lunedì 13 novembre 2023

 POVERO NATALE. Natale se ne stava spesso a mendicare davanti ad una chiesa vestito di stracci e con un volto emaciato. Vedeva la gente passare con una espressione schifata e schiva, ma lui non ci faceva troppo caso perchè infondo era vero che lui era un bastardo senza arte né parte e si trovava ad un incrocio tra realismo e speranza del sogno. Lui si occupava di avere qualcosa da condividere con i piccioni ed i passerotti in quanto sapeva che la sua vita valeva ben poco e che non avrebbe avuto che un nome fittizio sulla croce della sua tomba. Natale non era andato molto a scuola e perciò aveva molte lacune e non riusciva ad essere molto coerente ed era per questo che non ce la faceva ad essere autonomo ed autosufficiente e quindi la sua scelta era vivere per strada per cercare di dare poco peso alla sua debolezza e fragilità di persona che era sregolata e che era incapace di adattarsi a qualsiasi situazione di sistemazione sociale che gli potesse venire proposta, fino a quando una scrittrice gli propose di comparire sul suo romanzo "Povero Natale" che parlava proprio della sua vita e della sua storia. Natale, in quel libro doveva raccontare come era arrivato a vivere per strada e come mai era incapace di lavorare e di determinarsi a vivere in maniera più dignitosa, ma egli disse che aveva sempre imparato delle regole e delle leggi più che altro di volontà metaforica, che si riducevano più che altro ad un significato oggettivo attribuito ad atti e situazioni di ordinamento di parte. Lui, invece, che non aveva studiato non sarebbe mai riuscito ad interpretare meglio di quello che faceva ora le leggi e le regole divenendo un modello di eroismo per quei ricchi che dovevano dimostrare al mondo di avere infondo, infondo un buon cuore e di riuscire con una elemosina a fare in modo che tutti avessero un pezzo di pane. Però, Natale sapeva che i ricchi rimangono sempre nell'area della vaghezza che ogni norma generale abbandona alla discrezionalità dell'interprete che ha il maggiore potere per cui nelle regole non c'è mai un contenuto specifico del tipo di poter occuparsi di sbucciare patate (cosa che nessuno ama fare) e di pulire verdure, oppure di occuparsi di sgrassare qualche pentolone o pulire vetri di qualche vetrina per modo da avere anche solo un piccolo compito utile a cui potesse corrispondere un premio da poter gestire. Natale però non era abituato a capire come funzionasse la gestione del denaro e perciò preferiva essere ripagato con un pasto ed un alloggio sicuro anche solo per qualche notte. Infondo Natale era sempre stato buggerato dalla vita, come quella volta che aveva deciso di investire quei pochi soldi che aveva in una attività di rosticceria dove lui e il suo socio, più che altro smidollato, vendevano pesce fritto e piatti particolari e a detta loro sofisticati con costi un poco alti per la gente comune. Infatti ora il destino, gli aveva dimostrato che chi la fa se l'aspetti che prima o poi perderà la propria importanza nel mondo e poi anche la propria identità e diventerà come Pinocchio, una specie di marionetta nelle mani di qualcuno che vuole dimostrare di avere un cuore magnanimo, quando invece poi ti rende schiavo della propria egida e del proprio potere. Non esiste infondo a volte una corrispondenza fra significato giuridico della normativa ed effettività sociale, quando in effetti un ordinamento nel suo complesso è esistente per il giurista solo quando viene applicato e quando se ne vedono gli effetti. Natale non aveva nessun avvocato che lo avrebbe mai difeso e così in sostanza anche i giorni seguenti si sarebbe trovato ad elemosinare davanti ad una chiesa e a patire la fame ed il freddo durante il rigido inverno dei cuori, quando poi lui avrebbe voluto diventare un grande chef che sapeva creare piatti prelibati per palati sopraffini che lo potessero celebrare come un cuoco di notevole impatto sociale visto che sapeva fare il toast alla Natale con quello che trovava e un uovo che spalmava sul pane per poi cuocerlo su una piastra qualsiasi che diventava una vera bontà. Natale era abituato ad arrangiarsi e anche a dipendere da qualcuno che lo compatisse così da divenire facile preda di coloro che dovevano dimostrare la loro bravura nell'essere riusciti a trovare il modo da superare la povertà, avendo una morale di solidarietà verso i più deboli come lui, quando invece lui nel cuore era un grande chef. Natale chiedeva una cosa sola: rimanere libero di scegliere con qualche cosa da leggere e capire in modo tale da potersi difendere da solo, da cavarsela per proprio conto avendo un Natale meno triste e trovandosi invece in una cucina a lustrare i pavimenti e a sparecchiare tavoli per modo da riuscire a comprarsi un abito nuovo ed un paio di scarpe decenti e regalarsi il più bel Natale: quello della giustizia dove anche con poco e molta collaborazione si finisce con la pancia un poco più piena e a cantare in letizia. 

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