mercoledì 29 novembre 2023

FELICITÀ E ASPETTATIVE

di Jambo, su Il Notturno, n. 53, novembre 2023, p. 7, www.facebook.com/kotiomkinlab

Sono lì che sego l’erba del mio giardino, riflettendo su quanto novembre sia il più inutile dei mesi, quando si ferma davanti al mio cancello il pullman degli U2.
Hanno saputo che è il mio compleanno e perciò vorrebbero suonare a casa mia. Molto bene, gli dico, facendoli entrare, ma avete gli strumenti? Certo, mi fanno, non vedi il camion?
Tutto contento comincio a spostare i mobili della sala per fargli spazio e un’ora dopo, mentre suonano le mie canzoni preferite, davanti ai 12 amici che sono riuscito a radunare per questo flash mob, mi vengono in mente le parole di qualche santo o saggio sicuramente: la felicità è la coincidenza fra ciò che ti aspetti e ciò che ti accade, quindi se ti aspetti molto non sei mai felice e se ti aspetti poco sei sempre felice.
Ecco perché noi siamo sempre infelici, rifletto, perché ci abituano ad avere sempre aspettative molto alte, così ci diamo da fare finché non raggiungiamo, o
meglio non ci avviciniamo il più possibile, a quegli obiettivi studiati per non essere raggiunti, oppure ci suggeriscono di comprare tante cose per raggiungerli ma è tutto in utile.
Invece se riusciamo a stare su un livello di aspettativa basso, quello che ci capiterà sarà sempre sovrabbondante, dono.
Ho questa intuizione nonostante Bono mi continui ad urlare in faccia «But I still haven’t found what I’m looking for».




 SILLOGE PARANOICA. Il primo punto critico che la neuropsicologa si mise a studiare era il PARADOSSO DEL PIACERE dove si può generare per il dottor Zamparetti Marco e Gabriele Trivellin che si recano nelle carceri una opposta valutazione del problema: da un lato un totale edonismo che nel farsi travolgere dalle passioni del momento, dai facili entusiasmi e dalle euforie di un istante; il secondo il cinismo che giudica il piacere un male che il saggio deve evitare per non diventare un empio. In particolare per alcuni soggetti il piacere ed il dolore costituiscono movimenti opposti ed autonomi che al vaglio neurologico costituiscono un movimento calmo e non disordinato o caotico oppure un movimento aspro di esperienza PUNTUALE e TRANSITORIA che può essere colta nella sua PUREZZA solo se NON viene mischiata con il ricordo o con la PERCEZIONE della virtù che si dibatte fra l'individualismo emergente dell'avere successo e realizzazione e i valori religiosi tradizionali declinanti. La neuropsichiatra proponeva (MI straraccomando!!) una curva rappresentativa che includesse oltre i dati della performance anche quelli del PREGIUDIZIO o meglio della SUPERSTIZIONE dove si devono vedere l'importanza del valore del POSSESSO e quelli del POSSEDUTO e come e soprattutto quando si raggiunge l'equilibrio ed invece perchè si deve assumere una posizione verso il possesso oppure verso il posseduto nella sensazione specie nell'atto sessuale dell'appartenenza. ENUNCIATI - Se il piacere è l'essenza di ogni sensazione e vero bene NON si deve avere paura nemmeno della morte per cui si era creata in passato una Repubblica fra Gorgia e Fedone che riconosceva al piacere nelle leggi una funzione riconosciuta di positività per la felicità in quanto connessa alle 3 anime concupiscibile, irascibile, razionale a cui si aggiungeva per virtù cardinali la parte prudenziale che lasciava un margine di possibilità in più a livello della valutazione del rischio, dell'accortezza e dell'avvedutezza che in proposta è del 5% del valore totale e cioè un valore per lo meno di 4 minuti in più di un cronometro per le scappatoie o la messa in atto immediata di strategie per cui si allenano gli operatori CRI, forze dell'ordine, e pompieri. Nonostante la tendenza ascetica di numerosi dialoghi con l'anima intesa come nucleo del corpo si considera che la curva è MISTA fra intelligenza e soddisfazione affettiva necessaria a avvertire e percepire in pieno la frase topica di Gesù "NON DI SOLO PANE VIVE L'UOMO, MA ANCHE DI OGNI PAROLA CHE ESCE PER ISPIRAZIONE DELL'AMORE DI DIO VERSO DI NOI" intendendo come Parolin e PAROLA divina un vero e proprio atteggiamento espressivo che già designa un azione che può costituire oggetto buono o oggetto cattivo e quindi elogio o condanna a cui bisogna volgere particolare attenzione specie nell'epoca social. I piaceri dell'anima sono durevoli e mai frammisti al dolore ed alla sofferenza e sono questi che Gesù voleva rendere eterni con la sua Resurrezione dopo 3 giorni come 3 parti di virtù teologali della FEDE cioè avere la massima fiducia che il piacere sia costruttivo e non distruttivo, SPERANZA che possa portare alla resilienza ed alla maggiore maturazione per la resistenza interiore contro le sconfitte inflitte dall'esistenza, CARITA' ovvero considerazione della propria debolezza e cedimento alle tentazioni che deve volgere alla massima temperanza. I piaceri sono attaccati ad uno stesso Capo come il filo di Arianna per uscire da un labirinto contorto e confuso e avere chiaro dove, come e perchè indirizzare i propri impulsi per riuscire ad armonizzare o meglio mediare gli impulsi specie se sono forti e possono diventare violenti, aggressivi, mortali. I ACCOGLIENZA della parte positiva, modulazione di quella negativa PREGI e DIFETTI che si riconoscono gli intervistati e come usano i pregi e come contengono i difetti. II PROTEZIONE del valore dell'esistenza e dell'anima nella sua manifestazione come un epifania di un Dio con noi, dentro di noi, in mezzo a noi come nella formula "IN CRISTO, CON CRISTO E PER CRISTO E PIU' CRISTO NELL'UNITA' TOTALE E PIENA DELLO SPIRITO SANTO AD ONORE E GLORIA ETERNA" cioè la figura della Fede aggiunge, mai toglie, costruisce, mai distrugge, perpetua, mai limita il valore di una esistenza. Il piacere ci accompagna e si interseca con il rispetto e la stima per un COMPIMENTO come per la frase topica di Dio verso suo Figlio durante il battesimo di Giovanni "ECCO ANCHE TU SEI MIO FIGLIO PREDI LETTO NEL QUALE MI COMPIACCIO E CHE HO IL PIACERE (sottolineiamo piacere per favore) DI PRESENTARE COME MIO AMORE PER IL MONDO!!" (ironica e satirica) IO voglio imparare a bene stare, a bene essere, a bene sognare e a bene vivere ma soprattutto a ben PIACERE AMARE. 

Elisabetta Randi ai Magazzini del sale di Cervia dal 17 dic 2023 al 7 gennaio 2024

Il 17 dicembre ai Magazzini del Sale di Cervia, si inaugura la collettiva Il finito nel non finito a cui partecipa con un quadro Elisabetta Randi presente anche la mattina del 31, per la guardiania e il 7 gennaio, giorno di chiusura.






martedì 28 novembre 2023

 SILLOGE PARANOICA. La mente si dibatteva su se stessa sulla fenomenologia del potere cerebrale che però è una grandezza finita in quanto dipende dalla grandezza di volume di nozioni mnemoniche e di concetto che il soggetto riesce a ritenere e soprattutto a comprendere in un dato momento e che può essere sottratto da un altro che può avere una idea o un pensiero migliore oppure può essere disperso da eventi negativi e contrarietà della storia. Il potere esercitato dal cervello si genera in realtà solo quando è capace di crescere e svilupparsi e maturarsi nel tempo accrescendo le proprie risorse sia di influsso socio-culturale che economico. A livello giuridico della valutazione magistrale si devono considerare che ci sono dei punti apparenti e dei punti reali dove interviene la magistratura specie all'interno dell'organizzazione del lavoro dove il potere di controllare certi aspetti che riguardano gli investimenti da parte di certe imprese o del cervello pensante di elevata rilevanza scientifico-tecnica diminuisce simmetricamente con l'aumento dell'analogo potere degli oggetti sulla parte emotiva cerebrale per cui ci si basa su un orologio che segna il tempo e si dà un valore a tale tempo di 150 euro x 360 gg di un bilancio solare = 54.000/12 = 4.500 dello stipendio di un magistrato e questo perchè le valutazioni sono complicate, ma ora la neuro-psicologa della nostra storia proponeva di rinunciare a 500 euro per ciascun magistrato per istituire un master in psicopedagogia giuridica per riuscire ad usare la forza di legge della diplomazia per raggiungere una combinazione simultanea di più risorse che moltiplica il potere legislativo al punto da farlo diventare stato convenzionato di capacità inclusiva statale coniugato al monopolio dei grandi mezzi legittimi dei capitali e di un sistema burocratico più snello per raggiungere le parti fondamentali della legge: garantire l'ordine e il progresso. In questa trasformazione il cervello prepara delle sezioni che riguardano la parte penale per la questione della incolumità del soggetto nel suo valore di esistenza e di espressione nel mondo. 1) CONFLITTO si risolve con un sistema di scambio o meglio di coalizione che porta ad una suddivisione e distribuzione del lavoro necessario per alimentare e riprodurre l'umanità e determinare l'organizzazione sociale e politica e per questo al cervello bisogna dare le basi per potersi destreggiare ad inserirsi nell'ambiente dove l'individuo opera e deve sopravvivere;  2) COMPETIZIONE E RIVALITA' presente in tutte le società di capitali ed anche a livello di realizzazioni che costituiscono una gara che si deve svolgere secondo regole etiche che si basano sulle competenze ed anche sulla qualità dei servizi offerti e poi sulle idee e proposte migliori. Il cervello è in grado di ideare e creare soluzioni possibili e realizzabili anche con l'aiuto di nuove tecnologie ed innovazioni e quindi poi di elaborare sempre e costantemente strumenti per raggiungere traguardi di ricchezza e di prestigio che possano essere equi al suo livello di saper intuire la migliore impresa in cui destreggiarsi. 3) COMUNICAZIONE a livello dei neuroni prima di tutto il cervello comunica con i dati memorizzati ed imparati sia dalla teoria che dalla pratica e poi ne fa esperienza fin dall'inizio del suo apprendimento in modo da renderli nella pratica in maniera efficace ed efficiente; 4) VERBALIZZAZIONE il cervello comunica a sé stesso prima che agli altri ciò che impara sia da testi che dalla realtà che vive con registrazioni e verbalizzazioni che divengono veri e propri documenti che poi può modificare nel tempo e che occupano uno spazio importante anche se non preminente all'interno dell'area del linguaggio così come quella visiva della zona occipitale in quanto la verbalizzazione funziona da indicazione di ciò che viene intrapreso ed imparato.  5) FLUIDITA' importanza di seguire una linea logica e lucida degli obiettivi che si ottiene da procedure e moduli o schemi precisi che servono ad avere un modo di agire e di comportarsi in sicurezza specie in determinati ambiti dove occorre avere illustrazioni e delucidazioni per poter decidere e dove serva un particolare addestramento. 6) PRUDENZA E PREMURA  porsi degli interrogativi, avere ragionevoli dubbi sul da farsi e poi consultarsi per non incorrere in valutazioni affrettate, ma allo stesso tempo per riuscire in termini brevi a raggiungere l'obiettivo riducendo le spese e le risorse impiegate allo scopo. 7) ASCOLTO riascoltare la lezione, la rielaborazione, le modifiche, gli errori stessi fatti durante il percorso di cui il primo quello di subire e di fingere di aver compreso e poi di fare di testa propria creando danni o peggio creando pure ostacoli. 8) RAGIONAMENTO - ESAME DI COSCIENZA. Il potere cerebrale è dato da un complesso di simboli che devono essere codificati e che possono determinare anche delle alternative, il potere cerebrale è dato anche da una corretta disciplina di trasmissione dei dati e di prestazioni selettive in base alle capacità e possibilità individuali. A livello giuridico questo dato è molto importante se no non si fanno buoni processi e poi accade come per il pastore sardo che si crede a chi dice falsa testimonianza senza prevedere prima una interrogazione psicologica dei testimoni che se non hanno niente da nascondere o dicono la verità non hanno nemmeno il timore di sottoporsi ad una  breve analisi psichiatrica in modo da poter avere una qualche garanzia in più rispetto al procedimento. La domanda è "Perchè ritiene che Tizio, Caio abbia ucciso se fino a quel momento era un tipo calmo e tranquillo??" I punti cruciali sono anche nella domanda "Per quale motivo principale lei condannerebbe un imputato??" La gelosia è il peggior movente, seguita dall'invidia e poi dalla cupidigia e comunque in tutti i casi il cervello si attacca alla percezione oggettiva piuttosto che a quella soggettiva dell'individuo che ritiene che lo ostacoli ovvero pensa che se l'altro possiede o detiene maggiore prestigio possa avere più potere di lui ed avere il diritto di comandare ed invece poichè comandare richiede maggiore assunzione di responsabilità allora significa che chi comanda deve anche saper coordinare strategicamente in maniera costante e salda il proprio cervello altrimenti poi non riesce a fare un buon gioco di squadra e poi perde inevitabilmente la partita che poi finisce con un 0 sotto 0 e meno di 0 e cioè che il cervello si annulla e l'individuo diventa un ebete, che non connette più. 

