IL BILANCIATO CAVALLINO RISTORNATO. In scena entra un poeta con in mano un libro che recita cos'ì :"O bilanciato cavallino ristornato perchè nei tuoi pagamenti non sei mai equilibrato specie nei cespiti decrepiti che io mi son sopportato?? Non è ben chiaro quando ti imbizzarristi quando non pagai una tua locazione per far l'amor con un marpione, ma io sai ero geloso e volea conservare di noi la leggiadria senza tariffa di una adultera provocazione, perchè t'amavo o mia diletta e sognavo di noi dentro ad una villetta" Entra nel frattempo una colf con un piumino che si mette a spolverare dicendo "Mi passa la scopata, che io nel ripostiglio nun l'aggio truvata??" "E certo -risponde il poeta con uno strano brillio negli glaucomici occhi - tu sei soggetto passivo e devi soggiacere ai miei piaceri e piacimenti di certi battacchio e rintocchi là dove non picchia il sole e dove ci sono solo sospiri languidi e spregiudicate parole. Dè vieni, vieni, vieni a far goder il clitoride a verso che io non resisto più nel mio cavernoso assenso, o vieni, vieni, vieni ti prego in tutte le posizioni di ministrante che io a te non diniego." La colf non resiste e cade fra le braccia sbracciate del poeta e poi lo bacia appassionata come una brava adulte rina, ma nel frattempo entra una strega che si imposta in misura poco proporzionale fra i 2 amanti per potergli far del male "Che succede qui, quo, qua anche io voglio fare la cavallina delle Valchirie che assatanata del poeta non ha pietà e lo mette sotto come imponibile per profittar del negozio come valore uomo oggetto del contratto di prospetto" Il poeta risponde "Eh sì aspetta e spera bell'abissale sotto il maestrale qui già ulula lo sperma per impregnare l'uterino mar. Ingravidarla la voglio sotto un quadrifoglio portafortuna che nasca maschio o casomai similare di una condizion di premura. Stiamo facendo già un buon esercizio per operazioni di rendimento della performance di cui mi ha già spolverato tutto alla briscola di Esculacciato la pio" Nel frattempo la strega si era messa le mani sugli occhi dicendo "No, non voglio vedere, non voglio sentire e non voglio parlare di questo amore che si perde nel sognare, preferisco una altra co figurazione se ce ne fosse: meretrice al miglior offerente persino fra le mortali fosse. Preferisco diventare la principessa sul pisello e donarmi per intera senza pensare a ninet altro del flusso del sentimento pur di non rimanere sola e zitella, preferisco buttarmi a capofitto spalmandomi di nutella" "Non fa per te -risponde il poeta con un gesto di scocciatura - fattene una ragione per diventare qualcuno bisogna avere costanza, pazienza e tanta premura di prendersi cura in ogni situazione della situazione, non fa per te che ti sei addormentata fra incertezze di precarie condizioni, senza giungere mai ad alcunchè che non sia ipocrisia, non fa per te sprovveduta amica mia"
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