venerdì 30 dicembre 2022

È bello ritrovarsi in queste pagine.

Giancarlo Baroni, Come lucciole nel buio. Dieci riflessioni sulla vita e sulla letteratura, Prefazione di Elio Grasso, puntoacapo 2022 


recensione di AR



Forte e appassionato lettore, il poeta, narratore, critico letterario, saggista e valente fotografo Giancarlo Baroni ci apre il vasto mondo dei suoi incontri con autori che hanno inciso significativamente nel suo percorso di uomo consapevole, come un novello Renato Serra, che vita e letteratura sono strettamente (forse necessariamente) connesse. Queste dieci riflessioni in realtà contengono stormi di lucciole che illuminano notevoli estensioni del buio che ci spinge in fondo a conoscere, aristotelicamente.

Le riflessioni sono divise esattamente in due: cinque compongono la prima parte “Un cannocchiale nel buio”, le altre cinque la seconda “Una incerta beatitudine”. Pare dunque esserci una progressione gratificante (ma, vedremo, con juicio) del processo conoscitivo. Vediamo un po’, sia pur di corsa e per lacerti, il percorso del Nostro.

La prima riflessione si intitola, in bilico fra ironia e desiderio, “Un senso arriverà” e inizia splendidamente così (p. 13): “A volte immagino che a ognuno di noi, prima della partenza definitiva, vengano dati un foglio e una matita. E ci venga chiesto di scrivere la parola o la frase che riteniamo decisive e fondamentali per comprender la vita, le cose, il mondo, l’universo. Temo che esiteremmo e che forse riconsegneremmo il foglio pulito intatto. (…) Benevolmente la letteratura viene in nostro soccorso.”

Nella pagina successiva troviamo questa condivisibilissima affermazione: “La letteratura comprende e armonizza utile e dilettevole, conoscenza e bellezza, e ci permette di esplorare con eleganza le cose e il loro significato.”

La riflessione seguente è quella che dà il titolo alla prima parte e vi troviamo molte interessanti considerazioni. Ad esempio: “La sostanza delle cose (ciò che sta sotto e le sostiene) e la loro essenza (ciò che resiste al trascorrere del tempo e al mutare delle apparenze) sono solo in minima, infinitesima parte esplorabili e conoscibili.” (p. 16); “ci dobbiamo accontentare di squarci di verità che, come farmaci, leniscono momentaneamente la nostra ansia di conoscenza: i nostri occhi sono cannocchiali puntati sul buio.” (p. 17); “forse il mistero non è il prodotto dell’ignoranza e dei limiti umani ma la sostanza insondabile che anima, nutre e feconda il mondo.” (p. 20).

“L’enigma della chiarezza” è il titolo della terza riflessione ricca di citazioni. Alcuni passaggi: “Ogni libro pubblicato entra a far parte di una rete e stabilisce dei contatti con le opere che lo hanno preceduto e che lo circondano” (p. 22); “Scrive mirabilmente Raffaello Baldini (…): «Metti che venga la fine del mondo. Domani, / dopodomani, e moriamo tutti, metti che la terra / s’infradici, si sbricioli, / (…) / … si spegne il sole, / le stelle, viene il buio, / non c’è più niente, e in tutto quel buio il tempo / andrà ancora avanti? da solo? / e dove andrà».”

La quarta riflessione è cautamente speranzosa: “Post tenebras spero lucem”. Si parla della morte, di un insondabile aldilà, di una eventuale permanenza dei defunti, di loro tracce, nei viventi (p. 25): “«Soltanto il tempo veramente scrive / usando come penna il nostro corpo» afferma Valerio Magrelli e Cesare Viviani aggiunge: «Dicono: è mancato, è scomparso, / ma no, è diventato tempo, / quel tempo che ci circonda, / ci tocca, ci assilla, / ci seduce, / ci corteggia ogni giorno / finché non cediamo».”

A p. 27: “Elias Canetti si pone questa drammatica domanda: «E se Dio si fosse ritirato dal creato vergognandosi della morte?». Dell’aldilà non siamo capaci di dire con precisione nulla (…). Ciononostante abbiamo il diritto di credere e sperare nell’aldilà, (…) Blaise Pascal sa bene che «il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce».”

