PROPOSTA DI FORMA DI NEGOZIO GIURUIDICO PER SCRITTURA PRIVATA INERENTE L'ESTINZIONE DEL DEBITO PARROCCHIALE ED OLTRE. A Nordio, Cartabia Mi consento di presentare una redazione di negozio giuridico in cui vige il principio di LIBERTA' delle forme ad substantium convenzionale che diviene elemento essenziale del negozio che se NON viene concluso nella forma prescritta è nullo. La prescrizione in una determinata forma obbedisce a ragioni pratiche in quanto la forma scritta consente di avere prove sicure dell'esistenza del negozio e del suo contenuto; la presenza di testimoni, oltre che accrescere l'importanza sociale dell'atto che qui si propone e richiamare l'attenzione del disponente sull'operazione che sta compiendo, vale a CONTROLLARE il modo nel quale l'atto debba essere concluso e si chiamano a testimoni il signor Panzetta Emanuele ed il signor Alessandro Ramberti editore. Nella forma orale utilizzata dalla Parrocchia Sant'Agostino di Rimini, forma più ricorrente si esprime una manifestazione verbale della volontà o comportamenti concludenti come quello di attuare una copertura dei debiti parrocchiali che viene posta su carta libera per trasferimento di importo su IBAN bancario parrocchiale, il cui atto formale incide anche a livello di prova dell'avvenuto pagamento del debito. Quindi se il FIDO ha una scadenza di 1 anno e 6 mesi allora alla scadenza si ritiene giusto che chi ha prestato alla Parrocchia una somma gli debba essere comunque restituita e che debba essere chiamato a poter scegliere se farsela o meno restituire in quanto se per esempio ho un valore di un cellulare di 1.000 euro di guadagno comunque in base ad una convenzione delle CCIAA e della Confesercenti se io fossi un commerciante dovrei avere un reale afflusso di cassa di almeno 1/3 e cioè 300 euro del valore REALE ed effettivo del cellulare, mentre gli altri 700 euro li dovrei depositare nel C/C per fronteggiare i debiti e questo significa che ho un interesse di 14 euro al mese proprio sul minimo di realizzo proposto dal signor Paolo Antonini di 1.000 euro e ciò significa che ci perdo sui 20 euro ipotetici di interesse che avrei guadagnato se avessi depositato i 1.000 euro, ci perdo 6 euro su ogni 1.000 euro e di conseguenza su 50.000 euro sono 6 X 50 = 350 euro e dunque sforo dal fondo di cassa preventivato di 50 euro PROVA DEL 9 per log base 10 che lo sforamento corrisponde al debito/1000 delle migliaia e che corrisponde anche ai miei 50 euro che ho inserito ieri nella busta. Di conseguenza ad arrivare al 31/12 dove si fa il bilancio definitivo della parrocchia io metto in disparte nel fondo cassa i miei 50 euro X 6 mesi di un BTP al prezzo di 6 auro sono 50 X 6 X 6 = 1.800 euro dello stipendio di Panzetta (uu uu però quasi quasi ci sto??) e quindi se comprassi (si fa per dire) anche solo 2 titoli BTP sono 3.600 euro PROVA DEL 9 che i titoli già a 6 mesi valgono 36 cioè il doppio del valore iniziale del titolo che si porta fino a fine anno e quindi 3.600 x 2% = 72 euro che devo guadagnare ogni mese come minimo commerciale X 12 mesi = 864 euro e quindi rispetto ai 1.000 euro donati sono 1.000 - 864 = ci perdo 136 euro di rischio sull'andamento titoli BTP e quindi su 30.000 euro ci perderei 136 X 30 = 4.080 x 10 clienti della banca commercianti cosa e come sono 40.800 che rispetto ai 50.000 euro di debiti = 9.200 che si coprono comprando da parte di qualche investitore sulla proposta altri BTP a 10.000 euro e quindi sono 10.000 - 9.200 = 800 euro PROVA DEL 9 togliendo i 40.000 che il valore di chiusura del negozio è di 800 euro in cui ci si perde rispetto al guadagno preventivato di almeno 864 euro nel bilancio preventivo 64 euro che sono la quota che i commercianti possono permettersi di versare ogni mese a favore di opere di carità rimanendo comunque con in tasca gli altri 800 euro. Questa è la proposta par cui serve la faccia tosta di stare qui a fare calcoli e a postare non solo opinioni, ma possibili e tangibili fatti anche per chi vuole dare da mangiare pure ai gatti. CIAO.
Nessun commento:
Posta un commento