percorso una
buona distanza a giudicare dalla polvere sui loro sandali e le loro gambe.
Appena distingue un po' i loro tratti, Ousia sa che non li conosce. Non sono di
qui. Da dove provengono?
Uomo
Salve
nonnina, dice il maggiore dei due uomini, il più anziano.
Ragazzo
Salve
ripete il ragazzo che lo accompagna
Ousia
Cercate
il vostro cammino?
Uomo
No,
cerchiamo qualcuno, una giovane fanciulla che dovrebbe abitare da queste
parti. Si chiama Epekeina. Percaso la conoscete?
Ousia
Sì
la conosco, ma è mia figlia, mio buon signore. Che cosa volete da lei?
Uomo
Si
dice che conosca dei segreti, scienze nascoste d Egitto, magie di Persia…
Ragazzo
E
soprattutto, aggiunge il ragazzo, il segreto di andare molto lontano, di vedere
lontano, più lontano delle stelle.
Ousia
Là,
dice Ousia, non c'è più nulla ragazzo mio. Eppoi, perché vorresti andare
lontano?
Ragazzo
Per
raggiungere la fine.
Ousia
È qui il limite; vedi termino la mia vita sulla mia panca, sotto il mio platano.
Uomo
Ma tua figlia, riprende l'anziano, la tua Epekeina?
Ousia
Non è qua.
Uomo
Quando
torna?
Ousia
Non
so. Non torna spesso e quando torna tosto riparte. E sempre altrove. Talvolta un
messaggiero mi porta una tessera con la E del suo nome, oppure un anello
infranto, e so che sarà qui tra qualche mese. Ma spesso non so nulla. Io non mi
inquieto. Sa ben sbrigarsela da sola. Ma non ha segreti né magie, ve lo
garantisco.
Uomo
Vedremo,
dice l'uomo. E proseguivano entrambi il loro cammino sotto il sole che
cominciava a tramontare.
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