Un grande grazie ai giurati Francesca Abbiati, Maela Bertazzo, Pietro Fratta e Valerio Ragazzini per il loro attento e appassionato lavoro che ha prodotto la seguente classifica. Grazie a tutti i partecipanti e complimenti ai vincitori! Per la sezione Poesia v. qui
Vincitori ex aequo
Tu sorgerai di nuovo di Camilla Ugolini Mecca (Verona)
Camilla Ugolini Mecca nasce a Verona nel 1971, dove si laurea in Lettere Moderne. Mamma di un bambino di undici anni, svolge la professione di Counselor e Facilitatrice in Costellazioni Familiari e Sistemiche. Nel 2003 ha pubblicato con Liberty House il saggio Ambigue stanze – Un itinerario nell’opera di Antonio Possenti. Nel 2007 il racconto Il paradiso è un cul-de-sac vince il concorso “Pubblica con noi” indetto da Fara Editore. Nel 2021 pubblica il suo primo romanzo, Il destino dell’onda, edito da Il Falò.
«Questo scritto è “Un inno alla donna”. La lettura mi ha coinvolto emotivamente: dapprima in modo spensierato attraverso uno stile gioioso, come gioiosa può essere la natura; poi in un crescendo di sensazioni inquietanti. L’autrice, con la sua scrittura impeccabile e intrisa d’amore ci catapulta in una drammatica realtà, quella dei nostri giorni, dove la violenza contro le donne ci trova sconcertati e impotenti.
Che poi lo sfondo di questo capolavoro sia il mondo mitologico che mai ha smesso di affascinarmi, è sorprendente: il tocco di originalità che rende unica quest’opera.» (Maela Bertazzo)
«Una rivisitazione dell'Inno a Demetra molto convincente. La trama è invariata, ma il focus è sulla protagonista, Demetra, di cui vengono rivelati pensieri, sentimenti, dolori, tormenti, desideri. Il vissuto femminile è sviscerato in maniera non banale, attenta a diversi aspetti e aperta a interpretazioni inconsuete: si parla di maternità, di rapporto tra madri e figlie, di crescita, di distacco (non voluto eppure in qualche modo inevitabile). Riesce a inserire elementi molto moderni, pur rimanendo rispettosamente fedele all'originale.
Stile semplice, privo di fronzoli, adeguato alla storia e all'ambientazione.
Si colgono lo studio e la preparazione che hanno preceduto la stesura del testo, elemento che considero fondamentale.
Amo molto l'Inno a Demetra e mi sono fatta coinvolgere dalla modalità in cui viene interpretata la vicenda. Mi ha convinta completamente.» (Francesca Abbiati)
Pellegrini di Natascia Ancarani (Ravenna)
«Scritte con una grande padronanza della lingua, le narrazioni riportano quel senso peregrino, errabondo, della vita. Una vita fatta di memorie, viaggi, incontri, vera geografia umana. Nel leggere le storie qui comprese, dalle ceneri dell’Unione Sovietica alla Madonna della Mecca, così varie e differenti, si ha come una strana sensazione di unità. Come se tutto avvenisse dentro la stessa mente. Così le storie sfilano davanti a noi come vecchie cartoline custodite in un baule o come una montagna di cimeli o reliquie, tessere disordinate che unite vanno a ricomporre scene e memorie del nostro passato recente, in un pellegrinaggio dell’anima.» (Valerio Ragazzini)
«I racconti offrono quadri essenziali e stupendamente resi di personaggi e vite inverate con lucida scrittura, lasciano un sapore di veracità che sorprende e coinvolge il lettore conducendolo, fra l'altro, verso un'età drammatica della nostra storia (“lastra” dopo “lastra”) grazie a una narrazione
matura e avvolgente.» (Pietro Fratta)
Opere votate
La persona informata sui fatti e altri racconti di Bande à part
Bande à part (Rimini, 1967), ama la letteratura del Novecento (il modernismo anglo-americano e sudamericano, l’école du regarde, il gruppo ’63, Lars Gustafsson, Cees Nootebom…), quella per cui il compito di un autore non è descrivere la realtà, perché la scrittura è limitata: se uno dice “blu”… siamo certi di immaginare lo stesso preciso colore che ha in testa lui? Se è così, la complessità del reale non può essere colta nella sua interezza. Più che l’espressione della verità alla scrittura spetta la ricerca di un senso e il romanzo perde la fisionomia confortevole di specchio della nostra vita. Non offre più una storia in cui immedesimarsi e diventa un atlante in continua evoluzione per ordinare i nostri pensieri. Ha vinto il concorso Narrapoetando con il raconto lungo Come una spirale (Fara 2022).
