L'ASPETTO DI PADRE. Ettore, sentiva la necessità come padre e come uomo di fare un esame di coscienza sulle condizioni ossessive possessive dell'uomo oggi e sulla sensibilità maschile al cambiamento di educazione dei sentimenti. Fino a quel momento la denuncia di una condizione di subordinazione delle donne al sistema patriarcale, non aveva funzionato e si sentiva troppo ancora nei titoli di cronaca di uccisioni di donne e di violenze ai loro danni e tutto questo per una produzione di forme simboliche e culturali sul soggetto uomo-donna dove la donna ha spesso assunto la funzione di secondo sesso. Beauvoir tentò di smascherare la falsa neutralità della rappresentazione del soggetto uomo, riconoscendolo dietro l'identificazione apparentemente neutrale dei 2 sessi nell'espressione di un concetto ed era per questo motivo che Ettore preferiva usare il termine "persona" per evitare la distinzione gerarchica tra un primo sesso, quello maschile, in grado di neutralizzare la propria sessualità guadagnando la posizione di soggetto autonomo e sovrano, rispetto ad un secondo sesso, quello femminile, radicato nella propria sessualità e quindi destinato ad una posizione di dipendenza nel ricoprire la parte dell'Altro che non riuscirà mai a diventare un sé stessa. In questa prospettiva la differenza sessuale si rivela principio di discriminazione, dal momento che tale differenza, in particolare quella delle donne, viene decisa e costruita dagli uomini dominatori per poter garantire una posizione di prevaricazione e di superiorità. Per tale ragione, al fine di instaurare una effettiva uguaglianza fondata sul riconoscimento reciproco e paritario tra soggetti equivalenti, cara Rocella Ettore riteneva tappa essenziale nel cammino dell'emancipazione delle donne la liberazione dai ruoli e dalle rappresentazioni femminili che hanno determinato la loro repressione secolare, come quella di essere l'angelo del focolare. Per cui si dischiudono caro Zamparetti Marco 3 fondamentali direzioni di indagine di educazione paterna. 1° INTENTO CRITICO.DECOSTRUTTIVO, propone di rileggere i testi fondamentali della filosofia per indagare la possibilità di una nuova intesa, costruita ed oculata per una differenza equilibrata sessuale nella definizione di concetti filosofici con il domandone: "Ma è proprio vero che Eva sarebbe oggi così ingenua da farsi ingannare dal serpente della seduzione, o non piuttosto Adamo si lascia fuorviare facilmente dall'inganno e dall'illusione di un amore??" Qui si propone uno schema fra RAGIONE UOMO-DONNA, UNIVERSALITA' DEL DIRITTO ALLA PROPRIA ESPRESSIONE SESSUALE, SOGGETTO ED IDENTITA' MASCHILE O FEMMINILE. riconoscendo una nuova tipologia di governabilità della filosofia in una economia binaria che cerca di vincere e superare le opposizioni egemoniche BIPOLARI spirito/corpo, cultura/natura, ragione/passione e soprattutto FORMA/MATERIA ed UNITA'/MOLTEPLICITA' che spesso creano profondi dissidi caro Gabriele Trivellin e Svanegra nella vocazione consacrata. 2° INTENTO DI SOTTRARRE LA DIFFERENZA SESSUALE di presa del dominio sessista proponendo una forma di essenzialismo strategico ed inventando, nel duplice senso di ritrovare e sperimentare forme simboliche rispondenti alla profonda esperienza femminile, ovvero forme di pensiero, scrittura ed esperienza del mondo femminile. Posta in gioco caro Panzetta di tale discorsone è una profonda rigenerazione, simbolica e soprattutto etica, delle relazioni fra esseri umani tra di loro e con il mondo. In questo frangente si rileva che la differenza fra i sessi è solo di carattere sociale e culturale, senza radicamenti biologici, che possono accusare il differenzialismo continentale di riproporre più che mai un dualismo tradizionale, di per sé caratterizzato dal dominio di una logica eterosessuale. Ora, la nuova tendenza e formazione all'interno dell'educazione sessuale è determinato da una critica post-moderna e post-strutturalista di paradigmi filosofici tradizionali di cui il primo è quello soggettivo. In tale ambito il progetto ambizioso caro Zamparetti Marco è quello di creare una figura paterna anche all'interno della psicologia che sia in grado di comprendere e fare capire che il soggetto incarnato e situato in un determinato ambito, è luogo di incrocio di differenze e di identità molteplici e mobili, come il sesso, la preferenza sessuale, la razza, la classe sociale, lo stile di vita e la cultura antropologica su cui agiscono simultaneamente e trasversalmente le diverse forme di potere di un sistema di potere unitario, ma dalle molte facce: non solo sessista, ma anche capitalistico, razzista, omofobo e pure totalitario come nel caso delle elezioni evidentemente pilotate russe dove vince ancora una volta un volto maschile dittatore ed oppressore. In tale prospettiva la riflessione volge sul 3° PUNTO DELLA SOGGETTIVITA' che aspira a scardinare e scombinare l'ordine simbolico su cui si fonda il dominio maschile che si traduce nell'abbandono del più aberrante significato della parola donna per porre in auge nuove raffigurazioni della soggettività avveniristica più che eversiva come quelle di un soggetto "nomade" che nel percorso di crescita si sviluppa, si matura e cambia e sa accettare anche l'eccentricità. Nell'ultimo punto, poi caro Marzullo in rappresentanza si propone l'AMBITO FILOSOFICO FEMMINISTA per cercare di eliminare gli aspetti contrastanti specie fra scienza e tecnologia oggi più che mai attuali e discussi in cui si trovano prospettive come quelle di cyberfemminismo o addirittura di robotica che sono fautrici del rapporto "non allergico" dell'ecofemminismo, che denuncia la natura coloniale di alcuni paesi sottosviluppati e del Terzo mondo e dei modelli dominanti della scienza a livello della procreazione e della tecnica genetica. Insomma un lavorone importante da fare per dire che per essere padri di donne bisogna darsi profondamente da fare per l'omicidio donna evitare.