A p. 30: “Non siamo fatti di divenire, per questo siamo attratti dalla permanenza. Desideriamo quello che ci manca, aspiriamo a una completezza che non possediamo, andiamo alla ricerca della parte assente.”

Strategicamente al quinto posto abbiamo la riflessione “La menzogna di Ulisse”, e ci parla di scaltrezza, doppiezza, ambiguità ma anche, dantescamente, del desiderio di conoscere, di varcare i confini del noto per cercare di attingere l’ignoto, il sempre nuovo. Alla fine troviamo quanto segue (p. 39): “la menzogna di Ulisse è quella tipica della letteratura: inventare tante storie e raccontarle bene. Il viaggio di Ulisse non è ancora terminato.” 

Eccoci arrivati alla seconda parte che si apre con “La faticosa necessità della scrittura”. Baroni apre con Majakovskij, si procede con Flaubert, Kafka, Vittorio Bodini, Thomas Wolfe, Vargas Llosa, Conrad, Ezra Pound, George Orwell, Thomas Mann, Rilke, Antonia Pozzi ecc. La sintesi finale è intrigante (p. 50): “La scrittura si presenta quindi contemporaneamente come sofferenza e piacere (…). La figura retorica che meglio la rappresenta non è l’antitesi ma l’ossimoro. (…) A cominciare da «doloroso amore», l’ossimoro che Umberto Saba, in una lirica pregevole dedicata all’avventuroso e contraddittorio Ulisse, riferisce alla vita e noi estendiamo alla letteratura.”

La settima riflessione, “La beatitudine incerta dei poeti”, applica questo approccio alla poesia (P. 54): “Il boliviano Oscar Cerruto afferma (…) che le parole poetiche sono contemporaneamente liberatorie e opprimenti, rassicuranti e perfide, amichevoli e traditrici (…)”.

“Realtà, Poesia” è il titolo della ottava riflessione. Scrive il Nostro a p. 57: “Esistono diversi livelli della realtà; grazie alle sue doti intuitive e analogiche la poesia è in grado di svelare parzialmente l’essenza che si nasconde dietro questi strati (…)”

La nona riflessione è un succoso saggio dal titolo “Classicisti, realisti ed ermetici nella poesia in lingua italiana del Novecento. (Tracce, ipotesi e indizi)”. E così è la decima e ultima “Sui romanzi di idee”. A p. 73 ci viene giustamente ricordato che “la sostanza senza la quale il romanzo si smarrisce sta nella sua capacità di raccontare, nell’abilità di creare e di intrecciare delle storie”.


Un libro davvero ricco di spunti, bagliori e connessioni, questo di Giancarlo Baroni, sicuramente utile a tutti coloro che amano leggere e scrivere.

venerdì 16 dicembre 2022

News da Adele Desideri, Natale 2022

a cura di Adele Desideri


Gentili lettori, segnalo quanto segue:

*La raffinata recensione di Gilberto Isella alla raccolta di poesie L’angelo e il tempo, e altri poemetti, di Vincenzo Guarracino, Book Editore, 2022, pubblicata ne L’Osservatore, n. 46, 12 novembre 2022.



