IL VIRTUALE IMMENSO. In uno sfondo marino c'è in scena un subacqueo con gli occhialoni ed il boccaglio ed in mano un bagaglio che dice: "Glu, glu, glu io negli abissi vado giù immergendomi nel virtuale del negato pensiero razionale, per cui in fondo alla melma del mio stesso male non vedo Dio né Duns Scroto, Occam precario francescano che già la proboscide del pescecane mi è sfuggita di mano ed ora io mi sento affogare in questo torbido putrido infetto mare" Entra in scena un giovinetto con la mano sulla fronte e tutto affannato che dice "Ui che dulor, che dulor le ragadi di Cesare mi arrivano fino al cuor ed io sento dentro il fuoco del delirio della mia stessa sostanza illuminare l'anima senza tanta tracotanza, illuminare il moto della carbonara dove il metodo di analisi ha evidenziato il parmigiano e la pancetta di una natura che si evolve imprevedibile e libera che muta nel tempo che si affretta. Oh che dulor, che dulor, sento l'ipocondriaco sentimento arrivarmi fino al cor" Entra in scena un bambino "Papà, papà - dice con una vocina flebile e brusca - ma io non son mai nato dalla tua sessualità vetusta, io sono nato da un istinto fenomenale del 3D del digitale, e poi sono venuto su con una antenna di un alligatore che si mette in connessione con il satellite tricolore. Io sono nato fra il disio di diventare un contest song, song, ping, pong che come una pallina viene sbattuto fra il ding, dong" Il subacqueo interviene dicendo:"Lo so di sappia vado cercando in touch scring e trovo solo un fuoco di paglia e un fumo elettronico di vapore al sapor di ginestra che mi fa fumare tutta la testa, che mi fa sentire come un inebetito, un fumo di Maria che ti seduce e poi va via, una cannabis eccezionale che ti fa stare bene anche nel ricovero maniacale" Il giovinetto risponde "Uh, uh sto già sudando per questo che mi si è incollato pure il capello come se io fossi un fesso, mi sento già tutto stordito, una intensa conturbazione a menadito. Ah me tapino son diventato di Edonia il suo cretino!" "Papà, papà ma io voglio nascere in provetta, bello, alto, occhi azzurri e con la bicicletta. Io voglio nascere come un sugo surrogato, dentro al caffè Paolista, o nel detersivo Deo orante scombinato, voglio nascere nella casetta del Mulino Bianco, fra i biscotti, e il riso in bianco, fra le caramelle e le merendine, fra la carta igienica e i pesci in scatola sardine, voglio nascere come un re voglio nascere importante dentro un filtro di the" "Figlio mio- risponde il padre sconsolato - in questo mondo virtuale c'è già qualcuno che è nato storto e con un catetere vaginale, c'è già qualcuno che è nato bisbetico indomato, c'è già qualcuno che è nato indemoniato perciò vedi di certi emblemi evitare: droga, alcol e gioco d'azzardo da rifiutare. Vedi di conoscere la virtù di una onesta occupazione e vedi di darti d'attorno con una dignitosa e onorata condizione altrimenti rimani virtuale pure tu e poi dopo un poco negli abissi bui finisci anche tu e dopo nessuno ti verrà mai a ripescare, un altra occasione oltre a questa non ti potrà mai più capitare perciò impiega al meglio il tuo tempo e non rimanere troppo assorto ed impedito, cerca una strada che ti conduca al vero di te stesso e a un futuro imbandito, cerca il tuo valore fra le lancette e il calore, cerca la tua essenza dentro un verso di pazienza" "Papà, papà - risponde il ragazzino - ci sto provando già da ora a cambiare il mio destino, ci sto provando con tutto me stesso, ci sto provando senza escludere mai nessun annesso ed anche se non riuscissi nel mio intento so che tu sarai con me con il tuo accento, so che tu sarai con me e non mi abbandonerai alla tentazione Padre nostro liberaci dal male di una sfortunata, inconcludente condizione."
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