lunedì 18 marzo 2024
All'Istituto Alberto Marvelli PROPOSTA IN BOZZA. MODULI COGNITIVI NEL PERCORSO TEOLOGICO DELLE VIRTU' - Benedetta, era una giurista che voleva portare in auge, uno studio avveniristico sulle ANALOGIE cioè particolari somiglianze fra la Fede intesa come forma di conoscenza che non può essere garantita da alcuna enunciazione o dimostrazione, ma solo da testimonianze e l'espressione dell'attività degli interpreti giuridici che danno una regolamentazione giuridica a casi non regolati da norme, applicando ad essi una norma giuridica che regola un altro caso ritenuto l'interprete SIMILE al primo, avendo con esso in comune aspetti rilevanti. La Fede giuridica, riguarda la specifica sensibilità e criterio con cui si affronta una credenza prevalentemente di principi o verità religiose, ma all'interno del formalismo giuridico, riguarda la tecnica con la quale i giuristi, ma non solo loro, scelgono le ragioni pratiche mediante le quali giustificare alcune scelte d'azione. Si tratta di creare una macchina di enunciati interpretativi a livello del migliore significato normativo applicabile alla realtà delle azioni e situazioni. Perciò se per esempio caro Manzelli Paolo all'interno delle controversie di previdenza ed assistenza, dei condoni fiscali e previdenziali, delle controversie su comunioni ereditarie, dei concordati fallimentari e preventivi, dei condoni edilizi e dei conflitti di lavoro si decidesse che si faccia un patto preventivo per coordinamento da parte di un avvocato in ARBITRATO senza ricorrere al giudice e quindi alle lungaggini inerenti i passaggi nei tribunali, questo significherebbe che si creerebbe una nuova posizione giuridica di coordinatore nei patteggiamenti in ARBITRATO e le questioni di questo genere potrebbero trovare delle soluzioni più celeri . Facendo un esempio terra a terra, caro Manzelli Paolo in base ad una sentenza della corte costituzionale n. 156/1991 che dichiarava l'illegittimità costituzionale dell'art. 442 cod. proc. civ. nella parte in cui non prevedeva che il giudice, quando pronuncia sentenza di condanna di pagamento di somme relative a prestazioni previdenziali, dovesse anche determinare il maggior danno subito dal titolare per la diminuzione del suo credito, applicando un indice di prezzi aggiornato, sul problema il legislatore è reintervenuto con l'art. 16 c. IV l. n. 412/1991, disponendo che l'importo dovuto dell'ente erogatore della prestazione a titolo di interesse fosse portato in detrazione dalle somme eventualmente spettanti a ristoro del maggior danno subito dal titolare dopo le chiusure dovute alla pandemia del COVID19 e quindi valevole per TUTTE le attività compresa quella di Ramberti e figli, ed in pratica allo stato attuale si ha una RIVALUTAZIONE che deve essere riconosciuta per la parte eccedente il tasso di interessi legali e ciò porterebbe a determinare una modifica alla sentenza n. 196/1993 per la parte riguardante i crediti previdenziali in ordine ad interessi legali e risarcimento del maggior danno sofferto sul credito dopo la pandemia per un ritroso proposto di 2 anni (quelli di durata della pandemia stessa) e ciò varrebbe anche per le sentenze successive di condanna relative a prestazioni di assistenza e previdenza sociale obbligatoria in merito qualora si potessero verificare in ANALOGIA casi simili, dovuti a malattie professionali. Quindi, venendo al dunque, se un operaio (anche agricolo) si paga 300 euro di contributi ed il datore di lavoro ne paga a livello di assicurazione 500 per INAIL e previdenza, è chiaro che il datore di lavoro si paga 200 euro in più x 24 rate = 4.800 euro x 2% di interessi = 96 euro di eccedenza PREVENTIVA in arbitrato x 24 rate = 2.304 e questo significa che mancherebbero per il raggiungimento di 7.200 euro dei 300 euro di partecipazione contributiva = 4.896 (appunto bisogna aggiungere i 96 euro di interesse al datore di lavoro) x 2 anni = 9.792 euro/12 mesi = 816 per un part-time di apprendistato del coordinatore in arbitrato giuridico il nipote di Alessandro Ramberti che studia giurisprudenza che poi avrà anche già la possibilità di mettere da parte dei contributi del valore di 300 euro al mese e quindi in pratica e sostanza sia il datore di lavoro che tutti i giuristi si pagano 16 euro al mese in più in contribuzione (cioè 816 - 500 = 316), perciò il calcolo andrebbe riformulato con 216 x 24 rate = 5.184 x 2% = 103,68 x 24 rate = 2.488,32 e come si vede ci sono già disponibili 184,32 INCENTIVI in più rispetto ai 2.304 prospettati più sopra/2 (il lavoratore e il datore di lavoro) = 92,16 con un differenziale di perdita di inflazione, recessione e pandemia di appena 3,84 euro rispetto ai 96 euro prospettati per i contributi previdenziali e ciò significa che a livello di pensione caro Paolo Manzelli si ha una lieve inflessione di 3,84 x 12 mesi x 41 anni di lavoro = 1.889,28 che si prenderà il coordinatore in arbitrato sindacale allo scopo di evitare perdite di tempo in processi. Con 3,84 ti paghi un gelato, ma forse dai da mangiare ad un giovane che vuole farsi una posizione sociale e vuole avere la Speranza di poter fare emergere le proprie qualità (ha sbagliato il sacerdote durante all'omelia a dire che non è una cosa buona emergere, quando non deve emergere una persona, ma le sue qualità e potenzialità per TUTTA la comunità!!) e di avere la fiducia che possano dare nuovi sbocchi e nuovi impulsi alla via giuridica nelle scelte ed azioni più considerate.
