IL BISOGNO FILOSOFICO. Una filosofa diversa se ne stava seduta ad una conferenza di inizio di anno accademico dell'Istituto religioso "Alberto Marvelli" sentendosi completamente fuori luogo perchè non intendeva fare il giochino della differenziazione semantica tecnica di valutazione psicologica presentata da Osgood dove più che altro si mettono in evidenza di "connotativi" e cioè l'atteggiamento dei soggetti verso determinati termini. Ebbene secondo lei il Vescovo che aveva parlato per primo aveva bisogno di riconoscere Gesù Cristo come i discepoli di Emmaus nello spezzare il pane inteso anche come nel esprimere affetto, sintonia con i suoi fedeli e poi aveva il desiderio di sentirsi dire che qualcuno voleva ricevere un pezzo del suo pane, un pezzo della sua vita, delle sue emozioni, dei suoi pensieri e delle sue idee. Per quanto riguarda il presentatore aveva bisogno di presentare che il lavoro dell'Istituto Marvelli era funzionale ed interessante e che motivava il dialogo ed aveva il desiderio di poter vedere la piena partecipazione dei presenti in modo che potessero nascere nuovi sviluppi. Seguendo a ruota il professore che aveva posto le prime 2 domande aveva bisogno di trovare delle soluzioni ai suoi patemi di riuscire a trasmettere al meglio i suoi insegnamenti agli alunni che gli venivano affidati, e poi aveva il desiderio di vedere che questi insegnamenti davano una nuova svolta alla vita sia scolastica che personale sua e degli alunni che seguiva. Per quanto riguarda il professore che ha scritto il libro sulla fede scomparsa aveva il bisogno di trovare una differenza ontologica fra il termine bisogno nel suo essere ed il desiderio nel suo esistere in quanto c'è un labile confine fra i 2 termini perchè molto spesso si dice che si ha bisogno di qualcuno piuttosto che il desiderio di qualcuno in quanto il bisogno ed il desiderio spesso in una relazione umana spesso coincidono, del tipo dare da bere agli assetati non è solo un bisogno, ma è anche un desiderio nel senso che gli assetati quando sentono il bisogno di bere hanno il desiderio anche di soddisfare tale bisogno. Per quanto riguarda i sacerdoti hanno bisogno di consacrarsi a Dio e a Gesù Cristo ogni santo giorno della loro esistenza, ma hanno anche il desiderio di avvertire che questo possa avvenire quando consacrano il pane ed il vino e quando li benedicono sull'altare. Per quanto riguarda il pastore valdese Alessandro Esposito in Ramberti (gli assomigliava moltissimo) ebbene costui par quasi avere copiato da una intellettuale che aveva creato il possibilismo cosmico un tipo di letteratura delle possibilità e lui aveva bisogno di sentirsi amato ed al contempo aveva il desiderio di amare come non aveva mai amato prima, ma purtroppo aveva incontrato sempre la motivazione sbagliata che era quella di una stupida amica che gli aveva scritto che si ha bisogno del santo aiuto degli amici in quanto quando un amico le aveva dato la mattina in chiesa una pacca sul braccio si era detta "Ne avevo proprio bisogno" quando un altra amica le aveva mandato una preghiera sul cellulare di una bella poesia contro la guerra si era detta "Ne avevo proprio bisogno", quando un altra amica le aveva chiesto di accompagnarla alla conferenza si era detta "Desideravo proprio accompagnare una amica e fare un pezzo di strada con lei in quanto desideravo proprio di riconoscere Cristo che cammina accanto a me". Per quanto riguardava una psichiatra Marina, Marina, Marina oso dire che vanno bene entrambe le semantiche, ma l'importante è che non diventino ossessioni o dipendenze se no vanno curate altrimenti poi si potrebbero tradurre in ossessione e dipendenza da alcol o droghe e questo va curato prima che sia troppo tardi. Per quanto riguarda la madre di 5 figli adolescenti dico che il desiderio non si deve trasformare in una illusione e che non deve diventare un bisogno di possesso o peggio di giustificazione all'ingenuità, bisogna essere concreti e fare capire ai figli che non ci sono solo loro, che la vita non gira tutta intorno a loro dandogli così l'opportunità di rendersi autonomi ed indipendenti e di non rimanere attaccati al nido e soprattutto di farsi la propria strada e la propria esperienza di vita ed anche di fede. Una fede a modo nostro, una fede di comodo?? Mi capita spesso che vorrei sentire dire "Non guardare troppo alla pagliuzza del tuo prossimo quando hai una trave nel tuo (a proposito di non vedere o riconoscere)", invece Mi sento spesso dire "Porgi l'atra guancia" oppure siccome sei cristiano se ti chiedono di fare un miglio tu fanne anche 2, se ti chiedono la tunica tu dà anche il mantello e se ti chiedono di donare qualcosa tu dona anche la vita insomma lasciati sfruttare. Io non ho studiato, io non sono niente e nessuno e valgo anche meno di uno però una cosa la so che nelle equazioni fra x, y aggiungerei anche la z del 3 D in quanto se esiste la Trinità esiste anche la profondità di un vettore che dice che tutto vale all'infinitesima potenza a proposito di potenza caro Alessandro Esposito (avete studiato la matematica??) e quindi io piuttosto direi "Tuo è il Regno e tua l'ennesima potenza nei secoli dei secoli e fino all'infinito per un amore oltre la fine del mondo". La filosofa fu bocciata, meno male che non doveva prendersi un voto se no si sarebbe preso un bel 4 cioè un 3 + 1 alla -3 e così i meno diventano una somma mettendoli insieme e poi diventano una tromba, ma in fondo questa è un altra storia: BOCCIATA.
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