lunedì 15 aprile 2013

Papa Francesco e la Cina


di Gianni Criveller

(parzialmente pubblicato su Famiglia Cristiana del 31 marzo 2013)

I cattolici Cinesi amano molto il papa. Ricordo quando venti anni fa facevo i primi viaggi tra le comunità cattoliche di Cina uscite dall’isolamento: appena si sapeva che ero italiano mi era chiesto di comunicare al papa la loro devozione. Altri che come me conoscono le comunità cattoliche cinesi possono testimoniare lo stesso. Giovanni Paolo II diceva spesso che pregava per i cristiani di Cina ogni giorno, ed era quello che comunicavo loro in risposta.
Anche oggi è così. Non sono a conoscenza di particolari richieste da parte dei cattolici dell’immenso paese asiatico a papa Francesco. Credo che si affidino al Signore, da persone di fede quali sono. Ma tra le sfide del nuovo papa, quella dell’Asia in generale, e la Cina in particolare è, dal mio punto di vista, una delle principali, o forse proprio la più importante. La missione per cui Gesù ha fondato la chiesa è di far conoscere la buona notizia del Vangelo. La chiesa esiste per questo.
L’Asia, il più popolato continente della terra, nei primi sei secoli era il continente con più cristiani; oggi è invece quello dove il vangelo è meno conosciuto. In Asia ci sono le grandi religioni con cui dialogare, le culture con cui confrontarsi, tanti poveri ed oppressi da riscattare, popoli immensi (in particolare Cina e India) che stanno entrando nella modernità e affermandosi come i nuovi protagonisti del pianeta. Ma l’Asia sembra ancora ai margini dell’agenda ecclesiastica e totalmente sotto-rappresentata nella chiesa istituzionale. I cardinali asiatici sono pochissimi; la voce dei cattolici asiatici, pur molto vivaci, quasi non ascoltata, nonostante che, insieme all’Africa, l’Asia sia il continente dove i cristiani stanno aumentando di più e sono più oppressi.
In Cina la chiesa si trova in un momento di grave difficoltà, a causa della politica oppressiva e manipolatrice del regime. A Shanghai il giovane e coraggioso vescovo Taddeo Ma Daqin è agli arresti domiciliari e privato della sua dignità episcopale per avere espresso fedeltà alla sua coscienza cattolica. Benedetto XVI aveva sinceramente cercato il dialogo con la Cina, e avviato un’attenzione tutta particolare a quella chiesa e popolo. E numerosi cattolici gli hanno mostrato il loro affetto e la loro riconoscenza. Ma, come ha denunciato il Cardinale Joseph Zen, dai funzionari vaticani non sembra che ci sia stato lo stesso impegno di papa Benedetto. Si sono affidati alle tradizionali schermaglie diplomatiche, dalla quali (lo insegna amaramente la storia del cattolicesimo in Cina) abbiamo avuto sempre risultati miserevoli per la causa del vangelo.
La sofferenza dei cristiani in Cina è causata da un regime che, in perfetta malafede, continua ad imputare alla chiesa natura e mire politiche. Alla notizia della rinuncia di Benedetto XVI funzionari cinesi hanno spiegato che il papa è stato sconfitto dai suoi avversari e sopraffatto dagli scandali, propagando all’opinione pubblica l’idea che la chiesa è una potenza politica e finanziaria tra le altre, con le stesse logiche di lotte interne, di vincitori e vinti (il papa Benedetto essendo tra questi ultimi).
La chiesa ha un bel dire che non è una entità politica, ma ha funzionari con titoli politici, come “Segretario di Stato”; ha un apparato diplomatico modellato su quello degli stati; ha una banca e tante altre cose mondane. Non solo ai regimi in malafede, ma anche a tante persone che non conoscono il Vangelo e la vera natura della chiesa, ciò costituisce un brutto equivoco. Da troppe persone e in troppi ambienti la Chiesa è percepita come una potenza terrena, anzi uno stato, e viene trattata come si trattano le potenze di questo mondo.
Spero dunque che papa Francesco abolisca il titolo di Segretario di Stato, ne ridimensioni drasticamente la funzione (come fece Pio XII, che non l’ebbe proprio). Spero che il papa ridimensioni drasticamente l’apparato diplomatico della chiesa, che niente ha a che fare con la volontà di Gesù e la natura apostolica della chiesa; e che produce all’interno della chiesa una schiera di potenti funzionari in carriera e sconosciuti alle comunità cristiane.
Spero che il papa abolisca la banca vaticana che con le sue imprese da almeno trent’anni umilia i cristiani. La struttura centrale della chiesa dovrebbe davvero diventare una casa di vetro, di cui non ci si debba vergognare.
Il nome Francesco evoca il desiderio evangelico di ritrovare la forma apostolica della chiesa. Nell’epoca dell’informazione globale l’evangelizzazione passa attraverso la capacità della chiesa di essere radicalmente differente dalle cose del mondo.

1 commento:

Unknown ha detto...

Gianni, in linea di principio sono d'accordo con quello che scrivi.
la Chiesa come POTERE, Come ente politico, con abasciatori, nunzi.. segretario di stato, dovrebbe essere finita da anni, putroppo.... Speriamo che il Vescovo Francesco abbia il coraggio e la saggezza del Poverello di Assisi.
Per il resto credo che quello che dici la visione Cinese della Chiesa rispecchi piu' la visione che il partito, la burocrazia cinese abbia non tanto la visione dei cristini cinesi e anche della gente normale cinese. Tra i "" Cristiani"" c'e ancora il MITO del PAPA, spiegabile come colla che li tiene uniti e saldi contro la propaganda atea del partito, non vedono la parte negativa della struttura ricca e potente, NON SANNO che e' la CURIA ROMANA, Giro anch'io in Cina e dalla gente normale non vedo, non sento commenti pesanti sulla Chiesa . MOLTI non sanno che sia e proprio non gli interessa ne in bene ne in male. Per la gente normale la chiesa la vedono come una delle tante organizzazioni mondiali che fa i propri interessi, di cui non danno ne parere favorevole ne contrario e' un'organizzazione che a nulla a che fare con la loro vita che NON ha nessun impatto nella loro vita normale sia sociale che economica. E' un corpo estraneo al loro vivere e pensare. Per chi legge di piu' e' considerata piu che un'organizzazione una multinazionale che ha a capo un Papa e l'uffico base e' a Roma.
Il problema credo stia proprio in questa INSIGNIFICANZA che la Chiesa ha nella generalita' del Popolo Cinese .
Perche CRISTO, almeno il suo nome non e' conosciuto dalla generalita' dei Cinesi? Puo capitare che sappino qualcosa del papa ma non di CRISTO GESU. PERCHE?