venerdì 1 settembre 2023

 IL DIARIO AMANTE. Caro diario, volevo continuare la descrizione dei personaggi incontrati durante la vacanza in montagna con l'agenzia "Il Pellegrino" perchè debbo cercare di aiutare Caterina una signora di 53 anni accompagnata dai genitori che è stata dichiarata inidonea al lavoro di colf presso un istituto di suore dopo un intervento di stabilizzazione vertebrale e successivamente si è riscontrata la leucemia. Mi piacerebbe molto poter rivolgermi a Bassetti virologo perchè in base a recenti studi pare che alcuni virus possano innescare la neoplasia ed anche la leucemia perchè sono in grado di inibire il corredo genetico scatenando così una modifica dei processi di differenziazione cellulare per cellule autonome di natura proliferativa incapaci di raggiungere le forme corrispondenti alle fasi maturative delle cellule normali. Una riproduzione neoplastica caro Samorani ha la proprietà di infiltrarsi nei tessuti sani e di spostarvisi con una notevole rapidità specie se il soggetto è giovane e quindi è facile che penetri il lume di un vaso sanguigno o linfatico e quindi possa essere veicolata in qualsiasi punto dell'organismo. Questa eventualità diventa ancora più probabile se il tessuto neoplastico viene sottoposto a traumi, come nell'intervento  chirurgico, anche se disseminazione non vuole necessariamente dire metastasi, infatti è stato calcolato che su 100 cellule disseminate in media solo 1 riesce a sopravvivere ed a riprodursi, dando origine così a metastasi. Spesso però, le cellule metastatiche, penetrate nei tessuti, vi rimangono silenti anche per anni; poi per motivi sconosciuti, improvvisamente si virulentano e si evidenziano come malattia tumorale. Propongo un MODULO DI FREQUENZA DI LOCALIZZAZIONE basato sui filtri dei tumori primitivi di cui i primi sono a valle del tumore primitivo come per l'adenocarcinoma del colon che si diffonde attraverso la vena porta ed il fegato; la vascolarizzazione con eccezioni per il rene ed il tessuto muscolare in cui per la loro abbondante vascolarizzazione di rado sviluppano metastasi o sono veicoli di malattie tumorali; organotropismo ancora in fase di studio per quanto riguarda determinati tessuti che prediligono altri tessuti specifici come quello osseo. Nel caso dei linfonodi si presume che le cellule neoplastiche prendano il sopravvento sui linfociti che colonizzano il linfonodo (che si presenta ingrandito, indurito e generalmente non dolente) passando poi al successivo sino a pervenire al dotto linfatico, da cui si gettano nel torrente sanguigno; ovviamente da qui possono poi metastatizzare in ogni organo. Nell'ambito del grading di differenziazione propongo a Pession e Samorani un rapporto con i recettori ORMONALI sulla membrana citoplasmatica per sensibilità ad estrogeni o al progesterone in base al grado di infiltrazione nei tessuti sani, in particolare dei vasi linfatici ed ematici in quanto la membrana basale della mucosa colpita potrebbe NON essere stata superata e quindi si deve valutare la questione del carcinoma in situ. Inoltre propongo un rapporto fra tessuto reattivo--infiammatorio ai limiti e nel contesto della neoplasia come possibile espressione di valida risposta immunologica da parte dell'organismo perchè una delle attuali frontiere dell'oncologia è lo studio dei fattori di rischio. Questo potrebbe significare di dover raggruppare insieme tutti i pazienti che hanno prognosi simili per generare una popolazione omogenea in modo da poter formulare delle categorie terapeutiche così da generare delle tabelle in cui raggruppare tutti i pazienti ad uguale rischio che potranno essere sottoposti alla medesima terapia e cercare di ridurre le randomizzazioni di casualità statistica a terapie diverse che rende difficile e disagevole il compito di cura. I risultati di questo tipo di ricerca andrebbero poi analizzati per giudicare quale delle terapie eseguite consegua i migliori risultati per specifiche categorie di rischio specie a livello di determinati segni clinici che possano avere significato prognostico a livello di confronti con le stesse categorie di rischio in modo da trarre dovute conclusioni. Purtroppo temo che le malattie sessualmente trasmissibili come la gonorrea, la sifilide, l'AIDS e le malattie veneree possano essere causa di batteri che si possono infiltrare e dare poi origine a linfomi o a leucemie e questo in base ad una ipotesi caro Morolli Luca per cui la mucosa dell'ileo nei suoi follicoli linfatici possa essere intaccata nelle formazioni di Peyer da cui derivano schifose placche (ah però meglio questa cosa valuterò???) e dato che alcuni soggetti possono avere avuto rapporti occasionali NON protetti si possono essere infiltrati a lungo andare questi batteri che poi sono finiti nel sangue attraverso questa mucosa e quindi poi si è sparsa la malattia (uh però!!). Infatti nel sistema specifico di difesa immunitario localizzato negli organi linfoidi dove si inserisce anche il connettivo della mucosa intestinale si possono distruggere le proteine del proprio organismo da quelle provenienti dall'esterno detti antigeni formando contro queste ultime delle sostanze di difesa detti anticorpi che si legano chimicamente agli antigeni annullandone l'azione, ma se tali anticorpi sono "deboli" allora questo compito non avviene nella giusta maniera e quindi la malattia si dissemina in tutto l'organismo come per la leucemia. Quindi quando si parla del 6° comandamento "NON COMMETTERE ATTI IMPURI" si deve educare all'uso del preservativo per evitare di prendersi malattie sessualmente trasmissibili specie se i rapporti sessuali sono occasionali e comunque si invitano i soggetti in causa ad eseguire una accurata igiene intima onde evitare infiltrazioni di batteri o virus schifosi che possano determinare anche malattie di carattere tumorale. Spieghiamo bene ai giovani che qui non si tratta di bigotteria, ma si tratta invece di PREVENZIONE che di tutte le malattie assicura alla prudenza una delle virtù cardinali che portano verso il prossimo nostro ad usare la temperata decenza. CIAO: 

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