venerdì 11 dicembre 2009

Michele Luongo: scrittore irpino

di Vincenzo D’Alessio & G.C. F. Guarini

Ho conosciuto Michele LUONGO sul finire degli anni settanta, quando da Carabiniere svolgeva il suo servizio a Solofra, cittadina irpina dove sono nato e dove il brigadiere LUONGO, insieme al suo superiore, maresciallo Nicola PAGANO, hanno lasciato una esemplare testimonianza di attaccamento al servizio.
Dopo il terribile sisma del 23 novembre 1980, di cui il Nostro e la sua famiglia furono testimoni, Michele si trasferisce prima a Salerno, poi a Bisaccia. Infine raggiungerà il Trentino dove attualmente lavora nella Benemerita. A parte la conoscenza personale riconobbi nel Nostro i tratti salienti di un testimone del suo tempo: scrittore, poeta, saggista. Un infaticabile amico della penna; cosa che mi meravigliò non poco, conoscendo la severità dell’Arma che serviva. Il segreto però era racchiuso nella sua infanzia, difficilissima, dalla quale aveva avuto inizio il cammino del poeta.
Il Nostro partecipò a diverse edizioni del Premio Nazionale Biennale di Poesia Città di Solofra, situazione che mi permise di conoscere più attentamente la sua opera di poeta, riscuotendo la simpatia della Giuria del Premio che gli decretò diversi riconoscimenti, fino all’assegnazione della Medaglia d’argento del Presidente della Repubblica nel 1994, alla decima edizione, per la poesia L’infanzia perduta: in questa occasione la giuria popolare era composta dai giovani studenti del Liceo Scientifico “B. Rescigno” di Roccapiemonte.
Solofra lo aveva premiato anche, involontariamente, per essere stato un conciatore negli anni difficili della giovinezza nella conceria di Santa Croce Sull’Arno. LUONGO dà alle stampe la sua prima raccolta poetica, Emozioni (Ibiskos Editrice,1990), con la prefazione affidata al giornalista del quotidiano «La Nazione» di Firenze, Giulio PANZANI. I disegni all’interno sono del prof. Ameglio MORMILE di Solofra, amico della Benemerita. La sua nuova destinazione è Bisaccia (AV) dove la Caserma dell’Arma è vicina al cimitero, il freddo è insopportabile e la solitudine maggiore.
Anche in questi frangenti l’unica sincera amica restava la Poesia. Nasce la raccolta di poesie Sull’altopiano il vento. Quasi un testamento spirituale per una terra amica-nemica. Per una parte della gente che l’abitava semplice e sincera. Per un'altra parte che non riusciva a comprendere il grande amore del Carabiniere per il suo lavoro. Intanto erano state date alle stampe altre due raccolte poetiche: Voci della strada (ediz. G.C. F. Guarini, 1992), ispirata ai giovani e ai loro travagli, e Amori invisibili (Ediz. Delta3, 1996). Successivamente con l’associazione Poeti nella Società pubblicò Un pensiero per te (marzo, 2000).
La carriera poetica di Michele Luongo si andava delineando in modo perfetto. Come scrive il critico letterario, giornalista e poeta anch’egli, Giuseppe PISANO della redazione de «Il Mattino» di Avellino sulle pagine del suo quotidiano: “Dalla rovina si può risorgere. L’Irpinia muore per rinascere. Il suo destino può essere deciso da chi, come il maresciallo di Bisaccia, riesce a rimanere puro di cuore e ad onorare la sua divisa con la poesia.” («Il Mattino», 17.6.1992)
Della poesia del “maresciallo” intanto si erano occupati critici di valore come Pietro PELOSI, dell’Università degli Studi di Salerno, Giorgio BARBERI SQUAROTTI, Domenico CIPRIANO, Giuliano LANDOLFI, Luigi FONTANELLA.
La svolta però giunge nel 2001. Il Nostro pubblica il libro testimonianza Con la fiamma nel cuore (Ed. Akkuaria, Catania): diario della sua esperienza personale nell’Arma che lo impone all’attenzione dei commilitoni e della stampa nazionale. Un libro eccezionale arricchito, nella sua omogeneità, dalla prefazione del generale di stato maggiore dell’esercito Filippo RUSSO: solofrano di origini, trasferitosi in Veneto per lavoro. Le presentazioni di quest’opera si alterneranno in tutta la penisola. Un vero successo di pubblico e di critica. Farà seguito un'altra raccolta poetica Bocciolo di rosa (Ediz. G.C. F. Guarini, 2003) e poi arriverà un altro libro che consacrerà definitivamente LUONGO quale testimone insuperabile del suo tempo.
Il libro è Irpinia terra del Sud (Ediz. Tracce, 2003) con introduzione di Achille RAGAZZONI presidente del comitato di Bolzano della Storia del Risorgimento Italiano. Un capolavoro di testimonianza arricchito dalle poesie del Nostro. Un vademecum insostituibile per gli storici delle vicende irpine prima e dopo il sisma del 23 novembre 1980. Un racconto esemplare fondato sul coro di quanti avevano come lui sperimentato sulla propria pelle il dolore dei morti e delle ingiustizie. Ancora una volta il suo pensiero, anche in quest’opera, era rivolto ai giovani delle contrade del Sud, vittime innocenti dell’ignoranza e della barbarie degli adulti. «L’eco di Trento», nel recensire questo libro scriveva: “un grande atto d’amore per la sua terra d’origine” (febbraio, 2004, anno XVI, n. 2) e aveva pienamente ragione.
A gennaio 2007 esce la sua ultima raccolta di poesie in ordine di tempo Ciao amore (Ediz. UNI service, Trento). Oggi il Nostro vive e lavora in Trentino; è divenuto giornalista, ha scoperto l’Arte grazie all’amore della sua instancabile musa Antonella che gli ha permesso di scoprire la sua innata identità di scrittore. Una carriera iniziata nel disagio dell’infanzia, per culminare nell’apice della distanza dalla terra natale, l’Irpinia, madre-matrigna per ogni persona di diversa sensibilità che non abbassa la testa al predominio dei politici di turno.
LUONGO ha ancora tanto da testimoniare in favore della sua terra natale, come ha tanto da donare alla Poesia nazionale. Noi lo incoraggiamo a vivere.

Dicembre, 2009  


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