 SILLOGE PARANOICA. I PARTE. Non era convinta la mente nella sua parte oscura del lobo frontale dove batteva un martello batteva un chiodo fisso di stabilire un indice di paradosso alla schizofrenia. Le sembrava quasi più giustificato e verosimile ritenere che la disposizione della mente umana, in determinate circostanze, potesse elaborare stati d'animo e costruzioni ideative di tipo paranoico come quelle della colpa opprimente che avevano un indice di 8 su 10 casi per manie di persecuzione o di grandezza. Si diceva dunque, mentendo, pure a sé stessa per poter ingannare la colpa che per ogni menzogna lei avrebbe dato un numero naturale perchè è naturale arrivare a mentire per giustificarsi quando si sbaglia o quando per non impegnarsi ci si sgrava su altri mentre per un numero r (n) che è un numero reale definito dalla definizione che occupa l''n-simo posto di un elenco di menzogne che si possono raccontare per giustificarsi e sentirsi meglio oppure per rivendicarsi di una sensazione di inferiorità che si ritiene di patire. Ora la mente davanti a sé aveva quel macigno che la faceva sentire infima ogni volta che faceva un tentativo, e così decise di suddividere le parti della sua idea del blocco frontale che poteva avvenire nella parte psichica quando il numero reale di rendimento la cui parte intera era 8 in quanto 2 faceva parte della barriera ematoencefalica che serve solo a protezione dell'insieme e quindi da bordo del borderline corrispondeva a 0 e la cui n-esima cifra decimale della paranoia del numero periodico ripetitivo all'infinito fosse uguale ad 1 se e solo se l'n-sima cifra decimale di r(n) è 0, ed è uguale a 0 altri menti. Dunque la mente, non riusciva a liberarsi dalla sensazione di colpa in quanto tutti giungevano alla conclusione assurda che fosse meglio mentire per riuscire a giustificarsi e così non sentirsi oppressi ed inferiori, quando poi quelli che subivano sempre potevano scoppiare dopo qualche tempo quando si accorgevano del trucchetto di essere stati ingannati da chi non aveva osservato le regole e che era fuoriuscito dagli schemi del lobo frontale che poi in 1/3 possedeva proprietà anche per il centro del linguaggio e quindi poichè poteva essere rimasto regredito, primitivo o infantile poteva contrastare in maniera puerile qualsiasi affermazione o ragionamento logico ovvio. Tuttavia la mente eccelsa pensava che se potevano valere di più conclusioni assurde, allora se le poteva inventare il blocco dell'insieme delle antinomie del lobo frontale, tanto in una silloge si potevano pure scrivere senza essere accusati di follia. In particolare modo una neuropsichiatra protagonista della storia sosteneva che a certi individui infantili e poco sviluppati a livello cognitivo e dell'apprendimento mancassero le endorfine di tipo alfa specie nel maschio a livello di 1/3 nel lobo frontale e questo poteva comportare atteggiamenti violenti ed aggressivi nei confronti di coloro che rubavano la scena e che per sensazione persecutoria potevano prevalere ostacolandoli nella loro affermazione; ad altri individui invece inibiti anche a livello sessuale e particolarmente introversi mancassero le endorfine beta per 1/2 del loro indice di valore e perciò a questo livello diventavano ninfomani, oppure narcisisti ed egocentrici; ad altri individui particolarmente succubi, schiavi o dipendenti specie nei complessi edipici mancassero le endorfine gamma per 1/4 del loro indice di valore ed infine ad altri individui particolarmente asociali oppure schivi oppure meschini mancassero le endorfine delta, ma bisognava poi stabilire l'indice di pericolosità delle carenze in base all'età ed in base al sesso e poi in base anche all'imprinting educativo e a quello dell'ambiente sociale in cui erano inseriti. Il cervello ha un potere potenziale che si valuta su una scala di 8 che deve imparare ad esercitare per poterlo tradurre in potere attuale e veritiero che si fonda su alcune fondamentali condizioni che ai fini analitici della neuro-psicoanalisi in 1) VOLUME COMPLESSIVO DI CONOSCENZE o informazioni che riesce a concepire, controllare ed utilizzare imponendo la propria volontà primariamente sulla base della propria capacità tecnica di saper distinguere per competenza, ciò che può essere giusto o sbagliato, ciò che può essere tenuto o rifiutato e ciò che può valere e ciò che invece è assurdo.  2) VOLUME DI RISORSE che riesce a spendere il cervello e che sono necessarie non solo per la sopravvivenza, ma anche per produrre e creare idee che servano a raggiungere i propri scopi di affermazione specie nel pensiero tipo cogito ergo sum.  3) VOLUME DI MINACCIA del danno che provoca a sé stesso ed ad altri con pensieri distorti sulla realtà che viene sottovalutata oppure sopravalutata fino a giungere al fallimento ed alla rovina. 4)  COERCIZIONE e MANIPOLAZIONE a cui si potrebbe più cha altro attribuire un potenziale in quanto possono sempre accadere eventi che portano a non riuscire comunque nei propri intenti. 5) AUTORITA' cerebrale cioè facoltà di emettere comandi alle proprie azioni, pensieri, ragionamenti o di contenere i propri impulsi che però ha in sé una parte di influenza che è la capacità di modificare e correggere durante il percorso la traiettoria per raggiungere lo scopo in maniera più precisa.6)  DOMINIO parte complessa di assoggettamento di sensazione di soggezione di alcuni soggetti ad altri in particolare a figure importanti di riferimento compresi i genitori e questa si definisce violenza tecnica che sussume i concetti di potere ed i fenomeni di autorità per assumere la funzione di prestigio sui figli o sui loro legami in modo da fare bella impressione di riuscita. Date queste premesse poi si procede alla raccolta di dati a livello dell'indagine e delle interviste ed interrogatori ai soggetti che si sono lasciati fuorviare e convincere dall'inganno come Eva con il serpente infido e che si sono lasciati anche abbagliare dalla lusinga e dalla falsità ed ipocrisia che poi li spingeva e li istigava alla violenza e all'uccisione per un premio, per un ideale assurdo di conquista o di affermazione. In una silloge si può raccontare ciò che si vuole e l'autrice voleva diventare una neuropsichiatra a pieni voti all'Università delle sue stesse facoltà mentali. 

L’opera completa del Centino a Rimini 2 dic 2023



CENTINO
lo sguardo laterale
Opera completa di Giovan Francesco Nagli
(Cento 1610 c. - Rimini post 1675)

Sabato 2 dicembre 2023 ore 17:30


Veniva chiamato il Centino per essere nato a Cento di Ferrara, ma nonostante abbia frequentato in patria la bottega dei Gennari e di Guercino, il Nagli può dirsi di fatto un pittore riminese perché l’intera produzione di opere, compiuta nell’arco di mezzo secolo, gli venne commissionata entro un ristretto raggio territoriale, tra la Romagna e le Marche.

Eppure la sua appartata e discreta poesia venne scoperta e pienamente compresa da uno dei massimi storici dell’arte italiana: Francesco Arcangeli, che nel primo dopoguerra seppe interpretare il sentimento umanissimo nel quale la pittura di Centino aveva saputo immergersi.

Dopo una seconda stagione di ricerche, compiuta da altri studiosi agli inizi degli anni Ottanta, il nome di Centino è tornato in questi decenni nella penombra e nella polvere delle pievi periferiche per le quali ha lavorato.

Ora, grazie a questo libro, alla straordinaria e inedita campagna fotografica di Gilberto Urbinati e alla radicale rilettura critica di Massimo Pulini, è possibile svelare le qualità pittoriche e le sincerità spirituali che rendono piena dignità a un segreto maestro del Seicento italiano.

La parte centrale della monografia e il racconto che vi si dispiega, è infatti dedicato all’affascinante sequenza di volti estratti dai suoi dipinti, sguardi ‘laterali’ come recita il titolo, che incarnano la poetica più profonda e inedita dell’artista.

Da questa pubblicazione, che per la prima volta analizza l’intero corpus del pittore, emerge una limpida e rarissima personalità che ha saputo tracciare un proprio percorso, del tutto distinto da quello di Guido Cagnacci, del quale ingiustamente e per troppo tempo è stato considerato un epigono.

