LA MEMORIA PUTTANA. A quel punto il romanziere si arrese al fatto che fossero i personaggi a fuoriuscire dalla pagina e che avessero la meglio sulla sua direzione e coordinamento. Dietro alla donna velata in rosso comparve anche una schiera di donne che doveva rappresentare la cultura del femminile che fino a quel momento era sempre stata il risultato della massima approssimazione ai modelli prefissati dai maschi che si deve pienamente realizzare grazie ad una educazione e formazione prevalente sulla donna. Questa visone aveva portato spesso le donne ad avere ruoli di second'ordine e a non essere mai partecipi della totalità delle arti liberali. La cultura maschile aveva sottovalutato quella femminile dove la ragione è lo strumento dell'educazione, e poichè anche la donna è dotata di ragione la cultura femminile può diventare patrimonio universale anziché riservato solo ad una stretta cerchia di dotti che la possano comprendere nella sua importanza. L'accento posto sull'educazione, lo sviluppo, la maturazione e la valorizzazione dell'affettività e della sua esternazione specie nell'ambito sessuale dovrebbe essere un sottolineare la genuina natura umana che sfocia nella civiltà come indicazione di buon gusto e di buone maniere. La schiera di donne chiedeva un supporto anche della civiltà femminile per un affinamento dei costumi che superasse la mera negativa naturalezza degli impulsi femminili a favore di quelli maschili. Le donne in corteo volevano manifestare a favore di un complesso di norme e di valori che non condannasse tanto i naturali ed istintivi presupposti di autenticità e caratteristica individuale, ma che facesse giungere ad una mutazione attraverso stadi successivi di progresso di cultura e civiltà femminile. Le viaggiatrici culturali vivono sempre per prime le complessità delle trasformazioni del tempo di cui sembrano oggetto di scambio per quell'insieme delle credenze, conoscenze, morale, diritto e qualsiasi altra abitudine e capacità acquisita per prima dai maschi a livello di scoperte scientifiche e tecnologiche in quanto alle donne ancora oggi viene attribuito solo una parte del patrimonio di accesso alla conoscenza. Quanto è difficile comprendere l'estensione e l'importanza della cultura e civiltà femminile come un elemento distintivo per definizione della specie umana che detiene più di 200 definizioni diverse di cultura e civiltà femminile nel suo aspetto storico, nella sua eredità sociale, nell'antropologia, negli insieme di atteggiamenti e comportamenti, nella cooperazione e competizione tanto per citarne alcuni che pongono in rilievo l'aspetto psicologico dell'importanza di adattamento all'inclusione femminile nella cultura e civiltà umana. Le condizioni di vita potrebbero migliorare di molto se ski concepisse che l'apporto femminile dovesse essere presente in tutte le attività dell'essere umano acquisite mediante l'apprendimento in una somma di sublimazioni, di tutti i sostituti o formazioni reattive che riguardi tutto ciò che tende ad inibire gli impulsi e le intuizioni o comunque consente loro una giusta e corretta soddisfazione. La parola cultura è stata spesso usata come una repressione distorta della libido e della giusta formazione del femminile Super-Io per un sempre mancato superamento del disagio ad affrontare i tabù che la riguardano. Le donne fanno fatica ad organizzarsi fra casa e lavoro e devono fare ancora più fatica a fare carriera e a raggiungere i massimi livelli della scala sociale tanto che questa possibilità nel linguaggio è presente solo potenzialmente e non si userà mai il termine arbitressa e questo perchè si pensa che suona male, anche se avrebbe un certo impatto a livello sociale. La cultura femminile ha avuto molte limitazioni a livello di addestramento di un insieme di tutte le attività ed i prodotti non fisiologici delle personalità umane che non siano automaticamente e sistematicamente riflessi o istinti condizionati da stimoli esterni, ma che siano il frutto di stimoli interiorizzati che poi vengono esternati al momento più opportuno con indirizzi di una certa garanzia che non verranno delusi e poi distrutti. Prospettare una cultura femminile che tenda a dipanarsi come un testo di simboli e significati che i soggetti si comunicano interpretandoli contestualmente alla situazione e condizione in cui si trovano ad agire, significa imparare ad usare al meglio la propria ragione, pensiero ed anche la propria fisicità. Questa concezione fa fatica ad affermarsi in quanto il valore donna richiama una diversa esperienza di equilibrio dei concetti maschile e femminile che continuamente si intrecciano fra le righe del destino e questo il romanziere lo sapeva.
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