Gilberto Isella: Classico e moderno nella poesia di Guarracino

Cultore di letteratura classica, greca e latina (mi basterà segnalare la versione del Poema della natura di Parmenide) e studioso di Leopardi, Vincenzo Guarracino ci offre, dopo lunghi anni di silenzio, un’ulteriore prova della sua creatività poetica. La raccolta, fresca di stampa, s’intitola L’Angelo e il tempo (Book Editore, 2022). Si tratta di nove poemetti scritti e rivisti tra il 1978 e il 2022, dove il segno della classicità è ben vivo. Non solo per l’adozione di stilemi compositivi che fanno rivivere il clima dell’epica, ma anche per il lucreziano amalgamarsi, nella scrittura, di poesia e pensiero. Una classicità comunque sui generis, perché profondamente imbevuta di sensibilità moderna, di cognizione del presente, capace di infondere sublimità armoniosa anche al disincanto.
Lo avvertiamo in particolare nel componimento più impegnativo, Frammenti di Cilento, epigrafato da versi di Luzi, in cui la riflessione sul pensiero parmenideo si coniuga con l’istanza autobiografica, intrisa di ricordi ed emozioni. Per farla breve: Parmenide di Elea e Vincenzo di Ceraso sono figli della medesima terra: il Cilento. Un dono della tyche, potremmo azzardare. Fin dalla prima sestina salta all’occhio un sottile gioco di ‘convergenze nella distanza’, a partire dal qui d’avvio: “Qui dove il pensiero fu sognato/ e lo Sfero brillò di ignota consistenza” (il riferimento è all’Essere indistruttibile). L’intersezione dei registri e dell’argomentare si chiarisce nella strofa successiva, quando l’autore si richiama “al mito di resistere anche al fosforo/ e al benzene dell’estate del millennio/ sul sentiero che sale a Porta Rosa/ ancora fumano pire di miasmi/ di plastica immolata all’inautentico”. I lemmi alti “pire” e “immolata” son lì ad attutire inopportuni effetti di realismo.
Che la vita abbia pieno “diritto alla memoria”, come rileviamo dai Frammenti, lo testimonia un altro poemetto, Una visione elementare (1990), dedicato a Roberto Sanesi, poeta italiano tra i più notevoli del dopoguerra, e anglista. Una nota curiosa: questo testo, come i Frammenti, comincia con l’avverbio qui in funzione presentificatrice. Nel nome di Sanesi (“l’Altro ti pensa dal suo esistere”), e beninteso sulla spinta del desiderio e dell’affetto, Vincenzo accoglie nel suo incantato vascello (vedi il dantesco “Guido, il vorrei”) scrittori e artisti amici del poeta milanese. Sotto lo sguardo compartecipe dell’autore incontriamo Grytzko Mascioni, Massimo Scrignoli, Emilio Tadini e molti altri. Una ghirlanda animata intorno al nome di Roberto, a rimemorare luoghi e occasioni vissuti in comune, fino a capacitarsi che la vita “è l’ossimoro perfetto”.
Quanto a L’Angelo e il tempo, legato tra l’altro alla nascita del figlio Angelo e composto in quell’anno (1987), si tratta di un dialogo imperniato sul tema dell’Annunzio. Il quale s’impersonifica in una creatura alata inscritta nel cielo e a sua volta scrivente: “in una trama/ di segni, io stesso/ di fulgore e d’arte fatto segno (e sogno)”. Uno scrivere e annunciare enigmatico, il suo, ispirato nel contempo alle “forme della luce” e al “corpo del silenzio”. Un modo, insomma, per definire la Bellezza al di là della ragione.

È così

che io, il QuintoAngelo, annunzio

e segno ciò che mi segue e mi precede:

perché io sono

il disagio del razionale, l’evocazione e l’annuncio

e insieme la bellezza che vi salva,

l’inascoltata, inutile Bellezza.



*Recensione di Nicola Di Mauro, al delizioso volume io minuscolo Credo, a cura di Margherita Bovio e Rosa Elisa Giangoia, Introduzione di mons. Nicolò Anselmi, Edizioni Ares 2022, ne L’Osservatore Romano, 5 dicembre 2022.
“Una raccolta di testi sapienziali dell’uomo di oggi, in cui emerge «quel bisogno di religiosità» che accomuna tutti gli esseri umani”.




*Michele Brancale, Salmi metropolitani e altri versi, Con uno scritto di Antonio Tabucchi e una nuova sezione di inediti. Nota introduttiva di Paolo Ruffilli, Passigli Poesia, 2022
“I Salmi metropolitani di Michele Brancale furono salutati alla loro uscita nel 2009 da Antonio Tabucchi come espressione di una voce altra, che «per chi riesce a sentirla ha un codice sonoro di altissima intensità ma che non è udibile da nessun altro perché non viene da fuori, viene da dentro». È la voce della poesia che «non appartiene alla geometria con cui dobbiamo misurare il reale, viaggia su frequenze diverse, attraversa l’opacità di ciò che chiamiamo ‘evidenza’ aprendo fessure in tutto ciò che ci circonda, introducendo un altro senso»”. Questo scritto di Antonio Tabucchi accompagna ancora questa nuova edizione dei Salmi metropolitani; e abbiamo voluto conservare anche la breve e acuta nota introduttiva di Paolo Ruffilli, che ne coglieva subito l’originalità nel continuo rimando tra «dimensione personale e corale, tra osservazione e senso di grazia, tra descrizione e invocazione», alla ricerca di «un senso possibile e condiviso di umanità». Dieci nuovi componimenti inediti, di registro diverso, completano questa nostra edizione, arricchendo ulteriormente una lettura di eventi e di situazioni che, iniziata appunto con i Salmi metropolitani, era poi proseguita con la raccolta Rosa dei tempi, apparsa nella collana di poesia di Passigli nel 2014”.

