lunedì 26 febbraio 2024

 All'Istituto Alberto Marvelli a Paolo Manzelli, D'Alessandro Maria Luisa, Sebastiano Salvo, frate Gabriele Trivellin e Marco D'Emilio - IL CORAGGIO DEL DIALOGO. Dopo gli episodi di Pisa delle cariche delle forze di polizia contro giovani manifestanti e dopo l'intervento del capo dello stato Mattarella Sergio si pone e si configura l'obiettivo di attuare una discussione strutturata che possano essere modelli di critica dell'opinione che possa rendere fattibile una dialettica fra le autorità ed i cittadini e fra i vari ruoli che ricoprono specie all'interno delle forze dell'ordine e di quello dell'istruzione. La diffidenza, riguardante la reale e concreta vicinanza da parte delle istituzioni alle svariate e critiche problematiche della gente, pone il serio interrogativo su come conseguire e raggiungere l'intuizione della verità e della giustizia e su come scegliere i propri interlocutori a livello delle mediazioni politiche-sociali necessarie per trovare possibili accordi prima ancora che si giunga a manifestazioni violente e rissose che poi volgono a veri e propri attentati all'ordine pubblico ed a spiacevoli interventi. Il dialogo deve partire dalla coscienza interiore, e dal ragionamento che garantisce l'esigenza logica della coerenza (intesa come non autocontraddizione specie da parte del valore repubblicano e di quello del suo massimo rappresentante il presidente della repubblica). Si deve praticare un metodo all'interno della polizia di sicurezza alle dipendenze del Ministro Piantedosi per la tutela dei cittadini specie sulla vigilanza su OZIOSI e pregiudicati, prevenzione e repressione di atti di insubordinazione e di anarchia. Infatti alla fine della guerra e dopo la caduta del fascismo fu attuata una importantissima modifica al regio decreto del 18 giugno 1931 n. 773 ed uno dei primi atti del governo Badoglio fu la militarizzazione della pubblica sicurezza e ci fu di seguito una ristrutturazione organizzativa del corpo di polizia con la formazione dei reparti quali la Celere e le Volanti. Successivamente l'ordine pubblico venne inteso come un bene costituzionalmente protetto, in limiti circoscritti di diritti di libertà dei cittadini che si sviluppa con la Criminalpol inteso come un centro di coordinamento per le operazioni di polizia criminale con cui confrontarsi specie nell'ispettorato antiterrorismo. Oggi il dialogo verte caro Manzelli Paolo e caro Ministro Piantedosi sull'esigenza di giungere alla smilitarizzazione del corpo di polizia di sicurezza per attuare una possibile costituzione di valide associazioni sindacali per gli appartenenti che possano mettere in campo istanze dettate dalle esigenze di conformare l'organizzazione ed i suoi compiti e mansioni della pubblica sicurezza, non solo alla pubblica sicurezza, ma anche di valutare i livelli di collegamento funzionali specie nella gestione delle risorse, del personale in carica e delle attribuzioni dei ruoli di dirigenza specie negli ambiti della polizia amministrativa in special modo nei campi sanitario, edilizio, veterinario e nella sommossa dove ci devono essere particolari addestramenti. In special modo oggi si propone nel dialogo fra le parti di verificare una eventuale modifica dell'art. 9 d.p.r. 24 luglio 1977 n. 616 per quanto riguarda la vigilanza su OZIOSI prevista dall'art. 59 cod. proc. pen. dove si stabilisce chiaramente che i rapporti fra le varie sezioni di polizia ed i loro servizi, intesi quali unità organiche, e la Magistratura si debba attuare il massimo rapporto di subordinazione e che comunque l'assegnazione alle varie sezioni NON recida mai il rapporto con l'amministrazione di appartenenza, ma piuttosto evita INTERFERENZE nei compiti assegnati: così, gli appartenenti alle varie sezioni NON possono essere distolti dalle attività se non per ordine del Magistrato dal quale dipendono e sono quindi esonerati dai compiti e dagli obblighi derivati dagli ordinamenti delle amministrazioni d'appartenenza non inerenti alla propria competenza e responsabilità, salvo per casi eccezionali (come sommosse??) o per esigenze di ISTRUZIONE o di addestramento che devono essere continuative. Infatti rispetto ad una spinosa questione posta da un cittadino che sottoponeva la richiesta di comprendere come mai da 300 euro di partecipazione all'attività negoziale da parte di un poliziotto in pensione poi fosse derivata una multona di 39.000 euro si risponde caro Paolo Manzelli in concreto che se durante qualsiasi manifestazione ci fossero dei danni a negozi che vengono presi d'assalto e ad oggetti ed a monumenti rovinati con atti vandalici, questi devono prevedere la repressione ed inoltre il pagamento dei danni da parte dei responsabili e comunque per quanto riguarda la questione posta se per 5 anni di durata del governo, in solido ci fossero danni di sommossa di un valore superiore a 40.000 euro al mese e cioè di 480.000 euro l'anno a regione e quindi di 10.080.000 euro il Ministro Piantedosi poi alla dimissione del suo mandato si paga egli stesso i danni per 1/5 del valore cioè 2.016.000 detratte le spese per l'organizzazione in tempo reale delle risorse di polizia e cioè/12 mesi = 168.000 euro/12 = 14.000 euro al mese che prevedono quindi una riduzione di stipendio e di proventi del valore dello scarico dell'IVA e cioè del 22% e quindi su 14.000 = 3.080 al mese x 12 mesi = 36.960/21 regioni = 1.760 stipendio di un agente di polizia diurno in supporto antisommossa e questo significa rinforzi su comuni particolarmente critici a livello della criminalità, degli atti vandalici e degli atti anarchici, di mafia, di terrorismo o similari. Il dialogo porta alla pace, alla stabilità politica e sociale, porta a studiare e trovare insieme soluzioni strategiche, ma bisogna saper ascoltare possibili buone proposte che facciano in modo che si crei un clima non di dissidio, ma di condivisione fra le parti di idee e soluzioni che conducono alla tolleranza, al giusto sacrificio e alla fiducia nelle istituzioni e soprattutto alla cultura del dialogo fra diverse generazioni. 

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