 All'Istituto Alberto Marvelli DI VERSI. Siamo strani e particolari e perciò capiamo le cose a modo nostro per cui crediamo e pensiamo secondo concetti a priori che si possono riferire ad oggetti. Noi andiamo per il mondo con un ombrello che ci ripara sia dalla pioggia che dal sole cocente ed è diviso a spicchi di pensieri che vogliamo regalare al mondo che lo faccia suoi e poi li rielabori in modo che ogni concetto possa essere acquisto per mezzo della sua esperienza dentro di noi e della riflessione su di esso. Un semplice pane che si trasforma in carne, ci ricorda che siamo tutti nutrimento gli uni degli altri attraverso l'amore che ci unisce dentro un ostia; un semplice vino ci ricorda che siamo tutti sangue dello stesso sangue e che diventiamo fratelli e sorelle dentro un calice dove Gesù si immola ancora per noi. Il mondo è composto da tanti spicchi che diventano legittimi della funzione sintetica a priori svolta dai concetti puri nell'intelletto o categorie nei confronti dell'esperienza. In altre parole, la deduzione vera e trascendente mostra che gli oggetti dell'esperienza trovano collocazione nei concetti puri dell'intelletto per poi sfociare in una condizione di pensabilità e di esperibilità concreta. Quello che si vuole proporre ora è uno sviluppo innovativo in senso idealistico della deduzione trascendentale per cui il fine di ogni oggetto può costituire una vera e propria dottrina che prospetta indicazioni sistematiche di tutte le proposizioni della filosofia religiosa a partire dal supremo principio dell'IO fino a quello finale dell'eterno Dio. Ora si propone di dividere il cerchio dell'ostia in 8 spicchi in quanto l'8 rovesciato in orizzontale  rappresenta l'infinito di cui ognuno può possedere una minima parte corrispondente ad 1/3 in quanto il 3 viene considerato il numero della santissima Trinità ed anche il numero perfetto. 8/3 = 2 lasciando da parte i numeri periodici che si ripetono all'infinito meccanicamente e sistematicamente nel nostro cervello. Dunque rimangono 2 parti da distribuire che vengono tenute in disparte perchè sono la parte che appartiene al Padre ed al Figlio, mentre lo Spirito Santo che procede dal Padre al Figlio è un vettore che dirige le loro proprietà dentro di noi, in modo tale che possiamo rifletterle e poi rielaborare successivamente nel tempo e nello spazio. Le 2 parti si accumulano durante i 12 mesi dell'anno e quindi diventano 24 parti che guarda caso, ma non è affatto un caso/8 = 3 che possono essere accumulate ulteriormente fino ad arrivare a 27 parti a fine anno e quindi questo significa che su 8 x 12 = 96 parti noi ne guadagniamo 27 e difatti 96/27 = 3 in più ogni volta lasciando da parte il numero periodico e perciò facciamo 96 + 27 + 3 = 126 a cui giungiamo a fine anno e così ci sono 30 valori in più PROVA DEL 9 per log base 10/10 che la maggiorazione dell'interesse è di 3 valori in più. Adesso si pensa di accumulare altri 96 parti che si aggiungono ai 126 = 222 per 3 volte cioè il numero 2 si ripete 3 volte meccanicamente in modo da semplificare l'operazione ed a questo possiamo aggiungere altri 3 valori come da accordi bancari = 225 totali e perciò il 3 può diventare un 5 per effetto del 2 che si ripete anche durante l'anno per un valore di 24 all'anno cioè 2 x 12 e quindi c'è una minima perdita di 1 punto e perciò in realtà il valore finale è di 224 x 30 anni = 6.720 accumulati /12 mesi = 560 di media al mese da accumulare di contribuzione x 24  mesi x 30 anni = 403.200/32 considerando la ripetizione del numero 2 = 12.600/12 = 1.050 di stipendio minimo per custode museale di chiese artistiche e similari anche canoniche artistiche e così si dà il pane quotidiano anche per extracomunitari, ex carcerati, ex tossicodipendenti, ex, ex, ex Cosa abbiamo imparato?? Che il pane ed il vino vanno divisi e spezzati perchè l'anima ed il copro siano di Dio e del suo Intelletto e Sapienza meglio alimentati. 

lunedì 27 novembre 2023

 PARADOSSO NATALIZIO. Tutti gli anni è sempre la stessa storia che si fa un bilancio per verificare se le cose sono andate bene o male guardando ai rischi di perdite future e di insolvibilità per l'impresa che si intende affrontare che può avere numerose cause, fra le quali conviene distinguere la permanenza in un ramo produttivo soggetto a declino certo, l'eventuale ritardo tecnologico, una errata politica di penetrazione del mercato, una squilibrata struttura debitoria che l'impresa può trovarsi a possedere per effetto di scelte di finanziamento compiute nel passato ed infine anche nuove disposizioni legislative che possano in qualche modo ostacolare il buon andamento dell'impresa. Quell'anno però il Ministro delle imprese aveva deciso di creare la figura del "piazzatore" cioè colui che piazza sul mercato pezzi di impresa che potrebbero essere funzionanti per fare in modo che non si giungesse per molte imprese specie al Sud ad un totale fallimento. Così Eustachio decise di fondare la scuola dei piazzatori in modo tale da creare queste figure che potessero salvare più imprese possibili e fare in modo da diminuire la disoccupazione ed anche di aumentare il PIL e poi di generare interesse anche all'estero. Cominciò quindi a voler piazzare sul mercato degli ombrelloni da spiaggia e da giardino al prezzo di 37 euro l'uno con un IVA del 20% ed uno sconticino pari al 2% degli interessi bancari e quindi 7,40 di IVA e 0,74 di sconto e perciò l'IVA era di 7,40 - 0,74 = 6,66 e quindi il costo dell'ombrellone reale per il venditore si aggirava intorno ai 30,34 euro con un possibile guadagno di piazzamento del prodotto di 30,34/6,66 = 4,55% e quindi su 30,34 = 1,38 che si sommano ai 6,66 = 8,04 e quindi ci sarebbe stato un guadagno di 0,64 in più rispetto ai 7,40 ed una perdita di 0,10 cent. rispetto agli 0,74 prospettati più sopra per cui in totale il guadagno era di 0,64 - 0,10 = 0,54 euro in più sull'IVA e quindi l'IVA che doveva calcolare il piazzatore era di 7,94 a favore della ditta produttrice ombrelloni in quanto il prodotto viene distribuito più che altro a livello stagionale Primavera-Estate e perciò se in ipotesi si vendono per lo meno da maggio a settembre cioè 5 mesi 1000 ombrelloni piazzati sul mercato sono 7,94 x 1000 = 7.940 di  guadagno a cui si aggiunge l'interesse del 2% bancario = 158,80 per un totale di 8.098,80 /5 mesi = 1.619,76 di stipendio del piazzatore che però decide per i primi 2 anni per contratto di rinunciare ai 158,80 sullo stipendio e quindi = 1.460,96 di stipendio e perciò fa 158,80 x 24 rate = 3.811,20 che suddivide sui primi 12 mesi a favore della ditta = 317,60 al mese x 2% bancario = 6,35 e quindi = 323,95 di guadagno che si sommano così a quelli del guadagno dei 1.000 ombrelloni e quindi 37.000 e dunque = 37.323,95 di un TFR/30 anni di servizio = 1.244,13 euro di pensione rinunciando a 1.460,96 - 1.244,13 = 216,83 x 12 = 2.601,96 /37 del costo dell'ombrellone = 70 euro in più in busta paga netti e quindi sono dopo 2 anni di maturazione in proposta sindacale 1.244,13 + 70 = 1.314,13, mentre poi i 70 euro x 24 rate = 1.680 del piazzatore PROVA DEL 9 con una perdita reale da parte del piazzatore di 1.680 - 1.619,76 = 60,24 che possono essere utilizzati per pensione integrativa x 12 x 30 anni = 21.686,40 di un TFR e ciò potrebbe significare che se il piazzatore riesce per lo meno a piazzare sul mercato 500 ombrelloni cioè la metà di quelli preventivati pur rimanendo il costo dell'ombrellone di 37 euro egli avrebbe diritto di guadagnare 21.686,50/500 = 43 euro ogni 500 ombrelloni piazzati e quindi su 1000 = 43 x 2 = 86 euro in più che si aggiungono per istruttore scuola piazzatori dove si insegna a studiare il mercato migliore di piscine, giardini, ferramenta, SPA, alberghi, bagnini, bar o attività che siano interessati ad acquistare ombrelloni e perciò alcuni piazzatori iniziali contattano i patner interessati all'acquisto della proposta che prevede un omaggio di per lo meno 50 ombrelloni su 500 e perciò il 10% di ombrelloni e quindi un omaggio di 3.700 euro su 1000 ombrelloni su cui però c'è lo sconto di 86 euro di compartecipazione statale e quindi su 100 ombrelloni 8.600 di investimento sulla proposta/12 mesi = 716,60 per una piazzatrice part-time in smart- working e cioè per almeno 100 ombrelloni venduti in 1 mese e 1.200 all'anno con un guadagno di 44.400/6 mesi di stagione = 7.400 PROVA DEL O9 che per il piazzamento l'IVA può scendere al 20% per 7,40 di 7.400/1000 ombrelloni da vendere all'anno per tenere buona la proposta. Questo significava che con un calcolo fatto ad hoc si potevano ottenere più effetti persino che qualcuno sposando l'idea ne comprasse anche i confetti. 

