II BOZZA - (in risposta ad Epicoco) -- EUDEMONISMO PSICOPRATICO NELLE RAFFIGURAZIONI DOTTRINALI. La dottrina morale principale ripone il maggiore bene nella felicità come atteggiamento e come significato che assume diverse sfumature a seconda dell'età evolutiva e della capacità cognitiva di cogliere nella propria condizione anche critica comunque l'opportunità di benessere prima di tutto interiore che poi riesce anche ad esternarsi per far trapelare un intimo mistero di beatitudine. Socrate fece congiungere la rettitudine e la virtù alla felicità senza essere aggiornato sulla favola di Cappuccetto Rosso dove la bambina stava diventando donna simboleggiando nel mantello rosso le sue mestruazioni e del fatto che doveva accogliere questa parte della sua evoluzione; inoltre il fatto che il Lupo avesse mangiato la nonna era evidente simbolo di maturazione, di autonomia, di emancipazione di Cappuccetto Rosso che ora si trovava ad affrontare un conflitto fra la sua parte bambina e la sua parte adulta lasciando che il destino, la crescita e il misurarsi con l'ambiente la svegliasse per modo che lei stessa riuscisse a distinguere un bene puramente edonistico puramente momentaneo ed occasionale come quello di avere una soddisfazione egotistica che subordina l'interesse espansivo affettivo ad altri interessi per non dover affrontare mai la realtà contingente e quindi non risvegliare l'educazione decisoria. Rimanere imperturbabili NON è possibile se no si ha una atarassia cioè una privazione totale del desiderio così come l'aponia cioè un piacere catastematico del corpo e quindi un distacco radicale dalle passioni e da ogni forma di interesse soggettivo quando invece (ci scommetto) pure ad Epicoco piace il gelato. L'atteggiamento neuropsichiatrico (spero) NON è una disposizione scettica, ma piuttosto una sospensione di giudizio come valore Primario (in greco epoch) e chi pratica l'atarassia è perchè non conosce bene la natura di ciò che si desidera o peggio di ciò che si teme. Nell'età evolutiva critica dunque da 9 a 12 anni bisogna considerare se il genitore con i suoi atteggiamenti ed insegnamenti abbia potuto generare nel bambino una forma di aseità cioè una condizione (per me assurda) di un essere che esiste di per sé o massimo per i propri genitori, senza bisogno di trarre da un altro la propria esistenza quando invece siamo tutti interdipendenti per diversi motivi gli uni dagli altri ed abbiamo tutti l'esigenza di poter trovare un Cacciatore pronto a sparare al Lupo ma NON per ritrovare la nonna o la figura genitoriale, ma per ritrovare indipendenza. Nella patristica religiosa la natura di Dio viene indicata come aseità e nell'atto ontologico trova il suo fondamento in sant'Anselmo (OOOO ma guarda è diventato pure Vescovo di Rimini!!!) che considera l'esistenza di Dio come costitutiva della sua stessa essenza che diviene Figlio e Spirito Santo. Il documentone è Principia philosophiae ma poi c'è stata una evoluzione di Spinosa che è sostanziale per l'affermazione di una sostanza unica e tale sostanza riguarda ciò che si vede e si sente di interpretare una persona di fronte allo specchio di Biancaneve ovvero se una scarsa evoluzione che NON ha vissuto mai l'esperienza affettiva nella sua presenza e questa è rimasta soffocata e NON è divenuta la scelta del Cacciatore che ha voluto trovare la parte più matura e non rimanere infantile e parlare ed atteggiarsi oppure comportarsi come un bambino anche in età adulta o lasciando inibite e offuscate le propensioni naturali affettive oppure invece sfogandole in maniera impropria come Alessandro Impaniatiello che poi sentendosi stressato nella rappresentazione adulta di maggiore assunzione di responsabilità è giunto ad un efferato delitto. Perciò a livello della percezione dell'intensità affettiva se piatta, apatica o si aseità si innesca nell'età critica puberale un intervento osservativo da parte di neuropsichiatri competenti in modo tale che tali atteggiamenti non si trascinino in età adulta dove le abitudini, le consuetudini e i sistemi ripetitivi divengono banalizzazione all'affettività e questo per rispondere alla signora Maddalena. Se anche noi siamo sostanza con Cristo caro Epicoco devi pur tenere conto della transustanziazione cioè trasformazione in CORPO e SANGUE a cui pure il Dio in cui cediamo ha dato la sua importanza offrendolo in remissione dei peccati e quindi si potrebbe dire che ha usato il corpo ed il sangue come dei mezzi per raggiungere la Salvezza. Dove ho sbagliato oggi?? Ha ragione una segretaria che ha detto che NON posso costringere le persone a confrontarsi con quello specchio di cui sopra??? E' la vita che ti costringe a confrontarti e quando lo fai e sei già anziano e ti accorgi che ti sei lasciato scappare il momento opportuno per poter scoprire Biancaneve e non la Strega e quindi vincere le tue remore allora poi è troppo tardi e rimani triste e poi il momento magico potrebbe non capitare più e tu caro Epicoco che atteggiamento vuoi avere?? Il mio?? Fare in modo che si possa essere più consapevoli delle proprie scelte e non Maddalene pentite. CIAO:
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