Nel sessantesimo anniversario della morte della narratrice e saggista americana Mary Flannery O’Connor si propongono tre incontri per riscoprirne la sua penna graffiante e ironica, capace di scardinare con maestria tutte le comfort zones del lettore. Una parola potente, una visione chiara e abbagliante, uno sguardo sempre rivolto al mistero che si cela nella realtà, Flannery O’Connor mette a nudo l’enigma dell’umano ferito e incompleto, sottolineandone la totale dipendenza da qualcosa che lo trascende. Infatti la voce di questa tomista zoticona (così si definiva) pone davanti a una scelta radicale: salvezza o perdizione. Tutto il resto si estinguerà nel fuoco del Giudizio.
“In breve, leggendo ciò che scrivo, ho constatato che l’argomento della mia narrativa è l’azione della grazia in un territorio occupato in gran parte dal diavolo.”
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