 NOZIONI DI PSICOPEDAGOGIA DEL DIRITTO NEGLI INTERVENTI SULLA DELINQUENZA MINORILE, DI GENERE E DI VIOLENZE. Una giurista osservava che c'è sempre stata una decadenza della normatività dei principi psicopedagogici compositivi del diritto specie negli interventi sulla delinquenza minorile, di genere e di violenze. La produzione a tale riguardo è generalmente caratterizzata alla tendenza di assunzione di modi antichi e obsoleti che pur appartenendo alla tradizione, non si sono mai molto evoluti e maturati in funzione delle attuali necessità ed emergenze che riguardano specialmente gli omicidi e gli infanticidi ed anche le violenze. Un aspetto importante degli orientamenti finora presi è quello del primitivismo di culture lontane nel tempo e nello spazio, cui si attribuiva, in base a considerazioni di matrice tardoromantica, una maggiore autenticità rispetto ai modi artefatti e di maniera formale e tecnica del diritto, considerata troppo condizionata dall'educazione scolastica e non da idee originali ed innovative. A questi fenomeni si può affiancare la ricorrente rivalutazione dei disegni infantili e di opere raffigurative dei non professionisti che nel tempo si sono alienati, ma che non sono altro che il risultato di espressività libere come quelle dei goffi mostri del libro che Filippo aveva donato a Giulia Cicchettin poco prima di farla morire. Questi modelli sono capaci di proporre modelli vitali dell'interiorità che non devono affatto essere sottovalutati perchè non sono nient'altro che forme di future potenzialità creative esistenti in ogni individuo indipendentemente da una specifica educazione artistica e che poi divengono un mezzo per traslare il proprio disagio. La tendenza quindi oggi a livello psicopedagogico è quella di usare l'opera raffigurativa per potersi esprimere per uscire da consuetudini che portino alla banalità ed alla melanconia del soggetto là dove cova la mania come alterazione psichica dell'umore annoverabile fra le psicosi endogene che si possono manifestare sia in esaltazioni euforiche, boriose e narcisistiche abnormi e sia in ipomanie silenti e nascoste nell'inconscio. La giurista proponeva quindi la creazione di un progetto in cui si verifichino le parti eversive e ribelli dei soggetti delinquenti indipendentemente dall'età e dallo stato sociale là dove si possano incontrare manie depressive per difese derealistiche, che rappresentano forme di fuga in un universo soggettivo esaltato, dal quale il polo depressivo ed impulsivo è stato radicalmente negato e rimosso per poi scoppiare tutto in una volta, quando meno ce lo si possa aspettare. Le crisi maniacali tendono ad estinguersi spontaneamente dopo un periodo di settimane, più raramente di mesi; spesso ad una depressione endogena di una certa gravità succede un brevissimo periodo maniacale non grave che però va tenuto sotto strettissima sorveglianza psicologica. Un'altra matrice psicopedagogica può essere individuata in proposte di gruppo di psicodramma che integrino gli interventi psicologici tradizionali e che delineino i comportamenti del NO e quelli del SI' per una progettazione totale sensibile ai rapporti ed alle interrelazioni tra la psicologia teorica e quella pratica anche nei tirocini infermieristici e dei vari dottorati che possono guidare il lavoro didattico uscendo da stigmi e stereotipi spesso costringenti e soffocanti la personalità. Tale linea potrebbe trovare applicazione in specie di happenings, nei quali le giovani e nuove generazioni riescono ad uscire da un espressionismo astratto, rigido, severo ed inibente che ostacola il loro sviluppo e la loro maturazione affettiva dove loro sperano prospettarsi la caduta di ogni confine e differenza per poter assurgere a variegati modi di esprimere i loro sentimenti ed emozioni programmaticamente aperte ad un concetto di opere d'arte nettamente distinte dai vecchi standard e disponibile sia agli sconfinamenti da barriere architettoniche mentali e sia a ready-made nella considerazione di nuove tecniche produttive di design e di comunicazione informatica di parti di macchina e fotogrammi surreali e di trailer per pubblico di massa in cui si sottolineino influenze etiche di affinità più moderne di nuova sensibilità e gusto che possono divenire futuro. Si evidenzia nel progetto che le contaminazioni di modelli sono fra alti e bassi e sconfinamenti di campi per caratteristico uso di oggetti simbolici e rappresentativi inseriti nella vita quotidiana e di immagini deterministiche legate alla buona e giusta comunicazione di massa per illustrazioni e descrizioni sia documentali che rielaborate per la maggiore assimilazione popolare. Nelle opere si devono contenere note citazioni che NON siano triviali ed infantili o che portino a declinazioni spropositate sia per il verso estroso e sia per quello ermetico. A tale proposito molto può fare la comunicazione commerciale e pubblicitaria che va verso approcci più eclettici che divengano veri e propri medium espressivi di aperture mentali dove tutti i soggetti nella gara d'amor servente e fervente sono uguali. 

domenica 26 novembre 2023

 LA MEMORIA PUTTANA. Comparve di nuovo davanti al romanziere la donna velata di rosso che gli disse "Noi donne dobbiamo sempre portare la parte più grossa di colpa per causa di Eva che lasciandosi ingannare dalla lusinga del peccato, convinse anche Adamo che non ci sarebbe stato niente di male a conoscere di cosa si trattasse. Per questo la donna è la colpa stessa e non rappresenta mai invece una esperienza di preghiera di conoscere il bene, come un itinerario di conversione e di maturazione, come amore per la Scrittura intesa non nel senso di istruzione di Dio, ma di autocomunicazione di Dio stesso in noi. Non si ha più la coscienza della presenza di Dio che comporti alla partecipazione dei carismi ed allora si crede solo nella parte negativa del peccato che è quella di mettere continuamente alla prova ed in tensione il singolo soprattutto se donna. Noi dobbiamo sempre stare all'erta porre attenzione alle nostre espressioni e ai nostri atteggiamenti che se no vengono travisati ed usati contro di noi. Noi dobbiamo portare la maschera di cera della personalità che sta nell'abitudine che vede il maschio legge per sé stesso e che potrebbe condurre alla perversione che violenta ed uccide" Il romanziere si sentiva tormentato da questo pensiero, e non sapeva davvero come fare ad estirparlo, ma in effetti anche a lui veniva naturale confessare che la donna rappresentasse il peccato stesso, l'attrazione puttana che conduce alla perdizione. "Cosa fai, anche tu guardi ad ogni parola ed espressione che usiamo noi donne e non riesci mai a convincerti che siamo solo colpevoli di aver ceduto ad un inganno d'amore che ci ha intrappolate per sempre dietro a questo velo rosso di sangue, dietro il travaglio del parto e dietro i dolori e le sofferenze più crude e pesanti della vita??" Il romanziere sapeva che non era questione di quantità del bene che fai, ma di qualità e quando una donna mette al mondo una vita, già fa un grande bene a tutto il mondo, già dichiara il suo amore e già sa vincere il peccato e l'inganno di credere che il dono del proprio corpo per la vita sia un male. La donna velata di rosso comprendendo quel pensiero disse "Se fosse così che si vedesse il peccato originale, come un fatto di generare la vita, allora non ci sarebbe più malizia e si potrebbe andare avanti meglio e procedere senza inganni e senza menzogne e poi ci sarebbero forse meno conflitti e più intese fra i 2 sessi. Invece noi donne veniamo colpevolizzate per i nostri sguardi di bene anche ad altri, per i messaggi che lanciamo al mondo, per i nostri atteggiamenti all'avanguardia e per il nostro particolare modo di esistere che vuole superare gli ostacoli, i disagi che si creano al pensiero che tutto sia un peccato, che questo non si possa mai superare con la speranza della vita nuova e con la diffusione dell'amore che si genera dalla vita nuova che nasce e cresce prima dentro ad un ventre e poi nel mondo" Il romanziere sapeva di non fare grandi cose come quella di mettere al mondo una vita che potesse esprimere il suo particolare modo di essere e di amare e donare se stessa alla società, il romanziere poteva solo raccontarla la vita e sperare che poi si intrecciasse in altre vite, che potesse diventare un opera di vita e d'amore anche piccola come un virgulto e che divenisse la voce di tante storie che si intersecano fra di loro in modo da costruire un mosaico magnifico. Ognuno può regalare al mondo qualcosa di meraviglioso che possa lasciare di sé una traccia, ma poi saranno sempre gli altri e chi leggerà la storia a reinterpretarla e a continuarla per farla diventare vita e sogno che vive in modo diverso in ogni individuo che l'ha letta fra le righe come la propria e come la parte migliore di sé stessa. Solo in questo il romanziere riponeva la sua speranza per un domani migliore: sapere che ci sarebbe stata un altra madre che generava la vita come dono per il mondo in modo da regalare il sorriso dell'amore che sa condividere l'anima dell'esistenza. 

 LA MEMORIA PUTTANA. Ora cosa mai avrebbero potuto chiedere la schiera delle donne velate di rosso di quel sangue che le aveva svilite ed uccise?? "Chiediamo di essere ascoltate, di essere comprese, di essere protette di più per il domani" Come poteva mai fare il romanziere ad ottenere questo?? Lui infondo non era nessuno, lui non aveva alcun potere, lui poteva solo stendere sulla carta alcune idee o considerazioni, ma poi il resto del lavoro lo dovevano fare le vittime anzitutto avendo il coraggio di chiedere aiuto e di denunciare che poi sarebbe arrivato il resto. Che rapporto si poteva prospettare tra uomo e donna dopo i fatti esecrabili avvenuti nella cronaca?? Cercare un discorso efficace pareva una impresa titanica che prevede delle premesse e delle conclusioni e poi da queste conclusioni ai posteri ulteriori. Si alzò dalla squadra di dame velate di rosso una donna nerboruta che disse:"Siamo tutti materia di un destino di finitezza umana fin dagli esordi e nessuno può sfuggire a questo, ma creare una ragione di autonomia significa considerare una doppia verità che riguarda la libertà femminile. L'intelletto femminile è dato da una particolare sensibilità a comprendere la volontà ed i pensieri altrui e la ragione maschile invece è data da una sorte di calcolo consistente in operazioni deduttive compiute su termini universali, a partire dalle opportune definizioni esplicite di esse. In tal modo è aperta agli uomini seri e posati la possibilità di avere una visuale diversa attraverso nuove convenzioni per evitare che gli uomini cadano nell'assurdo del non senso, allorché non seguendo il metodo giusto nell'uso della ragione o usandolo scarsamente rimangono vittima di oscuri equivochi sia verbali che pratici che poi si traducono in delitto. La prima parola che si doveva sondare da parte delle vittime era la parola PRUDENZA dove si deve vedere se la relazione delle proprie idee con quelle del corteggiatore possano effettivamente allinearsi oppure invece se è meglio viaggiare separati per verità di fatto dove chi crede di possedere qualcuno e di soffocare la sua libertà di scelta incontrerà una fermezza da parte della difesa di una comunità che lo allontanerà dall'oggetto del suo delirio cercando di farlo ragionare. Il secondo termine da sondare è il termine RAZIONALE e cioè verificare che il corteggiatore sia effettivamente ben motivato ed intenzionato da serietà e non da leggerezza e che tenga conto delle esigenze dell'altra in modo da non imporre sempre le proprie pretese come se fosse la soddisfazione di quelle a dare l'indice e la prova concreta dell'amore "Se ami devi sopportare, devi pazientare, devi subire qualche sgarro e dispetto e pure qualche sfogo; se ami devi saper tacere l'errore dell'altro, ma sentirti in colpa anche per lui in quanto potevi aiutarlo a superare i suoi disagi e difficoltà a procedere nel percorso, perchè se ami devi accettare qualsiasi scusa per vivere un amore a senso unico" Se ami... sopporti la croce e sai perfino perdere la vita, martirizzandoti per la massima espressione di onorare l'amore: donare la tua intera vita. Il romanziere non sapeva come sarebbe finita quella storia e probabilmente sarebbe perciò rimasta un opera in sospeso, tuttavia continuava il suo percorso nella speranza di avere risonanza che echeggiasse intorno, intorno come una vela in cerca del suo vero bene. 

