giovedì 9 ottobre 2008

Fra Turchia e Balcani

2 nuovi racconti di Marco Bottoni

Trecentosettantasette parole compreso il titolo. In coda.


- Guarda!
- Com’è bello! L’hai fatto tu?
- Sì, ho fatto tutto io, anche le montagne!
- Ma che bravo! Anche le casette?
- Sì!
- Come sono belle, così piccole!
- C’è anche il fiume, con il ponte e gli alberi lungo le rive!
- E quelli là, così piccoli?
- Sono i pastori! Vedi quante pecore ci sono? Adesso stanno dormendo, ma poi si svegliano!
- È davvero bellissimo!
- E c’è anche la piazza del mercato, con la fontana e il pozzo!
- Con tutte quelle lucine, poi! Ci hai messo le lampadine?
- No, non sono lampade; la corrente elettrica non c’è: sono candele!
- Davvero notevole! E quanto tempo ci hai messo per farlo?
- Poco, davvero: una settimana.
- È una cosa meravigliosa! Davvero non credevo che tu, così piccolo…
- Attenta!
- Scusami…
- Scusami niente, accidenti a te! Hai visto cosa hai fatto?
- Non l’ho fatto apposta… scusami, sono scivolata…
- Hai distrutto tutto!
- Stavo scivolando e per non cadere… devo averlo un po’ urtato…
- L’hai rotto!
- No, non l’ho rotto… sì, è un po’ danneggiato, ma vedrai che si ripara…
- Si ripara, si ripara! Lo dici tu che si ripara! Ormai è rotto!
- Ma con un po’ di pazienza si aggiusta… vedrai! Non è successo niente di irreparabile!
- Ma … era il mio!
- Su, non piangere adesso, che piangendo non si risolve nulla.
- Ma…
- Niente ma. Se fai così è peggio… che lo bagni, anche!
- Ma… l’avevo fatto io!


Una violenta scossa di terremoto è stata registrata, nella notte, nella regione montuosa dell’Anatolia orientale, con epicentro a circa 350 chilometri dalla capitale Ankara.
Il sisma, la cui magnitudo è stata valutata attorno ai 6,5 gradi della scala Richter, ha raso al suolo numerosi villaggi di pastori che sorgevano su un area di circa millecinquecento chilometri quadrati.
Non è stato ancora possibile fare un bilancio, anche approssimativo, delle vittime che si stima siano comunque numerosissime, in quanto la popolazione è stata sorpresa nel sonno.
I soccorsi, già resi difficili dalla particolare situazione geografica della zona colpita, che è impervia e montuosa, sono ostacolati dalle avverse condizioni meteorologiche; su tutta l’area interessata dal sisma stanno infatti cadendo violente piogge.



Duecentocinquattro parole compreso il titolo. In coda.


- Uno. Orizzontale. È il Primo Cittadino.
- Sindaco.
- Uno verticale. Indossa cotta e stola.
- Sacerdote.
- Sì, Sacerdote. Ci sta. Un altro; lo vuoi orizzontale o verticale?
- Verticale. Due.
- Sono uguali in tutto e per tutto.
- Gemelli. Un altro; stavolta orizzontale.
- Orizzontale… orizzontale… vediamo un po’… sì, questo: ha le dita sporche d’inchiostro.
- Tipografo. Un altro, verticale.
- Indossa il camice bianco ma non è ancora Dottore.
- Tirocinante. Ci sta?
- No, verticale non ci sta, troppo lungo. Prova orizzontale.
- Non ci sta neanche orizzontale. Allora prova questo: ha due stelle sulla spallina.
- Tenente.
- Sei sicuro?
- Sì, sono sicuro. È tenente.
- Allora mettilo. Tenente. A che punto siamo?
- È quasi finito. Mancano due verticali e due orizzontali e poi chiudiamo.
- Dài che finiamo allora. Ha più di ottant’anni.
- Ottuagenario.
- Orizzontale.
- Orizzontale dove?
- In basso, l’ultimo in basso. A destra.
- Sì, ci sta. Adesso questo: è piccolo anche se è adulto.
- Nano.
- Giusto giusto, nano. E con questo abbiamo finito.
- Sì, senza lasciare nemmeno uno spazio vuoto.
- Bel lavoro!
- Ben fatto!


Ennesimo macabro ritrovamento nelle provincie Balcaniche teatro del terribile scontro etnico tra serbi e croati. Rinvenuta alla periferia di K., quindici chilometri a sud di Mostar, una fossa comune all’interno ella quale sono stati trovati i corpi di 254 persone, praticamente tutti gli abitanti del piccolo villaggio; tra questi quelli di due bimbi piccolissimi, entrambi maschi, probabilmente fratelli gemelli.

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