lunedì 4 aprile 2011

Etty HIllesum: Letture dal Diario e musiche ebraiche 16 apr


LUMINITZA
Nella Luce di Etty

Letture dal “Diario” di Etty Hillesum
e musiche della tradizione ebraica

Voci Liana Mussoni  Lucie Ferrini
musiche  SIMAN TOV TRIO

sabato 16 aprile 2011 ore 21,15
Chiesa di S.Martino in Riparotta –Viserba di Rimini

Ingresso Gratuito
 
Abbiamo pensato “Luminitza” come un persorso di piccoli segnali di luce e di intuizioni , un’apertura in profondità verso il mondo luminoso di Etty Hillesum, una giovane donna ebrea, che attraverso le pagine del suo diario ci lascia generosamente sbirciare nel suo cammino verso quella sorgente spirituale che la conduce sempre di più verso l’amore per la vita vissuta e accettata nella sua totalità, nonostante le atrocità e le umiliazioni del suo tempo che la porteranno a morire ad Auschwitz  nel 1943, a 29 anni.
“Si deve diventare un’altra volta così semplici e senza parole come il grano che cresce, o la pioggia che cade. Si deve semplicemente essere”.
L’invito è quello di lasciarsi prendere per mano dalla sua chiara umanità per incontrare le tracce di infinito che si sommano nella sua percezione universale del mondo, nella sua passione e intelligenza, nel suo sentirsi in contatto con se stessa e con la natura e dunque mai sola davanti al dolore, alla malattia e alla morte.
“In me non c’è un poeta, in me c’è un pezzetto di Dio che potrebbe farsi poesia. In un campo deve pur esserci un poeta, che da poeta viva anche quella vita e la sappia cantare”.
Ed è proprio con un canto che inizia questa preghiera/concerto, dove la musica e le parole si cercano e ci accompagnano verso la voce di questo “cuore pensante” per continuarne il battito.
“Più tardi, se sarò sopravvissuta a tutto quanto, scriverò delle piccole storie su questo tempo, e saranno come rade pennellate su un ampio, muto sfondo fatto di Dio, Vita, Morte, Dolore, Eternità”.
La scelta musicale è fondamentale per sintonizzarsi con la grande anima di Etty e, dunque quali sonorità meglio del klezmer per rendere questa testimonianza di libertà morale che non cede di fronte alla drammatica assurdità dell’olocausto?
La musica klezmer è qui vissuta dunque come un luogo dell’anima e della forza ebraica che sa reagire al dolore, non certo rimuovendolo dalla memoria o trasformandolo in qualcosa d’altro, ma lasciandolo sempre sullo sfondo dei suoi ritmi e colori vivaci, delle sue contaminazioni di pace, per trattarlo come un atto di consapevolezza e di coscienza collettiva.
Per non dimenticare…….


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