Pur con la stessa abilità, assistiamo tuttavia a un excursus di genere che lascia perplessi, quasi distogliendo dal carattere e dalla ambientazione del primo racconto, ripresi comunque dal successivo Radici, che ripristina luoghi e caratterizzazioni dei personaggi avvincenti e di efficace realismo.» (Pietro Fratta)
Le metafisicherie di Scapino di Alberto Fraccacreta (Urbino)
«Una commedia briosa, divertente, con ritmo incalzante. Mi ha coinvolta e mi ha fatto molto ridere (per me, ridere o piangere mentre leggo è segno che il testo mi convince). I personaggi sono ben caratterizzati e si rifanno alla tradizione classica del teatro. Il testo non si limita a mettere in scena una storia, ma vuole anche presentare una riflessione sul teatro e sulla vita. Interessante e non banale il finale di redenzione, col passaggio da Inferno a Purgatorio, fino in Paradiso. Ben strutturata la composizione delle scene e degli atti.» (Francesca Abbiati)
La scelta di Jacopo Mori(Belluno)
«Nell’età del superfluo, nel tempo del lusso e delle meraviglie del mercato, l’autore/l’autrice racconta la surreale venuta di uomini buoni e puri che promettono benessere in cambio delle nostre radici. Ma le radici, spesso dolorose, affondate nella terra dei padri, dei nonni, sono in vendita? Il nostro passato, bello o brutto, può essere merce di scambio per un futuro radioso?
Questa parabola del progresso, con una scrittura veloce e immediata, porta il lettore verso una domanda fondamentale: quando si presenterà, saremo in grado di riconoscere la felicità?» (Valerio Ragazzini)
Sentieri ininiterrotti di Sergio Fabbri (Rimini)
Sergio Fabbri è nato a Cagliari nel 1955. Si è laureato a Bologna in Ingegneria nucleare e ha insegnato fisica nella scuola superiore fino al 2019, prevalentemente a Rimini (dove vive). Attualmente in pensione, continua insieme con la moglie nella sua ventennale attività di autore di testi scolastici di fisica per la SEI di Torino. Ha pubblicato con Raffaelli una raccolta di poesie intitolata Zemlja. Come studente uditore segue i corsi presso l’Istituto di Scienze Religiose Marvelli. I suoi interessi principali sono la scrittura, la lettura, la musica e recentemente… la Bibbia.
«Da qualunque prospettiva si guardi, indipendentemente dalla nostra fede – fossimo agnostici, atei o tiepidi credenti – questo scritto è un eccellente esempio di come l’essere umano nella sua fragilità e imperfezione possa arrivare, attraverso un percorso interiore non facile ma illuminato, a un cambiamento radicale: la fusione con l’Assoluto. A guidare i passi, una rinnovata consapevolezza, e prendendo in prestito le parole dell’autore: “Non è tanto un problema di capire, quanto di abbandonarsi al proprio sentire e affidarsi a lui”.» (Maela Bertazzo)
Segnalazioni
Angela e altri racconti di Lorena Tiezzi (Sarteano, SI)
«Quanta vita in questi racconti! Con un linguaggio che viene dal cuore, l’autrice ci porta nei luoghi a lei cari, accendendo ricordi ed emozioni. Alcune pagine sono intrise di sentimenti profondi e di immagini indelebili, come le mani, quando accompagnano e danno sicurezza. La natura è descritta in modo genuino e ogni racconto è una ricchezza di odori e sensazioni che ammorbidiscono i nostri sensi, troppo spesso induriti da una indomabile frenesia quotidiana.» (Maela Bertazzo)
Nessun commento:
Posta un commento