All'Istituto Alberto Marvelli a Mellano IL CONFIGURATORE EROTICO. Mentre leggeva i Promessi sposi il professor Costanzo rifletteva se ci fosse fra Fermo e Lucia il giusto rapporto erotico nella loro espressione affettiva e se doveva considerare o meno questo aspetto durante la lezione di italiano a scuola. Egli sapeva che per Platone l'eros è una forza destinata a colmare mediante le risorse della Saggezza (che nel Simposio è madre del dio Risorsa) una carenza: sia la lontananza dell'essere umano dalla vita eterna, e sia la separazione dell'androgino primordiale in creature di sesso femminile e maschile. Il rapporto platonico non implica il rapporto fisico con l'oggetto amato, perché Platone dichiara inferiore l'adesione dell'anima alla seduzione sensuale della bellezza fenomenica, e superiore partecipazione dell'anima, sollecitata dall'eros, alla contemplazione della bellezza ideale. Lo stesso sant'Agostino volle stabilire una scala di perfezione all'amore che parte dalla contemplazione, ma che porta con sé un conflitto fra la tendenza a conservare all'eros uno spazio privilegiato al fine principale della procreazione inteso come fine dell'attività sessuale e non come criterio di celebrazione dell'intimità dell'unione fra le anime come nella moderna dottrina cristiana. I valori su cui ci si basa oggi sono principalmente quelli della sensualità profana intrecciati a quelli della bellezza come occasione di estasi rilevata principalmente nell'orgasmo di cui poi la prole viene intesa come la dimostrazione, la manifestazione ed il risultato funzionale e strutturale di aver consumato bene il rapporto amoroso. Invece caro Vescovo Turazzi, Delpini e caro Zamparetti il professor Costanzo temeva che il clero così come il signor Panzetta Emanuele NON si fossero letti per niente autori come Giordano Bruno e Tommaso Campanella i quali riconoscevano nell'amore una Fede (indipendente dalla credenza religiosa!!) ed una forza eroica, magica, che pervade la natura a livello UNIVERSALE e spesso caro Gabriele Trivellin si identifica con l'essere stesso del creato, con il suo ordine e le sue interne affinità segrete. L'amore non è solo una ricerca di piacere o di soddisfazione utile di avere come risultato le spalle dei figli che ci aiutano a portare i pesi ed i carichi dell'esistenza, ma nell'eros esprime un punto fondamentale di congiunzione fra finito ed infinito che assume un volto bivalente, di elargitore di visione beatifica, ma anche mortale, come Beatrice per Dante Alighieri, che è impregnata di nostalgia e di struggimento intensamente poetico, ma dove è finita la poesia del palpito?? Riaffiora allora la coppia amore-morte della seduzione del famoso pungiglione dello scorpione e del ruggito del leone che percorre tutta la cultura e dà precisi orientamenti e livelli del valore amoroso anche nella libidine e nell'espressione affettiva in genere. C'è un pessimismo di Schopenhauer, che vede nell'eros una forma di volontà che esige la continuazione della specie intesa come diritto primordiale riconosciuto da TUTTI gli psicologi e psichiatri nel suo fondamentale aspetto fisico-biologico che prevede un rapporto necessario fra riproduzione e morte dell'organismo individuale in vista della conservazione della vita e poi c'è un aspetto positivo inteso nell'anello di congiunzione fra gli aspetti più tragici, drammatici e fatali e quelli dell'eros romantico della psicoanalisi per cui nei delitti viene considerata aggravante la forte pulsione sado-masochista di chi ha commesso il crimine e le pulsioni di morte per cui si delinea una scena primaria anche a livello ideale e fantasmatico del coito dei genitori inteso come mito irraggiungibile che suscita angoscia perché nella mente del bambino divenuto adulto la scena suscita una sensazione violenta specie del maschile sul femminile e quindi in lui si genera una problematica preminente quando tende a raggiungere l'orgasmo e fallisce provando poi una sensazione di forte frustrazione e di inadeguatezza che lo rende sconfitto in amore ed anzi lo fa sentire reo di aver commesso un peccato mortale anziché di essersi congiunto prima nella manifestazione dell'anima prima ancora che in quella del corpo e poi trasmette questo NON-valore pure ai figli che interpretano l'attività sessuale o al solo scopo edonistico oppure a solo scopo procreativo che poi si esaurisce quando viene meno la passione e tutto si riduce in cenere. Quest'anno le ceneri si festeggiano proprio per san Valentino segno evidente che sotto le ceneri deve covare sempre il fuoco e che la fiamma deve essere ravvivata con una dedica romantica della Rosa, rosarum roses sul cuscino dove il sogno d'amor vivente mai riposa, ma diventa corpo e sangue senza posa.
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