martedì 13 febbraio 2024

 L'IMPENITENTE AMORE. Il professor Camillo stava preparando un discorso sul metodo di interazione con l'intelligenza artificiale applicata al buon senso e quindi ripeteva ad alta voce "I° PUNTO - Esporre le ragioni della necessità del metodo, dal momento che la scienza dell'apprendimento esige solo una normale intelligenza ed il primo metodo è quello del reading che scompone, che poi riordina dal concetto più semplice a quello più complesso e poi l'enumerazione che deriva dagli altri 2 metodi. II° PUNTO Esporre una morale, un fine di un racconto, di una storia la cui formulazione si giustifichi con la necessità di cercarsi, un alloggio interiore temporaneo dei concetti nell'attesa che vengano elaborati, modificati e ristrutturati per diventare nuovi; in questa precisa prospettiva, le norme perdono del carattere opportunistico che potrebbe apparire in esse implicito (in quanto obbedire alle leggi ed ai costumi vigenti, allinearsi alle opinioni della massa che siano più moderate, significa piuttosto modificare sé stessi che non pensare di modificare il mondo circostante). III° PUNTO Esprimere dei dubbi sistematici che possano dare rilievo a determinate affermazioni della prima verità e che possano fare riflettere e meditare per trovare degli soluzioni e degli sbocchi deterministici. IV° PUNTO Sottolineare i termini chiave, le topiche da cui si possa comprendere la migliore soluzione da prendere per avviare un procedimento costruttivo. E' giustificato, anche se artificioso, un dubbio radicale, che aggravi le argomentazioni degli scettici , sulla verità e sulla realtà di tutto quanto solitamente gli uomini ritengono vero e reale nella vita quotidiana e lui dubitava dell'amore che impenitente se ne andava di fiore in fiore a cercare il proprio nettare come se la vita fosse un lungo sogno, e come se lui s'ingannasse sistematicamente di poter vedere il volto dell'amore, in modo tale da non sottrarsi più da esso e da rimanerne incatenato, legato, soggiogato per la vita intera. Ma c'è qualcosa che nell'esperienza dell'amore necessariamente s'impone proprio quando si arriva a rievocare ogni sua certezza: la certezza che almeno esiste l'anima e che ciò consente di risalire la china della dispersione. No non mi perdo nelle volute di fumose e funamboliche parole, in espressioni edulcorate che sfociano verso un mare in tempesta, non mi perdo dentro quegli abissi bui e scombinati dove i termini si inseguono senza un nesso solamente per generare un bel suono che possa apparire intonato e giusto. No non mi perdo. Nel bigliettino per San Valentino l'ho scritto che l'amore giace fra i pensieri chiari e fra le espressioni scure, in quanto deve rimanere in equilibrio accettando i limiti, le fragilità, le debolezze. L'ho scritto amore quanto è infinito il termine del desiderio che respira e che si apre alla luce nell'orizzonte dell'eterno, l'ho scritto perché non te lo possa mai scordare, ogni volta che leggi mettici l'anima ed allora troverai il senso e la svolta di ogni tuo bene." 

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