ME SIA. All'ufficio catechistico e alla sua equipe di lavoro don Daniele Giunchi, don Marco Evangelisti, Laura Colonna (psicologa), Ramona Giulianelli (pedagogista), Maria Luisa Bellopede (psicologa), Marta Olivieri (psicologa). Ci sono oggi parecchie tensioni orientate verso un'epoca escatologica che vorrebbe trovare la pace e la salvezza pur senza fare riferimento alla figura di un Messia. Del resto appare difficile identificare il Messia quale persona singola, come invece parrebbe risultare nel Nuovo Testamento e perciò i tentativi di generare una dottrina unitaria al riguardo sono inconcludenti. Al posto del Messia caro don Vittorio Metalli subentra la Legge della sovranità di Dio, dal quale si attende quanto si attribuiva al Messia. D'altra parte pure Gesù disse in un brano di vangelo che quando ci diranno che lo troviamo in questo o in quello, di qua o di là NON dobbiamo crederci perchè possono esserci falsi messia, mentre per alcuni il Messia e la sua venuta non rappresentano altro che un utopia feconda per il processo storico, quale guida e stimolo per l'azione dell'uomo, che è anche sotto la sovranità divina pur restando responsabile della propria esistenza e della propria storia ed anzi dalla sovranità divina viene chiamato ad una responsabilità di custodia del suo messaggio specie nelle 10 tavole della Legge. Nel senso quindi di una secolarizzazione del Messia si muovono i movimenti antropologici culturali sottoposti alla colonizzazione come il Brasile, l'Argentina e le Americhe meridionali così come alcuni paesi africani per mantenere però l'identità originaria dei gruppi nello stimolo e nella spinta alla loro riaggregazione che servirebbe anche alla Chiesa cattolica per modo da garantire la continuità del suo messaggio, nella piena e libera realizzazione. Purtroppo bisogna dire a quella mamma di 5 figli che nei Paesi dell'Est Europa ed anche in Slovenia la secolarizzazione e laicizzazione del messianismo si sono tramutati in correnti di pensiero come il marxismo e poi dopo la guerra del 1915-18 si sono tramutati in nazismo. Il Messia invece dovrebbe come raffigurazione rappresentare una costante della coscienza, elaborata da un gruppo, di una missione universale, aperta al futuro e di essa responsabile e perciò per rispondere a don Renato Bartoli rispetto al saper distinguere il bene dal male, la risposta (penso) ce la dia la preghiera del Magnificat là dove dice "... ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore, ha ricolmato di beni gli affamati ed ha rimandato i ricchi a mani vuote ed ha soccorso i suoi servi ricordandosi della sua Misericordia come aveva promesso ad Abramo ed ai suoi padri di creare una discendenza che duri per sempre..." Il gruppo catechetico è portatore del messaggio messianico autentico e come tale è il vero interprete della concezione di questo nella vita umana. In questa concezione NON deve mai venire meno la presenza del divino e della sua efficace azione di trasfigurazione di un destino sovrano, che contende lo spazio alla libera determinazione dell'uomo. Invece a volte c'è il rischio di cadere nel mito prometeico in quanto ci si affida più alla propria energia e alle idolatrie (come per il vitello d'oro) e tutto ciò genera confusione. Stamattina ho avuto una esperienza di carattere confessionale della MIA fede quando sono entrata in Chiesa tutta bagnata come un pulcino, dato che fuori pioveva, ed ho avuto il coraggio di dire a tutti "VI VOGLIO BENE e questo rappresenta il vostro desiderio di sentirvelo dire ed il mio BISOGNO di dirlo" e questo vale specialmente per i giovani ed in particolare per gli adolescenti che hanno bisogno di sentirsi amati, ma al contempo hanno anche il desiderio di amare solo che hanno un concetto di relazione sproporzionata come quello di una moglie di 82 anni ed un marito di 35 dove la somma fa 117 e questo significa che se don Vittorio Metalli non è mai riuscito a determinare il proprio numero è perchè non riesce mai a trovare una soluzione a questioni apparentemente arbitrarie. Infatti molti hanno un complesso con i numeri come un certo Alessandro in quanto hanno un desiderio molto represso di trovarsi di fronte una donna di 17 anni di età che è la loro età ideale di amare, in maniera ancora infantile. Adler infatti offre spiegazioni per i numeri ossessionati e preferiti come per esempio il 17 x 36 volte = 612 dove 6 + 1 + 2 = 9 e dove poi 3 + 6 del moltiplicatore fanno sempre 9, mentre 1 + 7 = 8 per cui mancherebbe un elemento che il soggetto non riesce mai a soddisfare ed a compensare e questa è una carenza prevalentemente libidica e Gesù però ci ha detto di perdonare 70 volte 7 = 490 volte là dove 4 + 9 = 13 (tre dici come la Trinità!!) e dove invece 7 del 70 + 7 = 14 e quindi questo dimostra che non prossimo perdonare proprio tutto, tutto se no cosa insegniamo che fare del male può essere giustificabile?? E quindi rispetto alla parabola del Giudice che vuole che si paghi fino all'ultimo spicciolo in realtà come si evince ci si mette d'accordo sempre per uno sconto di pena perchè la prigionia è dura da affrontare e sopportare ed anche per il fatto che bisogna dare una opportunità di riscatto e questa può avvenire solo con un sistema proporzionale che se Mi hai fatto un torto di cui ho subito un danno devi comprenderlo attraverso una rinuncia a qualcosa del tipo se ho rubato 100 almeno devo restituire 70, così come se ho rovinato per vandalismo un auto devo pagare almeno il danno preciso che la media dei danni giudiziari si stanzia (in proposta) per lo meno sul 30% del danno assicurabile. Se invece tolgo la vita a qualcuno allora devo pagare il 100% se è intenzionale, invece se è stato casuale allora devo pagare almeno l'80% della pena. Insomma si usa la tecnica del bastone e la carota, là dove il bastone serve a sconfiggere il male di aderire al male per disimpegnarsi a trovare soluzioni di bene, mentre la carota costituisce il premio del merito che viene dato in base alla diligenza ed al buon esempio, ma che viene dato anche in base ad uno svuotamento del sé per trovare invece un amore possibile del Re dei Re.
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