sabato 25 novembre 2023

 LA MEMORIA PUTTANA. A quel punto il romanziere si arrese al fatto che fossero i personaggi a fuoriuscire dalla pagina e che avessero la meglio sulla sua direzione e coordinamento. Dietro alla donna velata in rosso comparve anche una schiera di donne che doveva rappresentare la cultura del femminile che fino a quel momento era sempre stata il risultato della massima approssimazione ai modelli prefissati dai maschi che si deve pienamente realizzare grazie ad una educazione e formazione prevalente sulla donna. Questa visone aveva portato spesso le donne ad avere ruoli di second'ordine e a non essere mai partecipi della totalità delle arti liberali. La cultura maschile aveva sottovalutato quella femminile dove la ragione è lo strumento dell'educazione, e poichè anche la donna è dotata di ragione la cultura femminile può diventare patrimonio universale anziché riservato solo ad una stretta cerchia di dotti che la possano comprendere nella sua importanza. L'accento posto sull'educazione, lo sviluppo, la maturazione e la valorizzazione dell'affettività e della sua esternazione specie nell'ambito sessuale dovrebbe essere un sottolineare la genuina natura umana che sfocia nella civiltà come indicazione di buon gusto e di buone maniere. La schiera di donne chiedeva un supporto anche della civiltà femminile per un affinamento dei costumi che superasse la mera negativa naturalezza degli impulsi femminili a favore di quelli maschili. Le donne in corteo volevano manifestare a favore di un complesso di norme e di valori che non condannasse tanto i naturali ed istintivi presupposti di autenticità e caratteristica individuale, ma che facesse giungere ad una mutazione attraverso stadi successivi di progresso di cultura e civiltà femminile. Le viaggiatrici culturali vivono sempre per prime le complessità delle trasformazioni del tempo di cui sembrano oggetto di scambio per quell'insieme delle credenze, conoscenze, morale, diritto e qualsiasi altra abitudine e capacità acquisita per prima dai maschi a livello di scoperte scientifiche e tecnologiche in quanto alle donne ancora oggi viene attribuito solo una parte del patrimonio di accesso alla conoscenza. Quanto è difficile comprendere l'estensione e l'importanza della cultura e civiltà femminile come un elemento distintivo per definizione della specie umana che detiene più di 200 definizioni diverse di cultura e civiltà femminile nel suo aspetto storico, nella sua eredità sociale, nell'antropologia, negli insieme di atteggiamenti e comportamenti, nella cooperazione e competizione tanto per citarne alcuni che pongono in rilievo l'aspetto psicologico dell'importanza di adattamento all'inclusione femminile nella cultura e civiltà umana. Le condizioni di vita potrebbero migliorare di molto se ski concepisse che l'apporto femminile dovesse essere presente in tutte le attività dell'essere umano acquisite mediante l'apprendimento in una somma di sublimazioni, di tutti i sostituti o formazioni reattive che riguardi tutto ciò che tende ad inibire gli impulsi e le intuizioni o comunque consente loro una giusta e corretta soddisfazione. La parola cultura è stata spesso usata come una repressione distorta della libido e della giusta formazione del femminile Super-Io per un sempre mancato superamento del disagio ad affrontare i tabù che la riguardano. Le donne fanno fatica ad organizzarsi fra casa e lavoro e devono fare ancora più fatica a fare carriera e a raggiungere i massimi livelli della scala sociale tanto che questa possibilità nel linguaggio è presente solo potenzialmente e non si userà mai il termine arbitressa e questo perchè si pensa che suona male, anche se avrebbe un certo impatto a livello sociale. La cultura femminile ha avuto molte limitazioni a livello di addestramento di un insieme di tutte le attività ed i prodotti non fisiologici delle personalità umane che non siano automaticamente e sistematicamente riflessi o istinti condizionati da stimoli esterni, ma che siano il frutto di stimoli interiorizzati che poi vengono esternati al momento più opportuno con indirizzi di una certa garanzia che non verranno delusi e poi distrutti. Prospettare una cultura femminile che tenda a dipanarsi come un testo di simboli e significati che i soggetti si comunicano interpretandoli contestualmente alla situazione e condizione in cui si trovano ad agire, significa imparare ad usare al meglio la propria ragione, pensiero ed anche la propria fisicità. Questa concezione fa fatica ad affermarsi in quanto il valore donna richiama una diversa esperienza di equilibrio dei concetti maschile e femminile che continuamente si intrecciano fra le righe del destino e questo il romanziere lo sapeva. 

 LA MEMORIA PUTTANA. A quel punto il romanziere si era fermato come stanco di quel lavoro, quando si presentò davanti a lui una donna velata di rosso che voleva andare in carcere a trovare quel ragazzo che aveva sferrato quelle coltellate alla sua fidanzata come una vittima sacrificale sull'altare di un possessivo amore. "Permettimi di uscire - disse con una voce forte e linda - permettimi di andare a trovare quell'uomo e tutti gli altri che hanno usato la violenza, permettimi di farlo" Il romanziere la guardò con uno sguardo melanconico e poi le rispose "!Forse è troppo presto ancora, forse sarebbe di maggiore effetto se tu venissi fuori verso la fine della storia" "No, - rispose lei convinta - no io voglio venire fuori adesso, voglio tirare fuori la mia rabbia e la voce che mi hanno sempre soffocato" "Va bene, ma cosa gli diresti mai a quel ragazzo in carcere??" "Che ora si sentirà desolato e triste, senza avere più l'attenzione di nessuno, rinchiuso in una desolata infermeria, dove gli sguardi dei muri freddi lo compatiscono e lo sferzano con i loro spregi. Ora io diventerò per lui il peggiore incubo che lo perseguiterà nei sogni e non gli darà mai più tregua, finché non dirà tutta la verità, finché non tirerà fuori tutta la sua ombra, tutto quel livore di gelosia che aveva dentro e che lo consumava. Ed io sarò lì al suo fianco a ricordargli quel male che mi ha fatto, a renderlo cosciente nel risvegliarlo dal suo torpore, io sarò lì accanto a lui per metterlo di fronte al suo stesso spettro interiore, del quale non riuscirà mai più a liberarsi, quella figura che gli terrà compagnia fino alla fine dei suoi giorni e che non si separerà mai più da lui così come lui stesso voleva: quella sposa dal velo rosso di sangue che d'ora in avanti gli apparterrà per sempre, che sarà per sempre sua come lui tanto desiderava. Il mio corpo sarà gelido dentro al suo, la mia carne putrefatta dentro alla sua anima che non potrà mai più essere distesa ed io rappresenterò quella memoria di quell'album di fotografie in cui lui mai c'era perchè era come un vuoto, era come quella stessa voragine in cui era stato risucchiato ed in cui aveva riposto il proprio cuore rovinato" Il romanziere allora guardando quella dama le chiese "Ma davvero credi che questo possa fare effetto" "No - rispose lei - è il dolore e la sofferenza ed il rimbombo della solitudine a fare effetto, parlare con i muri, sentire solo la freddezza dei giorni ingrigiti in cui cadono tutte le speranze, e poter sopravvivere lo stesso anche se quel dolore è stato sepolto, è stato deposto sotto una pietra tombale e credevi che potesse tacere, credevi che potesse scomparire da un momento all'altro ed invece mai se ne andrà, mai si eclisserà e tutte le volte ti comparirà davanti quando meno te lo aspetti e ti distruggerà minuto, dopo minuto e momento dopo momento" Il romanziere posò la penna sul tavolo e poi rispose "No io non voglio scrivere di questo, io voglio scrivere della possibilità di vita che avranno le donne, della loro capacità di riuscire ancora a trasformare con la loro poesia amore il mondo" "Sono io quella poesia velata di rosso del sangue delle vittime, mani lorde che mi hanno picchiata e voci che mi hanno offesa in ogni mia parte, sono io quella donna, sono io quella madre e sorella e sono io quell'orfana che vuole vivere in una memoria puttana, che non si vuole più svendere per nessuno e che vuole finalmente uscire fuori nella sua verità coraggiosa: diventare la protagonista del sincero amore" "No, - disse il romanziere- non voglio scrivere queste cose, io voglio scrivere di speranza di quelle donne che vogliono avere un posto tranquillo e sicuro, di quelle madri che vogliono ancora portare in seno il frutto di un sincero amore, io voglio scrivere di quelle femmine che sono interessanti che sanno tenere la scena del libro e poi diventare il centro delle mie pagine, quelle che sanno il fatto loro e che hanno la testa sulle spalle" "Sono io, sono io quella donna ferita, quella uccisa, quella coperta di fango e di lacrime di pioggia, sono io quella dalle mani che si sono agghiacciate, dei piedi che si sono incatenati ad un amaro e cupo destino, sono io l'ombra del male e dell'amore malato, quell'ombra di morte, quel respiro bieco e maleodorante, quel destino senza orizzonte e quello sfregio acido che si è fermato sul volto.Sono io, sono io quel grido che parte dal petto, quell'ultimo sospiro di croce, sono proprio io quella che deve comparire qui per dire agli uomini di fermare la loro mano, di tacere le loro crudeli espressioni, di fermare, di fermare le urla che fanno rabbrividire. Sono proprio io e tu devi scrivere proprio di me che ti piaccia oppure no perchè un romanzo deve raccontare tutto anche se non piace e perchè è tuo dovere farlo, è il tuo bene farlo così una donna si può ricordare, la memoria non sarà più puttana, ma sarà amore di dolcezza e bellezza sotto una sottana." 

 LA  MEMORIA PUTTANA. Il romanziere decise di consegnare al mondo la sua idea di intervento psicologico preventivo alla violenza ed ai delitti sulle donne. Nel 1° modulo si considerava la SOSTITUZIONE OGGETTIVA e cioè come il soggetto venisse definito dagli oggetti come nel caso delle litanie dove la Madonna viene definita stella del mattino, torre d'avorio, tabernacolo dell'eterna gloria, dimora consacrata, rosa mistica, fortezza inespugnabile, tempio dello Spirito Santo, Arca dell'Alleanza, porta del cielo, rifugio dei peccatori, sede della Sapienza. Nel contempo l'oggetto raffigura le qualità del soggetto, ma non può mai essere posseduto piuttosto essere visto come indicazione del carattere oggettivo individuale e come sua caratteristica ed obiettivo di realizzazione. Chi ama con amore possessivo tende a rendere la persona come una proprietà esclusiva che non vuole dividere con alcuno e così quando il padre di Turetta Filippo lo ha sentito minacciare di suicidio doveva comprendere immediatamente che non era la risposta più appropriata dirgli che avrebbe trovato un altra fidanzata che nel suo cuore sostituiva la 1° fidanzata in quanto per lui come per molti carnefici la sostituzione oggettiva NON è fattibile in quanto loro vedrebbero sempre in un altra quella persona di cui sono ossessionati e di cui vogliono avere l'esclusiva. SOSTITUZIONE INTERPRETATIVA nell'interpretare l'ideale dell'amore del loro sogno, i carnefici tendono a sostituire l'ideale stesso alla realtà finché le 2 raffigurazioni si sommano fra di loro e così quando l'oggetto amoroso decade e viene deluso dal distacco con l'ideale essi si sentono traditi nella fiducia che in esso avevano riposto e quindi tendono a rivendicarsi e a poter raggiungere a tutti i costi l'obiettivo di imprigionare per sempre accanto a loto quell'ideale interpretazione per modo che diventi eterna e senza limiti. SOSTITUZIONE CONOSCITIVA essi nel conoscere l'oggetto del loro amore, ne assimilano solo i lati più facili e meno onerosi da sviluppare e progredire, conoscendo in realtà solo la parte piacevole, bella e forte del percorso, mentre eliminano la parte del rifiuto e quella della negazione e di mancato assecondamento dei loro desideri ed aspirazioni che vengono ravvisati in una vittima adeguata. SOSTITUZIONE PROSPETTICA. I carnefici intendono impegnarsi, sacrificarsi veramente per l'oggetto su cui incentrano il loro amore, tanto da vederlo come una prospettiva concreta della loro esistenza a cui rimangono devoti e fedeli fino alla morte in una considerazione ancestrale ed archetipica di coinvolgimento totalizzante e di completa assimilazione con l'oggetto dei loro desideri. SOSTITUZIONE VITALE è purtroppo quella che si teme di più e cioè quella di intendere l'oggetto amoroso come funzione di sostegno alla propria esistenza, come colei da cui dipende ogni nostro attimo di esistenza ed ogni nostra decisione e che rappresenta l'unica possibilità per poter esprimere la parte vitale dell'amore che è quella di procreare e di trovare in ciò la naturale conclusione dell'unione in una forma congestionata dell'obiettivo che il carnefice propone come unilateralità. SOSTITUZIONE DI DIPENDENZA (novità??) quella in cui il soggetto femmina deve diventare dipendente dall'egida maschile che comanda su ogni aspetto della vita della vittima fino al punto da renderla succube, suggestionata, sottomessa ai propri dettami e da ridurla a nient'altro che una raffigurazione di sfogo alle proprie repressioni come per quella donna che di cui si leggeva sul giornale che ha subito violenze per ben 11 anni nel delirio di poter credere che non fosse possibile sciogliere quella dipendenza assoluta che la soffocava impedendole di avere spazi di libertà, di autonomia ed indipendenza soprattutto dal punto di vista psicologico. Questo schema per lo psicologo era una rubrica di indicazioni in cui poteva ritrovare spazi per interventi ai singoli problemi sostituendo agli oggetti i soggetti dei propri interventi che sono raffigurazioni sensibili che sanno innestarsi ì, incrociarsi ed incastrarsi fra le righe del dramma per trasformarlo e tradurlo in una realtà più attenuata di operetta che sa trovare il lato più plastico della storia e la sa reinventare per modo tale che non abbia tratti troppo drastici e condizionanti e si possa anche descrivere e delineare come una storia normale che vive di volta in volta le proprie emozioni e sentimenti in sintonie, compiacimenti e maturazioni con il patner per modo tale che i compartecipanti alla storia non siano solo i fidanzati e gli amanti, ma siano anche coloro che li conoscono e comprendono nel loro amore l'inizio di un importante percorso dove la guida è l'equilibrio trainante di un valore femminile che sa essere esistenziale e potenziale di arrendevolezza all'amore come un abito su misura che viene indossato per la gioia della partecipazione alla vocazione dell'esistenza: quella di diventare un tutt'uno e di poter fondere le proprie anime in un unico oggetto di stima reciproca e di valore incommensurabile. Il romanziere si impegnava a fondo a consegnare all'umanità questo tipo di messaggio. 

