flash di lettura a cura di Enrica Musio
Un linguaggio essenziale, conciso, con un senso di umiltà, e di povertà. Un buon libro.
Una sorta di racconto diaristico. Un buon libro.
Sono liriche dove si narra e racconta di personaggi tipici di Longiano, amici, conoscenti; fatti di vita locale. Noto che il dialetto di Longiano, è molto complesso e diverso dal dialetto di Santarcangelo di Romagna: il dialetto di Santarcangelo di Romagna è più semplice, più allegro. Un buon libro.
Nel libro Le odorose impronte scritto da Matteo Bonvecchi, edito da Fara, troviamo poesie di mistero, di intimità, di gioie e di momenti critici; siamo invitati a godere della bellezza, in un intreccio geografico e di spirito, di memorie e di attese. Un buon libro.
Nel libro di poesie scritto da Michele Caliano Pensieri Filosofici o filo-soffici, edito da Fara, troviamo dei testi poetici che parlano in forma di poesia ironica, di temi e pensieri di filosofia, del mondo e della natura.
Poesie a tratti scanzonate e irriverenti.
Poesie che mettono in luce teorie transitorie, anche falsificabili, idoli posticci; c’è una zona della coscienza dell’uomo che non si può raggiungere!
Un buon libro, ne consiglio la lettura.
Nel libro di poesie scritto dall’editore Alessandro Ramberti Enchiridion celeste, edito dalla sua casa editrice di Rimini, troviamo poesie dal senso troppo umano e buono; poesie dal tono religioso e cristiano, con temi profondi, mistici, di fede. Poesie di cuore, di vita, di destino e parole segrete.
Un libro che soprattutto i fariani devono leggere: se non lo fanno, scatta una brutta punizione; vi attende a breve il “ricovero coatto”.
Nel libro di poesie scritto da Gabriele Oselini Equilibrio, edito da Fara, troviamo poesie che narrano di realtà riflessa, versi leggeri, dimensione metaforica, una sorta di cartografia metafisica, dove si nota un incontro tra il passato e il presente. Un buon libro.
Nel libro di narrativa scritto da Silvia Avallone Acciaio edito da Rizzoli troviamo le avventure di due ragazzine toscane, tra Elba, Piombino e Livorno; si racconta una Italia in cerca di identità, lo scenario della periferia operaia, il lavoro massacrante e mal pagato delle fabbriche della Toscana, padri che si spezzano la schiena nelle acciaierie, il branco di amici alla sera in strada a Livorno, il linguaggio colorito e volgare dei livornesi; le storie di due amiche inseparabili che vivono nelle case popolari che crescono, il loro corpo cambia, le prime esperienze sessuali, la violenza sessuale, il femminismo, la politica di sinistra, la lotta, la sopravvivenza, la droga, però dopo l’amicizia si incrina. Un romanzo dai tratti giovanilistici. Un ottimo libro.
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