recensione di Guido Passini | |
http://www.faraeditore.it/html/siacosache/canegino.html Cenni biografici Maristella Olivieri è nata nel 1981 a Cagli dove attualmente vive e lavora. Nel 2005 si è laureata in Lingue e Cultura d’impresa all’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”. Pubblica il suo primo romanzo Il mio cane di Gino edito da Fara Editore nel luglio 2008. Recensione Il mio cane di Gino è un libro che cattura. Me ne sono reso conto già alla fiera di Modena, dove al banco di Fara Editore, ho notato come la gente fosse attratta da questo libro. Chiunque passasse da lì per scelta o per sbaglio tra le mani prendeva questo libro, catturato forse dalla copertina intraprendente e simpatica, o dal titolo stesso che gioca un effetto ipnotizzante sul lettore. Anche io appena vista l’uscita del libro ho provato una certa curiosità e l’incontro con l’autrice, proprio a Modena, è stata l’occasione giusta per acquistarlo. Inizialmente ho affrontato la lettura in maniera “soffice” dato che questa è la prima opera dell’autrice, ma già dal primo capitolo mi sono reso conto che Maristella sa il fatto suo. Ha una scrittura reattiva, sciolta, sempre improntata a tenere l’attenzione del lettore dritto sulle pagine. Il linguaggio usato è quello attuale, e la scelta è perfetta perché evita quello stacco spazio-temporale che si può trovare in tanti altri libri. Un libro dalla doppia facciata, una che punta su tratti umoristici e allegri, e l’altro contrapposto lascia traspirare l’anima della protagonista, le sue paure, le sue scelte, i suoi attacchi nevrotici. Questa giovane autrice ha lavorato sodo su questo testo e lo dimostra il fatto che non esiste una fase di stallo nel libro, un tratto in cui il lettore vuole chiudere il libro. Capitoli brevi, ognuno dei quali scarica tensione ed emozioni diverse. Capitoli che potrebbero essere delle mini crono-storie, o perché no specie di novelle. E’ cresciuto in me infatti l’insano paragone con un libro gustato in gioventù : Marcovaldo di italo Calvino. Oltrepassando il tema nettamente differente, credo che la _base_ potrebbe essere paragonabile. Marcovaldo ha una malinconica comicità in tutte le diverse novelle che aprono le porte ad una lettura più profonda, che scava a fondo i problemi e le contraddizioni della nuova realtà industriale. Viene evidenziata una voglia di ritorno al passato, un mondo passato, forse irreale, ma nel cuore del protagonista è vivo e presente. Allo stesso modo Il mio cane di Gino diffonde con un umorismo sagace e in certi aspetti persuasivo, un messaggio molto più profondo, una comunicabilità interiore, una riflessione su se stessi. Uno scavarsi dentro, nel passato, forse irreale, ma nella mente della protagonista. Forse questo paragone fa acqua da tutte le parti, ma forse è un modo per augurare a Maristella che questo suo libro possa avere la continuità, la celebrità di un libro di Italo Calvino. Il mio cane di Gino, un’altra pubblicazione azzeccata di Fara Editore, che porta alla luce un’autrice al suo esordio. Maristella, un’autrice che farà senz’altro parlare di sé. In attesa di un altro ottimo romanzo porgo un caro saluto all’autrice. Guido Passini |
venerdì 13 marzo 2009
Su Il mio cane di Gino di Maristella Olivieri
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