“Il
fiume senza foce” di Gladys Basagoitia racconta la sua infanzia in Perù
in modo disordinato, le storie degli incontri, dei legami, dei
sentimenti di Gladys bambina.
Gladys
vede passare davanti ai suoi occhi situazioni buffe e episodi di vita
quotidiana e eventi drammatici, terribilmente amari, ma il dolore è come
attenuato da una dolce presenza, la presenza di quel fiume, il fiume
dell’infanzia di Gladys, che pur non comparendo mai nel racconto
materialmente, si palesa nella scrittura coinvolgente, malinconica,
semplice, cristallina come l’acqua del fiume, dal tocco delicato, si
percepisce così l’amore che Gladys ha ricevuto, le dolce carezze che sua
madre ha dato a lei e a ogni bambino che ne avesse bisogno.
“Allora
mi dicesti che, così come tu amavi come madre tanti altri bambini non
tuoi, io dovevo amare e rispettare gli altri genitori, perché l’amore
non si divide, deve moltiplicarsi, sempre moltiplicarsi.”
“Parlo
di persone e fatti che i hanno insegnato qualcosa, e ringrazio quelle
persone per la ricchezza che mi hanno donato. Grazie a loro, pur non
avendo tante cose, non sono né sarò mai povera.”
Intervista:
1) La
prima domanda che voglio farle è riferita a ciò che ho scritto io del
suo libro e al suo titolo: la mia interpretazione su quel fiume, che,
secondo me, non è solo un fiume della sua infanzia ma ne rappresenta
l’essenza stessa, inteso come l’amore che ha ricevuto, l’amore che ha
provato, potrebbe essere giusta? Altrimenti potrebbe spiegarmi la scelta
del titolo?
Il libro nella prima edizione aveva come titolo: IL
SORRISO DEL FIUME. Il fiume era il Caplina della piccola città di
frontiera con il Cile: Tacna dove ho vissuto dai tre anni fino ai 17
anni. Il 2008 sono tornata in Perù, e dopo Lima sono andata a Tacna e ho
trovato il fiume che attraversava la città coperto di cemento, e il mio
fiume così umile che non arrivava al mare perciò senza foce, mi sembrò
che già non sorrideva.
2) Nel
libro ci viene detto che lei da bambina ama soprattutto leggere, poi
che inizia la facoltà di medicina, poi che inizia a scrivere poesie…
forse per la natura “disordinata” del suo libro, forse perché si
racconta soprattutto l’infanzia, non ho ben compreso come è nata e poi
sviluppata la passione per la scrittura, può raccontarcelo?
La prima poesia la scrissi quando avevo 11
anni, e come racconto nel libro ho scritto sempre senza pubblicare fino
al 1964 quando pubblicarono il mio primo libro,"La zarza ardiendo". Dopo ho continuato a scrivere quasi sempre poesie, come scrivo adesso
quando queste arrivano, non so bene da dove, senza cercarle, mai ho avuto
l'angoscia della pagina bianca, perché scrivo solo quando le poesie
arrivano, più che la passione per la scrittura ho la passione per la
lettura.
3) Sembra
amare così tanto sua madre e le sembra molto grata per ciò che le ha
insegnato, allo stesso tempo Gladys bambina e forse anche adulta sembra
così diversa dalla madre, nei pensieri, nelle convinzioni, nel
carattere. Il suo libro vuole dare l’esempio anche di questo, di amarsi
anche se si è diversi e in disaccordo?
Quando è nato il mio primo figlio, ho capito per
prima volta mia madre, sebbene già senza capirla l'ho amata sempre e
ammirata, come lei mi amava, come mi amava mio padre senza capirmi del
tutto, e mi succede anche adesso con le persone che amo e ch'io capisco
loro perché so che perché sono molto semplice sono molto diversa, ma non
in disaccordo, il mio figlio, i miei nipoti, i miei amici, sono sempre
persone che ammiro e amo e mi sento fortunata di poter farlo, mi sento
amata da loro sebbene molti pensano che vivo piena di utopie e sogni e
un po' fuori della realtà, benché abbia studiato e lavorato grazie alle
scienze.
interpretazione della copertina
interpretazione della copertina
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