All'Istituto Alberto Marvelli a Mellano e Mappelli a NOI - IL PECCATO DI ESSERE LIBERI. Marta era una studente in psicologia giuridica all'Università di Padova, che dopo gli episodi delle violenze sugli insegnanti e sul preside Marco, aveva deciso di compilare la tesi "Convivere con il peccato, la delineazione della malvagità nell'età tecnologica" a sostenerla in questo progetto c'era il suo mentore il professor Zamparetti Marco con cui si confrontava e con cui aveva degli scambi. Nella prima parte della ricerca Marta si pose l'obiettivo di comprendere il significato della parola "peccato" concetto strettamente intrecciato nella sua mente con quello di colpa che le aveva sempre dato una forte sensazione di inadeguatezza, di mancanza nell'adattamento e nell' uniformità sociale a determinate regole e leggi: non le sembrava proprio del tutto vero che la formula ""La legge è uguale per tutti" fosse realizzabile specie dopo l'episodio di Zuncheddu che era stato ingiustamente condannato e poi assolto dopo bensì 33 anni di carcere per colpa di una falsa testimonianza che (si diceva) essere stata praticamente estorta da un inquirente che, messo sotto pressione dai giornali e dal procuratore della Repubblica che avevano fretta di trovare un colpevole per prevenire eventuali faide fra famiglie di carattere mafioso. Marta nella sua tesi delineava delle tabelle di cui la prima riguardava l'interazione del peccato e della colpa fra i vari stadi di sviluppo nel suo carattere oggettivo, esterno e sociale e quando questo venga inteso come realtà malefica che si diffonde tra gli esseri umani e li contamina. In questo caso si parlava di infrazione di tabù da cui era possibile liberarsi mediante forme rituali di purificazione come (appunto) la confessione e l'ammissione della colpa ad aver commesso il fatto, ad essere incorsi in errore, ad aver fallito nei propri buoni propositi, ad essere caduti nell'inganno della lusinga del male e dell'attrazione alla menzogna. Nella 2° parte si trattava dell'intelligenza del peccato, cioè in che maniera e con quale intensità acquistino importanza le infrazioni sia nelle norme culturali e sia nell'usurpazione dei diritti divini, dalle quali scaturiscono l'ira divina stessa ed i castighi che essa minaccia se non la si plachi con espiazioni. A tal proposito Marta, ricordando una lezione di catechesi, pensando al profeta Giona che venne incaricato di andare a Ninive a predicare il pentimento del popolo per distogliere l'ira divina dalla minaccia di distruzione della città, si domandava come oggi venisse recepito il rimprovero, l'aperta correzione, la profezia che un comportamento ed un atteggiamento possano condurre a risultati distruttivi, a declini e disfacimenti drammatici e fin anche a congetture malefiche se non addirittura mortali. Per questo si pose l'obiettivo di compilare un vademecum etico-morale sul discorso infrazione-danno e ripristino educativo del medesimo nella migliore comprensione della parola "sicurezza pubblica". 1 PUNTO - Sicurezza dell'ordine pubblico e dell'incolumità dei cittadini, alla tutela della proprietà, al controllo e all'osservanza delle leggi e dei regolamenti, autorità alle quali sono affidati anche interventi di soccorso in caso di pubblici e privati infortuni per cui avrebbe voluto proporre dopo l'intervento di Jannacci e Massini a Sanremo la creazione di un responsabile del controllo della sicurezza all'interno dei luoghi di lavoro più a rischio di infortuni e questo con un aumento di paga simbolico in proposta pari al 5% dell'interesse bancario e quindi su 1.200 euro minimi = 60 euro al mese minimi X 12 mesi = 720 euro l'anno, ma tale responsabile però è obbligato ogni mese a compilare un modulo di verifica degli impianti e dei sistemi di sicurezza e a controllare che siano rispettati come l'obbligo di uso di caschi, di calzature antiinfortunistica, di occhiali specifici, di guanti e di tutti gli strumenti