domenica 19 dicembre 2021

News da Adele Desideri dic 2021

di Adele Desideri 

Gentili lettori, segnalo quanto segue:

*L’articolo di Paolo Lagazzi, Ladolfi e il dolore di Maria sotto la croce, pubblicato in Avvenire, 17 dicembre 2021.
Paolo Lagazzi tratta il tema della Vergine con il suo tipico stile, leggero e denso, in un’ottica non solo teologica ma anche artistica: la figura di questa umile donna diviene, così, ricca di significato anche per coloro che non si riconoscono nella fede cristiana (Adele Desideri). 
“Nell’immenso edificio spirituale e sapienziale del cristianesimo nessuna creatura umana più della Vergine Maria è insieme chiara, tersa, trasparente e aureolata di sensi arcani: simile a un cielo senza nubi, luminosa come una stella, candida come una colomba e insieme immersa in un destino d’umiltà, di silenzi e dolore, vicinissima a noi eppure irraggiungibile nell’assoluta innocenza, nella sua resa totale alla volontà di Dio. (…) Per due millenni i più diversi esegeti, mistici, padri della Chiesa, santi, teologi, poeti o artisti della visione hanno tentato con risultati diversi di avvicinarsi alla verità escatologica di Maria, alla sua vita terrena, ai suoi sentimenti e pensieri. (…) Giuliano Ladolfi ha tessuto un coraggioso poemetto cadenzato in sequenze che trascrivono i pensieri della Vergine dopo la morte e la sepoltura di Gesù, prima della sua impensabile resurrezione: La notte oscura di Maria (Puntoacapo, prefazione di Giuliano Greco, postfazione di Ivan Fedeli). Per molti secoli e anche oggi, il dolore di Maria è stato concepito dai cristiani come un sentimento eroico, come un’esperienza capace di trascinare lo spirito verso l’infinito, verso la salvezza. Nei pensieri che Ladolfi attribuisce alla madre di Gesù, invece, si apre come una voragine il dubbio gelido dell’assurdo senza redenzione, del mysterium iniquitatis. Dov’è adesso Dio? Perché ha lasciato che suo figlio venisse crudelmente ucciso? Perché Dio ha creato lei, Maria? Perché ha creato gli uomini per farli soffrire e morire? Nessuna voce risponde alla Vergine: forse, in questa notte senza fondo, Dio non ha più nemmeno un nome, o il suo vero nome è «grande Silenzio». (…) Molti hanno scritto che la Resurrezione è stata per Cristo una seconda nascita, altrettanto impossibile e vera quanto la prima. Per aiutarlo come poteva, la più ferita e la più tenace delle madri è stata accanto a lui nel buio e oltre, fino alla rinascita nella Luce”. 
Fruibile per intero qui sotto.




*Il libro, intenso e quanto mai attuale, a cura di Vincenzo Guarracino, Il seme del piangere. Volume antologico con introduzione e note di Vincenzo Guarracino, Fermenti 2021.
“Una gamma molto vasta di emozioni (…) positive o negative, della più diversa natura, ognuna con linguaggi e modalità comunicative differenti. Impulsi, moti spirituali e corporei, irrefrenabili, capaci non di rado di contagiare (...) lacrime d’amore (...) ma anche pianti di sdegno, di rabbia, di delusione, di rimpianto, di astio, livore e risentimento, di nostalgia, di sofferenza fisica o psicologica (…), di lutto per un perdita irrimediabile, e inoltre anche di gioia, di commozione (…). Ci apprestiamo dunque a un percorso tra i testi di alcuni Poeti del secolo scorso, esemplari di una riconosciuta autorevolezza per il loro modo di porsi di fronte a una realtà inamabile e dolorosa e in certi casi addirittura drammatica, accostando a essi - con scelta sicuramente personale e contestabile - modelli di un panorama poetico magmatico e in fieri, quello del nostro oggi inquieto, segnato com’è da un dolore non soltanto metafisico o astratto” (dall’introduzione di Vincenzo Guarracino).