*La rivista, preziosissima e copiosa, AT arti e teologie, arts and theologies , n. 5 - ottobre 2022, al link
https://www.artiteologie.it/

*La rivista di poesia Fluire, n. 12 luglio agosto 2022, consultabile al link http://poesiaallachiarafonte.ch/Fluire-12/

*Alex Bardascino, Luciano Curreri, Non di sola destra, Sei ‘solisti’ della Repubblica delle lettere (1953-1986), Rubettino 2022

“La Repubblica e la Repubblica delle lettere del secondo dopoguerra hanno come minimo comun denominatore l'antifascismo. Questo legittimo impegno civile e letterario ha dato vita a una cultura che ha saputo esprimere momenti e pagine indimenticabili, che anche gli autori di questo librino hanno letto e studiato. Nella seconda metà del Novecento, non scompaiono tuttavia le 'narrazioni di destra'. Qui, se ne sono selezionate sei, in circa 35 anni di vita repubblicana, tra 1953 e 1986, a partire da sei 'solisti' che rivendicano, secondo modalità differenti, un'adesione al fascismo. Certo, da Rimanelli a Mazzantini, passando per Berto, Zangrandi, Virgili e Salierno, la 'narrazione filofascista' pubblicata nel periodo della Prima Repubblica appare ancora come un tabù letterario e 'saggiarla' sembra quasi un tentativo di revisione storica scomodo tanto al pubblico quanto alla critica. Quando invece leggere questi scritti che mettono al centro la storia di una generazione pregna di immagini e idee del Ventennio, tese poi a concretarsi in quell'adesione che si esplica in seno alle milizie dei volontari fascisti, alle truppe della Repubblica Sociale, ai movimenti sovversivi dell'estrema destra, discopre un mondo di cui bisogna tener conto, oggi forse più di ieri, per interrogare e provare a capire un ritorno del fascismo, che non è solo più una moda, un fondale, come per tanta narrativa italiana (di genere e non solo) tra anni Novanta e Duemila” (al link https://www.mondadoristore.it/Non-sola-destra-Sei-Alex-Bardascino-Luciano-Curreri/eai978884987340/).

“Incidimi sui palmi il mondo,/ di rosso melograno traboccami.// Quando tutto rovina, come qualcosa/ che ancora sogna e smisura// oltre il recinto del dicibile/ sopravvivimi parola/ a fa’ che tutto ciò che ho amato/ in te si compia e perduri”
(Donatella Nardin, Rosa del battito, FaraEditore, 2020)

Auguri di Buone Feste

Adele Desideri

giovedì 1 dicembre 2022

Carosello natalizio a Pesaro 22 dicembre 2022

Con il patrocinio del Comune di Pesaro


Nell’abbraccio natalizio 

delle parole: 

carosello letterario 


Stacchi musicali: Fabio Cecchi


Giovedì 22 dicembre 2022 dalle ore 15:00 alle 19:00

Sala Nobile Palazzo Mazzolari

via Rossini 37, Pesaro


Una iniziativa di Fara Editore

grazie a Giorgio Iacomucci


Ingresso libero fino a esaurimento dei posti

Fogliettone pdf qui


15.00 Saluto di Daniele Vimini Vicesindaco di Pesaro - Assessore alla Bellezza e di Alessandro Ramberti (Fara) con breve introduzione musicale.



15:10 Ero un poeta Serse Cardellini vive e lavora a Pesaro nella sua Enolibreria dal Bardo. Poeta e filosofo è specializzato nello studio delle religioni orientali e nella medicina tradizionale cinese. Ha fondato e diretto per dieci anni la casa editrice Thauma ed ora cura per la Firenze Libri la collana di poesia Fuori Stagione. Numerose le sue opere pubblicate in ambito letterario e filosofico.


