martedì 5 marzo 2024

 DOLCIFICANTE. Tiziana stava studiando per diventare assistente di farmacia per un programma di studi della durata di 2 anni e si trovava in crisi perché non riusciva bene a comprendere la differenza fra saccarosio e saccarina, ma tuttavia ci voleva fare una tesina dal titolo "Interazioni degli zuccheri nell'operatività farmaceutica" - Partendo dal saccarosio come composto organico, disaccaride di formula bruta C12H22O11 presente in natura specie nella barbabietola e nella canna da zucchero si rendeva conto che se c'era un processo di saccarificazione, poteva esserci anche una demolizione di polisaccaridi, quali cellulosa ed amido e quindi poteva esserci all'interno degli organi della digestione maggiore probabilità di fermentazione degli alimenti e ciò poteva aumentare l'uridina un nucleoside dell'uracile costituito da base azotata e dallo zucchero D-ribosio che poteva modificare dal punto di vista biochimico i derivati fosforici che svolgono una importante azione nel metabolismo energetico dell'UTP. Tuttavia, Tiziana, purtroppo non era molto afferrata in chimica in quanto non riusciva a capire le formule chimiche come quella dell'urea H2N-CO-NH2 definita come diammide dell'acido carbammico che si trova a 28-30 g al giorno e proviene dalla demolizione di sostanze proteiche per il ricambio dell'azoto. L'urea, infatti viene usata come fertilizzante azotato in genere per il 46,6%, per la preparazione di materie plastiche (definite amminoplasti) e di vari prodotti farmaceutici, nella tintura e apprettatura dei tessuti, ma purtroppo viene usato anche nella produzione di esplosivi e quindi Tiziana voleva diminuire l'apporto di azoto e lo avrebbe voluto portare ad un 40% per ridurre la deparaffinazione degli idrocarburi e quindi poter anche dare meno impatto all'ambiente specie nel momento dello scioglimento in solventi come l'acetone. Infatti, le resine ureiche danno molto inquinamento nella produzione di materie plastiche termoindurenti perché sono ottenute per reazione di policondensazione tra urea ed aldeide formica ed hanno largo impiego anche sottoforma di sciroppi, nell'arredamento e persino in apparati igienici e vernici e colle. La proposta quindi che voleva fare Tiziana era per gli agricoltori e a Paolo Manzelli e in rappresentanza il dottor Samorani Domenico e Morolli Luca e poi al farmacista Venturini e la proposta era sulla resa del teorico della produzione industriale dell'urea che viene fatta reagire con anidride carbonica ed ammoniaca sotto le pressioni di 400 atm di abbassarle a 200 atm (la metà!) a 180° anziché a 210° C senza catalizzatore secondo 2 reazioni successive che dopo questi accorgimenti potrebbero portare la resa comunque al 75% sulla formula CO2 + 2NH3 in successione H2N- CO-ONH4 in successione H2O + H2N-CO-NH2 ma questo processo potrebbe aumentare i costi del 6% rimanente e quindi su 5 euro = 0,30 centesimi e su 25 euro = 1,50 per un totale di 1,80 x 100 fertilizzanti = 180 euro x 4 settimane = 720 x 12 mesi = 8.640 X 2 anni = 17.280/12 mesi = 1.440 per l'assunzione di un assistente farmacista per la creazione di questi nuovi fertilizzanti e per provare a diminuire l'impatto sull'inquinamento ambientale di questi prodotti ed al contempo partecipare ad una validissima ricerca sui dolcificanti. Questa è la proposta. 

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