*La conferenza L’ombra della pandemia sugli adolescenti, a cura del Minotauro, tenutasi in data 11 dicembre 2021.
-Gli adulti hanno deluso: interventi di Matteo Lancini (L’età tradita), Elena Buday (La caduta degli ideali), Virginia Suigo (La rabbia tra le case e le piazze).
-La scuola cerca una soluzione: interventi di Katia Provantini (DAD e apprendimento nella complessità), Alessia Lanzi (Officine: fare per pensare), Anna Arcari (La comunità educante: una risorsa per il futuro).
-Sostare tra la morte e la speranza: interventi di Loredana Cirillo (Il dolore muto dei nuovi adolescenti), Alessandra Marcazzan (Pensare la morte), Diego Miscioscia (Imparare a sperare).
-Corpi sotto attacco: interventi di Elena Riva (Ultime forme dell’anoressia), Antonio Piotti (Un nuovo motivo per uccidersi).
Conclusione di Gustavo Pietropolli Charmet: Eremiti fragili e spavaldi.
Alcuni di questi interventi sono fruibili on line.

*Gli articoli - certamente da leggere - di Gigi Cannillo, pubblicati in rivistagelo.com:
Recensione a Con la verità della carne di Roberta Dapunt, Einaudi, 2018, al link https://www.rivistagelo.com/post/sincope.
Riccardo Emmolo, Luce siciliana, al link trotterinversi.wordpress.com/author/trotterinversi34eba1c51f/" TROTTER IN VERSI – Trotter in Versi (wordpress.com).
Riccardo Emmolo è nato a Scicli nel 1951. Vive a Modica, dove insegna in un liceo pedagogico. Con l’editore Moretti & Vitali ha pubblicato Ombra e destino e altre poesie (2002), Ti parlo (2012) e un libro di saggi, Memoria e cecità (2010). Della sua poesia si sono occupati, tra gli altri, Giancarlo Pontiggia, Rosita Copioli, Giuseppe Conte, Sauro Damiani, Antonio Sichera, Marco Vitale, Milo De Angelis, Alessandra Paganardi, Franco Romanò, Luigi Picchi, Giuseppe Traina, Elio Grasso, Gianfranco Lauretano e Giuliano Ladolfi.

*Il volume di Luciano Curreri, Il mondo come teatro. Storia e storie nelle narrazioni di Ernesto Ferrero, Olschki Editore, 2021 
“Lavorando sul confine tra generi e linguaggi diversi, e puntando sulla qualità di una scrittura che si rifà al magistero di Calvino, Primo Levi e Sciascia, Ferrero ha indagato il rapporto tra il volto e la maschera, l’arte e la vita, l’individuo e la massa, attraverso i casi estremi di uomini eccessivi: il mostruoso Gilles de Rais-Barbablù e Francesco d’Assisi in un Medioevo allucinato, Napoleone, Salgari, l’imbroglione americano che incanta gli italiani del 1924. Con una serie di scandagli puntuali, Luciano Curreri ricostruisce questo percorso originale, inscrivendolo nel più ampio quadro della cultura contemporanea”.

“«Sii cauto con le parole, sceglile bene, prendi parole sicure, parole prive di appigli, non tesserle l’una all’altra, affinché non ne nasca una ragnatela, perché saresti il primo a restarvi impigliato. Poiché le parole implicano dei significati. (…) La parola è quel che vi è di più futile e di più potente. Nella parola confluiscono il vuoto e il pieno. La parola è perciò un’immagine di Dio. La parola è quanto di più grande e di più piccolo l’uomo abbia creato» 
(C.G. Jung, Il libro rosso, IF, IIIv, IVr, cap. XVI, Bollati Boringhieri, Torino 2010, pag. 299), in Nadia Narcisi, Ferruccio Vigna, Malattia del vuoto, poesia del vuoto, in l’Ombra. Tracce e percorsi a partire da Jung, Psicoanalisi e poesia, a cura di Andrea Schellino, numero XV, anno 2020, Moretti&Vitali, 2020, pag. 119)


Con l’augurio che questo Natale 2021 ci conduca verso barlumi di speranza, per cogliere frutti di amore universale e di pace interiore


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