15:15 Parole in avvicinamento Giorgio Iacomucci (1961) è nato e vive a Pesaro. Laureato in Scienze Politiche all’Università di Urbino, si occupa di logistica nell’Amministrazione Comunale. Ha creato, nella frazione di Novilara, un giardino in memoria della sua compagna di vita Daniela Marcolini e ne parla nel toccante Un giardino per Daniela (2019). Ha curato e pubblicato nel 2019 una antologia di versi dal titolo L’anima poetica nel giardino di Daniela. È presente nel volumi fariani La via, A tu per tu, Respiro, Vivere l’abbandono, Il muro, L’albero.


15:20 Cerch da non morì; So parlare ancora; Castagne - Maria Lenti (foto Tiziano Mancini), poeta, narratrice, saggista, pubblicista, è nata e vive a Urbino. Docente di lettere, deputata dal 1994 al 2001, ha una lunga esperienza di lezioni e conferenze in Italia e all’estero. Studiosa di letteratura ed arte, è in antologie poetiche, narrative, critiche, su quotidiani e riviste. Tra i suoi libri: Cartografie neodialettali, 2014, Ai piedi del faro, 2016 (poesie), Certe piccole lune, 2017 (racconti: premio Narrabilando), Elena, Ecuba e le altre, 2019 (3° al premio Pontedilegno Poesia), Arcorass Rincuorarsi, 2020 (poesie), gli studi Amore del Cinema e della Resistenza, 2009, In vino levitas. Poeti latini e vino, 2014, la plaquette artistica Beatrice e le altre: a Dante, 2022. Nel 2006 ha vinto lo Zirè d’oro (L’Aquila).


15:25 Poesie VarieFabio Cecchi (Cesena, 1991) abita da sempre nel Riminese, salvo qualche soggiorno in terra inglese e francese, nazioni di cui ammira lingua e cultura. A Rimini consegue diploma liceale e laurea triennale come Educatore Sociale e Culturale. Ospite storico dei convegni Fara, da amante delle letterature, trovate suoi contributi in rete e nelle antologie dedicate. Da anni, per problemi di salute, deve rinunciare alle attività di studio, musica e sport. È su Instagram nella veste di Fabius Urbex, un profilo dedicato ai luoghi abbandonati.


15:30 Queste parole di silenzioFrancesca Bavosi è nata e vive a Fano (PU). Laureata in Lettere classiche all’Università di Urbino, insegna con gratitudine in una scuola della sua città. Alcuni suoi testi sono stati selezionati in concorsi nazionali e internazionali (5° Premio De Palchi Raiziss, Presidente di giuria Giovanni Raboni; 4° Premio Nazionale Novella Torregiani; VI Premio Città di Conza; Premio Zeno 2021). Ha vinto il Faraexcelsior 2022 con la raccolta Ipotesi di misura.


15:40 Come terra ferma Matteo Bonvecchi insegna al Liceo Classico di Macerata e vive a Montecassiano, tra i lieti colli cantati dal Poeta recanatese. Con Le odorose impronte si classifica primo al Faraexcelsior 2018 e vince nel 2020 il Narrapoetando con In crepa di melograne. Oltre a vari altri riconoscimenti, ancora nel 2021 con De praecipitata luce vince il Narrapoetando. 2° classificato al Faraexcelsior 2022 con Come terra ferma. È giurato in concorsi letterari nazionali.

15:50 La scoperta. Narrazione in versi - Matteo Pasqualone nasce a Cesena (1987). È marito, padre e insegna nella scuola secondaria di primo grado. Da anni il suo studio e la sua passione si concentrano sul rapporto fecondo tra teologia e letteratura. Ha pubblicato la raccolta poetica Scommessa d’eterno (Il Ponte Vecchio, Cesena, 2016). Vive a Cesenatico. Ha vinto il concorso Faraexcelsior 2020 con Ogni nascita è dal caos.


