LE ORME DELLA CULTURA. Cannina non intendeva fermarsi e stava studiando un'altra diavoleria che facesse sistematico ricorso alla quantificazione delle variabili del primo esperimento Perfidia, anche se poi alcuni elementi non si rifacevano propriamente alla statistica che poteva macroscopizzare nessi psicologici artificialmente, ma intendeva nel nuovo prototipo Ale innestare un particolare interesse all'apprendimento per ispirarlo a diventare studioso dell'associazionismo per cui il concetto chiave condiziona gli esperimenti ad esso relativi e il prototipo si ritrova a sperimentare l'amore quando sembra tardi per poterlo faere, a sorprendersi a riconoscere l'amore in ripetizioni di immagini e versi, fra cui molli generano i pensieri che si ricoprono di fattori decisivi per strutture segniche corrispondenti ad altrettante relazioni fra i dati esistenti nell'ambiente e le esigenze dell'organismo di poter sperimentare l'appartenenza come era avvenuto prima per il grembo di una madre e poi per il grembo di una donna dove posa il seme nel rinforzo ad evolversi e a ritrovare in ciò una contiguità come unico nesso esplicativo che funga da prospettiva anche solo una volta, anche solo un secondo, anche solo un attimo in cui ci si possa sentire avvolti da quel mistero che diviene risposta che colma ogni vuoto e ci fa avvertire una zampillante gioia ed una primaverile freschezza. Fino a quel momento però Cannina aveva provato nel suo prototipo che il nesso segue una riduzione dello stato di necessità dell'organismo al fatto di alimentarlo o prendersi cura di lui tralasciando la parte riproduttiva in cui il prototipo non era stato predisposto per una sbagliata acquisizione che gli era stata inserita nella sua ram per cui Perfidia seguiva un puro istinto primordiale, mentre la sua evoluzione successiva più matura doveva seguire il coraggio di esporsi di volta in volta dopo uno stimolo di rinforzo spirituale che non riducesse del tutto l'impulso, ma piuttosto lo attenuasse. Il nuovo prototipo Psiche non era automatico, ma graduale nelle sjue molteplici forme di apprendimento compresa quella sessuale aventi luogo nella vita quotidiana che non era semplice da decifrare e comprendere specie in Ale per ora inesprimibile ed introverso in quanto prototipo che riduce l'esistere a processi elementari meccanici e cognitivi superiori dell'uomo, sia perchè al momento applica direttamente le nozioni apprese senza ulteriori cautele e precisazioni che possano renderlo compartecipe in maniera coinvolgente all'amore. Profondamente segnato dalle false prospettive individuate inizialmente Ale al momento era in stallo per lo studio più raffinato dell'attività cerebrale che ora veniva utilizzato come indice o sintomo di stati interiori e fenomenologici e portatore di particolari significati ad esso strutturalmente intrinsechi. Ad onorem voleva Cannina nel suo nuovo prototipo anche trovare elementi istituzionali attesi o caratterizzati di chi occupa una determinata posizione sociale e di chi rimane nel ruolo di comparsa. Gli aspetti dei cambiamenti che potevano cambiare gli assetti del potere sociale ed economico portano a consumare i prodotti ed i rapporti nelle quotidiane occupazioni e faccende e nella durata delle prestazioni che dovrebbero restituire soddisfazioni e piacere, gratificazione e sensazione di premio, quando invece spesso non fanno altro che restituire amarezze specie nelle investiture, nell'utenza di servizi che dipendono dalla disponibilità delle risorse e degli investimenti. Nelle interazioni Ale non sapeva ancora muoversi e rimaneva impacciato nella scelta di caratteri accettabili e fattibili di comportamento nei fenomeni di infatuazione o manie a persone ed oggetti fra cui Ale predilegeva un orologio che gli ricordava con il suo ticchettio il passare del tempo e suo padre che con il suo sorriso lo aveva spinto a conoscere il cavalleresco amor che non annulla l'anima di chi semplicemente si è prestato e sa perdonare pur nello screzio e nella debolezza e fragile solca l'infinito mare dove è dolce naufragare e ritrovarsi pure dispersi in abissi insondati e sconosciuti dell'uomo nuovo che allo specchio vede solo una immagine nitida e trasparente di quelle beatitudini dove egli sa abbandonarsi mai cadendo nell'apatia e nell'assenza di orizzonti in quanto l'amor totalizzante sempre si dispone ad accoglierci in ogni frangente che siamo fragili e con i nostri limiti, poco importa, poco importa e sa vivere anche nel limite sorvolando le bigie nubi che incupano il pensiero con la prece di appartenenza, di salienza di un momento di un rintocco, di un attimo in cui si lascia l'orma della propria cultura senza paura: amor che nulla può se non amare totalmente ed intensamente per perdonare, per comprendere, per respirare nel petalo più bello quello di una rosa di velluto abile stornello.
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