giovedì 12 ottobre 2023

 PERDUTA MENTE NOI. Vivendo fra le emozioni negative caratterizzate dal timore di pericoli imminenti, nei confronti dei quali i pazienti avvertono dolorosamente la propria impotenza, la psicologa si ritrovava spesso di fronte a manifestazioni somatiche o di inconcludente nullità come per quell'uomo di 31 anni che si era presentato nello studio reduce di un fallimento.  L'interpretazione che ne aveva dato era di natura psicogena, come la risultante soggettiva di una tensione libidica accumulata, ma non completamente scaricata. Il quadro clinico della nevrosi prevalente di coitus interruptus, o di impotenza funzionale sessuale è una nevrosi attuale, da distinguere dalla nevrastenia, in cui manca il predominio dell'angoscia e dall'isteria, a differenza della quale la nevrosi d'angoscia, da un lato deriva dall'accumulazione di una eccitazione sessuale che si può esprimere direttamente sul piano somatico senza alcun processo intermedio di elaborazione psichica. In una seconda fase si delinea poi la problematica traumatica del fallimento e della disillusione rispetto al sogno che non si realizza e ciò dovuto al tipo di imprinting ricevuto da bambino come separazione dall'oggetto materno amato che l'adulto poi intende ritrovare nel patner. A livello inibitorio, poi, il soggetto nel suo ruolo di adulto responsabile non intende assumersi determinate incombenze che richiedono costanza e coerenza, in quanto invece intende difendersi a livello dell'Io e del Super-Io sfuggendo alle situazioni reali che comportano sacrificio ed impegno a lungo termine, per pulsioni interne di paure di non essere all'altezza delle situazioni per una impotenza psichica marcata che gli è stata infusa da bambino nella risposta e reazione all'affrontare le problematiche dell'esistenza di fronte alle quali mantiene una tensione pulsionale che non riesce mai ad esternare. L'individuo posto in studio, potrebbe avere avuto dei tranfert della madre sopraffatta da afflussi di stimolazioni endogene o esogene, che per il loro numero eccessivo e/o per la loro troppo elevata intensità, non riesce a controllare e scaricare in maniera moderata, ma lo fa in maniera irruenta ed arrogante e persino con perfidia spinta com'è da una fortissima gelosia ed invidia dei vicini. L'angoscia primaria, in genere si esprime nei primi anni di vita derivante dalla perdita dell'oggetto amato per il prototipo di angoscia di castrazione. Quanto al segnale di angoscia nel soggetto si delinea quando si ritrova ad affrontare un lavoro, che sebbene all'apparenza lo soddisfi e nel quale si potrebbe ritrovare per le sue abilità culinarie, tuttavia avendo egli una psiconevrosi da verificare se dovuta a scompensi tiroidei, cambiando spesso luogo di lavoro tende ad assumere una funzione preventiva e protettiva, contro l'insorgere della nevrosi automatica che avrebbe se rimanesse nello stesso posto di lavoro, essendo che conosce coloro con cui opera ed esprime le proprie abilità sentendosi sempre posto sotto controllo che genera in lui un effetto eccessivamente doloroso che avverte l'Io della minaccia rappresentata da una forma di angoscia automatica tipo attacchi di panico della madre in quanto precedentemente vissuti nel fatto che la madre non riuscisse mai a fermarsi in un lavoro indeterminato o strutturato materialmente da contribuzione fissa, ma invece preferisse un lavoro estemporaneo possibilmente di facile gestione. Infatti il soggetto ha la stessa tendenza della madre di vivere in modo passivo e demotivato, se non addirittura deprimente in uno soffocato sistema di controllo e di supervisione di ogni minimo piglio che la circonda. In particolare, del soggetto si potrebbe parlare di angoscia di base riferendosi a sentimenti di insicurezza e di particolare ostilità trasmessi dalla madre relativa verso l'ambiente sociale che lo circonda derivanti dal rapporto patologico fra l'individuo ed i suoi genitori fra cui la figura paterna non interviene affatto in maniera efficace in modo da rendere efficiente il figli, anzi lo lascia cadere nella deriva dell'angoscia depressiva che conduce a farsi trascinare dagli altri o addirittura ad addossare a loro le proprie responsabilità in modo tale di adagiarsi nel proprio comodo ambiente di bambagia. L'interesse del caso è volto ad una prospettiva esplicativa descrittiva per termini operativi rigorosi, nel cogliere fra gli atteggiamenti e comportamenti del soggetto e suoi affini le interrelazioni con le altre manifestazioni della personalità che possano sfociare in rovina, in fallimento, in svilimento, in conflitto, in dissidio interiore ed infine in spregio. Nella storia della psicologia l'angoscia occupa un posto di primo piano nel sistema attuale che la interpreta come una delle emozioni fondamentali del neonato, matrici poi di un successivo repertorio emozionale dell'adulto. Sebbene introspettivamente l'ansia relativa ad un pericolo indeterminato sia diversa dalla paura relativa ad un pericolo ben definito le concomitanti fisiologiche della prima in particolare dell'accresciuta secrezione dell'ormone epinefrina da parte delle ghiandole surrenali sembrano essere identiche a quelle della seconda. Ci possono essere livelli tollerati di ansia, ma non troppi specie nell'imprinting in quanto nell'età evolutiva e specialmente in età adolescenziale l'ansia di fronte ad estranei non si addice perchè il soggetto dovrebbe già essere in grado di discernere gli atteggiamenti cattivi da quelli buoni e saper distinguere fra i soggetti coloro che lo possono raggirare o condizionare in modo tale da evitarli, evitando così anche truffe, fallimenti e simili. Attualmente si cerca di incentivare lo sviluppo all'incentivo di crescita personale autonoma ed indipendente dall'egida genitoriale e dal loro condizionamento trovando invece la propria autostima e realizzazione la responsabile accezione sociale in un ruolo duraturo in cui fondare la propria esistenza. 

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