Poesie – 16:00 Nato a Rimini, Stefano Bianchi ha pubblicato le raccolte: La bottiglia (Pendragon 2005), Le mie scarpe son sporche di sabbia anche d’inverno (Fara Editore 2007, Premio Cluvium 2008), Sputami a mare (Le voci) (Fara 2010, segnalata al Premio internazionale Città di Marineo 2011) e Da quando non ci siete (Fara 2021, fra i numerosi riconoscimenti il 2° premio al Piemonte Letteratura 2022 e il Premio speciale Assunta del concorso La stradina dei poeti 2022, foto qui sopra). Alcune poesie sono state interpretate dall’attore Alessandro Quasimodo, figlio del premio Nobel Salvatore, per un dvd realizzato dalla Casa editrice Aletti.


16:10 Quattro novelle sulle figure piane - Bande à part (Rimini, 1967), ama la letteratura del Novecento (il modernismo anglo-americano e sudamericano, l’école du regarde, il gruppo ’63, Lars Gustafsson, Cees Nootebom…), quella per cui il compito di un autore non è descrivere la realtà, perché la scrittura è limitata: se uno dice “blu”… siamo certi di immaginare lo stesso preciso colore che ha in testa lui? Più che l’espressione della verità alla scrittura spetta la ricerca di un senso e il romanzo perde la fisionomia confortevole di specchio della nostra vita. Non offre più una storia in cui immedesimarsi e diventa un atlante in continua evoluzione per ordinare i nostri pensieri. Ha vinto il concorso Narrapoetando 2022 con Come una spirale.


16:15 L’abete bianco lungo il vialeMirca Carrozzo, nata a Rimini, laureata all’Università di Bologna in Giurisprudenza ha conseguito l’abilitazione di avvocato. Insegna “Diritto degli Enti locali” in corsi di formazione per la preparazione ai concorsi pubblici. È presente nei seguenti volumi nati dalle kermesse fariane: La via, Io sono te, Respiro, Vivere l’abbandono, Il muro, L’albero.


16:20 Della mia carne e delle mie consuetudiniDavid Aguzzi, nato a Rimini, vive a Riccione. È laureato in Sociologia e in Scienze della comunicazione. Socio e presidente di Teatro Aenigma (Urbino), co-fondatore della rivista Teatri delle diversità e delle Edizioni Nuove Catarsi, ha scritto libri, saggi e articoli su tematiche sociali. Ha realizzato il cortometraggio Cambiamo Discorso? È presente in numerose antologie fariane; le ultime La via, Io sono te. Poesia, religioni, cultura nella Terra delle Aquile, Respiro, Il muro, L’albero. Primo al Concorso Viaggi di Versi 2014, Editrice Pagine, con la poesia Oggi. Ha messo in scena con la Compagnia del Gruppo Atena, composta da attori con patologie psichiche e disagio sociale, le drammaturgie teatrali – Mi fido di te, Il Treno dei desideri, Il vecchio geloso, Vorrei essere speciale, … ma queste son parole!


16:25 Quando si guardava caroselloEnrica Paola Musio si definisce una poetessa naif; nata a Santarcangelo di Romagna, terra di cornuti, ha scritto tre libri di poesie: Dediche sillabiche, Senza saperlo nemmeno, Case di Angeli; pubblicate da Fara. È una critica letteraria; scrive piccole recensioni nel sito Narrabilando sempre di Fara editore. È una bongustaia, ama il cinema, vedere la tv, fare viaggi anche all’estero; è molto attiva su vari social e partecipa a eventi letterari.


16:30 È nostro solo ciò che abbiamo perdutoFabrizio Azzali è nato a Parma, dove vive, nel 1953. Laureato in Lettere, ha svolto per quarant'anni l'attività di docente in Istituti superiori. Appassionato di letteratura, scrive prefazioni per i libri degli amici. La sua prefazione alla raccolta Equilibrio di Gabriele Oselini è risultata Finalista al Premio Città di Forlì 2022.