venerdì 24 novembre 2023

 LA MEMORIA PUTTANA. Prima di cominciare a scrivere la propria idea su un possibile modulo di intervento psicologico a favore della cultura dell'antiviolenza, il romanziere si domandava se si trovava nella patria del familismo immorale. Cognati svogliati, mogli ignare del business, padri di famiglia che tentano di essere scorrevoli con la loro meticolosità, precisione e puntigliosità che secondo loro servirebbe a proteggere la progenie da futuri smacchi, quando poi si rendono conto di fare dei cattivi affari e di compiere errori di valutazione nel vedere solo la parte del valore del costo e non quello del buon uso di un affare. Anche nel canovaccio degli ultimi delitti passionali, le figure parentali rivendicano a pieno titolo un ruolo da comprimari e infatti, in molti casi è la responsabilità genitoriale che viene invocata come causa e giustificazione di tante penose mancanze e debolezze della vittima (Ma io cosa potevo fare per evitare che mio figlio diventasse un carnefice?? Piange al telefono il servitore dello stato) La dicitura del "tengo famiglia" è una filosofia antica, un tratto ed uno spaccato tipico da cui scaturisce la mancata creazione di una vera e credibile etica pubblica e la società che si definisce civile e solidale. In quest'ambito la ricerca è ora dedicata ad una raccolta di saggi dove si evidenziano alcuni passaggi critici in cui non si sono creati sufficienti spazi per costruire una sfera pubblica forte, con precise regole e codici di comportamento da rispettare e tenere in dovuta considerazione. Ciò è accaduto in particolare modo all'indomani del processo di unificazione, ed anche alla fine della 2° guerra mondiale e poi si è verificato anche con Tangentopoli ed ogni volta è intervenuta la speranza della censura storica. Il potere e l'impatto eccessivo della famiglia nella sfera pubblica e nella collettività è andata a scapito della società civile per poter raggiungere un solo obiettivo: massimizzare i vantaggi materiali immediati della propria famiglia nucleare, supponendo che anche tutti gli altri che ci circondano avessero lo stesso interesse o si comportassero allo stesso modo anche perhè poi la realtà di fatto costringeva a farlo in un adattamento continuo. Naturalmente non tutti possono assomigliare a tale modello in quanto nella cura degli interessi bisogna fare diverse valutazioni preminenti per verificare se l'occasione sia veramente definibile come tale. Il problema è: in che modo l'IO deve fare i conti con il suo non-IO psicologico ed è poi possibile accontentarsi di constatare l'attiva esistenza di archetipi e lasciare che la cosa si sbrighi da sé nel corso del tempo, oppure invece è meglio fuggire e andarsene lontano prendendo le distanze dal non-IO?? Ancora oggi l'Italia si misura con una esagerata attenzione, spesso esclusiva, all'istituto famigliare tanto da averne creato addirittura un monumento, ma i recenti scandali di uccisioni di donne innocenti e spesso ingenue e fragili, mostrano qualcosa di più rispetto alla mancanza di ethos comunitario: si è disposti a tradire la fedeltà sia allo Stato che alle persone che diciamo di amare per tentare di sistemare figli e consanguinei con la tipologia di donna che tutto crede persino ad una bella favola imbastita su misura per lei, tutto spera persino di avere ravvisato nel suo primo incontro un marito e padre ideale, e alla fine cosa più disdicevole, tutto sopporta persino le cattiverie gratuite di essere continuamente messa sotto inchiesta per ogni sua mossa e di accettare poi la derisione, i maltrattamenti e ogni capriccio del proprio patner e persino le sue minacce ed i suoi ricatti morali. In questi casi il familismo appare contiguo al clientelismo puttano, che implica l'uso delle risorse dello Stato ed anche dei più deboli per i propri interessi privati ed allora può essere veramente interessante rilevare come questi fenomeni antichi di manifestazioni di invidie e forti gelosie non muoiano mai, ma si reinventino continuamente in forme nuove purtroppo più pericolose. Quel che fa impressione è il prevalere dell'organizzazione verticale tra padrone della vita di una donna intesa come schiava e gheiscia e cliente desideroso di un ruolo di successo e di spicco sull'organizzazione orizzontale dei cittadini onesti e leali. Nella precarietà della vita e nei mancati equilibri di famiglie allargate, pare diventare fondamentale la relazione con figure rappresentative di potere e di sicurezza, che garantiscono determinati impatti di significativa considerazione di brave persone che possano ottenere posti di rilievo nella comunità. Da qui si creano legami di asservimento e forme di gratitudine insidiose di cui le donne sono le principali vittime specie nel pensiero che loro debbono essere sempre le più forti ad ottemperare ai doveri famigliari e di lavoro e che abbiano quindi i maggiori carichi sociali, mentre poi non ci si accorge che il maschio forte ed eroico che ritiene da solo e senza collaborazione femminile  di sapersi destreggiare negli affari  risulti essere di ostacolo alla crescita democratica. La famiglia concentrata in modo sproporzionato sugli interessi e le occasioni materiali immediati non si rende conto di dover attuare la vera libertà: quella da qualcosa (liberty from)  che la etichetti e la stereotipi come in grado di cavarsela e di potersi gestire al meglio. Il romanziere infatti aveva deciso di scrivere quel libro proprio per riuscire a raggiungere un qualche spazio proprio dalle interferenze di altri soggetti rispetto alla sua azione individuale intellettiva per poter trovare una liberty to ossia la libertà che scaturisce da una continua ricerca delle giuste informazioni ed elementi di approfondimento culturale per cercare di ottenere dei miglioramenti sia personali e sia collettivi a livello degli atteggiamenti e agli approcci nell'affrontare i vari disagi e problematiche che si potessero verificare durante il percorso facendo poi in modo che nella piena condivisione tali esperienze potessero servire a trovare accordi e collaborazioni  per una migliore e pacifica convivenza. Difficile praticare questa seconda libertà perchè c'è maggiore propensione a praticare la 1° libertà nel senso che ci si stanca prima o poi degli oggetti e li si sostituiscono con altri oggetti ritenuti compensativi di carenze e mancanze più che altro affettive in goffi tentativi di soddisfare il proprio ego, borioso orgoglio e fierezza anche senza avere troppi scrupoli e remore al riguardo. La relazione principale che si coltiva ancora in Italia è tra individuo e famiglia e non quella tra individuo e Stato per un accentuato individualismo ed una società civile di tarda formazione specie nel Meridione. Esiste un buco nero di indagine nell'ambito disciplinare e sul piano del pensiero politico per cui tra la tradizione liberale e quella marxista le famiglie non vengono ancora del tutto considerate primi soggetti politici ed è per questo che vengono ancora relegate alla collocazione privata piuttosto che pubblica specie a livello dell'apporto femminile. Infatti, nel pensiero liberale la famiglia viene quasi del tutto sistematicamente estraniata dalle decisioni politiche per avere effimeri riconoscimenti contributivi e collaborativi al valore democratico della Repubblica. La subjection of women potrebbe creare una migliore intesa per un presupposto di Stato che non ignori più la figura femminile nelle sfere sociali di società civile e Stato e di riflettere sulle opportunità che si potrebbero creare per stimoli importanti alla creatività e alla nuova impresa di operatività innovativa che si proietta continuamente al futuro partendo da un accurato studio nel presente. C'è ormai una totale dissoluzione della famiglia nei suoi costrittivi legami di forza e si tende più ad avere una rete di rapporti civili che rendano i soggetti più attivi ed efficaci nei loro ruoli sia di lavoro che di carattere socio-inclusivo e  culturale. Si crea così una nuova condizione: essere donna è una nuova ragion di esistere e di conformarsi alla convenzione di apporto di intelligenza femminile che vuole destare e rendere presente il proprio valore mai all'amor ostile. 

