La grande poesia internazionale a Bologna, grazie all'Associazione EstroVersi di Cinzia Demi e alla disponibilità di partner quali il Grand Hotal Majestic "già" Baglioni, il Centro Studi Sara Valesio, il Dipartimento di Filologia e Italianistica dell'UNIBO, il Centro di Poesia Contemporanea dell'UNIBO.
Mercoledì 3 maggio 2017, ore 17.30, appuntamento con la poesia internazionale per il ciclo di incontri Un thè con la poesia, organizzati dall'Associazione EstroVersi per il Grand Hotel Majestic di Bologna. Due grandi nomi per una grande rassegna: Milan Richter (slovacco) e Saeid Hooshangi (iraniano). L'incontro condotto da Cinzia Demi e vedrà la partecipazione di Graziella Sidoli, quale interprete e lettrice. Come sempre accompagnerà la poesia, la musica degli allievi del Conservatorio G. B. Martini di Bologna, con l'intervento dell'arpista Livia Liverani.
I due autori la mattina successiva (4 maggio) alle ore 10.00, saranno ospiti dell'UNIBO, Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica - Aula Pascoli, per un incontro per studenti aperto al pubblico, patrocinato dall'Associazione Estroversi, dal Centro Studi Sara Valesio (Paolo Valesio) e dal Centro di Poesia Contemporanea UNIBO con interventi di: Alberto Bertoni, Paolo Valesio, Giuseppe Nibali, Cinzia Demi. Letture di Graziella Sidoli e Cinzia Demi.
Radici nell’aria
Nell’aria, lí restano le tue radici,
lí, nell’aria.
Paul
Celan
- Dove va, ingegnere, dove,
alle tombe?
- Alle tombe, compare. Ci
abbiamo nostra mamma,
ed anche mio fratello riposa
lí, e la nipote di mia moglie,
l’abbiamo sepolta l’anno
scorso, aveva diciassette anni,
leucemia, hanno detto. E voi,
compare?
- A casa. Adesso, si fa
presto buio.
Ed io preferisco starmene a
casa...
- E le tombe, già visitate?
-
Non ne ho. Mia moglie mi ha lasciato, molto tempo fa,
come lei gentilmente sa, i
figli vivono ancora
ma in Canada, ecco, in Canada
vivono, lá...
Non ho tombe...
- E la mamma, il babbo, i
fratelli,
i nonni... dove riposano
questi?
- Nell’aria di Auschwitz, lí,
nell’aria riposano.
Traduzione di
Stanislav Vallo e Fabrizio Iurlano
Vuoto
Sulle
forti spalle dei padri del suolo e dell’acqua
è rimasto soltanto un sacco di denaro e di
ferro.
Corridoio
vuoto di storie
labirinto
di silenzio
polvere
sul volto dei gazal.
In
mancanza d’amore
sono rimaste non più di due fredde parole.
Non
è rimasta neanche la polvere dei castelli dei ricordi,
neppure
nel riflesso delle leggende
è
rimasto un uomo.
(Il comunicato stampa a cura di Matteo Bianchi)
La poesia insegna ad andare oltre la materia, oltre le cose. La poesia aiuta ad alzare lo sguardo – quello interiore – verso gli ideali e i sentimenti che non si possono afferrare, o sminuire nel possesso. Troppo spesso, però, i poeti non vengono presi sul serio, specie se impugnano la penna contro le barriere mentali per evitare i solchi lasciati dai pregiudizi nel corso del tempo. Lo slovacco Milan Richter e l’iraniano Saeid Hooshangi sono voci che da sempre difendono i diritti umani e saranno entrambi in città, ospiti di due momenti pensati per loro. Mercoledì 3 maggio, alle 17.30, saranno accolti al Grand Hotel Majestic “già” Baglioni, per la rassegna “Un thè con la poesia”, organizzata dall’Associazione EstroVersi; mentre la mattina di giovedì 4, alle 10, entreranno nell’aula Pascoli dell’Università di Bologna. A presentarli saranno i docenti Alberto Bertoni e Paolo Valesio, insieme Giuseppe Nibali del Centro di Poesia Contemporanea e a Cinzia Demi. Per non rinunciare alla loro forza espressiva gli autori leggeranno in lingua originale, perciò Graziella Sidoli si farà interprete dei loro testi in traduzione.
Dopo l’invasione della Cecoslovacchia da parte delle truppe del Patto di Varsavia, Richter ha vissuto la “normalizzazione” della politica culturale e ha subito, a causa dell’uccisione dei suoi cari, il destino degli ebrei di Auschwitz. Il poeta si immerge nella dimensione della Shoah, sovrapponendo l’esperienza personale a quella del lettore. Evade solo l’amarezza: «Oggi ho cinque anni più del nonno Emil / nel momento in cui mia madre lo abbraccia / sulle assi sconnesse che conducono / lui e la nonna Amalie nel buio inospite / del vagone per le bestie. Che avranno potuto / dire così in fretta alla figlia? /…Di loro nulla è rimasto, proprio nulla. / Soltanto i nomi Emil e Amalie: / un nonno e una nonna più giovani del loro nipote».