atti ad assicurare l'incolumità degli operai impiegati nei lavori più a rischio di infortuni. Infatti, per molti versi potrebbe essere dubitabile che l'art. 38 della Costituzione che pone il principio della necessaria tutela previdenziale obbligatoria attui pienamente i principi costituzionali: e in particolar modo riguardo la tutela si è tutt'ora ancorati al sistema delle assicurazioni sociali senza basarsi su regimi differenziali per categorie produttive anche a livello di una gestione interna ai luogji di lavoro e senza accertare poi maggiormente specie a livello delle aziende agricole-forestali, della navigazione e pesca marittima, per le FFSS o alcuni settori del pubblico impiego o di fabbriche ad alto rischio a livello industriale considerate ad alta pericolosità produttiva. In special modo si attua con una figura responsabile all'interno delle industrie, imprese ed aziende che usino macchinari o apparecchiature non mossi direttamente dalla persona che li usa come impianti a pressione, elettrici e termici o allo svolgimento di lavorazioni tecnicamente complementari o sussidiarie e manuali o di sovrintendimento del lavoro altrui inteso nel senso più ampio specie a livello artigiano ed anche per piazzisti, viaggiatori che utilizzano veicoli a motore o natanti e sono compresi anche i lavoratori a domicilio e domestici. Tutti i casi in cui lo svolgimento dell'attività lavorativa esponga il lavoratore ad un rischio specifico, maggiore del generico rischio per cui bisogna stabilire delle percentuali specie rispetto al DOLO del rischio elettivo dovuto a negligenza del soggetto tutelato che possa creare un rischio aggiuntivo con dei comportamenti che non abbiano alcuna attinenza con l'attività lavorativa come per esempio l'uso di un microonde durante la pausa pranzo e le eventuali scottature o scariche elettriche che possano generare problemi fisici ai dipendenti. Le invalidità permanenti che comportino una diminuzione pari o almeno all'11% comportano il diritto ad una rendita che viene integrata non solo per assistenza continua, ma anche solo parziale come nel caso di chi ha subito interventi nell'ambito di patologie tumorali o vive sofferenze di patologie rare che comportino gravi infermità sia fisiche che psicologiche come nel caso del maestro Allevi che avrebbe diritto ad una rendita minima di sopravvivenza in base ai contributi precedentemente accumulati di cui si rende per lo meno in proposta sempre il 5% del valore di contribuzione che sono su 650 euro di pensione sociale = 32,50 x 12 mesi x 15 anni minimi di contribuzione = 5.850 in formula unica. Ci sono cause morbigene, che non sono violente, ma agiscono nel tempo che potrebbero incidere sul sistema tabellare, in base al quale le prestazioni (le stesse previste per infortunio) venivano erogate, ma poi all'interno di un sistema misto anche le patologie o malattie che non sono ricollegate all'attività lavorativa devono essere previste in quanto ci sono vuoti di tutela che sono riempiti in maniera insufficiente e parziale, dai vari trattamenti pensionistici privilegiati. In special modo a livello edilizio e delle infrastrutture si devono considerare le innovazioni specie a livello dei subappalti a cui si aggiunge in proposta il coordinatore (geometra) dei lavori accessori come infissi e porte per un piano di sicurezza che tenda maggiormente a sconfiggere la mafia nel settore nel rispetto di piani che seguano maggiormente e dettagliatamente lo sviluppo dei lavori in ogni operazione in cui si indica la specifica norma di sicurezza comprese oltre a quelle antisismiche, quelle antimafia riguardante l'uso di materiali scadenti e l'aggiramento di norme di sicurezza in merito per cui si individuerebbero nuove figure responsabili nell'ambito della sicurezza antimafia e ciò potrebbe comportare un migliore affrancamento rispetto al rigore e la diligenza del rispetto normativo.
Nessun commento:
Posta un commento