domenica 17 marzo 2024
All'Istituto Alberto Marvelli a Svanegra a Gabriele Trivellin SERVIZIO DI SPERANZA. Una teologa voleva presentarsi con una tesi dal titolo "Moralità e saggezza all'interno dell'esercizio della virtù della Speranza", ma si accorse che era difficile cercare di mantenere la virtù della Speranza in quanto tutte le virtù dipendono dal dominio della parte razionale sulle parti irrazionali (e hanno il loro corrispettivo esatto anche nell'ottimo stato politico). Persino nella Repubblica, infatti, sono illustrate le 4 virtù cardinali (ossia principali): la temperanza nei confronti dei desideri, la fortezza o coraggio, la saggezza o prudenza, e la giustizia. Quest'ultima riassume in sé tutte le altre virtù, assicurando l'armonia nella vita dell'uomo e dello stato; ma la saggezza non può essere distinta dalla sapienza in quanto condizione della vita virtuosa. La teologa aveva inizialmente imparato che la qualità centrale era quella della saggezza in quanto parte razionale dell'anima, che riguardava anche la condotta complessiva della vita, fissando i criteri per le virtù etiche, ossia relative all'agire. Successivamente, però, per una serie di sfortunate e tristi vicissitudini che aveva vissuto nella sua esistenza, la teologa aveva cambiato idea specie quando poi si era recata nella chiesa dedicata a santa Rita definita la santa dei casi disperati e intermediatrice per i casi impossibili, in quanto alla presenza di 3 sacerdoti anziani che concelebravano la santa messa e che rappresentavano le 3 virtù teologali di Fede, Speranza e Carità, si era resa conto che mancava la virtù della Speranza in quanto essi, molto probabilmente avevano avuto una errata educazione etica oppure non l'avevano imparata ed acquisita bene nel loro percorso sacerdotale per il fatto che non avevano capito che bisogna trovare una medietà rispetto ai vizi che sono rispettivamente contrapposti, ma che si possono contrastare appunto con la virtù della Speranza. Di qui deriva la centralità del problema dell'educazione morale dei giovani, specie nell'età pre-adolescenziale (quella dei 3 bambini che servivano la santa messa) per le loro disposizioni ed attitudini che si stanno formando e che si fissano per il resto della vita. La domanda che si poneva era quindi cari Trivellin e Svanegra la seguente: la virtù è davvero insegnabile come sosteneva Aristotele senza che vi sia una Speranza?? Cosa insegnano i sacerdoti ai bambini che la virtù è per natura di quel "Siamo fatti così" oppure che possa dipendere dall'esempio e dalla RIPETIZIONE della SPERANZA di poter divenire meglio di così?? Cosa vale di più il brutto voto, la continua disapprovazione, la continua negatività e pessimismo o piuttosto la SPERANZA che il bambino possa superare l'errore, la caduta e la sua inadeguatezza e fare percepire anche ad un adulto che attraverso i piccoli risultati positivi si possano raggiungere buone prospettive di vita fino a quella eterna?? Persino Aristotele, vuole evitare l'ascetismo platonico irraggiungibile, e vuole che per prima un bambino ed un adulto in lui possa riconoscere che per la felicità debbono pur esserci condizioni e circostanze favorevoli che noi possiamo determinare con la SPERANZA di poter superare disagi, difficoltà, problemi andando oltre i nostri limiti per cui anche se non ce la facciamo ad andare a benedire, o a cantare in un coro ed anche se non riusciamo molto bene in ciò che facciamo comunque abbiamo dalla nostra parte Cristo nostra Speranza che ci consente comunque di poter vincere la mortificazione, la frustrazione, la sconfitta facendoci diventare simili a lui nella conquista della beatitudine divina. Ai 3 fanciulli che facevano il servizio sull'altare, bisognava sottolineare che poi dovevano mantenere viva la virtù della Speranza che ciò che avevano fatto non andasse disperso, una volta cresciuti, che si ricordassero di quel loro tenersi per mano nella condivisione del cammino cristiano, che si ricordassero della loro armonia, della libertà di potersi esprimere uno con il telo in mano, l'altro con le ampolline in mano e l'altro ancora con il calice in mano perché il mondo è di coloro che rimangono bambini, non ingenui, ma semplici di cuore, perché il mondo per essere migliore ha bisogno dei bambini che facciano sviluppare la virtù della Speranza che si possa vincere il conflitto, le lotte maligne e le liti e che anche in un piccolo semplice gesto di partecipazione nel ringraziare di aver portato delle bellissime mimose sull'altare si può vivere la Speranza. Invece, purtroppo, la teologa aveva incontrato un sacerdote che sentendosi al limite della sua vita aveva perso la virtù della Speranza in colui che ci ha salvati, perso la prospettiva che anche se siamo fallaci e non seguiamo a menadito le regole, o siamo disordinati, scomposti comunque abbiamo la Speranza di poter trovare il modo di compiacere la mamma Maria: "Donami un tuo pensiero di Speranza ed io lo tramuterò in certezza". L'amore sa vedere quello che molti non vedono: la Speranza che nonostante siamo fallaci, inadeguati, poveri in spirito e sciapi comunque abbiamo dalla nostra parte Cristo il risorto che ci sta accanto perché rotoliamo via la pesante pietra della morte per vivere nella luce che ci fa essere figli del Cielo, sale della terra e lampade per il mondo.
sabato 16 marzo 2024
PROPOSTA IN BOZZA. NUOVO METODO ADDITIVO NEI TEMPI DI REAZIONE DEGLI STADI TEMPORALI. Il metodo dei fattori additivi consiste nella manipolazione di 2 o più fattori o variabili indipendenti e nella misurazione di una variabile dipendente (tempo di reazione) o più variabili dipendenti (indici psicofisiologici). Seguendo una linea espositiva si istruisce a riconoscere delle figure incomplete osservate per identificarle, registrando i tempi di reazione per verificare le variabili che riguardano lo stadio di identificazione specie quando una caratteristica dello stimolo ne influenza l'identificazione e successivamente verificare le variabili che riguardano lo stadio di scelta della risposta specie quando una caratteristica del soggetto influenza tale risposta. All'interno di un razionalismo moderno si sviluppa un criticismo nell'uso della sanzione più generale e sistematica, e insieme, di manifestazione reattive comportamentali per cui si delineano in proposta alcune variabili nelle distinzioni tra verità analitiche e sintetiche specie nelle differenze di USO delle proposizioni per cui la premessa caro Zamparetti Marco è che NON esista nessun criterio rigoroso per operare la differenza fra le preposizioni considerate in sé. Prima di tutto quindi si rende necessaria e dovuta una analisi concettuale fra DIFETTO, FISSAZIONE, FISIMA - 1° DIFETTO - imperfezione fisica e morale che può voler anche dire lacunoso di giuste e più corrette e precise informazioni didattiche in quanto un difetto cerebrale significa mal funzionamento di 1 area e quindi percezione imperfetta a livello temporo-spaziale degli oggetti, delle figure, della posizione di un oggetto in un area . 2° FISIMA - mania, capriccio, ma anche principio di atto maniacale, smodato, spasmodico a livello psicologico; 3° FISSAZIONE idea fissa, immagine distorta, rigidità. Ora a tali accezioni bisogna tentare di dare un valore per stabilire quando intervenire a livello farmacologico e quando con un percorso psicoterapeuticco o in concomitanza delle 2 versioni. Nel caso del difetto è passeggero e non ripetitivo e si delinea in certi momenti particolari, ma se per esempio un soggetto è irruento come 2 soggetti che ho conosciuto che si irritavano per un nonnulla allora bisognerebbe verificare se ciò è dovuto ad area ischemica in quanto dopo potrebbe tramutarsi in ictus e poi provocare un danno più esteso a livello di emiplegia ad esempio, oppure a livello del linguaggio o addirittura a livello dell'orientamento del soggetto. Se si ha la tendenza a vedere spesso gli oggetti spostati e asimmetrici secondo te Zamparetti Marco è un difetto di pignoleria oppure invece si tratta di fissazione, fisima che va curata??? Riflettiamoci per favore.