 LA MEMORIA PUTTANA. La memoria dei delitti contro le donne è una puttana, che si offre ai romanzieri come una sottospecie di cocotte di lusso. Di fatto però nel caso che qualcuno la acquistasse e non fosse poi abbastanza coerente nel rimembrare il sodale segreto che gli ha fatto saltare il fosso della qualità, allora si dovrebbe raffigurare quel cuoco che si trovava in cucina a raccontare il suo sogno di come avrebbe risolto tutti i suoi problemi e debiti facendo lavorare la sua donna e facendole spaccare la schiena nel fare le pulizie di appartamenti così da farsi mantenere perchè lui non ne aveva molta voglia di passare una vita a tagliare cipolle, a pelare patate, a pulire carote e quindi perchè mai non sfruttare quella donna come una schiava che credeva in lui, confidando nel suo cambiamento per potersi fare mantenere come un canarino da compagnia?? Solo che le sue idee così come quelle del romanziere, non facevano mai bingo perchè succedeva che come per tutti gli uomini scimuniti che vogliano tutta per sé una preda facile, facile poi devono affrontare un lungo viaggio nell'ignoto di quella stupida ed ingenua credenza di alcune femmine di avere trovato l'esatta corrispondenza al loro sogno da cui si lasciano stregare e che poi conterrà l'unico sodale segreto che corrisponde ad una piccola parte di sé: un figlio. In verità, poi, quelle poverette, si illudono in quanto partecipano solo alla metà della mela, che si è infilata in un guscio fragile e delicatissimo di una placenta contenente un embrione che poi viene covato nella gelosia della rivalità delle attenzioni e da una forma di insidiosa invidia al fatto che quella creatura possa avere la prevalenza affettiva, mentre loro verranno esclusi per una psicologia contorta con cui lavorano a lungo per cincischiare le loro vittime con insistenza pedante e con puntiglio, finchè alla fine non cadano nella trappola del ricatto che dice che cambieranno, ce la faranno a prendersi cura di tutto e di tutti, avranno le spalle sufficientemente forti per reggere ai colpi della vita e saranno più responsabili come padri e come compagni legati da un DNA e dall'origine di consanguinei. La memoria è una puttana, che si siede davanti a te a mostrare i suoi seni e la sua vagina, per mostrarti la sua parte oscura e libidinosa che dice di prenderti la parte più bella e piacevole giocando con il destino, di divertirti fin che puoi, di sembrare forte e capace nel fare l'amore e di sentirti in questo grande ed importante nell'essere desiderabile e seducente. Ma poi quando vedi la puttana nello specchio intimo e ti rendi conto che è nera, ti rendi conto che hai sepolto da qualche parte nascosta, e magari nemmeno lo sapevi prima di incontrarla, la libidine sporca e provocatoria che ti spingeva alla follia dell'ossessione e che si presentava come un fantasma che ti si parava davanti senza annunciare la sua presenza e che ti impauriva fino al punto di gelarti ed inibirti. Ma tute le sue necessità ed aspirazioni poi diventavano le tue, nelle tue debolezze ed incertezze, per quanto tu cercassi di essere diverso e di prendere le distanze dallo spettro dell'educazione che ti avevano impartito e che comunque ti perseguitava facendoti sentire sempre in colpa ed in difetto per qualsiasi cosa anche se mostravi buona volontà ed impegno a voler uscire definitivamente dagli schemi e stereotipi che ti imprigionavano e che ti facevano vivere nella banale monotonia di un quotidiano stuprato e spoglio di tutto che veniva rinvigorito solo in quei pochi attimi di sospiri e sudore fra le lenzuola ed i corpi avvinghiati. Era seduto al bar, a scrivere quella storia come tante di ragazzi apparentemente per bene, che vivono circondati da un falso ed ipocrita buonismo, quando si sedette davanti a lui un uomo sulla quarantina che desiderava avere un erede e che lo sognava da tempo, pensando che fosse suo diritto poter realizzare quel sogno fino al punto di ottenerlo a tutti i costi, anche con la violenza brutale per fare apparire di essere un macho specie a suo padre che gli aveva insegnato che se volevano gli uomini virili ed eroici, potevano ottenere tutto, raggiungendo qualsiasi obiettivo senza farsi tanti scrupoli, bastava solo berci sopra ogni tanto uno scotch liscio per rendere liscia anche la vita e poi riuscire ad ottenere il giusto effetto sociale. Dopo avere gettato sul banco del bar qualche moneta di carta ripiegata su sé stessa e sbiadita sfidò la memoria dicendo "Si paghi il giusto prezzo", ma il prezzo da pagare era sempre molto alto specie per le misure curative e di contenimento della pericolosità. Il romanziere voleva improntare a tale proposito una nuova scuola sociologica che superasse almeno in parte i limiti della prospettiva di possibile cura e che considerasse una possibile antropologia criminale specie in condizioni socio-economiche precarie ed instabili. Vedere l'uomo nella sua dimensione individuale significa studiarne i limiti dei comportamenti devianti che portano all'oggetto principale dell'indagine che vede nel movente passionale una interdipendenza concettuale fra il carnefice e la sua vittima, anche se non coincidono appieno specie in quelle infrazioni che non esprimono un reale contenuto antisociale. Il romanziere voleva rimanere indipendente ed autonomo nella concreta utilizzazione della norma che riguardi la personalità, vista la determinazione dell'imputabilità e della pericolosità per una effettiva individuazione di trattamento nell'azione di recupero e risocializzazione. Stabilire degi stadi di criminalità passionale e di gelosia ossessiva significa poter valutare anche i fattori microsociali che portino a conclusioni univoche su fattori causali di portata generale e di enucleazione delle psicopatie, deficienze intellettive veri e proprie e fattori disturbanti ed oppressivi a livello parentale. La statistica di massa, non consente alcuna significativa identificazione di fattori causali individuali e rischia quindi di determinare una artificiosa omogeneizzazione di dati diversi. Il suo apporto è però importante a stabilire le caratteristiche più salienti dei criminali passionali pur tenendo conto di quella occulta e cioè dell'esistenza di un numero oscuro che impedisce la coincidenza fra delitti realmente denunziati (pochissimi ancora) e delitti realmente assicurati alla giustizia per cui bisogna stabilire utili correlazioni per verificare il buon esito delle denunce e della conseguente tutela della vittime. D'altronde quando la mente si annega, diventa irascibile e scontrosa fino al punto di alzare le mani per picchiare e battere i pugni duri sul tavolo e poi buttare tutto all'aria con un volto indiavolato e torvo. Il fatto è che il personaggio cattivo aveva bisogno come il romanziere di potersi sfogare sulla pagina riducendola a briciole di crudeltà e rovina, riuscendone ad eclissare la loro pochezza dietro quella dose di paradiso che entrava nelle vene, che si annusava ed ingoiava per dimenticare il tempo che correva cancellando i momenti più intensi e belli della propria infanzia e riducendoli a brandelli. Nel frattempo giungeva un uomo che si trovava in cattive acque e che era fallito e che se ne stava in eterna attesa di scovare un amore rombante e rassicurante che esisteva solo nel suo ideale ego del momento e che lo riduceva ad un personaggio blando e stupido che vuole pavoneggiarsi per le sue intransigenti virtuosità che riesce a seguire a menadito. Seguire i delinquenti di femminicidi non è il lavoro più semplice, ma il romanziere ci stava provando come esempio di buona volontà. 

Il boia di Brescia all’Università di Milano 4 dic 2023

la traduttrice Lidiia Astapenko

e il curatore Lorenzo Gafforini

presentano la prima versione in italiano

de Il boia di Brescia

 lunedì 4 dicembre 2023 alle 15:30

all’Università di Milano

modera Sergio Comini

info: Stefano ApostoloMoira Paleari



mercoledì 22 novembre 2023

 All'Istituto Alberto Marvelli FORMULA DEL RISPETTO DONNA. Insegnare il principio fondamentale della parità uomo-donna, avente rilievo costituzionale per Zamparetti Mary rappresentava ancora oggi una locuzione che designava interessi emergenti in conseguenza dell'evoluzione socio-culturale e tecnico-scientifica. In primo luogo, meritano attenzione i diritti della persona, in relazione ai progressi della medicina specie per quanto riguarda l'integrità del patrimonio genetico, ossia la questione della possibilità ed opportunità di individuare uno statuto giuridico e morale dell'embrione in una sua maggiore tutela specie se è femmina. In tale maniera fin dalla nascita si comprende che si deve dare valore alla vita nella sua custodia e difesa. In secondo luogo si segnalano i diritti alla pratica sessuale secondo i propri orientamenti, quale momento di espressione e di sviluppo della particolare personalità dell'individuo: il diritto al rifiuto dell'accertamento dei dati sanitari che, rispetto al rifiuto del trattamento sanitario, assume connotati assai diversi già sotto il profilo dell'interesse pubblico che giustifica l'imposizione dei divisati doveri come il diritto a conoscere il proprio stato di salute ed il diritto a morire; il diritto all'identità personale, che è di per sé una creazione puramente giuridica, che si specifica poi nel pieno diritto alla massima tutela dell'identità anche social nelle associazioni e nei gruppi che si collega al diritto alla privacy soprattutto informatica. Infatti, oggi in particolare modo è all'interesse della privacy che viene riconosciuta una posizione cedente rispetto ad altri interessi, specie se genrali, con i quali quell'interesse si riveli incompatibile. I diritti o gli interessi enumerati da ultimo si prestano ad una unitaria considerazione di imporre valutazioni aprioristiche che non pongano problemi se considerati singolarmente oppure con riguardo a singole fattispecie di individui. Le difficoltà, però, emergono quando si debba provvedere all'individuazione di un regime generale, ed in tal caso si impone un contemperamento con altri valori confliggenti, spesso definiti come interessi pubblici come quello di prevenire i delitti e le violenze su donne per cui pare difficile e persino disagevole formulare scelte intermedie, e così c'è la tendenza a fare una netta scelta di campo, che rappresenta un giudizio di priorità. A titolo esemplificativo, dunque se i delinquenti che commettono omicidi e violenze sulle donne fossero definiti malati psichiatrici da internare, bisognerebbe valutare bene i complessi rapporti tra la malattia mentale dei soggetti delinquenti di simili delitti ed i comportamenti individuali specie se nascosti ed occultati e la tutela della serenità collettiva dall'altro, oppure tra diritto alla privacy e diritto all'informazione; o ancora tra la libertà di manifestare il proprio pensiero e la propria personalità e le esigenze di ordine pubblico. Nell'attualità, bisogna valutare meglio l'oggettiva ambiguità del dettato dell'art. 37 cost. in qualche modo cara dottoressa Rocella oscillante tra parità e tutela, per un principio di parità più chiaro dei trattamenti tra uomini e donne nei rapporti di lavoro e di riconosciuto contributo sociale che ancora oggi, purtroppo viene disatteso, anche in sede legislativa, ove ancora prevalgono le istanze di speciale protezione della lavoratrice e delle direttive che promuovono non solo l'occupazione femminile, ma la PERCEZIONE SOCIO-CULTURALE che questo possa dare al riequilibrio delle responsabilità famigliari in favore delle donne a cui si deve essenzialmente la statuizione del principio della parità formale tra uomini e donne non solo nel lavoro, ma anche a livello di importanza e rilievo culturale vero e proprio. Non basta più caro Sangiuliano il formale divieto di discriminazione fra uomo e donna perchè ci sono dei limiti alle deroghe in quanto sono riferibili alle mansioni particolarmente pesanti per cui NON si è mai vista fino ad ora una donna idraulico e NON si è mai sentito dire che si fosse stabilita una regola riguardo la maternità di sostituzione del genere uomo (previsti solo 14 gg??) attraverso la contrattazione collettiva specie in ambito autonomo. Questa sarebbe davvero una rivoluzione ed un decisivo passo verso il definitivo superamento del tradizionale divieto di adibire le donne a lavoro notturno in alcune aziende o di dare un congedo di maternità anche al sesso maschile tramite contrattazione collettiva cara Elly Schlein creando così maggiore consapevolezza che ci deve essere più efficacia implosiva delle norme riguardo le pari opportunità per azioni maggiormente positive nella concreta ed effettiva realizzazione della parità uomo-donna. Il principale strumento di promozione di condizioni sostanziali di pari opportunità nel lavoro è individuato nelle azioni positive per le donne in misure funzionalmente dirette a rimediare quelle quelle diseguaglianze di fatto che impediscono la realizzazione di una effettiva situazione di parità di genere sul lavoro e nella cultura per cui occorre oltre il rafforzamento delle istituzioni della parità (dovuto specialmente all'istituzione per legge del comitato nazionale per la parità, con funzioni consultive ed anche propositive, ma anche dovuta ad un possibile potenziamento dei compiti e dei poteri dei consiglieri di parità, istituiti anche a livello provinciale. Ci vuole una espressa convinzione ed espressione sul rifiuto delle così dette discriminazioni indirette per una regola di inversione di rotta della prova del superamento di tali discriminazioni a favore non solo delle lavoratrici, ma anche a favore delle intellettuali donne nel loro specifico e particolare intervento di sensibilizzazione per reprimere le discriminazioni di carattere intellettuale in talk show o telegiornali a favore delle donne che sarebbe di notevole impatto mediatico e servirebbe ad una più probabile positiva influenza sui livelli di comportamenti non solo discriminatori, ma offensivi sulle donne a livello della loro importante essenza e del loro corpo che purtroppo viene macchiato ed usurpato dei peggiori maltrattamenti. Le donne spesso si tormentano e si sentono in colpa nel voler esprimere in pieno le loro idee e creatività e poi per questo vengono recluse, vituperate, emarginate e abbandonate al loro amaro destino di streghe da mettere al rogo del dimenticatoio intellettivo-culturale per cui non hanno mai sufficienti spazi. Rimuovere gli ostacoli alla parità significa creare un piano consistente di avvaloramento dell'intelligenza e fiducia sull'impatto femminile nel mondo circostante dove ci potrebbe essere una donna vate come Dante e valore di guida femminile affermante. 