Le parole di Hooshangi, invece, viaggiano attraverso spazi intervallati da brevi incontri, presenze, quasi miraggi. Le immagini che rimandano al suo passato, liberano una terra che confina con il deserto e diventa nostalgia, ma senza nascondersi dal presente. È l’Iran con i suoi paesaggi sconfinati la pagina del poeta che conserva l’esperienza di ogni luogo. Una pagina nella quale è ancora possibile unire l’intimità alla responsabilità civile di chi scrive.
Milan Richter è poeta, drammaturgo, saggista, traduttore ed editore
slovacco.
Ha studiato tedesco, inglese e la cultura svedese
presso l'Università Comenius di Bratislava, in Slovacchia. Ha lavorato come
redattore in case editrici e riviste letterarie tra gli anni ’70 e ‘80. Tra il
1993-1995 è stato il primo rappresentante ufficiale dell’Ambasciata Slovacca in
Norvegia, accreditato per l'Islanda. Dal 1995 al 2002 Richter è stato redattore
capo di Slovak Literary Review e capo
del dipartimento per promuovere la letteratura slovacca all'estero. È stato
presidente della Slovak Literary Translators Society dal 1999 al 2003 e
vice-presidente del Slovak PEN Centre nel periodo 2000-2002. Dal 2001 dirige
una casa editrice, MilaniuM. Da ottobre 2013 è presidente di una grande
organizzazione dei maggiori scrittori in Slovacchia, il Club of Independent
Writers.
Richter è stato Presidente del 18 °
Congresso Mondiale dei Poeti a Bratislava che ha ospitato 150 poeti provenienti
da 40 paesi. 2000-2011 ha organizzato il gen Smrek International Festival, che
ospita molti eccellenti poeti, tra cui il Premio Nobel Tomas Transtromer.
Gennadij Ajgi, Anice Koltz, Knut Odegard, Pia Tafdrup, e Matea Matevski.
Richter ha pubblicato 9 libri di
poesia in lingua slovacca (polline, 1976; Roots in the Air, 1992; da dietro le
tende di velluto, 1997; Un angelo con le piume nere, 2000; Segreti Wide Open,
2008, ecc), 10 libri della sua Selected Poems nella traduzione in ceco,
ebraico, arabo, spagnolo, cinese norvegesi, francesi, tedeschi, bulgari,
(2010), e macedone, oltre a 2 libri delle sue poesie selezionate in 7 lingue,
tra cui / in aggiunta a quelli già citati / svedese e inglese. Le sue poesie
sono state tradotte in 35 lingue e pubblicati ampiamente in circa 60 antologie
e riviste letterarie (la maggior parte dei paesi di Europa, Stati Uniti,
Messico, India, Cina, Taiwan, Giappone, Mongolia).
Richter ha scritto 2 spettacoli
teatrali su Franz Kafka e uno spettacolo teatrale su Marilyn Monroe e la sua
morte tragica (i giochi sono stati tradotti in 8 lingue e pubblicati in Spagna,
Serbia, Bulgaria e Turchia).
Richter ha tradotto 77 libri e il
teatro gioca in slovacco, ad esempio, Collected Poems di Tomas Transtromer,
poesie scelte di Emily Dickinson, Pablo Neruda, Ernesto Cardenal, Harry
Martinson, Artur Lundkvist, Knut Odegard, Pia Tafdrup, RM Rilke, Ernst Jandl,
Yu Hsi, Goethe Faust, aforismi Kafka e breve prosa, spettacoli teatrali di PO
Enquist, Elias Canetti, Elfriede Jelinek, ecc, così come le fiabe di Oscar
Wilde e HC Andersen, etc.
Richter ha ricevuto il Premio
Björnson 2010 in Norvegia e il Premio TRADUCE-zione Swedish Academy nel 1999. È
stato insignito del reale norvegese dell'Ordine al Merito - cavaliere del 1 °
classe nel 2008 e l'Ordine d'oro al Merito per la Repubblica d'Austria nel
2002.
Saied Hooshangi è Poeta iraniano,
laureato in Filosofia e Letteratura, ha conseguito un dottorato presso
l’Universidad Complutense di Madrid. Il suo lavoro è ispirato dalla lingua,
dalla letteratura e dalla religione preislamica iraniane. Lavora come
professore di lingua e letteratura persiane presso l’Universidad Complutense di
Madrid; inoltre ha pubblicato numerosi libri sulla lingua e cultura persiane e
un libro bilingue di poesie Destino Desértico che ha attirato l’attenzione di
lettori e critici.
Cinzia Demi
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