All'Istituto Alberto Marvelli a don Pietro Mellano, a Gabriele Trivellin IL MAGISTRATO SQUINTERNATO. "Non crediate che Io sia venuto ad abolire la legge o i profeti: non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. Finché non siano passati il Cielo e la terra non passerà un solo iota o un solo trattino della legge, senza che tutto sia avvenuto". Il Magistrato Novelli dopo essersi letto questo passo del Vangelo aveva deciso di creare una nuova locuzione che, nell'uso giuridico, designasse le posizioni di interesse emergenti in conseguenza dell'evoluzione socio-culturale e tecnico-scientifica. In primo luogo, meritano attenzione i diritti della persona, in relazione ai progressi della medicina, ma costituisce diritto anche l'istruzione di cui quella giuridica è senz'altro la più importante specie sull'accezione della questione della capacità a delinquere cioè l'attitudine dell'individuo a violare norme penali ed a commettere reati. Perciò il Magistrato Novelli, insieme ad Abbamonte suggeriva di creare una tabella su indici di probabile capacità a delinquere, in quanto essa costituisce un elemento del quale il Giudice deve tenere debito conto, a fianco della gravità del reato, nella determinazione della pena da applicare in concreto al colpevole. La nozione di capacità a delinquere fa in modo che vi sia un diritto più aperto a valutare le componenti personali del soggetto agente per gli effetti della determinazione della responsabilità penale. L'art. 133 c. II cod. pen. stabilisce che per determinare la pena in concreto fra il minimo ed il massimo edittale il Giudice deve tener conto della capacità del soggetto a delinquere desunta: 1) dai motivi a delinquere e dal carattere del reo e quindi secondo la signora Rosi e la signora Antonella, Maddalena, Isabella se l'imputato fischietta davanti al Giudice in maniera spocchiosa ed altezzosa è credibile se afferma di essere pentito del delitto e soprattutto comprende ciò che ha commesso?? 2) dai precedenti penali e giudiziari e, in genere, dalla condotta e dalla vita del reo, antecedenti al reato e quindi secondo una avvocatessa basterebbe per difendere un imputato il fatto che egli sappia bene fischiare oppure questo deve essere inteso come INFISCHIARE nel senso di fregarsene della correzione e della rieducazione che gli verrà comminata da un educatore carcerario preparato in materia penale?? 3) dalla condotta contemporanea o susseguente al reato per cui sempre come interrogativo all'avvocatessa sarebbe valido l'insegnamento di chi interpreta in maniera riduttiva e alquanto disimpegnata il lavoro di educazione carceraria?? 4) dalle condizioni di vita individuale, famigliari, sociali del reo ed allora se il reo fosse un minore e dovesse essere inserito in una comunità terapeutica secondo te caro Zamparetti Marco sarebbe sufficiente dire che la sua responsabilità è solo quella di fischiare per far passare il tempo, oppure il tempo che un delinquente ha a disposizione così come quello di un Magistrato deve essere impiegato in maniera migliore e più proficua?? 5) IMPORTANTE dalla considerazione di PERICOLOSITA' dell'individuo ed allora sempre secondo te Zamparetti chi è più pericoloso un elemento che interpreta in maniera superficiale ciò che gli viene insegnato oppure un elemento che non aveva avuto alcuna istruzione o l'aveva avuta sbagliata in merito?? Allora qui si rende necessario compilare la tabella per sottotipi borderline a livello clinico-nosocomiale se no non si comprende da parte dei genitori quando l'intervento di un educatore o un docente che rileva un errore e lo corregge questo debba essere interpretato come ingerenza o invece un giustificato metodo per evitare e prevenire un processo di sviluppo alla banalizzazione o peggio alla demenza che conduce alla delinquenza violenta, crudele e talvolta omicida. I PUNTO - rapporto di identificazione simbiotica con il genitore da cui derivano i complessi edipici o la mancanza di strutturazione caratteriale. Questa forma affettiva prevede l'attaccamento smodato nei confronti dei genitori, tanto da assumere la loro stessa raffigurazione e da volerli emulare fino all'assurdo del complesso nucleare delle nevrosi che si sviluppa in preminenza fra i 3 ed i 5 anni e raggiunge la sua acme in fase fallica a livello della pubertà per cui se il rapporto simbiotico è particolarmente intenso valore 8 in proposta ed inibente alla stessa stregua allora il periodo di latenza quando si formano le istanze del Super-IO e dell'ideale dell'Io può essere ritardato se non addirittura assente. Quindi tutti i tentativi di rimozione dell'Es post-pubertà saranno vanificati e quindi il soggetto soffrirà di un fattore patogeno per eccellenza in TUTTE le tappe successive della vita; II PUNTO rapporto di iper-dipendenza dal genitore per cui il complesso di castrazione e di non adeguatezza a livello sessuale rispetto al padre (come per Fabrizio?) diventa più intenso a livello 9 proposto per cui poi le attività sessuali sono fallimentari e poco soddisfacenti se non addirittura profondamente deludenti e vissute in maniera angosciosa a livello proibitivo e punitivo tanto che ci sono casi di autolesionismo o ossessione sull'oggetto amoroso genitore o patner anche a livello di disturbo alimentare di anoressia o bulimia come nel caso di quella modella della fiction "DOC- nelle tue mani"; III PUNTO rapporto di emulazione con figure di spicco o miti presi come riferimento in sensazione di mancata completezza per cui al corpo esteso si contrappone la mente inestesa che provoca insofferenza alle regole per cui manca uno strutturalismo che possa fare ricorso al metodo introspettivo e ci si basa su dati di egemonia e di leadership per cui la reazione alla correzione è l'insubordinazione come per il personal trainer sempre della fiction "DOC- nelle tue mani"; IV PUNTO - rapporto destrutturane soggetto e soggiogato di schiavitù e di patriarcato del maschile sul femminile (come per la signora Rosy?) che porta al declino della personalità per assumerne i tratti di quella ideale desiderata dal patner o dal proprio ideale di amore, ma questo fatto può essere anche derivato da malattie gravi come la SLA, la disabilità o tumorali in quanto il paziente spesso rimane imprigionato dalla malattia e si lascia compatire dai famigliari per ottenere maggiori attenzioni, mentre altri (come Marcello?) si incentrano più che altro sull'oggetto del loro male più che sul fatto di superarlo andando al di là del fattore di impedimento, di infecondità, di impotenza che questo determina e trovando invece un modo per "aggirarlo" usando altre potenzialità affettive e di piena espressione alla personalità. Per ora queste sono le proposte. GRAZIE per lo spazio e l'ascolto che la Faraeditore ed Alessandro e Francesco Ramberti sempre gentilmente Mi riservano per la cura.
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