sabato 21 febbraio 2009

Su Fragile di Laura Bonalumi



recensione di Guido Passini in
respirandopoesia

Cenni biografici

Laura Bonalumi, quarantenne milanese, è una creativa pubblicitaria che ha scoperto la passione per la scrittura e, felice, sfata il mito: “Inserisci linkGli art director non sanno scrivere!”
Ama raccontare storie di donne, parlare dell’universo femminile e attraversare con le vicende narrate temi sociali. Sposata, è mamma di due bambine.
Ha pubblicato Wild iris (Editrice Nuovi Autori, 2002) e Gli occhi del mondo (Fara Editore 2006).
Fragile (Fara Editore 2009).

Recensione

Ho letto Fragile di Laura Bonalumi con una grande voglia di abbracciarla dopo ogni cambio di stile grafico di scrittura. Non sono diventato pazzo, o meglio, non più del mio solito, ma questo “bisogno” è scaturito dall’intensità delle emozioni che ha saputo donarmi questo libro. Un libro che non considero assolutamente un romanzo, non voglio considerare testimonianza (per il semplice fatto che nessuno dovrebbe soffrire come chi viene descritto in Fragile), ma considero questo libro semplicemente VITA.
L’anoressia è tutt’oggi una delle malattie più sottovalutate ma soprattutto poco conosciuta nonostante ne veniamo bombardati dai media continuamente. Tutti conoscono la parola Anoressia, e una piccolissima percentuale sa cosa significhi nella sua completezza, forse nemmeno chi la studia tutti i giorni. Questo per il semplice motivo che è una malattia complessa, si dirama in varie direzioni, non solo allo stato fisico ma soprattutto in quello psicologico, e si sa che quando entra in gioco la psiche i fattori si moltiplicano. Ognuno di noi reagisce in maniera diversa e questo libro lo dimostra con tutti i suoi passaggi. Una malattia che ti consuma dentro, lasciando all’esterno un grigio graffito dell’anima. Mi viene da chiedere come si possa prevenire una malattia simile, ma non trovo risposta, e questo mi spinge a pensare che forse la colpa è da attribuire a noi stessi, in quanto abbiamo smesso di ascoltare, si continua a guardare con gli occhi e giudicare, mentre a volte dovremmo osservare con il cuore. L’uomo è una “macchina” complessa e quando qualcosa si danneggia non si deve pensare ad un semplice guasto voluto (in questo caso per sembrare più belli) ma cercare di capire cosa ha causato il guasto; in questo dovremmo cercare di migliorare tutti noi, smettendo il più delle volte di puntare il dito. Osservare ed ascoltare questo è quello che Fragile mi ha trasmesso sin dalle prime righe. Premetto di non avere avuto contatti con questa malattia e quindi il mio è un pensiero che può essere screditato da chiunque, è una mia sensazione e come tale deve restare.
Considero il lavoro di Laura egregio, perché nonostante tratti un tema predefinito come l’anoressia, in parallelo tratta il dolore e tutte le riflessioni e il pensiero di ogni malato a prescindere dalla malattia. Entra opportunamente nel suo tema con parole taglienti e dure, che mettono alla dura prova lo stato emotivo del lettore.
Personalmente mi sono immedesimato in alcuni tratti del libro, riportando alla luce vecchi ricordi, e non nascondo di aver dovuto ricorrere al fazzoletto alcune volte. Il profilo della protagonista del libro si definisce sempre più mano a mano che si prosegue la lettura. Ho letto pochi libri fino ad oggi che possano vantare un inizio cosi d’impatto. Il titolo di questo libro ha un doppio valore secondo il mio punto di vista. Il primo è lì in bella vista, la fragilità fisica ma il secondo è contraddittorio. In realtà chi considera fragile emotivamente, come potrebbe sembrare esserlo, la protagonista rischia di prendere una cantonata perché io ho letto la forza di una speranza, della voglia nonostante tutto di esistere e resistere. Quante riflessioni può riportare questo libro? Innumerevoli. Riporta alla luce quelle che possono essere alcune delle problematiche reali di una famiglia, e lo fa con una freddezza e decontaminazione potentissima.
Io amo la vita e affronto ogni giorno il dolore, e quindi non posso che mettere in risalto un libro come questo, perché è entrambe le cose con l’aggiunta della speranza.
Alcuni tratti di questo libro poi sono pura e vera poesia, e ne riporto un esempio veloce e preso a caso tra le pagine:
Vedo, sento, parlo. / Lo so che posso parlare … /meglio, / potrei parlare a qualcuno in grado di ascoltare.
Il testo è scorrevole e si legge con grande naturalezza, non si riscontrano momenti di stallo. Il valore di questo libro è inestimabile dal punto di vista etico ed empatico. Ammiro chi è in grado di scrivere in questa maniera, con una naturalezza impressionante.
Leggere questo libro è doveroso se siete alla ricerca di un libro vero, che tratti il mondo di oggi con gli occhi di chi lo vive.
Laura complimenti, hai una grande anima, hai messo in luce fattori come gli Angeli, ed ognuno di noi, malati e non, ha bisogno di credere in qualcosa e in qualcuno che sia in grado di aiutarci e perché non possiamo cominciare da questo? Che sia un fattore reale o psicologico può essere una via…

Con forte stima
Guido Passini

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