lunedì 1 gennaio 2024

 All'Istituto Alberto Marvelli in collaborazione con Gabriele Trivellin e padre Giancarlo della Basilica di Sant'Antonio da Padova e don Marco Casadei e Alessandro Ramberti - LE SCALE DELLA FILOSOFIA DELLA VITA. Salendo le scale della vita, mio Dio Mi hai dovuto prendere per mano per superare la tensione irresolubile tra infinito e finito, come continua dissoluzione delle forme nelle quali la vita prende di volta in volta corpo. Dio si manifesta nel finito, che è nucleo essenziale della rivelazione cristiana e che costituisce il senso della vita. Nell'ascesa la fatica, la rinuncia ed il sacrificio propongono sempre il superamento della staticità e mostrano al mondo e all'anima l'irrazionalità della volontà ed il suo carattere a volte cieco ed insensato: la guerra, i contrasti, le invidie, le gelosie, le molte contraddizioni ed incoerenze che portano alla violenza e che corrompono il cuore. Durante la salita gradino per gradino, meditiamo insieme sul rapporto fra vita ed il vivente declinante per capire il carattere instabile che rifiuta la disciplina, la regola, la conservazione responsabile ed impegnata e l'adattabilità. Il vivente che non cresce, non matura, non si sviluppa, che non ha prospettica ha un atteggiamento di incertezza e di notevole precarietà e quindi bisogna accettare la sfida ogni giorno per la vitalizzazione della ragione come risposta alle crisi che si presentano all'orizzonte. Andando avanti a passi talvolta tardi e lenti ci si trova nel dilemma di relazione fra spirito e cultura che mira a scoprire le leggi ricorrenti nella individualità per rendere meno monotona, banale e superficiale l'esistenza umana. La vita è ciò che in ogni epoca storica allude alla pienezza di intenti per la quale l'orizzonte è insufficiente senza un Dio con noi, una continua rivelazione e manifestazione d'amore servente e fervente che innalza il valore umanitario e solidale. Il mondo della vita è uno stato primario di emozioni che riportano al trascendente nelle sue molteplici forme che conducono all'esigenza di riconoscersi di rispecchiarsi in un Dio con noi, accanto a noi, vicino a noi che ci accompagna nel cammino e che sia uno slancio che sorride per la sua forza spirituale e per la sua compartecipazione e coinvolgimento fino al limite della croce, della morte e poi della rinascita. Al limitare della scala, la vita è la linfa, l'eternità la speranza, la Fede l'essenza e la carità il motivo per sentirsi carne, sangue ed offerta al cuore di ciascuno: immolarsi per amore di ognuno. Buon anno. 

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