venerdì 15 marzo 2024
All'Istituto Alberto Marvelli a Padre Oliviero Svanera, a frate Gabriele Trivellin . I FRATI BUONI - Agnolo era un timido frate che stava studiando la congiura dei Pazzi di Poliziano e si accorse che l'uomo per difendersi dal peccato e dal male congiurava contro i più deboli come fecero i giudei contro Gesù per poterlo incastrare con una accusa terribile, quello di essere un usurpatore del potere politico, quando invece lui voleva essere un salvatore. Per questo motivo Agnolo decise di scrivere un poemetto che avrebbe letto alla via crucis che si teneva nel giorno del venerdì santo che faceva così " Colui amo con il frenato ardore di un uomo che vane stelle ha nel cuore, però cerca di viver la luce beata in un sorriso al Signore, fra mani giunte e la tonaca impoverita e sbiadita dal livore. Ardea la luna fra la spoglia e cupa notte, quando decisi di vincere il dio della botte, quello di Venere e scegliere la castità di giorni di cenere, quando scelsi di indossare il saio, e decisi di intraprendere con la bisaccia mite il mio cammino, davanti a me un pallido destino. Eppure vidi nascere in ogni volto da uno spavaldo stelo un fiore, da un rude vincastro un puro cuore, vidi fra mani avide apparire l'oasi del deserto, fra sterilità musica di concerto. Ascoltai il palpito, amico mio, fra il gelo e lo sconforto del duro cammino, ascoltai e seppi capire che in ogni respiro la vita bisogna benedire, che in ogni volto può trovarsi la leggenda del Signore, ti prego fratello non trovare nell'uomo la negatività del dolore, invece trova il sorriso abbozzato della gioia, mai punire un bel gesto, o portarlo a noia, mai punire per ogni piccolo piglio o sottile malizia e cattiveria, trova sempre il lato positivo anche nella fredda caverna. Colui amo, con una lancia al costato, con un corpo deturpato, una corona di spine, e la flagellazione: non dimenticarti uomo che da qui nasce la nuova dimensione, il tormento e il patimento, l'irrequietezza e l'incertezza non cancellino mai, la speranza di una carezza, di un moto di consolazione, di un incentivo di liberazione, là dove son Io e pure Tu, là dove ci uniamo nel poi ed insieme fra sterpi e serpi infide camminiamo, insieme fratelli di Gesù di valore cristiano." GRAZIE ai frati gruppo affezionato di partecipare al progetto culturale dell'ottimo francescano predicato. GRAZIE!!!
“Il mio palmo segnato da tutte le mie morti”: Polifonia di autori vicini e lontani in Biblioteca a Santarcangelo 24 maggio 2024
responsabile della Biblioteca Baldini
(Passo d’addio)
biblioteca@comune.santarcangelo.rn.it
info@faraeditore.it
15:00 Saluti e presentazione dell’incontro
15:05 Sull’antologia poetica a cura di Giovanni Dino, Sorella morte, opera cui hanno contribuito poeti viventi e non più viventi, resisi testimoni direttamente o indirettamente della propria esperienza di morte, questo enigmatico capo dell’esistenza, che alla poesia e all’arte pone domande radicali perché investe l’umano dal momento stesso della nascita. Giovanni Dino vive e opera a Villabate (PA). Appassionato di studi biblici, teologia, poesia contemporanea, fra le numerose pubblicazioni ricordiamo le più recenti: Nuovi Salmi (con Giacomo Ribaudo, 2012), I poeti e la crisi (2015), Il folklore di Villabate (2019), La verità a quattr’occhi. Intervista conversazione con Lucio Zinna (2020), Le parole che scompaiono (Dizionarietto della parlata palermitana, 2022). Presente in diverse antologie, collabora con periodici e riviste letterare. Il curatore dialoga con Anna Maria Tamburini poeta e studiosa di figure come Venanzio Agostino Reali, Cristina Campo, Margherita Guidacci e altre. Di sé dice che ha scritto forse troppo e sta diventando sempre più renitente alle lunghe elencazioni di quanto vorrebbe ogni volta e sempre rifare da capo. Ma non ha che la scrittura come prova di resistenza, nella ricerca oltre i confini. Appena un volo di Colibrì, per riconoscere il dono del tempo come mistero di Sequenze auree.
15:40 Omaggi in versi (tre poesie e una prosa poetica) – Maria Lenti, poeta, narratrice, saggista, pubblicista, è nata e vive a Urbino. Docente di lettere, deputata dal 1994 al 2001, ha tenuto lezioni e conferenze in Italia e all’estero. Tra i suoi libri: Cartografie neodialettali, 2014, Ai piedi del faro, 2016 (poesie), Certe piccole lune, 2017 (racconti: premio Narrabilando), Elena, Ecuba e le altre, 2019 (3° al Pontedilegno Poesia), Arcorass Rincuorarsi, 2020 (poesie), Apologhi in photofinish. Racconti e altri scritti (2023); gli studi Amore del Cinema e della Resistenza, 2009, In vino levitas. Poeti latini e vino, 2014; la plaquette artistica Beatrice e le altre: a Dante, 2022. Nel 2006 ha vinto lo Zirè d’oro (L’Aquila).
