lunedì 13 novembre 2023

 LA TOLLERANZA DELL'ELEFANTE. Mi fa paura l'elefante quando si arrabbia e butta via tutti i sogni e poi li schiaccia sotto il peso della sua mole. Io non so che star lontano dall'elefante in modo che non opprima la mia coscienza, profonda e poi la riduca ad un burrone dove io cado senza poi avere possibilità di rialzarmi. Quando l'elefante dondola nella mente, Mi rendo conto che devo scappare via se no poi Mi deformo e poi divento pesante come lui. Non posso fare finta che esista l'elefante e che questo sia innocente ed è per questo che Mi nascondo da lui e cerco di non farmi trovare perchè non possa ridurmi in una poltiglia che si dilania dentro. E' scarno e laconico vedere solo l'elefante che gioca, senza sapere che provoca un pericolo, ma per addestrarlo ci vuole coraggio e destrezza. Egli non vuole svelare il suo segreto, e lo sposta in altro valore minore, mentre invece ha molti se, perchè, come se, benché, o più o meno ho a cui deve rispondere, ma lo fa mentendo con ipocrisia che non sia niente la negazione della contraddizione, che non bisogna badare troppo alla sua raffigurazione di preferenza a trovare qualche cosa da sradicare per sentirsi forte e sicuro. L'elefante si ricorda di tutto e sa distinguere un buon padrone da un altro, chi lo sa condurre e chi invece non lo vuol conoscere mai. Ho timore dell'elefante che vuole correre troppi rischi in avanti quando non è conscio di dove sta andando e procede senza avere una meta e perciò pensa che tutto gli sia consentito per la sua potenza e forza. Sono preoccupata per l'elefante che non viene mai addomesticato e viene sempre perdonato anche se ha causato danni gravi e seri ed anche se ha provocato dolore e sofferenza attorno. Bisogna lasciare perdere l'elefante nella sua pozza e poi andare a cercare altri pascoli dove lui non sia e determinare i confini per non avere a che fare con lui, per non farsi confondere perchè non l'abbia vinta con la sua irruenza e forza. Se l'elefante gioca con un filo di altalena io lo lascio nella sua pozza e tengo le distanze se no poi se ne approfitta e gioca a prendersi tutto ciò che è bellezza e poesia. Mi fa paura l'elefante che si nasconde nella foresta dell'anima, ed io quando sento il suo barrito forte che urla dentro fuggo se no Mi viene l'angoscia e non posso che perire sotto il suo peso che Mi offusca. Io tollero che l'elefante possa vivere, ma nel suo ambito, mentre io preferisco stare in un altro mondo: quello della poesia dove non avverto più il peso dell'esistenza e del male e poi con il vento d'amore riesco ad elevarmi e così sia. 

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