giovedì 14 dicembre 2023

 Per un tentativo psicologico antiviolenza di genere ed oltre si propone insieme ad Alessandro Ramberti  PERCORSI DINAMICI DI GRUPPO PER L'EQUILIBRIO E L'ORDINE SOCIALE. Con l'ausilio del dottor Marco Zamparetti I fattori dinamici quali le motivazioni e le forze di campo, che determinano le condotte di un piccolo gruppo e le sue modificazioni nel tempo riguardano la percezione con cui a livello della psicologia sociale viene interpretato il comportamento e ciò rappresenta una funzione della situazione globale di sottogruppi, canali di comunicazione, campi psicologici dei singoli e barriere mentali esistenti in un determinato momento. Lo studio mira ad ottenere alcuni importanti risultati quali: 1) verificare quanto la decisione di gruppo possa modificare la condotta dei singoli se in misura notevolmente maggiore rispetto alla modificazione indotta mediante un opera di persuasione individuale, anche se affidata ad una persona dotata di prestigio oppure ad uno psicoterapeuta esperto; 2) verificare quanto la produttività del gruppo inteso come totalità organizzata possa essere superiore alla somma delle singole produttività per l'esistenza di norme di gruppo, che entrano a fare parte del sistema motivazionale di ciascun membro ed hanno tanta efficacia quanto più sono i risultati di una decisione collettiva; 3) verificare quanto incide il sistema di riferimento normativo all'interno dei gruppi e quanto questo porti l'individuo a giudicare inconsapevolmente il comportamento altrui in rapporto ad esplicite ed implicite regole; per gruppo a cui si appartiene o a cui si vorrebbe appartenere; 4) verificare se il gruppo a cui si vorrebbe appartenere è immaginario, ideale ed utopico e quanto ciò possa incidere realmente nel vissuto. Le interazioni fra i membri dei vari gruppi vengono evidenziate mediante varie tecniche fra cui la prima è la produttività. Facciamo un esempio per intenderci: una parrucchiera per un trattamento completo colore, taglio e piega chiede 70 euro di cui IVA al 22% = 15,40 che toglie per lo scorporo = 54,60 euro prezzo reale da cui deve togliere i costi sostenuti per l'acquisto delle tinte, per l'uso di balsami e shampoo e per l'uso di energia elettrica per il phon e la piastra o il casco di un valore medio di 70 + 15,40 + 54,60/3 = 103,60 e ci rendiamo conto subito che le spese superano gli introiti del di quasi il doppio per 54,60 x 2 = 109,20 con una minima differenza rispetto ai 103,60 di = 5,60 che deve poter sgravare sul 730 unico presso al sindacato dei Bernardi vari e perciò il prezzo reale dovrebbe essere 54,60 - 5,60 = 49 euro che moltiplica per lo meno x 10 trattamenti completi alla settimana = 490 x 4 settimane = 1.960 di guadagno della parrucchiera da cui però deve togliere le tasse di immondizia, di condizionamento del negozio e di manutenzione varie di 109,20 x 4 settimane = 436,80 e perciò il guadagno netto si aggira a 1.960 - 436,80 = 1.523,20 adesso la parrucchiera decide di chiudere l'attività e di andarsene in pensione avendo depositato tutti gli anni all'INPS 436,80 x almeno 30 anni di attività = 13.104/12  mesi = 1.092 con cui va in pensione all'età di 60 anni e con un TFS di 1.092 x 30 anni = 32.760 da cui deve togliere il 3% di tasse = 982,80 e perciò si ritrova con = 31.777,20 scoprendo che la media di guadagno poteva essere di 1.777,20 togliendo i 30.000 euro di guadagno minimo di 1.000 euro al mese e perciò rispetto ai 1.523,20 ci perderebbe = 254 euro che sono il deposito minimo mensile X 12 mesi x 30 anni = 91.440 da cui deve togliere l'assicurazione INAIL contro gli infortuni sul lavoro/1.777,20 = 51% = 46.634,40 è il volume minimo di affari della parrucchiera/12 mesi = 3.886,20 che per log base 10 x 10 = 38.862 anziché 31.777,20 con un differenziale = 7.084,80 e cioè le tasse totali INAIL, INPS, indennità di vacanza, malattia sono di 708,48 al mese per log base 10/10 e quindi x 12 mesi x 30 anni = 255.052,80 di assicurazione INAIL, INPS, malattia e ferie/4 = 63.763,20 di volume massimo di fatturazione ricevute parrucchiere - 46.634,40 = 17.128,80/12 = 1.427,40 di guadagno medio al mese reale/12 = 356,85 e quindi la parrucchiera a fine lavoro chiusura negozio ha pieno diritto di potersi scalare 436,80 che aveva pagato - 356,85 a conguaglio finale = 79,95 al mese x 12 mesi x 30 anni = 28.782 dai 63.763,20 = 34.981,20 di TFR netto di cui ha pieno diritto e di andare in pensione con 34.981,20/30 anni di attività = 1.166,04 e penso che le mie amiche Mariella, Mirca e Miria possano essere felici e contente di un simile risultato che dopo tanta fatica si sono meritato e perciò se hanno avuto di meno lo Stato italiano deve pagare loro TUTTI, ma proprio TUTTI, TUTTI gli arretrati in soluzione di rate di 74,04 al mese di eventuale differenziale x 4 anni e cioè 3.553,92 che per log base 10 x 10 = 35.539,20 con un differenziale rispetto ai 34.981,20 di = 558 che sono gli interessi e che vanno agli aiuti regionali in proposta Regione Emilia-Romagna Bonaccini e Toti e chi si vuole aggregare x apertura altri negozi di estetista o di altro genere e perciò 558 x adesione di almeno 500 negozi aderenti anche clima-control anche per ristrutturazione al contratto sono 279.000 euro /12 mesi = 23.250/30 anni ogni parrucchiere, idraulico o negoziante che abbia prodotto come sopra avrebbe diritto dunque per legge a 775 euro in più di integrazione pensionistica e quindi a/12 = 64 euro e potrebbe così godere di una pensione di 1.166,04 + 64 = 1.230,04 finali per questo negozio sindacale da cui si evince (si spera moltissimo) che vale più il ragionamento logico che chi si impegna e lavora sodo ha diritto di avere un riconoscimento che non è solo economico, ma è anche di valore morale se no chi ozia non può pretendere che gli altri lo sostengano sempre e che paghino al posto suo e che il loro valore operativo e dinamico poi debbano svendere. 

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