16:12 Contare i grani uno ad uno –Francesca Bavosi è nata e vive a Fano (PU). Laureata in Lettere classiche all’Università di Urbino, insegna con gratitudine in una scuola della sua città. Alcuni suoi testi sono stati selezionati in concorsi nazionali e internazionali (Premio De Palchi Raiziss; Premio Novella Torregiani; Premio Città di Conza; Premio Zeno 2021). Ha vinto il Faraexcelsior 2022 con la raccolta Ipotesi di misura.
16:28 Essere e non essere – Giorgio Iacomucci (1961) è nato e vive a Pesaro. Laureato in Scienze Politiche all’Università di Urbino, si occupa di logistica nell’Amministrazione Comunale. È attivo nel mondo del volontariato e organizza incontri fra autori. Ha creato, nella frazione di Novilara, un giardino in memoria della sua compagna di vita Daniela Marcolini e ne parla nel toccante Un giardino per Daniela (2019). Ha curato e pubblicato nel 2019 una antologia di versi dal titolo L’anima poetica nel giardino di Daniela.
16:36 La notte ha un sapore di cose lontane – Bruno Bartoletti è nato a Montetiffi di Sogliano al Rubicone (FC). Si è laureato nel 1967 in Materie Letterarie e nel 1974 viene nominato assistente ordinario alla cattedra di Storia della letteratura italiana moderna e contemporanea presso l’Università di Torino, ma preferisce dedicarsi all’insegnamento ed per 27 anni è Preside negli Istituti Tecnici. Presiede l’Associazione culturale Agostino Venanzio Reali e l’omonimo premio nazionale biennale di poesia. Da pensionato, dà colore al tempo e approfondisce i suoi studi, specialmente nel campo della letteratura e della poesia. L’ultima publicazione è la raccolta antologica Una remota stazione (youcanprint 2023).
17:24 Da I naufraghi dell’ultraspazio – William Protti, nato nel 1965 a San Marino, vive a Santarcangelo. Appassionato di fumetti, ha realizzato strisce, tavole e copertine. Ha impaginato Terre Splendenti – La Via Crucis di Giulio Liverani e Lo splendore della Verità (Pazzini 2022). Nel 2017 è III al concorso Narrabilando con Kronin. Visioni dal futuro e nel 2018 II al Narrapoetando con Vera. Il racconto Un giorno di follia è inserito nell’antologia Rapida.mente (2015).
17:40 Passi nell’oltre – Fabio Cecchi (Cesena, 1991) abita a Igea Marina salvo qualche soggiorno in terra inglese e francese, nazioni di cui ammira lingua e cultura. A Rimini consegue la laurea triennale come Educatore Sociale e Culturale. Ospite storico dei convegni Fara, giurato in vari concorsi, da amante delle letterature, trovate i suoi contributi in non poche opere collettanee. Su Instagram è presente come Fabius Urbex, un profilo dedicato ai luoghi abbandonati.
18:44 Meris. La vita è un dono – Cinzia Lisi è nata e vive a Santarcangelo. Ha conseguito una prima laurea in Lingue e Letterature Straniere Moderne presso l’Università di Bologna. Successivamente, dopo aver ottenuto l’abilitazione all’insegnamento, si è laureata in Tradizione e Interpretazione dei Testi presso l’Università di Urbino, dove ha approfondito la studio della poesia dialettale santarcangiolese con una tesi di ricerca su materiali d’archivio da cui è nato il volume La vicenda letteraria di Giuliana Rocchi. Dal 2000 insegna Lingua e Civiltà inglese nella scuola secondaria di II grado (attualmente presso il Liceo Giulio Cesare-Valgimigli di Rimini). Parlerà del libro nato dalla volontà di un gruppo di amici di ricordare la straordinaria testimonianza di Meris.
PROPOSTA IN BOZZA. INTERAZIONI NELL'ARGOMENTAZIONE COGNITIVA. L'argomento dell'illusione, portato alla sua necessaria conclusione, fornisce allo scettico una posizione inattaccabile per deridere l'empirismo; in modo più positivo esso è usato per rafforzare la credenza del fenomenismo o dell'idealismo soggettivo. La plausibilità dell'argomento dell'illusione deriva dal fatto che talora le cose appaiono differenti a persone diverse. Perciò una matematica proponeva l'argomento di una funzione per variabili indipendenti. Argomento di un numero complesso (non nullo), espresso in forma trigonometrica, z = z (cos t + i sin t), è una qualunque determinazione di anomalia cognitiva cerebrale da cui si può determinare una iperemia in modo tale che la crepa nella corazza percettiva possa fare in modo che i dati sensoriali possano avere una qualche referibilità qualora ci sia stato un fenomeno di iperemia cerebrale cioè un aumento del flusso del sangue arterioso per dilatazione delle pareti delle arterie e per rilassamento degli sfinteri precapillari. Infatti, caro Enrico Maria Amadei e Farneti e caro Corradori Tiziano si parla anche di iperemia faringea in presenza di una infiammazione acuta che comporti un aumento del flusso sanguigno in quell'area (appunto si propone la formula per determinarla l'area!), con conseguenze di gonfiore, colorito rosso della porzione della cute coinvolta e dolore che può essere provocata da una infiammazione o infezione sia virale che batterica. In particolare modo per il servizio di dialisi caro Morolli Luca, questo studio potrebbe valere per glomerulonefriti così come caro Albisinni anche per tendiniti muscolari. In tale ambito caro Burioni gli amminozuccheri che hanno un gruppo amminico al posto di un ossidrile possono incidere in maniera determinante a livello delle glicoproteine delle membrane cellulari e dei mucopolisaccaridi (ampiamente distribuiti nel tessuto connettivo, osseo e cartilagineo) fra cui il più importante è la D-glucosamina e la D-galattosammina. Per tale ipotesi si propone una rappresentazione di modello specifico, selezionando degli elementi e delle relazioni che possano essere rilevanti per imagery delle aree a rischio di lesione cerebrale, o di iperemia. I° SCHEMA - Top-down processing cioè elaborazione dall'alto verso il basso che viene guidata dai dati (data-driven processing) a cui segue una elaborazione guidata a teorie (concettually driven processing) e questo schema serve al riconoscimento e alla identificazione di una figura o meglio area partendo dagli elementi componenti (segmenti o geoni per le figure) e procedendo quindi dal relativamente semplice processo di struttura o mapping fino ad arrivare a quello più complesso. Nell'elaborazione top-down l'identificazione degli elementi componenti l'area viene facilitata dall'unità superiore e questo è un modello interattivo simultaneo a quello di bottom-up cioè dal basso verso l'alto. Facendo un esempio terra a terra il sacerdote deve riconoscere la caramella buona da quella drogata