16:35 Era me stessaValentina Cuppini è nata nel 1986 a Cattolica (RN) ed è cresciuta a Pesaro, dove vive attualmente. Ora lavora come impiegata, ma si è anche occupata di eventi culturali e di turismo. È laureata in Lettere Moderne e ha conseguito nel 2022 la laurea magistrale in Italianistica all’Università di Bologna, con una tesi dedicata ad Antonia Pozzi. Sogna di scrivere un romanzo e di pubblicare una raccolta con le poesie che scrive fin da ragazzina. Al momento scrive di viaggi sul blog personale cultuvale.it e poesie sul profilo www.instagram.com/pozzanghere_poetiche


16:40 Un augurio – Nato a Fermo nel 1965, Filippo Davoli (foto Ettore Lambertucci) vive e lavora a Macerata. Ha all'attivo numerosi libri tra cui La luce, a volte (2015, con una nota di Massimo Raffaeli), Dentro il meraviglioso istante (2021, introduzione di Giovanni Tesio) e il recente Tenerissimo amore (2022, introduzione di Daniele Mencarelli). Premio "Montale" per l'inedito nel 2001, è tradotto in Francia a cura di Daniel Bellucci.


16:45 RequiescamMarco Colonna (foto Renzo Zilio) nato a Palermo, vive a Forlì. Dirige dal ’99 il portale web di cronaca e attualità politica sestopotere.com. Cura il canale You Tube Lotta alle mafie. Ha scritto articoli per vari quotidiani nazionali. Ha collaborato con i Tg e Rg di VideoRegione e radio locali. Ha pubblicato libri di cinematografia. Poesie selezionate e segnalate nei concorsi Faraexcelsior 2016 e 2017 e Zuppardo sono inserite in diverse antologie del Premio La Gorgone d’oro. Ha pubblicato con Fara le raccolte poetiche Ani+ma (2016), Siamo sono (2017, finalista al Premio Città di Arona 2018), Ho scritto questo salto (2019, prima classificata al Narrapoetendo). È inserito in molte opere collettanee fra cui L’orizzonte delle metafore (Edizioni Tracce 2018) e La responsabilità delle parole (Fara 2018). Presente in molti siti, sue video-poesie nel canale YouTube Marco Colonna Poesie.


16:50 Pausa musicale di Fabio Cecchi


17:00 Pellegrini Natascia Ancarani dopo aver frequentato il liceo a Ravenna, negli anni Ottanta si trasferisce a Pavia per studiare filosofia che ancora insegna nelle scuole superiori. Con un gruppo femminista ha collaborato allo studio Il sonno della ragione. Saggi sulla violenza (Dell’Arco 1993). Nel 2006 ha vinto il “Pubblica con noi” di Fara e da allora ha partecipato a diverse kermesse della casa editrice. Nel 2016 è uscito il saggio narrativo Doppia Esposizione, Berlin 1985-2015, Edizioni del Foglio Clandestino. Ha vinto il Faraexcelsior 2022 con la raccolta di racconti Pellegrini.


17:10 TransumanesimoGiuseppe Vanni vive a Cattolica; laureato in Lettere e Filosofia all’Università di Bologna, insegna Storia e Letteratura nella scuola superiore. Transumanesimo segue le raccolte Paris Necker (Fara 2017, prima al premio Pelasgo Città di Grottammare, terza al premio Lord Byron, finalista al premio internazionale Senghor) e Horror Vacui (Narcissus 2013, opera che ha vinto il premio Pegasus Athos Lazzari, il secondo premio Pelasgo Città di Grottammare ed è stata finalista al premio Quasimodo). In saggistica ha pubblicato: Badlands. I luoghi mitici della frontiera americana e la cultura di massa (Narcissus 2016), Il federalismo europeo in Italia (Street Lib 2019), Europa Federata 1948-1954 (Street Lib 2019).


17:20 La circonferenza della vita - Salvatore Ritrovato, poeta, saggista, critico. Pugliese di origine, vive a Urbino da molti anni, dove insegna letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università e ha un incarico di Scrittura creativa presso l’Accademia di Belle Arti. Ha pubblicato diverse raccolte di poesie e plaquette (l’ultima L’anima o niente, 2020) e saggi critici (l’ultimo il commento a Letteratura come vita di Carlo Bo, 2022). Con Marcos y Marcos è appena uscita La circonferenza della vita. 


