LA RISONANZA DELL'AMORE DI CRISTO. (Per il professor Eraldo Affinati) - Marco non sapeva come fare a far capire che tutte le cose hanno bisogno di essere interpretate. Per esempio durante la conferenza di Eraldo Affinati si era riportato il racconto dell'inferno ed una psicologa presente in sala si era chiesta se potesse essere un racconto credibile oppure no, in quanto i nonni imparavano le definizioni in base al catechismo di Pio XII che prevedeva domande e risposte da apprendere a memoria e di cui sapendo a malapena leggere e scrivere poi non capivano quello che imparavano. La nonna si era espressa con l'esempio della carta straccia che il bambino non riusciva mai a raccogliere in quanto il suo cestino era senza fondo, o meglio a fondo perduto ebbene il professor Affinati non sa che esiste la raccolta differenziata che potrebbe stabilire quale sia la carta straccia, le cose da cestinare e quelle da tenere, le nozioni da elaborare e quelle che non devono nemmeno essere tenute in considerazione. Una pedagoga poi in sala aveva deciso di non ascoltate nemmeno la storiella del ragazzo Down e di scartarla perché un Down non sa distinguere ciò che è giusto e ciò che non lo è e si basa su un sintomo affettivo enfatico e perciò la decisione su chi dovesse fare o meno il rappresentante di classe doveva spettare ad un preside come Marco Cesario come ultima parola perché si dovevano mettere a confronto dati più obiettivi come le buone valutazioni, la buona condotta, la capacità organizzativa e soprattutto il senso di responsabilità che prevede anche che quel rappresentante di classe poi si prenda anche la briga oltre che salutare il ragazzo Down di fare ricreazione con lui condividendo la merenda e aiutandolo a fare i compiti in base alle sue capacità. Per quanto riguarda il tatuaggio della tigre, una professoressa di italiano presente in sala si sorprendeva che Affinati non si fosse letto il romanzo di Sandokan detto anche la tigre di Mompracen e che non avesse visto la scena in cui Sandokan (Cabir Bady) squarta la tigre con un salto ed una piroetta magistrale e quindi la tigre è un simbolo di forza e di coraggio e spesso molti si tatuano simboli che possano rappresentare forza, stimoli di coraggio e quindi la professoressa di italiano non avrebbe avuto problemi a trovarsi davanti ad un coatto, perché non si giudica un libro dalla copertina, vero Alessandro Ramberti?? Per quanto riguarda poi lo scontro fra bulle ed il teatrino con i genitori, una psicologa si domandava se per caso le signorine in questione fossero lesbiche ed avessero paura a confessarlo ai genitori. Il professor Affinati non aveva letto una domanda importantissima "Non crede che un insegnante debba far imparare a elaborare le nozioni in modo da svilupparle meglio???" Si chiama leggere fra le righe e si chiama approfondire meglio. Per quanto riguarda l'essere contenti di quello che si fa una psicologa pensava che era da ipocriti dire che non si debba avere soddisfazione, ma la soddisfazione la si deve dare a livello morale di sostegno a Marco Cesario che ha detto giustamente che moltissimi genitori non accettano valutazioni critiche ed hanno un'enfasi esagerata del diritto individuale e soprattutto hanno manie di protagonismo e di visibilità social. Questo accade oggi: che fa più scandalo chi vuole imparare bene il significato di ciò che si studia, da chi invece lo vuole imparare a suo vantaggio solo per profitto ed un risultato senza fatica o sacrificio, ma immediato. Questo fa più male agli insegnanti: non tanto le botte fisiche, ma quelle morali di essere scalzati e sminuiti sempre.
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