venerdì 1 marzo 2024

 LA NUOVA APOCALISSE. "Il futuro, allo stesso modo del passato, - dice Le Goff - attira gli uonini d'oggi alla ricerca delle loro radici e delle loro identità, affascinandoli più che mai. Ma le vecchie apocalissi, i vecchi millenarismi rinascono ancora ed un nuovo cibo, la fantascienza, li alimenta: si sviluppa così la futurologia". Forse la fantascienza è un cibo diverso oggi perché le minacce di Putin di ricorrere al nucleare potrebbero diventare reali e ciò per saziare un appetito che è sempre lo stesso, forse le paure che si avevano nell'anno mille sono le stesse di questo 2024 in quanto il mito della fine del mondo, svolge tutt'ora un ruolo importante nella storia dell'umanità. Non solo in Europa con Gioacchino da Fiore o Savonarola, Mircea Eliade, e la loro però mentalità utopica che diventa millenarista in America, ma anche per l'inizio di una nuova era che tutti paiono attendere. Pare, infatti, che in Putin ci sia una mescolanza di sentimenti, di manifestazioni che esprimono una grande confusione. Egli vuole provocare la paura della fine del mondo con la minaccia dell'atomica che fa scomparire l'uomo dalla terra, ma se ci collochiamo nella prospettiva scientifica vera e propria allora dobbiamo credere che la fine del mondo avverrà fra moltissimo tempo in una data incommensurabile. La paura attuale riguarda più che altro la civiltà giudeo-cristiana che fonde in sé il terrore della fine del mondo con la speranza di vivere un mondo nuovo dove prima del Giudizio Universale ci sarà un lungo periodo di felicità sulla terra. Molti credono che sia questo il millennio definito come un lunghissimo periodo di santità e di felicità in cui ci sarà un uomo nuovo che Putin vuole incarnare, perché si ritiene perfetto e senza peccato e quindi padrone di dettare le condizioni per dirigere le sorti dell'umanità e le prospettive per la tregua fra Ucraina e Russia e quindi arrivare alla pace. Uno storico però con rammarico si rende conto che siamo sensibili soprattutto all'evoluzione e al cambiamento: le cose esterne non ci appartengono se no noi non serviremmo a niente e saremmo eterni disoccupati. Ma ci sono malgrado tutto dei sentimenti che sono naturalmente radicati nello spirito e nel cuore degli uomini: uno è la Fede in una specie di Giudizio Universale, portatore di speranza che per alcuni potrebbe essere interpretata come Paradiso e un altro è la paura tremenda dell'inferno che si trova nel dover superare prove spaventose al cui confronto le guerre, le epidemie sembrano semplici incidenti di percorso. Noi siamo mortali e di questo dobbiamo farcene una ragione e vivendo sulla terra piena di ingiustizie la nostra speranza si fonda su una possibile eternità e quindi i sentimenti di speranza e di paura si fondono persino in Putin e nella sua minaccia che manifesta al contempo la continuità e la differenza che vuole fare lui con la sua politica imperialista e sconsiderata. Putin in realtà non è altro che un segno di crisi della scienza o meglio della sopravvivenza di una mentalità malgrado il progresso in quanto siamo ancora preda di calamità che non si riescono a sconfiggere come le grandi epidemie e quindi la catastrofe della bomba atomica parla di chiare manipolazioni che possono anche essere silenti a livello genetico per tentare di arrivare al mito di un uomo migliore. In realtà si creano solo mostri fondati su esperienze nuove che si sommano alle antiche che nascono dentro all'uomo che distrugge se stesso attraverso la distruzione dell'ambiente e la costruzione di mostri nei laboratori fra cui armi letali come anche quelle biologiche. In passato ci sono state molte calamità, molti drammi e molti orrori, ma mai come oggi dopo la morte di Navanly  noi dobbiamo avere paura che l'uomo abbia interiorizzato i genocidi dell'olocausto, quelli dei gulag e quelli della Bosnia e della Ruanda per cui la psichiatria ci hanno spinto a scoprire mostri dentro di noi per cercare di estirpare il male e cercare di bloccare l'aggravarsi delle mostruosità con il progresso che ci consente malgrado tutto di combattere e noi abbiamo il dovere di combattere con le nostre capacità e volontà riuscendo a non farci affliggere dal senso di impotenza e di colpa e con la consapevolezza che tutto quello che accade dipende da noi per la nostra malvagità e del fatto che non possiamo produrre tutti gli effetti benefici che vorremmo. Noi non siamo sventurati come può pensare Putin e non dobbiamo dargliela vinta in questo senso, noi siamo figli della speranza che parte da una nuova etica che si serve delle armi della scienza e della Fede accomunate dall'obiettivo di salvare la vita e di dare una continuità con il passato a ciò che è nuovo: il sorriso dell'amore che smuove il sole e le altre stelle. 

Nessun commento: