Albatros, Roma, 2011, pp.155, Euro
15.50
In questo felice esordio narrativo di Piero Mastroberardino,
il gincanale piancito delle relazioni imprenditoriali picchietta di complessi
equilibrismi tattici l’atto giustificativo delle scelte sussumendolo nella
tabella capitale di pesi e misure di opportunistici calcoli carrierìstici e
accorte mosse per stringere l’avversario all’angolo e trarne inaspettati
vantaggi personali. Purtroppo, però, nel mondo fenomenico degli affari, i
rovesci ascrivibili all’imprevedibilità arpionano piani, ragioni e meccanismi
nella dirompente rivelazione del cinico gioco delle parti, delle feroci
rappresaglie del destino e della beffarda relatività delle cose umane. L’autore,
con rimarchevole nitore descrittivo e convincente consapevolezza, indubbiamente
suffragati da un’esperienza diretta nel campo economico-aziendale, essendo lui
stesso un entrepreneur di successo, srotolando i cerchi
multipli del fortuito e del contraddittorio, compone ardite intersezioni fra
intenzionalità ed effetti conseguenti. Elda, protagonista del racconto, “ama pensare di essere una donna non troppo donna, – v.pag.13- dalla
determinazione non comune, priva di senso del pericolo, convinta che sia
proprio il panico a generare mostri nell’esistenza umana. E’ particolarmente
attenta a comprimere la fantasia, al punto da concedere spazi talmente limitati
a elucubrazioni fiabesche, da lasciarvi decollare al massimo una farfalla dai
colori grevi come il suo volo.” “Vuole
sentire il controllo, respirarlo, –v.pag.15- vuole pensare di poter incidere in ogni momento su quanto sta per
accaderle attorno.” Ci sono poi Costanza che: “tende a rappresentare all’esterno il peggio di sé, -v.pag.38- a generare antipatie, a rompere gli
equilibri con manifestazioni esteriori distoniche, come per evitare che il
prossimo le giunga a portata di indagine troppo profonda. Non vuole farne, né
subirne…vorrebbe limitarsi ad una interazione che, se non può dirsi superficiale,
nemmeno possa spingersi alla micro-analisi, ” Edoardo e Stephan, nel mezzo delle cui assortite vicende
psicologiche e professionali, l’algida e autoritaria Elda arerà il mare di una
nuova e più appagante dimensione interiore, guizzando come anguilla
dall’anoressìa di pace e spensierato di colloqui, documenti, profili di
gestione, questioni finanziarie, trattative ed alleanze, al contatto elevatore,
puro, semplice e invulneràbile con la bellezza selvaggia della natura e i suoi
erràtici altrove da sempre accarezzati: “Lì, tra le macchie di vegetazione, apparentemente disordinate, - v. pag.139 - di un verde più verde, che disegnano i
propri contorni su un fondale ampio ed avvolgente, di un azzurro più azzurro,
ogni manifestazione di vita pare creata in assenza di conflitti. E in quella
corrente si immerge e si lascia cullare anche l’essere umano, reduce da mille
battaglie, per riconciliarsi con i suoi simili e con la natura.”
All’improvviso tutto il suo passato, costruito con faticosa tenacia e rapace determinazione,
manda un lungo rantolo moribondo, mentre le rampolla nel cuore, in mormorio
d’acqua pronto a spiccare il volo, la racemìfera vite dell’infinito possedersi
e possedere. Non sarà più necessario l’introspettivo inventariare del dare e
dell’avere o intumidire di torrenti di finzione interpretata le giornate.
Adesso, lo zucchero extrafino di una libertà senza confini, evacua il forte
degli ostacoli e delle difficoltà da superare porgendole l’euforizzante alcol
di un’acuita voluttà in grado di collegare il visibile all’invisibile,
l’apparenza all’essenza, il provvisorio al duraturo: abbracciare, quasi per
elettiva scommessa, l’estensione di fili dell’ignoto, redìmere il proprio Io
assoluto dal calvario del Tempo, prendere congedo da ogni dolorosa scissione,
sulle tracce di un’entità inesplorata, indecifràbile ed urgente.
Trovo quindi interessante questo lavoro di Piero
Mastroberardino che con moderna discorsività, contrappesata da vivaci dialoghi,
mostra di prediligere la dialettica mimetica delle differenti posizioni e il
ribollìo del non risolto, coltivando dentro sé stesso un radicato ripudio delle
soluzioni scontate, provando a tessere con analitica lucidità, anche la gamma
di frequenza del non detto, la prossima apertura, dispositivo di sicurezza e
punto di non ritorno, di una fuga.
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