o avvelenata da monossido di azoto per sapere se un paziente ce la farà o meno a sopravvivere e la caramella vale 25 cent., mentre quella avvelenata, siccome occorre trovare il veleno vale 50 centesimi (il doppio) perciò se il paziente è a rischio di morte il valore si potrebbe aggirare sui 75 cent. e quindi l'area da trovare si basa sulla formula 2 pigreco r cioè se il raggio è di 25 mm di spessore o di volume x 3,14 x 2 = 157 mm di volume e quindi rispetto si 25 mm c'è una differenza di variabili di = 132 mm da cui si tolgono anche i 50 mm di margine = 82 e questo significa che si è persa un area cognitiva di 82 - 75 = 7 mm di volume che paiono pochi, ma potrebbero già essere a rischio di necrosi o di lesione. Quindi ora per l'ANT di stamattina in piazza facciamo 75 cent. x 7 mm x un area di 157 = 82.425 totali/12 possibili aree ischemiche cioè 1 al mese = 6.868,75 ricoveri per ischemie varie al costo di 75 cent. (ci svendiamo caro Corradori) per fare qualcosa di veramente utile e buono = 5.151,56 euro con un differenziale di = 1.707,19 al mese per la borsa di studio proposta in dedica ad Alda Merini che poteva avere una iperemia cerebrale. Facciamo passi importanti per la ricerca, per tutti in quanto la Pasqua divenga gaudium e spess cioè fare spesso ciò che non rende l'uomo un fess. GRAZIE.
giovedì 14 marzo 2024
LA PRIGIONIA. Un sacerdote stava leggendo una omelia di fra Roberto Pasolini che diceva "Smetteremo di morire quando saremo finalmente noi stessi" noi spesso siamo tesi a registrare la durezza del mondo e dei rapporti sociali che si rivelano nelle lotte dei contadini nel passato. D'altronde le prime carceri sono state istituite nei monasteri dalla Chiesa durante il periodo dell'Inquisizione che portano a censurare idee di intellettuali ed il vitalismo di cui si tende a migliorare la dialettica tra ragione rivoluzionaria e riformista ed il ruolo intellettuale di provocatore di bene nel male dovuta a passione e dalla volontà di conoscenza del reale che si stempera nel senso di abbandono e di sensazione di isolamento. Siamo noi che vediamo solo attraverso una serratura e non riusciamo ad aprire la porta del cuore, siamo noi che facciamo un immensa fatica ad avere comprensione proiettando nel mito la complessità delle problematiche psicologiche e di ideologie tipiche. Il bene siamo noi stessi, nelle nostre debolezze, fragilità e voci diverse da stereotipi. Il bene siamo noi, quando siamo zoppi, storpi, ciechi, muti, e lebbrosi dentro e lo sappiamo riconoscere ravvisando i nostri limiti e cercando di superarli. Il bene è una prigionia dove niente mai va per il verso giusto, tutto deve diventare penitenza, quando invece viviamo l'indecenza. La gente mormora, la gente si scontra su inezie che generano conflitti e guerre di ciò che è sbagliato e ciò che è giusto. La gente mormora spinta dal pregiudizio moralista, la gente vuole diventare perbenista, mentre chi sa ammettere la debolezza fugge dalle occasioni del peccato per avere del bene più destrezza.
All'Istituto Alberto Marvelli, a padre Francesco Bamonte, a frate Gabriele Trivelllin, a Pasquale Barreca, Carlo Aiello, Domenico Mollica L'ANIMA CORRUTTRICE. Lisa si era presentata in tasca con una caramella apposta per poter ringraziare un sacerdote davanti ad alcuni meravigliati testimoni, della sua gentilezza, ma egli era rimasto interdetto ed imbarazzato dal gesto tanto che voleva restituire la caramella ed al punto da vederla come un atto inappropriato perché da bambino aveva imparato che non si accettano caramelle dagli sconosciuti e perché avvertiva in quel gesto un principio di delitto di corruzione che sanziona uno degli aspetti più delicati dei rapporti tra pubblici poteri, compresi quelli religiosi e privati cittadini, ed attorno al quale ruota il problema della corretta impostazione delle relazioni sia interpersonali e sia tra pubblica amministrazione ed utenti dei servizi che questa deve garantire alla generalità dei consociati. Il sacerdote spiegò il suo imbarazzo caro Delpini, Turazzi dicendo "Noi non siamo abituati a tali gesti spontanei, e nemmeno sappiamo vederli come degli INCENTIVI a lavorare meglio e ad avere una gratificazione MORALE ogni tanto per il valore di 25 centesimi di una offerta che noi potremmo, qualora ci sentiamo corrotti dal gesto, e non lo vediamo come un vantaggio ad esemplificare agli altri la gentilezza che vorremmo fosse fatta a noi, dicevo, noi potremmo poi a nostra volta regalare la caramella a qualcun altra persona che si senta particolarmente afflitta, provata, oppressa facendo in modo che si senta in ciò risollevata e compresa, vedendo in quel gesto un atto di comprensione" La corruzione, in realtà consiste in una sorta di pattuizione tra un pubblico funzionario o dir si voglia ed un privato, e quindi rifiutare tale gesto significa anche avere diffidenza, nella bontà dei fedeli e di vedere il marcio in ogni gesto ed era per questo motivo che Lisa disse al sacerdote "Ho sbagliato, a fare quel gesto era troppo presto per regalarle una caramella come SIMBOLO della grazia di quell'amore che Cristo ci ha donato, offrendo la sua carne ed il suo sangue per noi, e per questo domani non mi presenterò alle lodi, in quanto devo prendere le distanze da ciò che è una cosa cattiva e che può apparire come una lusinga, invece che un gesto buono e di considerazione" Passava di lì l'avvocato Paolo Manzelli che ridendo disse "Ma stiamo scherzando, spero, davvero non ci si può permettere di poter esprimere in maniera spontanea i propri sentimenti o avere un senso di gratitudine che ciò viene interpretato come corruzione?? IO lo so di certo cos'è la corruzione perché sono un avvocato con la A maiuscola e quindi se permettete rispondo io a quel sacerdote, che non sapeva di trovarsi di fronte ad una bravissima magistrato (magistrato è il ruolo e quindi va scritto al maschile per favore!!) si deve distinguere infatti una corruzione IMPROPRIA , che ha per oggetto un atto d'ufficio e quindi a meno che le lodi non vengano definite come atto di ufficio del sacerdote, il magistrato NON intendeva affatto corrompere il medesimo, ma intendeva solamente ringraziarlo per la sua gentilezza; poi c'è una corruzione propria, evidentemente più grave, che ha per oggetto un atto contrario ai doveri d'ufficio ed in questo caso era il sacerdote ad essere corrotto da quelle corbellerie di cui lo avevano infarcito di doversi sentire vanaglorioso se riceveva