venerdì 11 dicembre 2009

Successo del convegno dedicato a Eugenio Corti


 

 

Milano - Pieno successo del convegno in onore di Eugenio Corti organizzato il 10 dicembre a Palazzo Reale dall’Associazione culturale milanese «Testimoni della Storia», con la collaborazione della Casa editrice Ares e il patrocinio della presidenza del Consiglio Comunale di Milano. Nel corso dei lavori, presieduti dal vicepresidente del Consiglio Comunale di Palazzo Marino Stefano Di Martino, l’opera letteraria dell’autore, a partire da «Il cavallo rosso» (giunto alla 25ª edizione e tradotto in tutto il mondo), è stata esaminata in ogni risvolto e giudicata meritevole di riconoscimenti al massimo livello. Eugenio Corti, classe 1921, ha dedicato la sua vita alla scrittura e si è imposto per l’alto valore letterario dei suoi romanzi storici come pure delle sue opere di saggistica («I più non ritornano», «Gli ultimi soldati del Re», «Processo e morte di Stalin», «La terra dell’indio», «Il fumo nel tempio», «L’isola del Paradiso», «Catone l’antico»). Basti pensare che «Il cavallo rosso», un volume di oltre 1200 pagine che però non si smetterebbe mai di leggere, gli costò undici anni di lavoro, come ha ricordato il suo editore, Cesare Cavalleri, direttore dell’Ares.

Due le proposte avanzate nel corso del convegno. La professoressa Rossana Mondoni, docente di lettere e vicedirettore dei «Testimoni della Storia», ha giudicato Corti meritevole addirittura del Nobel per la letteratura. La proposta è stata accolta da un prolungato applauso della platea, dove avevano preso posto anche i giovani allievi ufficiali della Scuola militare Teulié e un gruppo di ufficiali del Comando Militare Lombardia. A sua volta, il consigliere comunale di Milano e presidente della Commissione Consiliare Cultura, Michele Mardegan, ha detto che Eugenio Corti merita la nomina a senatore a vita.

Tutti i relatori, in primis la sua biografa Paola Scaglione, hanno concordato nel ritenere Eugenio Corti sottovalutato dalla critica letteraria «ufficiale» in quanto ha sempre cercato di essere estremamente fedele alla verità, al punto da essere diventato «scomodo» ed evitato dai «grandi» editori. Particolarmente toccante la testimonianza che Corti (impossibilitato a presenziare al convegno causa problemi di deambulazione) ha fornito grazie ad un filmato realizzato da Attilio Mina e Gian Carlo De Angeli.

Partendo dalle pagine del suo immortale «Cavallo rosso», il convegno ha poi affrontato il tema storicamente coinvolgente della Campagna di Russia 1941-43, che costò la vita a centomila ufficiali e soldati italiani, in parte (20 mila) caduti in battaglia, ma in maggioranza morti per fame, freddo e maltrattamenti nei lager sovietici. Oltre a storici come Ugo Finetti, Alberto Leoni e Luciano Garibaldi, hanno portato le loro toccanti ed inedite testimonianze valorosi ex combattenti della Campagna di Russia, ufficiali degli Alpini, di Cavalleria e dei Bersaglieri, come Nelson Cenci, Sergio Pivetta, Giancarlo Cioffi, Gastone Andreis. Gli autentici «testimoni della storia».

Uno degli argomenti affrontati ed approfonditi riguardava le responsabilità del Partito comunista italiano e del suo leader storico Palmiro Togliatti nella crudele sorte toccata ai soldati italiani prigionieri in Russia. Sull’argomento è intervenuto anche il regista Renzo Martinelli che ha ricostruito, dinnanzi ad un uditorio profondamente coinvolto, come ritrovò gli incartamenti che gli consentirono di realizzare il film «Porzus», che narra il massacro dei partigiani monarchici e liberali sui confini orientali, nel 1944, ad opera delle bande partigiane comuniste.

La giusta fama e l’apprezzamento generale di cui lo scrittore brianzolo gode in tutta Europa sono dimostrati dall’attività dell’«Associazione Culturale Internazionale Eugenio Corti» (ACIEC), rappresentata al Convegno dal suo presidente Francesco Righetti (info@aciec.org).

 

Associazione Culturale «Testimoni della Storia»
eurduemila@tiscali.it
Milano, 11 dicembre 2009

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