giovedì 19 dicembre 2019

La fatica (bella) della scrittura come ascesi e incontro

recensioni di Gian Ruggero Manzoni
(grazie di cuore per il suo sguardo sempre acuto e partecipe) 

http://www.faraeditore.it/html/narrabilando/Sorellemadri.html
 
SORELLE E MADRI di Paola Spigarelli, FaraEditore, dirette dall'amico Alessandro Ramberti.

Paola Spigarelli, nata nelle Marche, è una romagnola d’adozione. Educatrice, moglie e madre, fin da piccola ha amato i libri. Dopo la laurea in Pedagogia, ha seguito, per diversi anni, corsi di letteratura femminile che hanno alimentato e rinnovato il suo amore per biografie e scritti di donne. Nella sua professione, svolta sempre a contatto coi bambini, e nella sua passione per la scrittura, i racconti l'aiutano a veicolare messaggi di forza e di positività, gli stessi che le grandi donne del passato le hanno trasmesso. Non a caso il femminile ha contribuito al pari del maschile a tracciare le vicende umane, ma le donne che sono riuscite a passare alla storia risultano unicamente quelle che, a torto o a ragione, hanno potuto dimostrare il loro valore in una società in cui l’uomo, come ben sappiamo, ha sempre rappresentato l’unico punto di riferimento. Questo non per mancanza di capacità, ma solo ed esclusivamente perché alla donna non sono mai state riconosciute, per intero, le sue potenzialità. La storia è quindi piena di uomini dalle grandi gesta e di donne che hanno sempre lottato e lottato e stralottato al fine di far valere i propri diritti, o per far conoscere quanto in loro dimorava sia d’arte, di cultura, di scienze, di politica. L’eguaglianza di genere non c’è mai stata, e, ahinoi, anche nel mondo definito evoluto ancora oggi le donne sono impegnate a far sì che questa parità sia finalmente raggiunta. A tal proposito basti ricordare che solo nel 1874, in Italia, fu permesso l’accesso ai licei e alle università alle donne, e ci vollero molti anni prima che il fenomeno ottenesse una certa rilevanza. Paola Spigarelli parla di tutto ciò, sfruttando quel che pone in metafora nelle sue narrazioni, facendolo con garbo, con eleganza, con piacevolezza, dando immagine a un talento che a molti uomini, che si dicono di talento, non appartiene. 



http://www.faraeditore.it/nefesh/lavia.html

LA VIA, AA.VV. a cura di Alessandro Ramberti, FaraEditore.

Come è riportato in quarta di copertina, questo libro raccoglie gli interventi della kermesse svoltasi dal 5 al 7 luglio 2019 al monastero camaldolese di Fonte Avellana grazie alla calorosa ospitalità del priore Gianni Giacomelli e di tutta la sua comunità. Il lettore troverà, nell’insieme formato dai contributi di 30 autori, una fitta rete di rimandi, segnali, suggestioni, riflessioni, esperienze, versi, immagini, testimonianze, racconti, stimolati, anche, dagli spunti a cui ha dato forma l’amico poeta Salvatore Ritrovato, che ha anche scritto una mirabile introduzione-saggio che dà apertura al volume. A seguito della lettura del libro, questa è stata la mia riflessione: Molto spesso i credenti fanno fatica a collegare la fede con l’essere; fanno fatica e a volte nemmeno provano a cambiare i dinamismi della “vita naturale”, quei dinamismi che regolano l’esistenza di ogni uomo, ateo, cristiano, o di altra religione che sia. Questo perché spesso non hanno una chiara conoscenza del contenuto essenziale della fede, il “kèrigma” (il Verbo Proclamato-Conclamato), e quindi mancano della consapevolezza di come lo stesso possa e debba illuminare i problemi e il concreto e quotidiano svolgersi delle loro divenire. Ma come far proprio appunto il “kèrigma”, e quale via intraprendere per raggiungerlo ? La scrittura può divenire uno dei sentieri che conduce alla vetta del monte. Infatti lo scrivere, come prodotto culturale e non solo, almeno per me, spesso non è un qualcosa di esclusiva pertinenza della sfera umana, ma costituisce un elemento che si inserisce là dove l’uomo e il divino s’incontrano: l’uno per rivelarsi e l’altro per salvarsi. L’automatico infittirsi e precisarsi del lessico innalza e impreziosisce l’importanza dell’autore e si dilata fino a toccare tutti i tempi della diffusione intellettuale. Ne risultano implicati i momenti dell’ispirazione, della composizione, della pubblicazione, della diffusione, della distribuzione delle opere così che poi vengano lette da altri… così che si incontrino con “l’altro da sé”… trovando ulteriore contatto nel corso delle fasi di comprensione del testo, di interiorizzazione della parola, di interpretazione critica o di semplice raccoglimento nella lettura e quindi nell’ascolto. Questo, a mio avviso, l’intento pregevole di questi volumi editi da Fara, che sempre ringrazio per il lavoro di comunione svolto.

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