17:25 Nel sonno il sognoColomba Di Pasquale, insegna Scienze giuridico-economiche a Recanati dove risiede. Con Del Monte ha pubblicato Viaggio tra le parole nel 2006 e con Nicola Calabria Una vita altrove nel 2007. Nel 2008 con Fara Editore pubblica Il resto a voce. Nel 2010 presso Genesi Editore ha pubblicato Dulcamara con prefazione di Vivian Lamarque; con Fara: Il mio Delta e dintorni, sempre con prefazione di Vivian Lamarque nel 2014, Circostanze certe nel 2017 (Opera vincitrice del concorso Versi con-giurati con il dono della silloge inedita di Anna Ruotolo) e sempre nel 2017 con Nomos Poesie minuscole (ebook). Nel 2020 è uscita con Fara la versione cartacea di Poesie minuscole (introdotta da Vivian Lamarque e con postfazione di Anna Ruotolo). Ha conseguito numerosi riconoscimenti e premi sia per la poesia edita che inedita.


17:30 La poesia fra voce e silenzio - Laura Corraducci è insegnante di inglese a Pesaro. Il passo dell’obbedienza è il suo terzo libro di poesie ed è uscito nel 2020 per Moretti e Vitali. Cura da dieci anni la rassegna poetica Vaghe stelle dell’Orsa per l’Assessorato alla Cultura del comune di Pesaro.


17:35 Sembrano Poesie Italo Fraternale, nato a Sassoferrato di Ancona nel 1940, inizia a dedicarsi all’arte all’età di 54 anni. La poesia e la pittura si appropriano della sua vita, portando alla luce un talento unico e originale. In particolare la sua vena creativa trova l’espressione più felice nel disegno e nell’acquerello.

Movimento Luce Acqua sono le costanti della sua espressione, viva e luminosa. Dal ’95 ad oggi ha esposto in numerose mostre collettive e personali e ha partecipato a diversi reading poetici.


17:40 Nell’abbraccio delle parole… gli abbracci mancanti - Patrizia Sabatini vive a Pesaro, ha una laurea in Sociologia e da circa 15 anni si interessa di comunicazione nel fine vita e accompagnamento ai morenti. Ho scritto un libro, Le parole delle mani, decidendo di raccontare la sua esperienza attraverso il contatto e un ascolto attento della persona.


17:45 Poveri Poeti
Una poesia retrograda o ‘poesia del gambero’
Pictor* [pseudonimo di Marco Mazzoli Fraternale] rinasce presso la Stationem di Fanum Fortunae all’alba del giorno 23 dicembre 2005. Nall’agosto 2007 interrotta la sua attività di Ri-animatore e Guida Ambientale-Naturalistica, si stabilisce ai piedi del venerato Monte Cathedra presso le Serre dell’Abbondanza, per poter frequentare a tempo pieno la ‘Libera Università degli Uomini Originari’. Scrivano da sempre, trascorre le sue giornate dedicandosi anima e corpo agli studi e alla realizzazione di una nuova Comunanza Agraria-Spirituale, ribattezzata *Statio Cosmica Terrestre*.


17:50 La poesia del suonoDavid Monacchi (Urbino 1970) ha realizzato con Eugenio Giordani la prima sala in perifonia sferica in Italia “SPACE – Soundscape Projection Ambisonic Control Engine”, presso il Conservatorio “G.Rossini”, all’interno della quale sono in atto attività di ricerca e produzione sugli aspetti spaziali della composizione elettroacustica e del suono in 3D. Con il progetto Fragments of Extinction ha sviluppato un approccio di divulgazione scientifica e artistica basato su registrazioni 3D ad altissima definizione per creare consapevolezza sulla crisi globale della biodiversità. È titolare del brevetto internazionale Eco-acoustic Theatre. Di recente è stato invitato alla Conferenza ONU sulla biodiversità COP-14. È membro fondatore della International Society of Ecoacoustics, autore del pluripremiato film Dusk Chorus e del libro L’arca dei suoni originari (Mondadori, 2019). La sua musica è pubblicata da etichette italiane e statunitensi. Dal 2000 al 2010 ha insegnato presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Macerata. Oggi ricopre la cattedra di Musica Elettronica presso il LEMS (Laboratorio Elettronico Musica Sperimentale) al Conservatorio Statale “G. Rossini” di Pesaro.

18:00 Pausa musicale di Fabio Cecchi 


18:10 Grande dibattito aperto fra gli autori e con il pubblico