martedì 20 febbraio 2024

 All'Istituto Alberto Marvelli a frate Gabriele Trivellin a Zamparetti Marco - LA NUOVA MORFOLOGIA DELLA FIABA NELL'ERA CONTEMPORANEA (da Propp a Lévi-Strauss). Rosaria detta Rosy per gli amici era una laureanda in Filosofia Magistrale di lettere contemporanee all'Università Cattolica di Milano e doveva presentare insieme alla dottoressa Scarca Giovanna la tesi di laurea "La nuova morfologia della fiaba nell'era contemporanea" In questa tesi si cercava un nuovo sistema di classificazione che permettesse di stabilire, nell'epoca social, in che cosa consista la fiaba prima di qualsiasi indagine in merito ed il metodo che veniva esposto era riferentesi non più solo alle leggi della narrativa, ma ad un nuovo studio diacronico con i nuovi fenomeni sovrastrutturali, ossia non del tutto dipendenti dai rapporti sociali nell'ambito in cui si manifesta, ma dipendenti piuttosto dalle reazioni emozionali che essa provoca nel pubblico. Il 1° punto che veniva preso in considerazione era la CONCEZIONE DEL TEMPO in special modo nella ricerca del protagonista che in questo caso donna dal nome Gloria per simulare la fama, la notorietà e la visibilità veste i panni di Sabrina Ferilli che non è altro che una trasfigurazione di personaggi in declino che farebbero di tutto pur di avere dei like sui social persino mentire sulla gravità di una malattia e persino mentire ai propri famigliari per essere credibili, andando poi a pregare Dio perché si sta facendo il proprio lavoro per fare in modo di attirare l'attenzione divista senza considerare che solo nella memoria del messaggio che si lascia, l'uomo può cogliere con un unico sguardo le incessanti trasformazioni alle quali il tempo sottopone fatti, persone e sentimenti. Quindi è la ricostruzione di una vita scialba quella dello sceneggiatore di Gloria, quando invece si dovrebbe trattare per la figlia Emma poco più che adolescente e carica di sogni di realizzazione idealista, di una graduale scoperta del significato vero fra realtà e fantasticheria che si può paragonare a quello di una grande cattedrale gotica , quale è l'attrice protagonista, con molte zone d'ombra ed il moltiplicarsi dei corpi accessori e lagterali (quelli dei malati oncologici veri e realmente sofferenti). Questa concezione dovrebbe maturare, via, via, in forma emotiva sincera e non fittizia, nel corso della narrazione, per trovare compiuta espressione concettuale nel tempo ritrovato che diviene tempo creativo di Henri Bergson e di recente con analogia ardita, alla teoria einsteiniana della relatività del tempo che rimane o di quello che sarà. La narrazione nella scenografia, non è affatto ordinata ed obiettiva e nemmeno si basa su caratteri ben definiti in quanto si rappresentano ambienti, circostanze e personaggi in modo poco originale e dinamico, mentre i dati esterni dovrebbero essere cifre e simboli di serietà professionale degli addetti ai lavori quali gli oncologi ed i chirurghi e tutta la categoria medica, che Rosaria insieme alla professoressa Scarca Giovanna credeva fermamente che non facesse passare il messaggio di uno scherzo malvagio, nemmeno per il fatto di attivare una vicinanza ai malati oncologici reali e nemmeno allo scopo di esprimere così facendo umanità. Sotto questi aspetti, meglio non attuare l'innovazione e meglio attenersi alla tradizione che non vuole alcuna improvvisazione nemmeno nel dare una ricetta di potassio senza sapere (a proposito di avvelenamenti) caro Piovaccari che esiste l'idrossido di potassio (detto anche potassa caustica KOH) che è molto più forte della soda caustica ed esiste persino la potassa caustica alla barite e molti sali potassici sono impiegati in vari tipi di industria ma la maggior parte ATTENZIONE AGRICOLTORI è usata per FERTILIZZANTI ed altri come il metabilsolfito di potassio vengono usati nell'industria alimentare enologica (cioè dei vini!!) ed il CIANURO poi (noto veleno dei gialli di Lamanna di Makari) vengono usati per processi di cianurazione, galvanotecnica e ATTENZIONE caro Zamparetti Marco per favore NON fate mai consigliare il potassio all'attrice Sabrina Ferilli specie se è BROMURO e lei NON lo sa perché è un potente SEDATIVO ed ANTIEPILETTICO!!! Davvero spero che la professoressa Scarca sia d'accordo che le sceneggiature vadano riviste e che non si vada a farsi consigliare dalla prima malcapitata di turno di una fiction che poi non sa nemmeno distinguere cosa dice e cosa invece sarebbe meglio che tacesse, perché con la salute davvero NON si scherza!!!  Andando avanti poi si passava al 2° punto altrettanto importante su cui vegliare e questo riguardava i temi delle consonanze letterarie per riflettere davvero profondamente ed intensamente sulla visione problematica della ricerca come grande affresco che 2 sacerdoti cercavano oggi di interpretare sotto la guida di un avvocato e di una segretaria senza vedere in questo il loro alter ego nella capacità di introspezione che hanno i personaggi di quel quadro esposto in cappellina dove chi giace sul suo mantello è Cappuccetto Rosso, un ingenuo bambino, bambina che si è fidato della maturità adulta e che invece si è scontrato con la loro gelosia che l'ha ingoiato in un boccone in un tema che è sviscerato nel dipinto con una sottigliezza dolorosa, quello di una mancanza di pudore, quello di un corpo senza dignità, martire delle passioni temporanee, di fugaci alterità del momento che lo hanno condannato ad un simbolismo di superficialità dove il lupo cattivo viene addirittura assecondato da quegli sguardi distolti, indifferenti e distanti che non vedono nella nudità del corpo la loro nudità interiore, ma vedono solo un soggetto senza alcun peso, ma solo con un significato appena abbozzato di ossessione sessuale, di pedofilia, di spregiudicatezza che pretende un serio percorso per giungere al perdono del soggetto in quanto invasato mentale deviato e psicotico e MAI, MAI, MAI dell'oggetto dell'abominio che va condannato fermamente, decisamente, fortemente senza molti preamboli. Le aspettative sulla morale ecclesiale cari Vescovi sono proprio queste e non diverse, non basta solo studiare bene con  chi si ha a che fare, ma per vincere il maligno che non si sa dove abita bisogna anche imparare a non sottovalutare mai il nemico, stare pronti e vegliare che non si sa davvero quando il male nella sua malvagità potrebbe un innocente ingoiare. 

Nessun commento: