LA CARA ME ELLA. Avevo fra le mani una caramella da scartare che mi era stata regalata da una filosofa che voleva dare un diverso sa po ore alla vita con una nuova potenza del volersi autosuperare che danno luogo all'essere totalmente dispiegati e sempre presenti in una filosofia precedente in modo da diventare olteuomo cioè colui che assume su di sé consapevole il compito di questo superamento al di là delle esasperazioni irrazionalistiche, la disperata personalità e l'opera frammentata di balenante inquietudine e di tragiche crisi che portano ad un profondo rivolgimento culturale. Io dipendevo molto dalle condizioni in cui avevo ricevuto la caramella perchè me l'avevano consegnata come denuncia senza riserve dei limiti critici e concreti della personalità etica che sposta tutta l'attenzione non tanto sulla natura umana, nullificata dal pessimismo cosmico leopardiano, quanto dalla società, intesa come meccanismo di sopraffazione e di abbruttimento dei singoli. Perciò una sola caramella può ingrassare o provocare il diabete e quindi l'ipotesi che la caramella rappresenti un condizionamento lusinghiero verso una finalità per quella filosofa era fuorviante rispetto alla spontaneità o meglio istintualità specie all'interno di determinati campi che rappresentano gli atteggiamenti o i comportamenti dell'essere umano come quella di un giovane uomo che pare combattere a favore della vanità delle pretese di fare in modo che una caramella diventi una causa efficiente di merito, di guadagno o meglio di conquista. Infatti, il finalismo caro Zamparetti è un pregiudizio assai disastroso, che nasce dall'ingoranza naturale degli uomini ed insieme da un atteggiamento utilitaristico altrettanto spontaneo; alla vana, anche se rassicurante offerta di una caramella, che voleva simboleggiare che NON si deve credere a mere illusioni che tutto sia fatto per l'uomo, si aggiunge di fatto una ridotta mentalità antropomorfica corrente, la quale interpretando tutto sul modello artigianale, si preclude concretamente la possibilità della conoscenza della necessità assoluta (che domina non solo nel mondo, (Spin osa) ma anche in Dio stesso) includendo così purtroppo una forma superstiziosa del Dio personale, libero e creatore. Di contro la filosofa voleva invece creare un movimento di reazione di difesa del finalismo con l'immagine di un Dio-architetto che per Kant diventa anche una critica del giudizio di finalismo biologico che dice attraverso il dottor Morolli Luca che i carboidrati si distinguono in 3 gruppi: monosaccaridi, come il glucosio, il ribosio ed il fruttosio; i disaccaridi, come il saccarosio ed il maltosio ed i polisaccaridi come l'amido, il glicogeno e la cellulosa. Nel gruppo dei polisaccaridi di una caramella ci sono numerose molecole, più lunghe e più complesse, che contengono azoto, radicali solforici e fosforici, necessari all'organizzazione molecolare soprattutto come sostanze intercellulari. I più importanti sono i polisaccaridi NEUTRI, come la chitina, i mucopolisaccaridi, come l'eparina (che si usa anche come anticoagulante e domandona è stato usato adeguatamente per una amica che è stata operata per stravaso aneurismatico???) e l'acido ialuronico (costituente della pelle), le mucoproteine e le glicoproteine che si trovano nella secrezione salivare e gastrica. Quindi il vero giudizio che quel giovane doveva dare alla filosofa doveva essere RIFLETTENTE che è in opposizione con quello DETERMINANTE che è valido solo oggettivamente e che si ritiene proprio solo della scienza matematica della natura: a suo parere la mente umana non può considerare gli organismi umani (a proposito di organo con le canne al vento come una nota poesia di Grazia Deledda) come riducibili ai meccanismi ciechi della materia, appunto perchè, in presenza della loro specificità, non riesce a concepirli in quanto dislessico e perciò in lui rimane fissato un concetto sbagliato di finalità (dominio armonico del tutto sulle parti del COME SE AVESSI ACCETTATO oppure COME SE TE LA OFFRISSI IO intendendo come io quella parte di me che ha la volontà di comprendere l'incomprensibile che è lo scopo finale). Questo non ha una validità teoretica cogente negli argomenti fisici-teologici per un sacerdote vittorioso in quanto l'esistenza di Dio di san Tommaso si definisce 5° via come una finalità evidente ordinatrice per cui la frazione giusta della caramella di zucchero e glucidi eè di 1/5 e se in supposizione l'indice glicemico fosse di 20 allora sarebbe la 4° parte in realtà rimanendone una piccola porzione che viene invece dispersa mentre si scarta la caramella in quanto sempre una parte si incolla alla carta, mentre la si scarta e ciò significa ripetere benissimo il procedimento giusto e più corretto di coniugazione di finalismo intero con il PROVVIDENZIALE cristiano con la tesi che il mondo avrebbe sempre un fine intrinseco in te leggibile, in te interpretabile, in te comprensibile e compreso o meglio in te potenzialmente divenuto come un sé di un seme di senape che può diventare un albero dove si posano molti uccelli che servono a svilupparsi e realizzarsi nella razionalità e libertà di potersi espandere in tutti i campi con piena consapevolezza che la caramella dentro poteva contenere la dicitura "HAI VINTO" il migliore premio di biologia conoscere il valore di una caramella che con un poco di zucchero il pillolone fa ingoiare anche con il rospone facendolo diventare un principe ed un principio importante e così sia.
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