una caramella, non sapendo fra l'altro che sono state fatte modifiche alla disciplina della corruzione MAFIOSA, con il chiaro obiettivo di renderne più RAZIONALE il quadro sanzionatorio complessivo, all'interno del quale si innestano le varie forme di corruzione previste dal codice penale: si deve distinguere tra corruzione ANTECEDENTE e corruzione SUSSEGUENTE per cui Lisa bravissima magistrato NON si sarebbe presentata il giorno dopo il gesto per non incorrere (donando una 2° caramella) nell'ipotesi di corruzione susseguente in ripetizione gestuale che può dar adito a pensare a lusinga, falsità, ipocrisia per ottenere favori o PROTEZIONE MAFIOSA o REFERENZIALE da parte del sacerdote ed avere certi privilegi oppure raggiungere CONSENSI ELETTORALI o politici di avanzamento di carriera!! A seconda dell'illecito si mercanteggia e per questo bisogna giungere ad un validissimo PATTEGGIAMENTO anche con la curia ecclesiale se no non ci si intende più davvero bene, su cosa sia corretto e buono fare e su cosa NON lo sia affatto, sull'oggetto buono nel suo uso di INCENTIVO e su quello cattivo nel suo uso LESIVO di qualche atto o funzione. Le varie forme dei delitti di corruzione sono sanzionate con pene diverse a seconda della loro gravità: da un minimo di reclusione di 6 mesi fino ad 1 anno ed in proposta una sanzione simbolica di 1.000 euro nel caso in cui un pubblico ufficiale riceva una retribuzione non dovuta per un atto d'ufficio già compiuto, retribuzione che deve restituire allo stato italiano + i 1000 euro proposti; al massimo reclusione da 2 a 5 anni più un ammenda in proposta di 5.000 euro per la corruzione propria antecedente. In quest'ultima ipotesi il codice penale prevede un aumento (appunto) di pena se dalla corruzione deriva il conferimento di pubblico impiego, stipendi o pensioni, la stipulazione di contratti nei quali sia interessata l'amministrazione di cui fa parte il pubblico ufficiale corrotto, il favore e soprattutto il danno di una parte in un processo o in un PREGIUDIZIO civile, penale o amministrativo. In particolare, se dal fatto deriva una ingiusta condanna di esagerazione nel gesto e nella sua intenzione per una reclusione o un allontanamento del magistrato Lisa o condanna non superiore a 5 anni di ulteriori preghiere di penitenza (3 ave, pater, gloria al sacerdote in più al sacerdote incriminato a favore di Lisa per favore), la corruzione è punita con la reclusione da 4 a 12 mesi ed invece da 5 anni fino all'ergastolo, la pena va da 6 fino a 20 anni e sono previste le medesime pene di ulteriore preghiera e di allontanamento di Lisa, non si sa mai che i suoi gesti di bene vengano interpretati come corruzione dell'anima quando persino una lettura dice "Tu (riferito a Dio) Mi hai sedotto ed io Mi sono lasciato sedurre dal bene che fa sorridere e star bene". Resta da segnalare dunque la legge di riforma che potrebbe valere anche per la Chiesa ed i sacerdoti tutti: CERCHIAMO DI VEDERE IL BENE E LE BUONE E GIUSTE INTENZIONI DEI FEDELI PER AVERE MIGLIORI COSTRUTTI" GRAZIE alla partecipazione dell'avvocato Paolo Manzelli (meriti la caramella della soddisfazione)!!!
mercoledì 13 marzo 2024
VOGLIA DI RESURREZIONE. La resurrezione parte da una idea di sobillazione da parte di Gesù in male interpretazioni delle sue frasi topiche del tipo "date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio" interpretato come proibizione a non pagare i tributi e di avere il potere di Figlio di Dio superiore a quello di un regnante. Infondo è questo che spaventa molti uomini: il fatto di perdere il loro posto, di perdere i privilegi che hanno acquisito e conquistato ed il ruolo che li rende protagonisti della scena e persone di successo. Invece, Gesù, pare come riscoprire le scritture dell'Antico Testamento nelle loro strutture di simboli per renderle nuove, nel modo di copiare e modificare quella già esistente, cambiando o cancellando dei pezzi di simboli che appartengono alla struttura, oppure aggiungendo dei nuovi pezzi secondo relazioni determinate. Sono così possibili molte variazioni, che poi permettono di costruire strutture arbitrarie. Per tale motivo ad un certo punto gli bendano gli occhi dicendogli "Indovina chi ti ha colpito?" e questo come per evitare che Gesù possa riuscire a designare gli stimoli ricevuti dall'ambiente esterno per mezzo di stimoli o strutture di stimoli interni e poter produrre così delle risposte esterne in funzione delle strutture di simboli interni che designano queste risposte. Occorre, infatti, che si possano designare le diverse parti di ogni data struttura di simboli ed avere delle designazioni di altre parti di funzione di parte e relazioni date. Anche ciò si può ottenere in molti modi, ma deve essere sempre possibile; cioè non ci devono essere delle parti delle strutture di simboli inaccessibili per principio. Per tale motivo Gesù al conflitto interiore se sia lui il Cristo di potersi rivelare più chiaramente egli risponde "Anche se ve lo dico, voi non mi crederete. Se invece vi interrogo, voi non mi risponderete. Ma d'ora in poi il Figlio dell'uomo sederà alla destra della potenza di Dio" Questo conduce a poter costruire dei modelli che possano simulare qualche comportamento interessante attraverso elaborazioni delle informazioni che non limitino l'analisi di dati fenomeni psicologici a qualche livello particolare. Infatti, i simboli primitivi ad un livello di analisi, come le parole per i programmi della comprensione del linguaggio, sono ampie strutture di simboli nei modelli che mirano ad un livello di analisi più molecolare, ad esempio le parole come gruppi ordinati di segni grafenici nei modelli della percezione delle parole. Anche il contenuto delle elaborazioni nelle applicazioni delle risposte esterne sono diverse a seconda che si tratti di un bambino o di un adulto. Si propone perciò la creazione di un nuovo modello di memory-scanning che serva a fare in modo che il soggetto attraverso la presentazione di stimoli definiti come insieme da ricordare possa indurlo a leggerli, a confrontarli con tipi di simboli precedenti della memoria a lungo termine in modo da produrre delle copie di questi tipi di nuovi simboli in una struttura della memoria a breve termine per creare liste più recenti dando luogo ad una risposta affermativa e positiva del credere che il Figlio di Dio sulla croce possa esprimere la potenza salvifica contro la barriera del peccato e della morte.