“Come pittore non sono un gran che, come poeta nemmeno posso dire una parola se non per esprimere poche foglie confuse…”

 La confessione di Dante Zamperini



 All'Istituto Alberto Marvelli alle persone di buona volontà LE RISPOSTE DI PIERO. Piero era un anziano che aveva un grande desiderio che sulla sua tomba ci fosse una iscrizione con su scritto "Uomo che ha contribuito al bene del mondo" però non aveva molto studiato e allora si chiese come avrebbe fatto a dimostrare che aveva contribuito al bene del mondo e perciò, dopo averci riflettuto un momento, decise di rivolgersi ad una matematica per risolvere il problema di un suo amico che era agricoltore e che non riteneva giusto che lui dovesse pagare le tasse anche per coloro che le evadevano intestando i terreni agricoli a prestanome che erano senza reddito e quindi non imputabili come soggetti fiscali. Però Piero non sapeva per niente che al suo amico agricoltore avrebbe potuto proporre una soccida parziale che prevedeva anche in caso di coltivazioni di erbe e di pascoli di poter avere una compartecipazione del 20% dell'intero conferimento sia per il soccidario che per il soccidante. Così decise di presentare ad un amico del sindacato la proposta di contratto di soccida anche per le infrazioni di alcune tipologie come quelle di non fumare e di non buttare per terra l'immondizia, o peggio rigettarla dai finestrini dei treni in corsa e poi soprattutto di non buttare sigarette accese che poi provocano incendi dolosi. Ora decise di determinare un area minima di coltivazione corrispondente anche all'area o spazio di azione dell'infrazione in 50 mq per un valore minimo di coltivazione e di infrazione di 4 euro di produzione caspi di insalata o di radicchio rosso oppure di spinaci di cui la produzione minima deve essere di 50 X 20% = 10 caspi alla settimana X 4 settimane X 4 euro = 160 euro minimi al mese X 20% di ingaggio = 32 euro e quindi in totale 182 euro ciascun partecipante all'impresa X 4 partecipanti minimi = 728 euro totali a cui si devono aggiungere le altre coltivazioni per un forfait del 20% in più di produzione = 145,60 e quindi in totale =873,60 /50 mq = 17,47 costo di 5 caspi di insalata per cui ogni caspo costa 3,49 euro x 10 caspi = 34,90 di costo medio dell'operazione X 4 settimane = 139,60 e quindi con una perdita per intemperie di 182 - 139,60 = 42,40 X 4 settimane X 12 mesi = 2.035,20 /4 elementi = 508,80 di compartecipazione alla spesa e ciò significa che ciascuno potrebbe guadagnare dalla proposta posta in atto 2.035,20 - 508,80 = 1.526 euro ciascuno X 4 = 6.104 di guadagno totale al mese X 12 mesi = 73.248 di fatturato della ditta agricola e così non ci sarebbe più bisogno della misura di inclusione al reddito anche perchè poi si può avere uno sconto del 20% se si assume un operaio agricolo anche stagionale con la possibilità di avere una disoccupazione di 73.248 X 20% = 14.649,60 /4 elementi = 3.662,40 ciascuno e se uno stagionale lavora almeno, almeno 152 gg all'anno e cioè poco più di 5 mesi ci guadagnerebbe 1.526 X 5 mesi + 3.662,40 e cioè = 11.292,40 e cioè 941 euro al mese a cui si aggiunge il 20% per lavoro pesante = 188,20 + 941 = 1.129,20 al mese in pratica X 12 = 13.550,40 all'anno invece di 14.649,60 per cui le tasse sono di = 1.099,20 di un TFR disoccupazione che si possono accumulare X 30 anni di attività stagionale = 32.976 totali ed una pensione di 1.129,20 e Piero era bello contento e sorridente perchè aveva capito che con la signora matematica si accontenta moltissima gente e quindi con questo piccolo sforzo sulla tomba ci può essere davvero scritto "Uomo che ha contribuito al bene del Paese in un valore di partecipazione condiviso". 

martedì 21 novembre 2023

 LA REA LISTA. Una giudice se ne stava a meditare sul fatto che le norme potessero o meno essere rese effettive sia a livello delle decisioni che in quello delle esecuzioni e obiettivi delle norme. Le norme non servono mai a decidere, servono solo come indicazione, consiglio e tipo di valutazione per decidere. La giudice non voleva essere scettica sull'efficacia delle norme, ma purtroppo aveva avuto delle esperienze molto negative al riguardo. La descrizione di una norma pareva come il tema che aveva consegnato in classe una maestra: "Parlate del mondo che vedete intorno a voi". Una bambina aveva scritto "Il mondo attorno a me è uno schifo perchè ci sono tante guerre, uccisioni di donne e bambini e perchè l'uomo distrugge il pianeta con l'inquinamento; Mi piacerebbe che ci fosse un mondo migliore e chiedo a Dio di aiutarmi a cambiare le cose, ma credo che sia difficile arrivare a farlo." La maestra pensava che il tema di quella bambina fosse troppo breve e sintetico ed allora guardò altri temi, ma si accorse che non erano tanto più lunghi rispetto all'originale, anzi certe volte era persino più ampio. Un altra bambina, infatti scriveva "Il mondo è abitato da molte creature che devono obbedire a Dio ed essere guidate dall'uomo, dobbiamo conservarlo ed è nostro dovere farlo." La giudice rimase meravigliata della preparazione di quei studenti ed è per questo che si mise ad ascoltare la proposta che le veniva fatta dalla presidentessa del comitato giuridico "Vogliamo attuare la pace, per vivere tranquilli e sereni e vogliamo creare un comitato di accoglienza dove si impara ad accettare e tollerare le differenze di colore della pelle, di religione, di sesso e pure di cultura nelle tradizioni. Vogliamo sentirci partecipi della vita e non melanconici e banali uomini senza arte né parte, ma uomini che non facciano parte della rea lista, ma della realistica considerazione di ciò che possono e devono cambiare e di ciò che invece devono accettare per fare in modo di trovare accordi che possano migliorare il mondo ed anche il cuore nel far scaturire in esso il profondo amore". Alla giudice questa pareva davvero una bella idea: darsi da fare e conoscere il sacrificio per questo ideale valeva la pena ed il gioco valeva la candela. 


22 NOVEMBRE 1963

di Sandro Serreri




60 anni fa moriva, assassinato, John Fitzgerald Kennedy. Si spegneva così un sogno americano che, per la prima volta nella storia, aveva portato un cattolico alla Casa Bianca. JFK aveva tutte le doti del leader carismatico e vincente, sin dalla nascita. La sua morte lasciò ammutoliti gli americani, da costa a costa. Quasi tre mesi prima avevano assistito, quasi increduli, alla più grande marcia per il lavoro e la libertà a Washington capeggiata da Martin Luther King che aveva pronunciato il discorso: I have a dream… con il quale il cammino per i diritti civili non si sarebbe mai più fermato. Per dirla con le parole del cantante Bob Dylan, che scriveva su quel che si respirava nell’aria: “I tempi stavano cambiando”. Da circa un ventennio, il mondo si era lasciato alle spalle l’immane tragedia della Seconda Guerra Mondiale e dell’oscura fossa di Auschwitz. Berlino mostrava ancora varie macerie. Il freddo congelava ancora le relazioni diplomatiche tra i popoli vincitori e vinti. Ma, un giovane nato e cresciuto a Boston aveva fatto ben sperare in un non lontano traguardo di progresso e pace duratura. Il giorno del suo giuramento come 35° presidente degli USA il più grande poeta americano vivente, Robert Frost, gli aveva composto la poesia Dedication, preannunciando: “Un’età dell’oro, di poesia e potere, che comincia a mezzogiorno”. Poesia che non riuscì a recitare perché abbagliato da un sole invernale carico d’infinita attesa. Kennedy, forse, sapeva che… la sua vita non sarebbe durata a lungo e che non avrebbe visto la piena realizzazione anche della sua marcia. Cinque anni dopo ci avrebbe riprovato il fratello Bob ma che, dopo due mesi dall’omicidio di Martin Luther King, sarebbe stato assassinato perché qualcuno aveva previsto la sua eredità. Di lì a poco i Campus sarebbe esplosi pacificamente e i figli dei fiori avrebbero invaso i prati, quelli che avrebbero visto e sentito cantare Bob Dylan le note e le parole di una rivoluzione culturale che cambierà il mondo. Di John Fitzgerald Kennedy, a 60 anni dalla morte, dopo tutto quel che è vertiginosamente accaduto del 1968 in poi, è rimasto e vive il mito, l’icona. Luci e ombre, ma soprattutto quel fascino che continuano a emanare quegli uomini che come lui hanno saputo sognare, osare, fare passi avanti, sfidare il corso della Storia. JFK riposa oggi sotto un prato, come seme nel ventre della terra, all’ombra di alberi che guardano le colline e il Cielo mentre il pianeta azzurro continua a girare.