domenica 17 settembre 2023

 Agli avvocati Boccardi, Menini, Manzelli e al ragionier Morolli Andrea PROPOSTA DI UTILIZZO DI PERCENTUALE DI FONDO DI GARANZIA CREDITI SIM NELLA GESTIONE DEL DEBITO PARROCCHIALE E OLTRE. Non so se indignarmi oppure no esimio Vescovo Anselmi Nicolò dopo la proposta che è stata fatta stamani dopo l'omelia da parte del signor Paolo Antonini e del consiglio economico parrocchiale della Parrocchia di Sant'Agostino di Rimini che prevedeva un atto di generosità a partire da 1.000 euro in su riguardo al debito parrocchiale in quanto un soggetto rinunciava al proprio interesse bancario e attraverso ad un certificato firmato dalla curia arcivescovile aveva la garanzia della r restituzione della somma donata su richiesta dell'interessato in caso di necessità, ma TUTTI i prestiti seri bancari o meno prevedono una scadenza e quindi vanno onorati entro la data della scadenza prefissata dal certificato di prestito o mutuo che dir si voglia ed inoltre in base alla legge del 2 gennaio 1991 n. 1 per la tutela dei crediti vantati dai clienti nei confronti delle società di intermediazione finanziaria e di altri soggetti autorizzati (fra cui8 NON credo ci sia indicata la figura del parroco don Renato Bartoli) nella gestione patrimoniale di prestiti anche intese come donazioni un qualsiasi soggetto ha DIRITTO a richiedere alla scadenza prestabilita la piena restituzione della somma versata e donata anche senza interesse per avere contribuito al fondo di credito parrocchiale allo scopo di copertura debiti e questo in base anche al d.lgs. 23/07/1996 n. 415 che recepisce inoltre le direttive CEE n. 93/22 e 93/6 che individua il fondo QUALE SISTEMA DI INDENNIZZO A TUTELA DEGLI INVESTITORI anche se si tratta di investimenti o donazioni parrocchiali e questo per NON truffare nessuno e per essere chiari sui termini del prestito o donazione in modo tale che la parola generosità non si traduca in raggiro o peggio in INGENUITA' da parte dei parroci o dir si voglia. Mi permetto quindi di fare un esempio: Tizio ha un debito di 50.000 euro per cui l'interesse bancario di prestito è del 5% su 9 anni di presenza del precedente parroco don Vittorio Metalli che ha portato l'interesse ad un valore di 2.500 x 9 = 22.500 e quindi in totale in definitiva il debito si aggira a 72.500 euro e perciò se io in supposizione prestassi al parroco 1.000 euro avrei diritto al 2% di interesse e cioè 20 euro a cui potrei anche rinunciare a patto che lui mi restituisca i soldi l'anno successivo se no l'anno seguente dovrei rinunciare a 1.020 x 2% = 20,40 e quindi in sostanza ci perderei uno 0,40% degli interessi e quindi su 1.040,40 poichè correggimi se sbaglio Manzelli avvocato gli interessi si CAPITALIZZANO cioè si aggiungono al capitale inizialmente investito dicevo io rinuncerei a 1.040,40 x 0,40% = 4,16% di interesse bancario se fossi io a dover concedere il prestito alla parrocchia e ciò significa che oltre ai 40,40 ci perderei anche 1.000 x 4,16% = 41,60 ed in totale = 82 euro ogni 1.000 euro e quindi su 50.000 euro sono 82 x 50 = 4.100 euro e quindi in definitiva ci perderei 4.100 - 1000 euro cioè  3.100 euro  12 mesi = 258 euro all'anno che poi se sommati ai 1.000 euro inizialmente investiti costituiscono lo stipendio della segretaria Isabella. Di conseguenza dovrei avere almeno, almeno la garanzia da parte della curia arcivescovile che se anche alla scadenza di 1 anno non riescono a restituirmi i 1.000 euro pattuiti almeno Mi restituiscano i 258 euro con una perdita di rischio da parte mia di 1.000 - 258 = 742 euro/12 = 62 euro al mese che io posso permettermi di donare a fondo perduto e senza troppi rischi e sono così 62 x 12 = 744 euro e quindi la parrocchia ci guadagna comunque dall'ingaggio 2 euro rispetto ai 742 euro di perdita e se anche ci sono 100 sole famiglie disposte ad autotassarsi per questa iniziativa allora si hanno 742 x 100 = 74.200 PROVA DEL 9  per log base 10 che la mia autotassazione per risolvere il debito era di 62 euro al mese cioè 744 euro l'anno e su 100 famiglie 74.400 che superano i 74.200 di bensì = 200 euro di guadagno e di chiusura del bilancio parrocchiale. NON voglio mica la luna, ma nemmeno voglio restare fessa ad aspettare la fortuna perchè se questa NON arriva tutta la mia intelligenza e il mio impegno ad utilizzarla va alla deriva. Dio non credo che voglia questo,  ma vuole cose buone e giuste e perciò io porterò SOLO la mia parte e per il resto che ci pensino i furbetti, ma lascino stare i poveretti. CIAO. 

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