VOGLIA DI RESURREZIONE. L'avventura della resurrezione inizia da una testimonianza antropologica che rivela fino a dove l'esperienza individuale e la funzione intellettuale possa spingersi nel positivo rapporto tra la parte intellettuale ed il potere politico e religioso. C'è sempre attorno alla resurrezione una crescente irrequietezza come quella di Pietro che rinnega di conoscere Cristo, suo amico fraterno oppure quelle di soggetti che si limitano a mosse lecite, per un comportamento molto vincolato alla struttura dello spazio e del tempo dei problemi che limitano parecchio il comportamento umano in molti modi. Quindi diventa particolarmente difficile smuovere la pietra del sepolcro che chiude non solo il corpo nei suoi atteggiamenti, ma soprattutto la mente nella sua apertura. Di fatto, pare che la risposta di Cristo sia spregiudicata in quel "Tu lo dici" alla domanda di Pilato del riconoscersi Re dei giudei, soprattutto perché di fronte a certe vessanti accuse Gesù tace seppure incalzato da Pilato da quel "Vedi di quante cose ti accusano!" Di fatto in questo silenzio, si intravede la lacerazione religiosa specie nella reazione dogmatico-disciplinare della Chiesa alla diffusione delle nuove confessioni. Anche trasformandosi in chierico, l'intellettuale pare che non possa più esercitare un ruolo di determinante ed importante rinnovamento spirituale di cui tentano per altro di farsi mediatori uomini di curia come don Giuseppe conciliatoristi con la forte e coraggiosa Speranza di rilanciare il primato di una chiesa cattolica più tollerante al dialogo interreligioso specie nel momento storico che viviamo delle guerre e delle tendenze rigide e dispotiche alla riforma ecclesiale. Già, in passato, i dispositivi della repressione tridentina, l'Indice e l'Inquisizione, il missionarismo delle Compagnie di Gesù, cui vengono soprattutto affidate la formazione dei nuovi quadri intellettuali e l'organizzazione del consenso, annullarono i margini ì, fin qui accortamente amministrati in assenza, come oggi, di sistemi di garanzia della libertà culturale. Perciò la resurrezione significa modernizzazione nei piani di restaurazione cattolica, dove l'etica civile, finalmente, supera la percezione di etichetta, il classicismo militante e trionfalistico per divenire esperienza letteraria normativa di classificazioni e prescrizioni.Si genera però il forte rischio di un contrasto tra edonismo e moralismo di cui sono vittime molti intellettuali, per limiti che paiono invalicabili, posti dalla protezione di certe egemonie politiche, fino a giungere ai privilegi di alcuni artisti, che non fanno altro che indicare all'uomo la precarietà dei rapporti fra la cultura ed il potere politico e religioso in genere. Del resto pare che vi sia pochissima mobilitazione delle energie intellettuali da parte del clero, facendo rimanere così bloccati nelle loro migliori ispirazioni, illuminazioni anche nel campo spirituale i nessi di eventi religiosi, politici e soprattutto economici sociali che legano la riconversione delle degradazioni dell'intraprendenza individuale e sociale. Il nuovo allargato orizzonte che si potrebbe prospettare dall'idea di visuale aperta del termine resurrezione, significa circolazione del sapere e l'occupazione di spazi diversi nel tramandare oltre gli esempi evangelici anche quelli similari e speculari della cultura, per modo tale da trovare più interessanti produzioni percettive in cui si possano compiere atti concreti e tangibili di riconoscimento per condizione di ciascuna produzione specie nell'ambito del recupero dopo la giusta percezione di soddisfazione di classi di stimoli motivanti. Perciò è importante la preghiera alla Madonna dei nodi perché è associata ad una informazione che designa nel nodo la memoria a breve termine in modo tale da riconoscere ed anche apprendere nuovi stimoli, acquisendo gradualmente nell'elaborazione un insieme appropriato di produzioni e non solo nell'acquisire un sistema mnemonico di apprendimento, ma anche uno meccanico che seppur ripetitivo nel suo continuum conduce l'essere umano ad immagazzinare meglio ed in maniera più introspettiva. Infatti, insieme al simbolo che configura una rappresentazione, nella memoria a lungo termine possono esserci immagazzinate altre informazioni, come mosse plausibili per rotolare la pietra sepolcrale e uscire fuori da quel sepolcro che macera l'anima e la rende schiava della mortificazione, dell'umiliazione e della declassazione più aberrante della croce e del calvario, quando invece dobbiamo solo rispondere continuamente all'insistente domanda di Cristo "Mi ami tu?" che non impariamo mai abbastanza specie quando volgiamo avere note di tracotanza. Grazie al Vescovo Anselmi della gentile partecipazione alla voglia di resurrezione!