Intervista via mail ad Angela Colapinto
Avendo letto la sua biografia ho scoperto che il principale lavoro di cui si occupa non ha nulla a che fare con la scrittura: cosa la ha spinta iniziare a dedicarsi di nuovo a questa passione?
C'è stato un evento in particolare che ha influito sul suo percorso?
Ho sempre scritto, sin da quando ero bambina, diari e quaderni che avevano la funzione di mantenermi in qualche modo in contatto con le amiche che, per cause varie, sarei stata obbligata a non vedere per un po’ (all’epoca non esistevano i cellulari e le mail, ci si sentiva una volta ogni tanto dal telefono fisso, e per me la carta rappresentava un ottimo mezzo per poterle aggiornare su quanto accadeva, anche se quasi sempre a posteriori). Ho fatto studi inerenti alla letteratura poi, a
causa di alcune vicissitudini ho accettato un lavoro che non aveva nulla a che fare con essi.
Non c’è stato un evento particolare che mi ha portato a riprendere in mano la scrittura in modo – definiamolo così – più “serio”, quanto piuttosto una serie di eventi e di cambiamenti nella mia vita che mi hanno fatto riconsiderare con più determinazione il proposito che avevo da tempo messo da parte, ovvero di ricominciare a studiare. E da qui ha un po’ avuto inizio tutto.
Ho inoltre visto che si occupa anche di arte e fotografia: crede che la creatività che ha dimostrato di avere nei suoi racconti sia in qualche modo conciliabile con quella per l'arte e la fotografia?
Assolutamente sì.
Le discipline artistiche, se così possiamo definirle, alle quali mi dedico con costanza per me si collegano tra loro, andando a fare parte di un unico grande progetto. Le idee passano da un recipiente all’altro acquistando forme differenti, allo stesso modo le suggestioni che provengono da un ambito specifico spesso hanno la capacità di viaggiare e questo mi consente di poterle tradurle e da esse sviluppare nuove idee.
Le discipline artistiche, se così possiamo definirle, alle quali mi dedico con costanza per me si collegano tra loro, andando a fare parte di un unico grande progetto. Le idee passano da un recipiente all’altro acquistando forme differenti, allo stesso modo le suggestioni che provengono da un ambito specifico spesso hanno la capacità di viaggiare e questo mi consente di poterle tradurle e da esse sviluppare nuove idee.
Non c’è nulla che sia dedicato solo e soltanto alla scrittura, piuttosto che all’arte o alla fotografia.
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