venerdì 21 novembre 2014

Domenica 23 novembre : Madre Natura e gli uomini

di Vincenzo D'Alessio
& G.C. “F.Guarini”


Domenica prossima, 23 novembre, si compiranno trentaquattro anni dalla distruzione operata dal terremoto dell’80 in tutta l’Irpinia. Troppi morti, troppi ritardi, tante responsabilità non pagate. Una memoria ancora lancinante perché gran parte dei danni umani potevano essere evitati. La sfrenata corsa all’edificazione selvaggia, la costruzione dell’edilizia economica e popolare in aree poco protette, la mancanza di solidarietà civile, tipica delle genti del Sud, lasciano una cicatrice insanabile nelle menti dei superstiti. Le generazioni attuali devono essere istruite con la testimonianza dei vivi, alla stregua della Shoah, specialmente nelle scuole statali di primo e secondo grado.
I libri sono l’esercito della Storia, anche se vengono bruciati nei periodi dittatoriali, costituiscono la fonte inesauribile dell’eterna giovinezza della memoria. Tra questi riluce il libro del chiarissimo professore monsignore Michele RICCIARDELLI dal titolo: Il minuto più lungo della vita, pubblicato dal Centro Orizzonte 2000 nel primo decennale del sisma. Il testo è una fonte inesauribile di dati scientifici, di testimonianze dei superstiti e dei protagonisti di quel tristissimo evento. Inoltre si avvale di dati storici sui sisma precedenti e di una scheda prontuario dei materiali utili da tenere costantemente in casa per far fronte alle calamità naturali.
Don Michele RICCIARDELLI ritornò nella sua città natale per sollevare la popolazione dallo stato di profonda angoscia seguita al sisma: organizzò la Biblioteca Civica “Renato Serra” con corsi gratuiti di inglese aperti a tutte le età. Si prodigò con i Padri Oblati di San Giuseppe di Solofra nella realizzazione di progetti ancora attuali come il Centro Culturale Orizzonte 2000 e il giornale Solofra Oggi. Aiutò segretamente gli umili, gli studenti, i giovani intenti agli studi. Celebrava la santa Messa in ogni parrocchia dove veniva chiamato e quasi sempre volontariamente senza compenso. Le sue omelie erano rivolte ai fedeli proprio come faceva nelle Università di Stato americane dove aveva insegnato per quarant’anni: in modo semplice, cordiale, interpersonale che andavano diritto al cuore.
Il volume da lui realizzato nel primo decennale del sisma contiene ancora la sua voce e la sua vocazione sacerdotale: umile di cuore perché fedele a Dio, puro di cuore perché servo di Maria SS., fedele alla Storia attraverso la voce di tutti.

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