giovedì 10 dicembre 2009

OSO, O MEGLIO LA SCATOLA DI NATALE




di Corrado Giamboni

Oso andava in giro con una borsina riciclata di plastica colorata per essere visto, per farsi vedere. Voleva distribuire felicità, e a volte ci riusciva, soprattutto a Natale.
Ecco come faceva. Appena arrivavano i giorni vicini al Natale, Oso girava con questa borsina colorata riciclata, abbastanza appariscente, verde (il colore originale del Natale), e mentre camminava la faceva ondeggiare su e giù, poi quando si fermava la appoggiava in posti visibili.
Aspettava in questo modo che qualcuno gliene chiedesse ragione, di quella borsina. A chi gli chiedeva ragione del contenuto, poiché Oso la portava apposta per voler distribuire felicità, come diceva lui, lui era contento e gliela mostrava subito, quasi servizievole.
Cosa c’era dentro? C’era una scatola, una piccola scatola anch’essa verde, laccata. Oso tirava fuori questa scatola con entrambe le mani, lentamente, e sorridendo la apriva, dopo averla appoggiata sul tavolo (se c’era un tavolo).
Ecco: in quel sorriso era contenuto il vero regalo per chi aveva davanti. Era un sorriso così disarmato, e che diventava così aperto, mentre Oso compiva quel gesto di aprire la scatolina, che davvero lo percepivano tutti come un regalo, anche se lui di fatto non aveva dato niente a nessuno, per il momento, in un certo senso.
Tutti però diventavano un po' più contenti, e alcuni se ne andavano via sorridendo anche loro, a volte basta poco.
Solo ai bambini più piccoli, più concreti, Oso si sbilanciava e gli dava una caramella o un torrone, anche se poi cariano i denti.

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