venerdì 1 marzo 2024

 All'Istituto Alberto Marvelli, ad Alessandro e Francesco Ramberti e Giuseppe Callegari - IL GIOCO EROTICO - La psichiatra Liliana non riusciva più a continuare a lavorare di fronte alle vittime di violenza che derivavano da un gioco mirante ad una gratificazione individuale o di gruppo, di cui la donna era un oggetto svicolato da fini di produzione e volto al divertimento e all'evasione, così come da necessità immediate di difesa individuale o della specie. Molti individui, specie uomini, giocano con le loro passioni specie quando sono giovani o hanno una crisi di mezza età e attraverso questi giochi sensuali di seduzione tendono ad esplorare gli ambiti sessuali e predatori per la conquista dell'oggetto del loro ideale amore. Il gioco, in realtà doveva dare uno schema comportamentale tipica dell'infanzia e giovanile per potersi avvicinare meglio alla vita adulta con l'imitazione di atteggiamenti più che altro dei genitori e legate all'ambiente. Al tempo stesso il gioco soddisfa le esigenze fisiologiche di sviluppo dell'organismo attraverso il movimento e di significato di schemi di comportamenti difensivi e di sfogo dell'aggressività, che si presentano per lo più inibiti nello scopo e cioè con caratteristiche precoci e precise di innocuità e di finzione e creatività che dovrebbero continuare anche da adulti. Per questo la psichiatra si era dedicata allo sport della bicicletta in quanto rappresentava al meglio l'equilibrio fra divertimento ed uso della ragione in quanto gioiosa attività motoria che trastulla per le sue regole informali ed improvvisate di inventarsi ogni volta che pedala e di poter diventare a volte una strega ed altre una principessa, una fata Morgana oppure una ranocchia che saltella di qua e di là. E' bella l'emozione di andare in bicicletta ed è gradevole poter fare girare le ruote per un compito finalizzato (ancorché gratuito) anche nel competere secondo schemi codificati di una sia pur fittizia battaglia in cui arriva primo chi sa resistere di più e di chi nella dialettica dei pedali sa far rimanere in parità le parti maschile e femminile in modo tale che l'andamento non sia troppo sfasato, ma fra alti e bassi dell'uno o dell'altra porti a rendere il rapporto in consuetudine abbastanza soddisfacente. Il ripetersi della pedalata libera e coerente, il fatto di vivere il respiro di un amore che sa legare strettamente anche a livello sociale alla nascita e al rito come nel carnevale, così come nell'altalena o nell'albero della cuccagna, come nella mosca-cieca dove devi indovinare chi ti trovi di fronte fidandoti del tuo intuito e del tuo tatto così è per la psichiatra Liliana che doveva capire, comprendere cosa portasse alla mania, alla devianza mentale e poi doveva riuscire a catturare e rubare all'avversario del delirio quella bandiera per portare a casa un buon risultato. Il gioco nell'adolescenza assume caratteri di vera e propria iniziazione nello sport dove ci si mette una tuta che sa mettere in mostra il corpo che acquisisce destrezza fisica e la caratteristica della competitività e del rischio che vengono persino istituzionalizzati caro Abodi da neutralizzati componenti aggressive che riescono a sfociare in qualcosa di produttivo. Quando a ciò si associano condizionamenti commerciali, però, il gioco perde di autonomia peculiare e si ha una doppia istituzionalizzazione che va a far perdere l'evasione e la spontaneità ed ecco perché Alessandro Ramberti NON riesce a comprendere l'essere sportivo in quanto NON ha mai praticato né sport e nemmeno giochi. Il gioco è tutt'ora oggetto di studio nell'ambito della teoria della evoluzione per cui si è passati dal gioco con la palla, fino ai videogiochi più complessi e fino ad arrivare a ipotizzare persino di poter giocare con l'intelligenza artificiale per poter acquisire certe abilità e compiere scoperte specie a livello cognitivo di oggetti nuovi del surreale, degli schermi trasparenti e touch-screen dei computer e dei cellulari e delle tastiere, fino poi ad arrivare persino a un mondo ideale in 3D dove tutto è più a portata di mano e cliccando su un tasto si ordina il pranzo e la cena ed il bambino imparando in un semplice click riesce a cavarsela da solo anche se i genitori sono al lavoro perché lo bada una baby sitter tecnologica che lo controlla con un GPS e poi da adulti dei rivelatori nella stanza ci diranno se siamo stati veramente bravi a fare l'amore. Non c'è limite alla fantasia, di un autore e questa ti aiuta a sfuggire la malinconia di giornate uggiose e banali che diventano invece interessanti e poi sanno trovare il modo di vincere le inibizioni e di trovare il piacere funzionale per portare avanti la generazione umana in vitro o in procreazione assistita immediata secondo la voglia del momento tanto poi ci pensa il nonno elettronico che sorveglia sul buon andamento della casa e che interviene a pacificare gli animi se si litiga troppo. Il gioco in tenera età è percettivo motorio basato sui suoni degli oggetti e sulla loro forma e poi di costruire per un senso di sicurezza e ciò si fa con un computer che interagisce con dei mattoncini e delle raffigurazioni di animali che fanno i versi e che fanno divertire persino i genitori. Il gioco serve a nascondersi e poi trovarsi ed è malandrino, scovami tu che poi ti scovo io, dove tu sia, sia basta che sia amore per il futuro bello e giusto di un bambino. 

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